stemma-ZuccarelloZuccarello
La patria di Ilaria

Comune di Zuccarello
(Provincia di Savona)
Altitudine
m. 110 s.l.m.
Abitanti
365

Patrono
San Bartolomeo, 24 agosto
info turismo
Comune, Via A.Tornatore 138
Tel. 0182 79022
www.comunezuccarello.it

Lo spirito del luogo

stemma-ZuccarelloIl nome
Il toponimo deriva da zucco o zuccaro, che significa “poggio”, o meglio collina a groppa, arrotondata.

 

La storia
XII sec., l’entroterra di Savona è dominato da tre famiglie: quelle dei Clavesana e dei Lengueglia, discendenti entrambe dalla dinastia longobarda degli Arduini, e quella dei Del Carretto che possiedono anche la zona di Finale.
1248, il 4 aprile viene fondato Zuccarello con atto sottoscritto dai marchesi di Clavesana da una parte e dalla popolazione della Val Neva dall’altra, nel castello alla presenza del notaio Martino; in cambio di protezione, gli abitanti della valle si impegnano a fornire la manodopera per costruire il nuovo borgo entro il Natale 1249; l’atto di fondazione è conservato presso l’archivio storico del Comune.
1281, sono redatti gli Statuti, che dopo quelli di Sanremo e Apricale sono i più antichi della Liguria.
1326-35, Caterina di Clavesana sposa Enrico II Del Carretto di Finale, portando Zuccarello in dote ai Del Carretto.
1397, grazie a un accordo tra i fratelli di Enrico II, diventa primo marchese di Zuccarello Carlo I Del Carretto; sua figlia Ilaria sposa nel 1403 Paolo Guinigi, signore di Lucca, da cui ha due figli, Ladislao nel 1404, e Ilaria Minor l’8 dicembre 1405, generando la quale, Ilaria muore per le complicazioni del parto: il marito fa scolpire a Jacopo della Quercia il celebre sarcofago posto nel duomo di Lucca; intanto Carlo I espande il territorio del marchesato acquistando castelli tra cui quello di Rocca Barbena nel 1420; come vassallo della Repubblica di Genova si trova spesso in conflitto col Comune di Alberga. 1545, il marchesato è diviso tra Zuccarello, che va a Giovanni Bartolomeo, e Pirro II che ottiene Balestrino; nel 1561 Scipione Del Carretto cede un terzo del feudo a Genova e i restanti due terzi ai Savoia.
1625, la contesa tra i Savoia e Genova finisce in una guerra, detta proprio “di Zuccarella”, o “guerra del sale”, che finisce con il riscatto dei restanti due terzi del feudo da parte dei Genovesi, i quali si vedono così riconosciuta la signoria sul castello.
1815, Zuccarello entra a far parte del Regno di Sardegna.

Cos’ha di speciale questo piccolo borgo se i registi vi vengono a girare film (“Brokers: Eroi per gioco”, una produzione indipendente ammessa al Festival del Cinema di Roma 2008) e gli innamorati si tengono per mano sul Ponte romanico? C’è un fascino che è difficile dire, forse fomentato dalla vicenda, molto sfruttata, di Ilaria del Carretto, che tra queste pietre e il castello di famiglia trascorse la giovinezza fino al matrimonio. È certo che il restauro dei portici e delle facciate valorizza la via principale, quasi a nascondere il disordine creativo dei carruggi che l’intersecano. Gli acciottolati, il fiume, le facciate in pietra aggiungono atmosfera a questo posto dove, lo si voglia o no, sempre di amore si arriva a parlare. L’amore che vince la morte, quando la voce si fa di cera e si spegne nel letto dove si sta dando alla luce un figlio. Ilaria è la donna che guarda: continua a guardarci da Zuccarello, perché il trascorrere del tempo ci sia lieve.

Zuccarello si snoda su un’unica via fiancheggiata, da entrambi i lati, da portici che presentano arcate e pilastri dalle forme più diverse. Parallelamente all’asse principale e all’interno del borgo si aprono i carruggi con il loro pittoresco andamento.

