- Il Presidente dei Borghi più belli d’Italia Fiorello Primi è stato oggi riconfermato nella carica anche per il quinquennio 2020-2025.
- Eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo e nominato Livio Scattolini a capo del Comitato Scientifico dell’Associazione
Nel corso della XX Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia che si è tenuta oggi a Roma, Fiorello Primi è stato riconfermato – per acclamazione – nella carica anche per il quinquennio 2020-2025.
Relazione Presidente “Primi” alla XX ASSEMBLEA NAZIONALE
Roma 3 ottobre 2020
Care e cari Sindaci e amministratori dei Borghi Più Belli d’Italia vi ringrazio per essere qui nonostante le notizie non certo confortanti che ogni giorno ci arrivano dal fronte epidemia.
Per la situazione, veramente particolare e inaspettata, siamo costretti a rinunciare alle nostre consuetudini per uniformarci a comportamenti inusuali per difenderci dall’aggressività di questo nemico subdolo e invisibile denominato COVID-19.
Dopo 18 anni torniamo a Roma per l’assemblea nazionale. Ricordo infatti che la prima assemblea si svolse in sede ANCI nel 2002 dove furono messe le basi sulle quali è stata costruita l’associazione.
Fu una grande intuizione avere messo insieme tre parole che rappresentano l’essenza stessa del nostro Paese.
Il Borgo che è da secoli il nucleo all’interno del quale si svolge la vita politica , sociale e religiosa delle comunità , spesso l’una contro l’altra armata e che oggi rappresenta l’essenza fondamentale del nostro Paese. Diversità e peculiarità che , all’interno di un contesto di unità nazionale assolutamente imprescindibile , sono il nostro patrimonio principale che va tutelato e valorizzato per noi stessi e per l’intera umanità.
La Bellezza che abbiamo sempre indicato come l’elemento fondamentale di un modello di sviluppo che mette al centro la qualità della vita delle comunità, la capacità di essere accoglienti e inclusivi oltre alla tutela del patrimonio storico, artistico e culturale insieme all’ambiente e al paesaggio.
E l’Italia, il Bel Paese per antonomasia , il Paese più ambito e invidiato al mondo. Il Bel Paese dove la natura è stata benigna e che continua a esserlo nonostante le violenze che ha subito specie nei decenni delle speculazioni edilizie e della distruzione di molti contesti paesaggistici e ambientali. Ma ne è talmente ricca da mantenere ancora oggi pressochè inalterato il proprio fascino.
Se l’attenzione e la divulgazione della parola e del concetto di BORGO, sono diventati un motivo ricorrente quando si parla di sviluppo sostenibile, di ritorno alle origini, di miglioramento della qualità della vita, di un turismo solidale e responsabile, è dovuto proprio all’azione che abbiamo condotto in questi anni in Italia e nel Mondo.
In questi anni, grazie all’attivismo delle centinaia di Sindaci che hanno frequentato l’associazione, abbiamo guadagnato un’ autorevolezza e una reputazione positiva così alte che nessun altro soggetto simile al nostro, e non solo, può vantare.
Sono stati fatti investimenti enormi, se rapportati a livello nazionale, per la tutela , il recupero e la valorizzazione dell’enorme e diffuso patrimonio di arte , cultura , architettura e di paesaggio che hanno permesso , nella maggior parte dei casi , di riportare in vita il Borgo , creare ricchezza e dare qualche possibilità di lavoro per i giovani.
Il futuro dell’associazione sarà caratterizzato da una intensa attività di ricerca ,analisi e progettazione di iniziative finalizzate a superare i limiti che i Borghi e le aree interne in generale hanno in termini di accessibilità , fisica e digitale , di offerta di opportunità di lavoro che permettano ai giovani di avere una possibilità di continuare a vivere nel proprio luogo di nascita. Inoltre, alla luce di quanto successo durante il lockdown e dopo, nel periodo tuttora in corso di pandemia, sarà nostra cura individuare gli strumenti necessari per bloccare lo spopolamento attraverso la valorizzazione immobiliare, la riqualificazione energetica e l’ installazione della banda larga per favorire le attività di job-tourism e di smart-working .
