NOVEMBRE NEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA: un mese a tutto gusto, in collaborazione con la Borsa della Spesa.

Tra vicoli avvolti da una luce dorata e panorami che si tingono di calde sfumature, novembre nei Borghi più belli d’Italia regala un ventaglio di emozioni e sapori autentici che raccontano la storia, le tradizioni contadine e i gesti di un tempo. È il mese in cui i frutti della terra diventano protagonisti: l’olio nuovo, le pere volpine, le castagne, i formaggi stagionati e i vini profumati animano tavole e piazze, trasformando i borghi in piccoli scrigni di cultura e gusto.

Dalle colline dell’Appennino faentino alle vallate umbre, dai vigneti piemontesi ai boschi dei Monti Prenestini, ogni borgo celebra questo mese con sagre e manifestazioni che uniscono convivialità e tradizione. È un viaggio che attraversa l’Italia dei sapori: la pera volpina e il formaggio stagionato di Brisighella, l’olio nuovo di Spello e Lugnano in Teverina, la Barbera delle Lanze, il vino alla mandorla di Castelmola e la Mosciarella di Capranica Prenestina, la castagna essiccata simbolo dei Monti Prenestini.

L’iniziativa di presentare i prodotti stagionali dei Borghi più belli d’Italia nasce nell’ambito del progetto M.I.B. – Mercato Italiano dei Borghi in collaborazione n collaborazione con La Borsa della Spesa, il servizio settimanale di BMTI in collaborazione con Italmercati Rete d’Imprese, pensato per accompagnare i consumatori nella scelta di ciò che la terra offre di meglio: prodotti freschi, italiani, di stagione e dal buon rapporto qualità-prezzo. Un Servizio offerto per incoraggiare i consumatori ad una spesa più consapevole e sostenibile – dal punto di vista ambientale ed economico – e per sostenere le filiere locali che portano ogni giorno sulle nostre tavole il frutto di un sapere antico e di una passione autentica.

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 PERE E FORMAGGIO A BRISIGHELLA.

“Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”: sembra proprio nascere da questo antico proverbio la Sagra della Pera Volpina e del Formaggio Stagionato, l’appuntamento che ogni anno celebra a Brisighella (RA) l’unione perfetta tra due sapori simbolo della tradizione contadina. Adagiato tra le colline dell’Appennino faentino, il borgo che affascina per le sue vie lastricate, i tre pinnacoli rocciosi che la dominano, la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino, e la sua ricchissima tradizione di prodotti tipici.

L’edizione 2025 della sagra si terrà domenica 16 novembre e come sempre vuole rendere omaggio alla pera volpina, un frutto antico della Valle del Lamone, piccolo, tondeggiante e dalla polpa compatta, un tempo diffuso nelle campagne romagnole e poi quasi scomparso. Grazie a questo evento, la pera volpina è stata riscoperta e valorizzata, tornando protagonista delle tavole locali.

Secondo la tradizione, le pere vengono cotte nel vino rosso Sangiovese, aromatizzate con cannella e chiodi di garofano, oppure al forno, e servite in abbinamento al formaggio stagionato di Brisighella, un pecorino invecchiato nelle grotte di gesso secondo un procedimento antico che ne esalta gusto e profumo.

Durante la giornata, il centro storico si animerà con un vivace mercato dei frutti autunnali, stand gastronomici, musica e animazione. In occasione del 25° anniversario, l’Associazione Cuochi Italiani in Emergenza proporrà piatti speciali e abbinamenti originali, ispirati alla tradizione ma rivisitati in chiave contemporanea.

Tra profumi di vino, formaggio e spezie, la Sagra della Pera Volpina e del Formaggio Stagionato è un invito a riscoprire la biodiversità agricola e i saperi contadini che fanno di Brisighella un luogo dove il tempo sembra ancora scorrere al ritmo della tradizione.

Maggiori informazioni: https://brisighellaeventi.it/eventi/mercati-e-tradizione/feste-e-sagre/sagra-della-pera-volpina/

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L’ORO VERDE DI SPELLO.

Spello – Ph Stefano Scardazza

Tra le dolci colline umbre, Spello (PG) celebra ogni anno il suo prodotto più prezioso con la Festa dell’Olivo e Sagra della Bruschetta, appuntamento storico che dal 1963 porta nel borgo profumi, sapori e tradizioni legate all’olio extravergine d’oliva, da sempre considerato “l’Oro di Spello”.

