Borgo Santa Caterina
Il Borgo d’oro

Borgo Ospite

Comune
di BERGAMO

(Provincia di Bergamo)
Altitudine

Abitanti

info turismo
Via Borgo Santa Caterina, 16  Bergamo (BG)
Tel. 035215829
Tel. 035215829
CTESantaCaterina@comune.bg.it
cte.santacaterina@libero.it

Lo spirito del luogo

Il nome
Il borgo Santa Caterina è un caratteristico quartiere della città di Bergamo. Trae la sua origine dall’antico vico Plorzano. Dalla fine del XIII secolo passa sotto la protezione di S.Caterina di Alessandria, la martire della ruota, trasportata dagli Angeli sul Monte Sinai e acquisisce così il suo caratteristico nome.

 

 

La storia

Borgo Santa Caterina nasce attorno alla via Santa Caterina. Quando, verso il 1390, vennero costruite le Muraine, la posizione esterna del borgo rispetto a tali confini della città, gli valse l’etichetta di “sottoborgo” di Bergamo e ne definì la fisionomia più netta.
Gabriele D’Annunzio scrisse: “Bergamo, la Città geniale… sempre più capace a contenere e a versare le ricchezze di quelle immense cornucopie che sono le due sue valli” E proprio entrambe le cornucopie dell’abbondanza e della bellezza, la Seriana e la Brembana, sboccano in questo Borgo, protette dall’Addolorata, splendente nel suo Santuario, sempre propiziatrice di grazie celesti. Sono trascorsi 4 secoli da quel 18 agosto 1602, quando Borgo Santa Caterina divenne protagonista di un evento prodigioso. A mezzogiorno, una stella apparsa in cielo emanò 3 raggi luminosi sul deteriorato affresco della Madonna Addolorata, dipinto sul muro di una casa da G. Giacomo Anselmi, reintegrandolo prodigiosamente nella sua bellezza originaria, come se fosse appena dipinto. Nello stesso giorno dell’apparizione e in quelli successivi, come narrano le cronache, si verificarono numerose guarigioni.
Qualche anno dopo fu eretto il santuario dell’Addolorata, edificio che oggi si mostra nel suo rinnovato impianto ottocentesco, fiancheggiato dalla torre campanaria e preceduto dalla colonna in marmo di Zandobbio, a base quadrata, e portante in alto il gruppo dell’Addolorata.
Al suo interno la decorazione pittorica costituisce un unicum voluto per trasmettere la devozione a Maria, accogliendo il dipinto di Anselmi, staccato dalla parete della casa, ed altre opere religiose di Francesco Zucco e Giuseppe Riva. Tra gli ex-voto si segnalano due dipinti che raffigurano gli attraversamenti del borgo, privi di saccheggi e ruberie, con protagonisti gli eserciti di E. Savoia e Vendòme, durante la guerra per la successione di Spagna, e delle truppe austro-russe; ebbene: il borgo fu risparmiato.Che sia un altro miracolo della Vergine?
Affacciamoci ora al cospetto di un altro importante luogo di culto del Borgo: la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, le cui prime tracce risalgono al XIII secolo, portatore della tradizione secondo cui i fedeli tutte le mattine, prima di assumere lavori di sorta, vi si recavano “per ottenere la perdonanza”. L’ attuale edificio, comprensivo del campanile dotato di 5 campane, fu disegnato dall’architetto e scultore bergamasco G. Battista Caniana e consacrato nel 1738 dal vescovo monsignor A. Redetti, com’è possibile leggere nella lapide sotto al pulpito.
La dotazione artistica della chiesa dispone di molti dipinti di autori di fama, quali C. Ceresa ed E. Salmeggia (il Talpino), come di artisti del Borgo e di scuola bergamasca; in particolare si evidenziano le 3 tele dedicate a Santa Caterina, custodite nella conca absidale, che ne ritraggono il martirio ed episodi di vita. L’arricchimento artistico della parrocchia è stato reso possibile dal contributo economico dei residenti, “i borghigiani” che, pur non essendo benestanti, oggi come allora conservano un forte spirito di comunità.
Caratteristico del borgo non è solo il concetto di fede, ma esso si apre nel dialogo con l’arte, che trova massima espressione nel polo dell’Accademia Carrara, collocata sul prolungamento della via Santa Caterina, alle pendici di Bergamo Alta. Questo museo è stato creato alla fine del Settecento dal conte Carrara: alla sua morte decise di omaggiare la sua passione per l’arte donando alla comunità la sua pinacoteca, che da allora si è arricchita grazie alle donazioni di privati ed è ancora oggi amministrata “pro populo” dal comune di Bergamo. Oggi la collezione permanente comprende 600 opere tra dipinti e sculture, esposte in 28 sale e firmate da importanti artisti italiani e stranieri, che offrono al museo una prospettiva dell’arte che travalica i confini nazionali e si pone come “Casa della Cultura” d’Europa.
Gli spazi estesi e ben illuminati da ampie finestre restituiscono un’atmosfera comunque raccolta, dove ogni sala può essere visitata quasi fosse una piccola mostra tematica.

Le 3 tele dedicate a Santa Caterina, custodite nella conca absidale della chiesa parrocchiale: il martirio di Santa Caterina di Francesco Fontebasso, opera di drammatica potenza circondata da una cornice in stucco; Santa Caterina nella disputa con i filosofi pagani di Gaetano Peverada, pittore bergamasco dall’evidenza rappresentativa; Santa Caterina visitata in carcere da Porfirio e dall’Imperatrice Augusta di Pietro Roncalli.

L’innovativo percorso museale dell’Accademia Carrara, pensato sia in base ad un ordine cronologico, a partire dal ‘400 fino alla fine dell’800, sia attraverso le scuole pittoriche italiane e straniere. La ricchezza e varietà dei capolavori permanenti, tra cui gli importanti corpus dei pittori Lorenzo Lotto e Giovan Battista Moroni, sono arricchiti da diverse mostre provvisorie per mantenere vivo l’interesse artistico dei concittadini, oltre che dei turisti.

La Chiesa e il chiostro medievale a pianta quadrata del monastero dei Celestini, risalgono al ‘300 e si ergono inaspettati in mezzo ad edifici moderni. Le linee architettoniche e la struttura semplice rispecchiano i canoni dell’Ordine benedettino lontano dagli sfarzi; nei secoli però la chiesa fu ampliata e resa più “barocca”, con una grande scala e l’aggiunta di affreschi, stucchi e intagli al suo interno.

Il Parco Suardi è lo spazio verde da non farsi sfuggire, inaugurato nel 1950, costellato di giochi e attrazioni per bambini e percorso da ampi vialetti, ideali per una passeggiata romantica. Qui si staglia un’epigrafe dedicata a 3 esponenti della poesia dialettale: sullo sfondo dei loro versi arguti la storia del Borgo e dei suoi abitanti, luogo di vita e di socialità per artisti e cittadini.

Piaceri e Sapori

Vivacissima giorno e notte e ricca di attività, tanto da aggiudicarsi l’etichetta di Borgo d’oro, Santa Caterina è una sorta di città nella città, che non gode di affascinanti dimore e palazzi, ma possiede uno spirito di bottega che si è mantenuto tutt’oggi. I negozi della contrada erano diversi dagli attuali: oggi i venditori di cordami, di candele, i bazar sono rari, mentre le vetrine ostentano dolciumi, abiti fatti, mobili, profumi e calze… trasparenti! Eppure la via di shopping rimane alternativa rispetto ai negozi del centro, che hanno ceduto al consumismo nazionale, e il borgo rimane casa di giovani laboratori e di alimentari locali. Nel Novecento Santa Caterina fu definitail borgo dei fornai e ciò non si allontana dall’assetto attuale, considerando che solo nella via ne sono presenti 3, in cui farsi travolgere dal profumo di pane “come una volta” o farsi incuriosire dalla pasta fresca.

L’Accademia Carrara di Bergamo si trova proprio nel Borgo Santa Caterina, è uno dei musei più importanti d’Italia. L’Accademia Carrara ha un ricco patrimonio, costituito da opere di tipologie diverse. La raccolta più significativa è quella dei dipinti, che abbraccia un ampio arco cronologico, dal Rinascimento alla fine dell’Ottocento. Le sculture sono un gruppo numericamente circoscritto, ma di grande interesse, soprattutto quelle di età barocca. A dipinti e sculture, protagonisti del percorso di visita, si aggiungono una ricca raccolta di disegni e stampe e preziosi nuclei di arti decorative: bronzetti, medaglie, ventagli, porcellane, peltri, argenti e oreficerie. I fondi antichi dell’archivio e della biblioteca storica completano il patrimonio museale.

Da segnalare una delle feste religiose e popolari più amate e partecipate dai bergamaschi: la festa dell’Apparizione, che si celebra il 18 agosto, con spettacolari fuochi d’artificio, cena sociale lungo la via Santa Caterina e processione che culmina di fronte all’Accademia Carrara.

Altro evento estivo è rappresentato dai venerdì del Borgo: per 4 venerdì sera d’estate (giugno-luglio) consecutivi, il borgo d’oro si chiude al traffico e si popola di mercatini, laboratori per bambini, musica, spettacoli, mentre bar e ristoranti si trasferiscono in strada.

I casoncelli sono il piatto tradizionale, pasta fresca e ripiena di carne, che nasce per riutilizzare gli avanzi bovini e suini e si è poi arricchito con il passare degli anni.

Il biscotto del Bigio, nato a San Pellegrino Terme, riprodotto con la stessa ricetta dal 1934 e rivenduto solo da selezionati locali. Si tratta di un frollino dorato profumatissimo, ammaliante e intenso al palato. I dolci di Donizetti, specialità della storica Pasticceria Camponuovo, nata nel 1947 e la polentina “osei”, per i golosi di pasta di mandorle. Gustoso anche il gelato al gusto stracciatella, che è nato proprio a Bergamo.