A questo proposito nel corso del Lockdown , insieme ad altre realtà associative nazionali, abbiamo rimesso in moto la macchina del comitato Borghi che fu creato nel 2017 , dichiarato anno dei Borghi dal Ministro Franceschini. Insieme abbiamo definito una serie di proposte operative per favorire la creazione di nuove opportunità di lavoro e di miglioramento complessivo della qualità della vita nei Borghi italiani e per valorizzare al meglio il grande patrimonio di cui sono custodi . Si è anche tenuto un incontro sul web con il Ministro Franceschini e il sottosegretario Buonaccorsi che si sono complimentati per il lavoro e le proposte fatte e con la promessa che il “comitato” sarebbe stato riconosciuto come soggetto abilitato a stare sul tavolo di concertazione per lo sviluppo complessivo dei Borghi e delle aree interne. Stiamo aspettando, da un po’, gli atti conseguenti.
La pandemia ha costretto la maggior parte dei nostri connazionali a rimanere in Italia per le loro vacanze . Milioni di italiani hanno scelto proprio i Borghi per passare qualche giorno di vacanza scoprendo una parte del proprio Paese che li ha lasciati stupefatti e intenzionati a ripetere ancora l’esperienza. Proprio per questo mi auguro che non venga sottovalutata questa grande opportunità per sviluppare un modello di turismo alternativo e integrativo al turismo tradizionale delle grandi destinazioni nazionali.
Sarebbe assolutamente necessario che all’interno del Recovery Plan per l’utilizzo del Fondo europeo per le nuove generazioni trovi spazio un piano di interventi strategici strutturali per superare le grandi limitazioni e i ritardi di cui soffrono la maggior parte delle aree interne e dei Borghi italiani.
La grande mole di finanziamento concesso dall’Europa impone il massimo impegno nell’impiego delle risorse affinché siano spese nel miglior modo possibile e in tempi brevi, per consentire al nostro Paese di tornare a crescere economicamente e socialmente, creando ricchezza e lavoro per dare una speranza ai giovani e una vita serena alle famiglie.
Questa è un’occasione unica per mettere mano, tra le altre, a una serie di problematiche che attengono alla sopravvivenza dei Borghi italiani e alle comunità che ancora in essi vivono. E’ necessario ridare nuova linfa vitale alla rete dei piccoli centri che sono l’ossatura sulla quale si regge il corpo di tutta l’Italia. Un’ossatura che è sempre più fragile e che rischia, se non s’interverrà al più presto per rinforzarla, di rendere più fragile tutto il Paese.
Nei 18 anni di vita e attività della nostra Associazione, tante sono le sollecitazioni che abbiamo ricevuto da sindaci e amministratori locali, come tante sono le idee e i progetti che – lo abbiamo verificato sul campo e continuiamo a farlo ogni giorno – sarebbe necessario realizzare per sostenere i piccoli centri dell’Italia cosiddetta “minore”, che custodisce e preserva la Bellezza più autentica del nostro Paese, quella che il mondo ci invidia.
Per citarne alcune:
– Un piano nazionale per mettere in sicurezza il patrimonio architettonico dei centri storici e per rendere sicure, energeticamente sostenibili e digitalmente collegate le abitazioni;
– Un’ integrazione ai finanziamenti previsti del sisma-bonus e dell’eco-bonus sarebbe opportuno, per i comuni sotto i 5.000 abitanti, per la realizzazione di progetti per il recupero urbano dei Centri Storici in maniera complessa e integrata: restauro delle facciate degli edifici, rifacimento delle pavimentazioni stradali eliminando asfalti e coperture inappropriate, collegamento con la banda larga per favorire lo sviluppo dello smart-working anche nei luoghi più periferici, abbattimento delle barriere fisiche e sensoriali per l’accesso ai servizi e alle attività e per il restauro del patrimonio storico, artistico e architettonico e per un uso produttivo dello stesso;
– Un fondo per il sostegno ad una nuova imprenditorialità giovanile che volesse portare l’attività all’interno dei piccoli centri storici attraverso un grande piano per il riuso di aree e edifici dismessi o sottoutilizzati ;
– il coinvolgimento di Università straniere e italiane perché “adottino” ognuna un borgo per un progetto di rigenerazione sociale, ad es. favorendo l’albergo diffuso, l’insediamento di start-up, la creazione di opportunità di lavoro.