L’edizione 2025, in programma dal 14 al 16 novembre, rientra nella rassegna omonima, un progetto nato per valorizzare il territorio e l’antica arte olearia. 

Qui l’olio è davvero un tesoro: la qualità delle olive, la cura dei terrazzamenti collinari e le tecniche tradizionali di raccolta e frangitura danno vita a un prodotto d’eccellenza, autentico simbolo dell’armonia tra uomo e natura.

Durante il fine settimana, Spello si anima di mercatini, mostre, degustazioni e spettacoli, trasformandosi in un grande percorso del gusto. Le vetrine si vestono a tema, le taverne dei terzieri aprono le porte con menu dedicati, e la sera va in scena il celebre concorso gastronomico “L’Oro di Spello”, una sfida tra i tre rioni cittadini – Porta Chiusa, Mezota e Pusterula – che propongono piatti della tradizione umbra rivisitati con creatività e, naturalmente, con l’immancabile olio spellano.

Accanto alle degustazioni di bruschette e specialità tipiche, la festa propone anche conferenze, rassegne musicali e sfilate di carri allegorici, che raccontano la storia agricola e culturale del borgo.

La Festa dell’Olivo e Sagra della Bruschetta è molto più di un evento enogastronomico: è un viaggio nei sapori e nelle emozioni di un territorio che vive nel segno dell’olio. Un invito a scoprire Spello, uno dei Borghi più belli d’Italia e membro dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, tra il profumo dell’olio nuovo e la calorosa accoglienza della sua gente.

Maggiori informazioni: https://www.prospello.it/loro-di-spello-sagra-dellolivo-festa-della-bruschetta/

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OLEA MUNDI E L’ANIMA OLEARIA DI LUGNANO IN TEVERINA.

Nel cuore dell’Umbria meridionale, affacciato sulla valle del Tevere, Lugnano in Teverina (TR) è un piccolo gioiello medievale che conserva intatto il suo fascino originario. Il borgo, racchiuso da antiche mura, si snoda in un intreccio di vicoli in pietra, archi e scalinate che conducono a scorci di grande suggestione. Tra i suoi edifici più significativi spicca la Chiesa di Santa Maria Assunta, capolavoro romanico dell’XI secolo, con la facciata ornata da un rosone e decorazioni cosmatesche che testimoniano la raffinatezza artistica di un tempo.

Oggi Lugnano in Teverina domina un paesaggio di dolci colline e uliveti secolari che riflettono la sua anima rurale e autentica. Tra questi pendii, da secoli, si tramanda l’arte della coltivazione dell’olivo, simbolo identitario del borgo e risorsa preziosa per la sua comunità. L’olio extravergine d’oliva di Lugnano, inserito nell’area della DOP Umbria – Colli Amerini, rappresenta l’eccellenza di una tradizione antica che risale al I secolo a.C., quando i romani iniziarono a sfruttare queste terre generose per la produzione di olio. Oggi più di 2.000 ettari di oliveti continuano a disegnare il paesaggio e a offrire un olio di altissima qualità, dal profumo fruttato e dal gusto armonioso, autentica espressione del territorio umbro.

Dal 2014, il borgo ospita la Collezione Mondiale Olea Mundi, un progetto di rilevanza internazionale dedicato alla biodiversità olivicola e alla sostenibilità ambientale. Nei suoi campi crescono più di 1.200 esemplari appartenenti a oltre 400 varietà di olivo provenienti da 23 Paesi, tra cui 263 italiane e 60 umbre, rendendo Lugnano un punto di riferimento per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio olivicolo mondiale.

A completare questo legame profondo con l’oro verde, il Museo dell’Olivo, situato nel centro storico, raccoglie antichi strumenti per la lavorazione dell’olio e testimonia la lunga tradizione contadina del luogo. Ogni anno eventi e degustazioni dedicati all’olio celebrano la cultura e i sapori di questo angolo d’Umbria sospeso tra storia, natura e saper fare.

Maggiori informazioni: https://www.stradaoliodopumbria.it/lugnano-in-teverina-tr/

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LA MOSCIARELLA DI CAPRANICA PRENESTINA.