Lateralmente alle porte d’ingresso, spiccano le due torri. Finito in copertina sul Time negli anni Sessanta, il ponte romanico non ha perso il suo fascino romantico, che portava gli stranieri a scattare foto su foto. Quando saranno recuperate alcune delle facciate che danno sul fiume, l’area sarà ancora più a portata di obiettivo.

Affascinante anche l’adiacente Porta di Ponte di Neva, la Porta del Molino e l’elegante struttura del palazzo Marchionale, che racchiude al suo interno un notevole ciclo di affreschi e dove, nel 1459, avvenne l’incontro tra Giovanni di Calabria, rappresentante del Re di Francia e di Genova, e i Marchesi del Carretto, per siglare la pace tra Genova e i Del Carretto di Finale.

E ancora, meritano una sosta la parrocchiale intitolata a San Bartolomeo, in cui sono custodite la tela con Vergine e Santi di Orazio De Ferrari e la statua lignea del patrono di Paolo Olivari; il campanile in stile romanico; l’oratorio intitolato a Santa Maria Nascente, dove si apprezza un Cristo ligneo del Quattrocento; il Teatro Comunale Attilio Quinzio Delfino, situato nella struttura di un’antica chiesa sconsacrata e già sede del torchio comunale, del corpo filarmonico e della compagnia filodrammatica.

Di notevole interesse sono anche i beudi, lunghi canali che servivano per alimentare frantoi e mulini e per portare l’acqua nel borgo.

A ricordarci le epoche passate, ma nei loro aspetti meno nobili, ci sono lo scalino del buon arrivo, raggiunto il quale i condannati potevano ottenere la grazia dai marchesi, e la colonna nera in ardesia dove invece venivano legati e flagellati.

Poco fuori dal borgo in direzione sud, è possibile apprezzare gli affreschi tardomedioevali della cappella di Sant’Antonio e la chiesa della Madonna della Neve nei pressi del cimitero.

La visita a Zuccarello può proseguire imboccando la via del Roso, dal nome di un podere appartenuto ai Del Carretto già nel XV secolo, che dal borgo conduce a Castelvecchio. È lunga circa tre km percorribili a piedi in un’ora e 15 minuti. Oggi il sentiero, che corre in dolce pendenza, è stato rivalutato e intitolato a Ilaria Del Carretto.

Percorrendolo da Zuccarello, si può ammirare la cura che era riservata all’acciottolato in pietre di cava sbozzate e disposte ad arte per impedire ristagni d’acqua. Si arriva quindi alle rovine del castello, già esistente prima della fondazione del borgo sottostante e databile tra il 1200 e il 1248. Il torrione laterale è la parte meglio conservata, tanto che si trovano tracce di affreschi quattrocenteschi.

Proseguendo sempre verso Castelvecchio, tra i castagni del “Manno”, si incontrano i ruderi della cappella di San Giacomo, già in rovina prima del 1732. Arrivati a Castelvecchio, non resta che osservare il panorama straordinario.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Pesca sportiva, passeggiate, trekking.

Il Comune di Zuccarello, inserito nel Parco Naturale di Poggio Grande, ha conseguito la certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001. Chi ha curiosità botaniche, incontra lungo il torrente Neva rari esemplari di piante. Molti sono gli itinerari a disposizione di chi ha voglia di camminare sui sentieri della riserva di Poggio Grande.

Gare di pesca sportiva, maggio-giugno.

Rievocazione storica del matrimonio di Ilaria Del Carretto, luglio: manifestazione in costume tra le più apprezzate della Liguria.

Festa Patronale di San Bartolomeo, 24 agosto, processione e concerto bandistico.

Concerto di Natale, 21 dicembre, Teatro Delfino.

Legata al periodo pasquale, come dice il nome, ma buona tutto l’anno è la torta Pasqualina, una torta salata ripiena di erbe, ricotta e uova, racchiusa in pasta sfoglia.
Le sue origini sono molto antiche, infatti veniva preparata già nel XV secolo. Esiste anche una versione con i carciofi ma quella “doc” vuole solo le bietole: anzi, la sfoglia dovrebbe essere composta da 33 fogli di pasta come gli anni di Gesù.

È un dolce secco che si chiama “le rocche di Zuccarello”.