Monteleone di Spoleto
Il leone degli Appennini

Comune di MONTELEONE DI SPOLETO
(Provincia di Perugia)
Altitudine
m. 978 s.l.m.
Abitanti
636

info turismo
Ufficio IAT della Valnerina
Tel. 0743 71401
info@lavalnerina.it
www.comune.monteleonedispoleto.pg.it
www.lavalnerina.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Sul promontorio dove sorge l’attuale castello, i duchi longobardi di Spoleto posero il centro del Gastaldato Equano. Nel 1265 i nobili Tiberti di Arrone ricostruirono la rocca di Mons Leonis sulle rovine della rocca di Brufa, eretta nell’880 da Attone, signore della Valle del Nera. Devastata dai Saraceni, la rocca fu distrutta da Federico II di Svevia nel 1228.

La storia

Il borgo sorge su un poggio che domina la valle del fiume Corno, in un’ampia conca collinare coronata da insediamenti sparsi. Qui le siepi delimitano piccoli appezzamenti coltivati a farro. Il territorio, abitato dall’età del Bronzo, divenne possesso dei Romani, dei Longobardi e, successivamente, un avamposto al confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli. La posizione strategica di Monteleone deriva dalla presenza di antiche vie di comunicazione: quella verso nord conduceva a Norcia, quella verso sud a Leonessa e la strada verso est alla Salaria e poi alla valle del fiume Tronto. A questi percorsi si aggiunsero nel XVII secolo la Via del Ferro – per trasportare il minerale estratto dalle miniere di Monte Birbone verso la Val Casana e la bassa Valnerina – e le strade montane utilizzate per la transumanza.

Nel 1902, all’interno della necropoli venuta alla luce con 44 tombe presso Colle del Capitano, fu trovata una biga di fattura etrusca del VI secolo a.C. oggi esposta al Metropolitan Museum di New York e, in copia, al Museo della Biga di Monteleone.
Nel XIV secolo il castello fu coinvolto negli scontri tra Guelfi e Ghibellini e, fino al XVI secolo, nelle lotte tra i comuni limitrofi. Rioccupato da Spoleto, il castello acquistò l’autonomia nel 1560 per concessione di papa Pio IV. Nel 1634 grazie a papa Urbano VIII iniziò lo sfruttamento delle miniere di ferro alle pendici del Monte Birbone, terminato con l’annessione di Monteleone al Regno d’Italia nel 1860. La miniera di lignite in località Ruscio fu invece attiva nel primo ventennio del Novecento.

Della seconda cerchia di mura che circondava il borgo nel XV secolo, si conservano notevoli tratti e alcune torri di difesa. Attraverso la porta d’accesso Spoletina, col suo arco ogivale, si entra nel corso principale su cui si affacciano eleganti palazzetti gentilizi sorti tra il XVI e il XVIII secolo. Ad ovest della cinta muraria si apre Porta San Giacomo e ad est Porta delle Monache, prossima alla chiesa di Santa Caterina. Sulla parte più alta del borgo si nota la chiesa di San Nicola. Della primitiva rocca di Brufa restano oggi tratti di mura e la torre, in seguito munita di orologio, con la porta d’entrata che immette nella piazza del Mercato. Sulla sinistra si vede il maestoso portale della chiesa di San Francesco, costruita nel 1280 sull’antica chiesa benedettina di Santa Maria.

Di fronte al borgo s’impone allo sguardo la catena montuosa che circonda l’altopiano di Leonessa, con le cime maggiori del Cambio e di Tila. Dal Mons Fiscellus, scrive Plinio, scaturisce il Naahr, l’antico Corno, che scorre tra le selve della Valnerina già sacre alla dea Vacuuna.

La chiesa di San Francesco alla fine del Trecento fu divisa a metà, in altezza, da robuste volte. La chiesa inferiore è a due navate: quella centrale mostra un soffitto a cassettoni del Settecento. Tra le opere d’arte conservate: una statua lignea di Sant’Antonio Abate; un affresco del primo Quattrocento raffigurante la Madonna del Voto; l’altare barocco dedicato a San Felice.
Nel complesso di San Francesco è conservata una copia, realizzata dalla fonderia di Giacomo Manzù, della biga etrusca (VI secolo a.C.). È in legno di noce, rivestita di lamine di bronzo, con il timone che fuoriesce dalle fauci di un cinghiale e l’estremità a testa di uccello. La biga è composta da un trittico di pannelli che mostra l’ideale di vita del guerriero: l’iniziazione con la consegna delle armi; il combattimento glorioso; l’apoteosi finale che rende l’eroe un semidio.

Trekking, passeggiate a cavallo, mountain bike e itinerari di archeologia industriale nei luoghi delle miniere.
Dal 5 al 9 dicembre si svolge la Mostra Mercato del Farro, l’unico Dop d’Europa. La terza settimana di luglio ricorre la Fiera di San Felice. La mattina del 15 agosto il corteo storico Cybo Malaspina rievoca la Monteleone del 1516 con il dono alla chiesa di San Francesco del “doppiero”, il cero che arderà tutto l’anno; nel pomeriggio il Palio del Doppiero è la disfida dei Terzieri per la riconquista del palio perduto l’anno precedente. Segue l’11 agosto la Sagra degli Strascinati, “lo magnar delli viandanti”.