Immersa nei Monti Prenestini, a pochi chilometri da Roma, sorge Capranica Prenestina (RM), un borgo montano incastonato tra boschi secolari e panorami mozzafiato, dove la storia, la natura e la tradizione convivono in perfetta armonia. In questo scenario suggestivo, tra l’autenticità dei vicoli e il profumo delle castagne, torna ogni anno la Sagra della Mosciarella, una festa che celebra la risorsa più preziosa del territorio: la castagna essiccata tipica delle Casette di Capranica, riconosciuta come Presidio Slow Food e Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio.

Giunta alla 44ª edizione, la manifestazione, in programma sabato 29 e domenica 30 novembre 2025, rende omaggio a una tradizione che affonda le radici nei secoli. La Mosciarella è frutto di un antico processo di lavorazione artigianale: dopo la raccolta, le castagne vengono pelate e poste ad essiccare nelle caratteristiche “casette” in pietra e legno immerse nel Monumento Naturale il Castagneto Prenestino, un’area di oltre 160 ettari popolata da castagni secolari.

La festa prende il via il sabato con incontri, escursioni nel castagneto e laboratori enogastronomici, dedicati alla coltivazione della castagna e alla biodiversità locale. La domenica, il borgo si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto, animato da stand gastronomici, artisti di strada, musica popolare e rievocazioni storiche. Tra i momenti più suggestivi, la rievocazione della “trebbiatura” della castagna, l’ultima fase della lavorazione, interpretata da uomini e donne in costume e accompagnata da canti e stornelli tradizionali.

I visitatori possono gustare la Mosciarella in tutte le sue varianti: al naturale, nei dolci o nei piatti tipici locali, insieme ad altre specialità del territorio, come marmellate di more selvatiche, miele, formaggi e vini dei Monti Prenestini. Non mancano visite guidate al Museo Naturalistico di Capranica e al Castagneto Prenestino, autentico gioiello di biodiversità.

Maggiori informazioni: https://www.facebook.com/sagradellamosciarella

Casette per essiccazione delle castagne nel Castagneto Prenestino- Ph Arnaldo Camilloni

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ADOTTA UN FILARE NELLE LANZE.

Tra le dolci colline che uniscono Langhe e Monferrato, nel cuore del Piemonte, Castagnole delle Lanze (AT) custodisce un’anima profondamente legata al vino e alla sua cultura. È qui che nel 2010 è nato il progetto “Adotta un filare nelle Lanze”, un’iniziativa unica nel suo genere che permette a chi ama il mondo del vino di diventare parte di una tradizione secolare, sostenendo al tempo stesso la tutela del paesaggio e dei suoi protagonisti.

L’idea nasce con un obiettivo ambizioso: valorizzare la Barbera Lanze, vino simbolo di questo territorio, e rafforzare il legame tra persone, vigne e territorio. Adottando 20 metri di vigneto, ogni partecipante entra a far parte della comunità castagnolese, riceve 12 bottiglie di Barbera d’autore con etichetta personalizzata e il proprio nome inciso sul palo del filare.

L’adozione non è solo simbolica: l’adottante riceve aggiornamenti durante l’anno, può visitare il vigneto, assistere alla potatura, alla vendemmia e alla vinificazione, scoprendo così da vicino i gesti e la passione che stanno dietro ogni bottiglia. Le uve provengono da produttori locali accuratamente selezionati e vengono vinificate nella storica Cantina Bel Sit, sotto la guida esperta dell’enologo Ezio Rivella. Il risultato è un vino di alta qualità, frutto di una lavorazione attenta e di una forte identità territoriale.

Il progetto si arricchisce di esperienze ed emozioni. Nella suggestiva Chiesa dei Battuti, affrescata dall’artista Vincenzo Piccato e trasformata nella Sala degli Adottanti, si organizzano degustazioni, mostre ed eventi culturali. Ogni anno, durante la Festa del Barbera, vengono esposte le etichette d’artista delle pregiate grappe realizzate con i raspi d’uva, firmate da pittori locali in edizione limitata.

“Adotta un filare nelle Lanze” non è solo un progetto, ma un invito a vivere Castagnole delle Lanze da protagonista, a sostenere la viticoltura di qualità e a sentirsi parte di un territorio riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Un’esperienza autentica che unisce passione, cultura e paesaggio, perché qui, ogni filare racconta una storia, e ognuno può diventarne custode.

Maggiori informazioni: https://www.lanze.it/

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UN SORSO DI CASTELMOLA.