Ho fatto questi esempi per sottolineare che I Borghi Più Belli d’Italia non è una semplice operazione a carattere turistico – culturale ma un sostegno concreto alle amministrazioni locali affinché si creino le condizioni necessarie perché la gente , soprattutto i giovani , possa restare per viverci e per lavorare.
Mi piace riportare un pensiero dell’architetto Renzo Piano che scrive:
“Il nostro è un Paese bellissimo ma fragile. La nostra bellezza è un valore profondo al quale troppi di noi si sono assuefatti e non la colgono più. In Italia la bellezza è così straordinariamente diffusa che è diventata assuefazione, la gente la vive con distrazione, senza accorgersene. Ma il mondo ci guarda come eredi scriteriati e ha ragione perché la fenomenale bellezza dell’Italia storica non appartiene solo a noi, è un patrimonio dell’umanità. Siamo eredi indegni perché non lo proteggiamo a dovere ( ma questa frase non riguarda certo I Borghi Più Belli d’Italia che sono l’eccezione che conferma la regola). Serve una svolta culturale, abbiamo il dovere di rendere meno fragile la Bellezza dell’Italia ingentilita e antropizzata dai nostri antenati. Un bene comune la cui responsabilità è collettiva”.
Emerge un problema di sensibilizzazione e di presa di coscienza dell’esigenza di investire ingenti risorse sul territorio secondo uno dei nostri caposaldi del “investire sul passato per costruire il futuro”.
La comunicazione diventa quindi un elemento fondamentale per far sviluppare questa nuova coscienza civica facendo acquisire autorevolezza e reputazione ai principi basilari del Bene Comune.
E’ evidente che nell’era digitale c’è la necessità di creare continuamente nuovi strumenti di comunicazione e informazione che affianchino i tradizionali strumenti , diciamo vecchi , ma non ancora obsoleti. Per questo In questi ultimi anni l’associazione si è dotata di strumenti di comunicazione indispensabili per vincere le sfide della modernità e accrescere la reputazione e la visibilità acquisite.
E’ cresciuto molto il settore “comunicazione ,relazioni internazionali e progetti europei ” che sta ottenendo successi straordinari attraverso i Social e il Portale ,senza abbandonare la tradizionale produzione cartacea rappresentata dalla guida annuale e dalla rivista “Borghi Magazine”.
La prossima edizione della guida, prevista in uscita a novembre, sarà arricchita dalla realtà aumentata.
Anche il Kilimangiaro ,in onda la domenica su RAI 3, riprenderà la kermesse dei I Borghi Più Belli d’Italia.
Le stesse manifestazioni di carattere nazionale hanno un enorme successo dal punto di vista mediatico. Mi riferisco alla tradizionale “Notte Romantica” e alla nuova “Borgo dei desideri”.
Infine mi preme l’importanza del modello “federale” dell’associazione che con le sue articolazioni regionali ha acquisito una grande capacità di interlocuzione nei confronti delle istituzioni regionali .
Le sfide che abbiamo davanti sono molto importanti e gli obiettivi sempre più ambiziosi.
Sono certo che con il contributo di tutti e la determinazione che contraddistingue chi ha il coraggio di mettersi in gioco nell’amministrare un comune nelle condizioni attuali l’associazione sarà in grado di dare un grande contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia sia dal punto di vista sociale che economico.
Abbiamo ormai la responsabilità nazionale di ricostituire il senso del Bello perché diventi senso e bene comune in un Paese, l’Italia, che è identificata nel mondo proprio come il BEL PAESE.
Fino ad oggi credo che abbiamo svolto bene il nostro compito.
Il futuro, che sarà molto diverso anche dal passato prossimo, impone nuove idee, nuove sensibilità e coraggio nell’affrontare sfide inedite.
Tutti insieme ce la faremo perché I Borghi Più Belli d’Italia sono I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA.