Atina
La città di Saturno

Comune di Atina
(Provincia di Frosinone)
Altitudine
m. 490 s.l.m.
Abitanti
4557 (500 nel borgo)

info turismo

Pro Loco Atina “Dr. Carmelo Ferraro”
Piazza Garibaldi, 26
Tel. 0776 609309

Museo Archeologico di Atina e della Valle di Comino “G. Visocchi”
Via Vittorio Emanuele II
Tel. 0776 628100 – 349 2603957
museoatina@gmail.com
www.comune.atina.fr.it
www.facebook.com/ComuneAtina

Lo spirito del luogo

Il nome

Incerte sono le origini del nome, ricondotto a diverse radici, tra cui ‘attin’, ‘ant’, ‘at’ da cui “alto”, in riferimento all’altitudine del luogo, ma potrebbe anche derivare dal greco “Atena” o dal nome attribuitole dal dio Saturno, in ricordo del nipote Anitino.

La storia
Atina, capoluogo storico della Valle di Comino, vanta origini antichissime: dalla leggendaria fondazione del dio Saturno durante la mitica età dell’oro, all’alleanza con i Latini contro Enea, cantata dal poeta Virgilio, che definì la città “potens” (potente), forse per i vicini giacimenti metalliferi dei Monti della Meta. Testimonianza della sua ricchezza, già in epoca protostorica, sono i preziosi corredi in bronzo rivenuti in sepolture aristocratiche (VIII-VII sec. a.C.), presso la località Spineto-San Marciano. Fra il VI e il V sec. a.C. il territorio fu dapprima sotto il controllo dei Volsci, quindi dei Sanniti (IV sec. a.C.). Dopo il 293 a.C. i Romani occuparono Atina e la trasformarono in prefettura, poi in colonia e infine in municipium. Fu patria di facoltose famiglie patrizie, tanto che “nessuna città d’Italia può dirsi più ricca” (Cicerone). Distrutta nel 589 d.C. dal duca longobardo Zotone, fu ricostruita sulla vicina collina di S. Stefano. Rasa al suolo nel 1349 da un violento terremoto, Atina fu di nuovo edificata nel sito della città romana, seguendo i criteri urbanistici della famiglia Cantelmo, con cui entrò nella proprietà dello Stato di Alvito. Nel 1595, l’anno in cui la Valle di Comino fu conquistata dalla famiglia Gallio, Atina era un centro molto popoloso. Nell’Ottocento fu un importante polo di sviluppo economico, con la costruzione della Cartiera (1845) e della Reale Ferriera (1854). Fece parte del Regno di Napoli e delle due Sicilie fino al 1860, per poi passare nella provincia di “Terra di Lavoro”, quindi di Caserta; dal 1929 è inserita nella provincia di Frosinone. Durante la seconda guerra mondiale Atina diventò la retrovia del fronte stabilito a Cassino, subendo pesanti distruzioni ad opera dei bombardamenti alleati.

Secondo la leggenda Atina fu fondata da Saturno, dio dell’Olimpo, che, costretto a fuggire dalla Grecia, si nascose nel Lazio dove diede vita ad una favolosa “età dell’oro”, fondando cinque grandi e feconde città, tra cui Atina.  Il borgo era famoso per l’appellativo “potens” che gli venne dato da Virgilio forse per i vicini giacimenti metalliferi.

Del florido passato di Atina restano preziose testimonianze, come la possente cinta muraria in opera poligonale (IV sec. a.C.) che, con il suo perimetro di circa sei chilometri, è tra le più grandi del mondo italico.
Ad accogliere i visitatori c’è subito la bella piazza Garibaldi, con la maestosa Porta dell’Arco, il Fontanone e il Convento di S. Francesco. Ci si addentra nel borgo per una piacevole passeggiata tra eleganti piazzette, archi monumentali e preziose epigrafi romane, incastonate nelle facciate di antichi palazzi. Il Comune di Atina è costituito da tre nuclei insediativi principali: il Centro Storico, con eleganti palazzi del Settecento; il Colle, caratterizzato dalla presenza di possenti mura poligonali e la frazione di Ponte Melfa, il cuore economico e commerciale dell’intera valle, il cui recente sviluppo è stato favorito da una comoda viabilità di fondovalle.

Il borgo è circondato da massicce mura poligonali, risalenti al IV secolo a.C., che si sviluppano per circa 6 chilometri, di grande importanza sia per la maestosità della costruzione che per la posizione strategica.

Si entra nel borgo attraverso la monumentale Porta dell’Arco, uno dei tre ingressi principali alla città antica. La bellissima Piazza Garibaldi accoglie i visitatori con il Fontanone e il Convento di San Francesco. Proseguendo si possono ammirare piazzette, archi monumentali e preziose epigrafi romane incastonate nelle facciate degli antichi palazzi.

Un portico a quattro archi dà accesso al Convento di San Francesco. L’edificio, costruito nel 1630, ha un chiostro con annessa chiesa e pianta ad L, con corpo longitudinale illuminato da una serie di finestre.

Il centro storico è dominato dal Palazzo Ducale, che sorge nel punto più alto del borgo. Oggi è sede del municipio. Fu costruito dalla famiglia Cantelmo dopo il terremoto del 1349. Dal salone di rappresentanza al piano nobile, dove è conservato un prezioso mosaico del II secolo d.C., si entra nella cappella gentilizia dedicata a Sant’Onofrio, dove sono conservati alcuni affreschi trecenteschi recentemente restaurati.  Le sale multimediali vi permetteranno di scoprire i segreti dei manoscritti medievali, di ascoltare la storia di un personaggio-guida tra castelli, abbazie ed eremi o di interagire con i dipinti, con il solo movimento delle mani.

La “Cisterna” romana (III-I secolo a.C.) in Piazza Garibaldi, con mura in opera poligonale e pavimento in cotto, si trovava all’interno delle mura cittadine e poteva garantire un adeguato approvvigionamento idrico agli abitanti anche in caso di assedio.

Il Palazzo della Prepositura, detto anche Le Pennate, con la sua facciata allungata e leggermente curva, fu costruito nel 1598 per volontà del cardinale Tolomeo Gallio, duca d’Alvito, per offrire una comoda sistemazione ai pellegrini che si recavano ad Atina per la festa del patrono Marco il Galileo.

Nel centro storico, degno di nota è anche il settecentesco Palazzo Visocchi, annoverato tra le Dimore Storiche del Lazio, con la cappella privata dedicata alla Madonna di Loreto e la sala da pranzo, al piano nobile, impreziosita da una rara carta da parati ottocentesca, detta “carta francese”.

Due bassi campanili racchiudono l’elegante facciata del Duomo di S. Maria Assunta, dalla forma leggermente convessa: la chiesa, restaurata nel Settecento, secondo la tradizione sorge sui resti di un tempio pagano. L’interno, riccamente decorato in stile barocco, presenta dipinti di scuola napoletana e un organo settecentesco ancora funzionante.

Il Museo Archeologico “G. Visocchi”, ospitato in un elegante edificio in stile classico, cusotdisce reperti provenienti dal territorio comunale, ma anche dalla necropoli pre-romana di San Biagio Saracinisco e dal santuario italiano di Casalvieri.

La Collina di S. Stefano, a ridosso del centro storico, è una vera e propria oasi naturalistica con alberi ad alto fusto; in cima alla collina si possono ammirare le possenti mura pre-romane, i resti dell’acropoli e la rocca medievale, con una splendida vista sulla valle.

Appena fuori dal borgo, al Cimitero Vecchio, si trovano i resti di una strada romana a basolato, di una domus con terrazzamento poligonale nell’area archeologica di S. Marco e della Collegiata di S. Maria, la più importante chiesa medievale dell’Atina.

La chiesa di S. Marciano sorge su una vasta area funeraria utilizzata fin dall’antichità e riutilizza in gran parte elementi architettonici relativi ad un imponente monumento funerario romano. Recenti restauri hanno portato in luce un sepolcreto paleocristiano del VI-V sec. d.C.

Il prodotto di eccellenza è il Cabernet di Atina DOC, nato da vitigni francesi, impiantati nel 1860 dall’agronomo Pasquale Visocchi, che qui hanno trovato terreno e clima ideali. Si tratta di un prodotto di nicchia, nonostante abbia ottenuto la denominazione di origine controllata nel 1999. È un vino rosso secco corposo, con un colore rosso rubino intenso, caratterizzato da un alto contenuto di polifenoli e un grande impatto olfattivo.

Il fagiolo cannellino di Atina DOP, considerato un simbolo della cultura e delle tradizioni locali, viene coltivato solo nei terreni vicini al fiume Melfa e al torrente Mollarino. Ha una forma leggermente allungata e schiacciata; presenta, inoltre, un tegumento molto sottile, che lo rende più tenero e più facilmente digeribile rispetto a quelli coltivati in altri terreni.

Nella splendida cornice di piazza Marconi, a luglio si tiene il Festival internazionale Atina Jazz, nato nel 1986 ed affermatosi come uno dei più importanti eventi musicali in Italia. La manifestazione, organizzata dal Comune di Atina, porta ogni estate i migliori jazzisti del mondo ed ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti.

Ad agosto il borgo ospita una splendida festa del vino CantinAtina, che richiama migliaia di turisti che visitano le cantine del centro storico, per degustare il Cabernet di Atina DOC e i piatti tipici locali. Il mese di agosto si conclude con il Festival delle Storie, manifestazione itinerante che fa tappa nelle più belle location della Valle di Comino per ospitare giornalisti, scrittori e personaggi famosi, con una storia da raccontare o da far raccontare.

Ospitalità

B&B Casale Nardone

Location accogliente, arredamento in stile anni ’50. Appartamenti dotati di ogni confort, con cucina attrezzata, wifi e parcheggio privato. Dal 2019 anche Albergabici, struttura attrezzata per gli amanti delle due ruote.

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  Piazza Giuseppe Garibaldi, 16
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