Castelmola – Ph Pio Andrea Peri

Arroccato su un promontorio roccioso che domina Taormina e la costa ionica, Castelmola (ME) è uno dei borghi più suggestivi della Sicilia, un balcone sospeso tra cielo e mare da cui si ammirano l’Etna, le Isole Eolie e l’infinito blu del Mediterraneo. Le sue stradine lastricate, gli archi in pietra e le case dai colori caldi raccontano secoli di storia: fondata in epoca greca, Castelmola fu poi fortificata dai Romani e dai Normanni, mantenendo viva la sua vocazione agricola e vitivinicola.

Già in antichità il borgo era noto per i suoi vini, e proprio qui ha origine una delle specialità più amate della Sicilia: il Vino alla Mandorla, dolce e aromatico, simbolo dell’ospitalità castelmolese. Le sue radici risalgono ai tempi della dominazione greca, quando i vini locali venivano aromatizzati con erbe, spezie e frutti dell’isola per renderli più gradevoli ai mercanti che frequentavano i porti. All’inizio del Novecento, nel borgo medievale di Castelmola, questa antica tradizione è stata recuperata e reinterpretata con un tocco di eleganza e maestria.

Il vino nasce da una miscela di mandorle, erbe spontanee ed essenze d’arancia, che donano una dolcezza avvolgente e un profumo intenso, capace di evocare i colori e i sapori della Sicilia. La sua rinascita si deve a Don Vincenzo Blandano, proprietario dell’antico Caffè San Giorgio, che fu il primo a offrirlo come segno di benvenuto ai visitatori, gesto divenuto nel tempo un rito di accoglienza per chi raggiunge il borgo.

Oggi la tradizione continua grazie al celebre Bar Turrisi, che ha reso il vino alla mandorla un’icona riconosciuta in tutto il mondo. Seguendo le ricette originarie, il bar propone questo elisir in bottiglie artistiche ispirate alle ceramiche siciliane, alcune dalle forme tradizionali, altre più audaci, decorate a mano da artigiani locali. Ogni bottiglia è un piccolo oggetto d’arte, pensato per unire il piacere del gusto alla bellezza dell’artigianato.

Assaporato insieme a pane casereccio, miele, mandorle tostate, fichi secchi e dolci tipici, il Vino alla Mandorla diventa un viaggio sensoriale nella storia e nei sapori dell’isola. Bere un calice a Castelmola significa immergersi in una tradizione millenaria, dove ogni sorso racconta la dolcezza, l’arte e l’anima più autentica della Sicilia.

Maggiori informazioni: https://vinomandorla.com/chi-siamo/

Il vino alla mandorla di Castelmola

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LA BORSA DELLA SPESA

La Borsa della Spesa. Ogni borgo, con i suoi frutti e le sue tradizioni, è un invito a scoprire un’Italia autentica, fatta di sapori veri, di storie familiari e di paesaggi che restano impressi nella memoria. Un viaggio tra i profumi e i colori dell’estate che ci ricorda quanto siano preziosi i legami tra uomo, natura e cultura. A conclusione di questo viaggio tra i sapori e le tradizioni più autentiche dei nostri borghi, è importante ricordare che la valorizzazione dei prodotti tipici locali non è solo un modo per tutelare la memoria storica e culturale dei territori, ma anche un’opportunità concreta per sostenere un consumo più consapevole e sostenibile.

Proprio per orientarsi tra i prodotti della terra e del mare, è nata La Borsa della Spesa, il servizio settimanale di BMTI in collaborazione con Italmercati Rete d’Imprese, che accompagna i consumatori nel riconoscere ciò che è davvero di stagione, suggerendo i prodotti migliori in base alla disponibilità, alla qualità e al prezzo. Questo strumento non solo guida verso scelte più consapevoli e sostenibili ma aiuta anche a comprendere meglio il valore dei prodotti italiani, rispettando i cicli naturali e promuovendo filiere locali che lavorano con dedizione e responsabilità.

Oltre a segnalare ciò che conviene acquistare, il servizio offre spunti pratici e curiosità: consigli nutrizionali di nutrizionisti e gustose ricette dello chef, trucchi per ridurre gli sprechi in cucina, approfondimenti su diversi comparti agroalimentari, come i latticini, l’olio d’oliva, il pesce azzurro o i cereali. Una vera e propria bussola per chi vuole fare la spesa con maggiore consapevolezza, un gesto quotidiano che può diventare una scelta di cultura, gusto e rispetto per il territorio.

Scopri di più su: laborsadellaspesa.it

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11 novembre 2025