I Sentieri dei Monti Prenestini: fra borghi e paesaggi straordinari.
Nell’ambito del progetto “Borghi Maestri dei Monti Prenestini…isole di rigenerazione”, finanziato con fondi NextGenerationEU ai comuni di Castel San Pietro Romano (capofila del progetto), Capranica Prenestina e Rocca di Cave e grazie alla missione di Visit Monti Prenestini, si sono conclusi i lavori sul Sentiero 511, conosciuto come “Sentiero Natura Mola Bossi”.
L’inaugurazione del riqualificato sentiero ci dà lo spunto per parlarvi di alcuni dei sentieri più belli del Lazio che ricadono sul territorio dei Monti Prenestini.
- Il Sentiero Mola Bossi;
- Il Sentiero delle Cannuccete;
- Il Sentiero Anello della Scogliera.
Mola Bossi: il sentiero è facilmente raggiungibile da Castel San Pietro Romano – borgo famoso per essere stato la location di “Pane Amore e Fantasia”, con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida – raggiungendo il vicino borgo di Capranica Prenestina: arroccata su un colle a circa 900 metri di altitudine, Capranica è un borgo pittoresco immerso nel verde. Passeggiando per le sue strette vie acciottolate, vi sembrerà di fare un salto nel tempo; infatti, il borgo conserva ancora perfettamente la sua struttura medievale, con mura di cinta, torri di guardia e suggestive case in pietra. Gli amanti della natura troveranno a Capranica Prenestina un vero paradiso. Il borgo è circondato da boschi, sentieri e panorami mozzafiato. Inaugurato lo scorso aprile, il Sentiero Mola Bossi è un percorso che è stato completamente riqualificato e che si estende fino al fontanile “La Forma”. Durante questa suggestiva escursione, che si distacca dal Sentiero 512 (Via delle Creste), i visitatori possono godere di panorami eccezionali immersi nella natura incontaminata, oltre che di fontanili di acqua sorgiva, boschi rigogliosi, ruscelli e, ovviamente, del rifugio Mola Bossi che dà nome al sentiero. Inoltre, lungo il percorso è possibile accedere ad altri sentieri che conducono a Monte Calo e a San Vito Romano.
Proseguendo la visita del territorio ci rechiamo a Rocca di Cave, un borgo arroccato a ridosso delle mura difensive di una torre di avvistamento risalente all’anno 1000. La Rocca ospita il Museo Civico Geopaleontologico, dove custodite collezioni geopaleontologiche fortemente legate al territorio. Nel 2016 è stato ritrovato sui Monti Prenestini in dinosauro “Tito”, il primo sauropode italiano conosciuto attraverso resti scheletrici. A Rocca di Cave è possibile vivere un’emozionante escursione sulle sue tracce per scoprire la millenaria storia del territorio.
Il sentiero Anello della Scogliera, situato nel territorio del comune di Rocca di Cave, è uno dei percorsi più affascinanti dei Monti Prenestini, sia dal punto di vista archeologico che geologico. Questo itinerario ad anello, che inizia e termina al Museo Geoplanetario di Rocca di Cave, offre due splendidi punti panoramici: il primo vicino al borgo, dominato dal Castello Colonna, e il secondo a Punta dell’Olma, da dove si può ammirare la Valle del Sacco con i Monti Lepini sullo sfondo. Il percorso si sviluppa per circa 3 km lungo una “scogliera”, un affioramento calcareo ricco di fossili risalenti al Cretacico. Durante il trekking, ci si immerge in un paesaggio suggestivo, caratterizzato da stratificazioni di rocce biancastre che raccontano la storia di un antico fondale marino ricco di scheletri di animali marini fossili come piccoli molluschi, ricci di mare e coralli.
Lungo il sentiero, diversi pannelli didattici illustrano la storia geologica del luogo e la fauna marina che popolava questa zona milioni di anni fa.
Anche il sentiero Anello della Scogliera è uno dei percorsi inclusi nel bando “Borghi Maestri dei Monti Prenestini – Isole di Rigenerazione”, tutti soggetti a lavori di riqualificazione, segnatura e segnaletica.
Monumento Naturale Valle delle Cannucceta: il parco naturale delle Cannuceta è un percorso ad anello tra sorgenti, cunicoli e alberi secolari. Situato a pochi chilometri dal centro abitato del borgo di Castel San Pietro Romano, la Valle delle Cannucceta è un’area naturale protetta, dichiarata Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 1995, ed essenziale ai fini della conservazione del patrimonio naturale dei Monti Prenestini.
L’area protetta comprende il magnifico bosco delle Cannucceta, costituito da una grande quantità di piante, dalle notevoli dimensioni, tra cui si possono annoverare degli splendidi esemplari di acero, cerri, carpini, tigli e roverelle (querce). Una di queste viene localmente detta “Del Pierluigi”, infatti, la tradizione vuole che l’albero sia stato compagno del grande compositore rinascimentale Giovanni Pierluigi da Palestrina, il quale si sarebbe recato proprio all’interno del bosco delle Cannucceta per cercare ispirazione per le sue composizioni e ristoro dalla calura. Un corso d’acqua fornisce umidità sufficiente all’ambiente e permette la crescita e lo sviluppo di un notevole numero di felci. A seguito del particolare microclima, nel bosco è presente anche il faggio.
La fauna è rappresentata particolarmente dagli uccelli tipici degli ambienti boschivi, come il picchio verde, il picchio rosso maggiore, l’upupa e il picchio muratore, che trovano rifugio tra i tronchi dei maestosi alberi, mentre tra le fitte ramificazioni si trovano lo scoiattolo meridionale, il ghiro e l’arvicola. Nell’area protetta della Valle della Cannucceta trovano rifugio anche i rapaci notturni come civette e barbagianni e accanto al fosso, tra le foglie della lingua cervina, sui massi ricoperti di muschi e licheni, si trova la piccola salamandra dagli occhiali.
All’interno del parco sono presenti inoltre le sorgenti dell’acquedotto romano delle Cannucceta che rifornì la città di Praeneste dall’antichità fino agli anni Settanta del secolo scorso. La sua costruzione si data probabilmente al VI secolo a.C., in concomitanza con la realizzazione delle mura poligonali. Il condotto, che raggiunge una lunghezza di 2560 metri, è stato scavato con la tecnica di origine greco-orientale dei due cunicoli contrapposti che si dirigono, a progressione cieca, fino al punto del loro incontro.
Un luogo bellissimo, ricco di biodiversità, che conduce alla scoperta dell’antico acquedotto, della quercia di Giovanni Pierluigi da Palestrina e delle orchidee selvatiche. Una passeggiata in questo luogo è consigliatissima a tutti, amanti del trekking e non.
Scopri di più su tutte le attività che i tre borghi stanno mettendo in campo attraverso il progetto “Borghi Maestri dei Monti Prenestini…isole di rigenerazione”, finanziato dal PNRR NextGenerationEU: https://www.facebook.com/VisitMontiPrenestini/