Preci-StemmaPreci
Medicina e preghiere

Borgo colpito dal sisma del 26/10/2016

Comune di Preci
(Provincia di Perugia)
Altitudine
m. 596 s.l.m.
Abitanti
750

Patrono
Madonna della Pietà, 7 giugno
info turismo
Casa del Parco – Ufficio Informazioni Turistiche di Preci
tel. 0743 937000
info.preci@sibillini.net – www.comune.preci.pg.it

Lo spirito del luogo
Le immagini e le informazioni del Borgo sono precedenti al sisma

Preci-StemmaIl nome
Risale al 1232 il primo documento relativo a Preci, piccolo castello della Valnerina sorto intorno a un oratorio benedettino, da cui il nome preces, “preghiera”.

 

La storia

La storia di Preci comincia con l’Abbazia di Sant’Eutizio, nei cui pressi sorse nel XIII secolo il castello, posto su un pendio all’incrocio di tre valli. All’Abbazia appartenne il borgo prima di entrare nell’orbita di Norcia, da cui fu più volte distrutto, fino alla pace definitiva siglata nel 1555. Con il rifiorire delle attività, si sviluppò anche una rinomata
scuola chirurgica che formò medici come Durante Scacchi, che ebbe in cura Papa Sisto V, e il fratello Francesco, che nel 1588 operò di cataratta la Regina Elisabetta I d’Inghilterra. I chirurghi di Preci si tramandavano l’arte di padre in figlio ed erano specialisti nelle operazioni della cataratta e nella litotomia, cioè la calcolosi vescicale, detta “mal della pietra”. Le famiglie dei medici di Preci contribuirono con le loro residenze a conferire un carattere signorile al paese, che conserva il suo aspetto cinquecentesco e anche tracce di Medioevo nelle due porte di accesso. L’abitato, molto raccolto (come lo sono i villaggi fortificati costruiti sulle alture), è attraversato da una ragnatela di stradine che si inerpicano tortuosamente confluendo nella piazza principale. Qui si trova la pieve di Santa Maria, edificata nel XIII secolo dai monaci di Sant’Eutizio. Il sobrio portale principale è del Trecento in stile gotico. Sul lato sinistro fu aperto nel secolo successivo un altro portale, e un portico, ora scomparso, univa la parete decorata con stemmi e iscrizioni alla casa della Comunità, dove da allora si svolgono le riunioni del consiglio comunale.
Il territorio di Preci si estende dall’area sud-est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini all’estremità nord della Valnerina, con un’altitudine che va da un minimo di 422 metri ai 1493 del monte Cavolese. Buona parte di questo territorio conserva habitat di particolare pregio inseriti nella rete ecologica europea Natura 2000 e compresi tra i confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e i «siti di interesse comunitario» Valle Campiano e Valnerina. La bassa densità demografica e le grandi distese di boschi consentono di godere di un paesaggio agricolo di rara bellezza, dove ancora sono rintracciabili piccoli residui di viti “maritate” (sostenute da alberelli di acero), mantenute per rispetto della tradizione. Una straordinaria varietà di orchidee selvatiche è rinvenibile lungo la fitta rete di percorsi escursionistici della Valcastoriana.

Una piacevole passeggiata collega il centro storico di Preci al centro visite del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ospitato in un mulino dei primi dell’Ottocento.

L’Abbazia di Sant’Eutizio è uno dei complessi monastici più antichi in Italia. Sorge nel luogo dove un gruppo di eremiti siriani guidati da Spes eressero nel V secolo un oratorio dedicato alla Vergine. Il primitivo monastero sorse grazie a Eutizio, che ereditò da Spes la guida della comunità.

Piaceri e Sapori

Il celebre prosciutto di Norcia è il protagonista di Pane Prosciutto & Fantasia, manifestazione di fine settembre dedicata ai prodotti del territorio. Accanto alla rievocazione degli antichi mestieri come la lavorazione del formaggio, del pane e del maiale, sono rappresentate le abilità artigianali di canestrai, maniscalchi e contadini.

Il mantenimento del paesaggio agrario tradizionale è legato alla diffusione in questo territorio dell’agricoltura biologica: farro, orzo, lenticchie, cicerchia e fagiolo, colture considerate arcaiche fino a qualche anno fa, diventano oggi il simbolo di una sana alimentazione legata alla civiltà rurale.