Lettera aperta del Presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi
al Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Conte.
Roma, 23 luglio 2020
Egregio Signor Presidente,
il successo ottenuto nella trattativa europea per il finanziamento all’Italia per sostenere la ripresa economica e sociale sta a significare che il nostro Paese , sotto la Sua guida, sta riconquistando un ruolo fondamentale nelle politiche in ambito europeo e internazionale.
La grande mole di finanziamento impone il massimo impegno nell’impiego delle risorse che ci sono state riconosciute, affinché esse possano essere spese nel miglior modo possibile e in tempi brevi, per consentire al nostro Paese di tornare a crescere economicamente e socialmente, creando ricchezza e lavoro per dare una speranza ai giovani e una vita serena alle famiglie.
Questa è un’occasione unica e irripetibile per mettere mano, tra le altre, ad una serie di problematiche che attengono alla sopravvivenza dei Borghi italiani e alle comunità che ancora in essi vivono. E’ necessario ridare nuova linfa vitale alla rete dei piccoli centri che sono l’ossatura sulla quale si regge il corpo di tutta l’Italia. Un’ ossatura che è sempre più fragile e che rischia , se non si interverrà al più presto per rinforzarla , di rendere più fragile tutto il Paese.
Nell’arco di 18 anni di vita e attività della nostra Associazione, tante sono le sollecitazioni che abbiamo ricevuto da sindaci e amministratori locali, come tante sono le idee e le iniziative che – che abbiamo verificato sul campo e continuiamo a fare ogni giorno – sarebbe necessario realizzare per sostenere i piccoli centri dell’Italia cosiddetta “minore”, che custodisce e preserva la Bellezza più autentica del nostro Paese, quella che il mondo ci invidia.
Per citarne alcune:
- un piano nazionale per mettere in sicurezza il patrimonio architettonico dei centri storici e per rendere sicure, energeticamente sostenibili e digitalmente collegate le abitazioni;
- un bando a integrazione dei finanziamenti previsti del sisma-bonus e dell’eco-bonus sarebbe opportuno, per i comuni sotto i 5.000 abitanti, per il finanziamento di progetti per il recupero urbano dei Centri Storici in maniera complessa e integrata: restauro delle facciate degli edifici, rifacimento delle pavimentazioni stradali eliminando asfalti e coperture inappropriate, collegamento con la banda larga per favorire lo sviluppo dello smart-working anche nei luoghi più periferici, abbattimento delle barriere fisiche e sensoriali per l’accesso ai servizi e alle attività e per il restauro del patrimonio storico, artistico e architettonico e per un uso produttivo dello stesso;
- un bando nazionale per finanziamenti fino a un milione di euro per ogni Borgo, graduato secondo il numero di abitanti, con selezione e formazione di graduatorie a livello regionale assegnando a ogni regione un budget sulla base del numero dei comuni fino a 5.000 abitanti;
- un fondo per il sostegno alla creazione di una nuova imprenditorialità da parte di giovani che volessero portare l’attività all’interno dei piccoli centri storici.
- un grande piano di riuso e trasformazione di aree e edifici dismessi o sottoutilizzati che si prestino a trasformazioni innovative per rivitalizzare il borgo e sviluppare progetti – soprattutto da parte dell’imprenditoria giovanile – rispondenti alle esigenze di socialità, ma sempre mantenendo quello spazio fisico più intimo che da sempre caratterizza il borgo rispetto alla città;
- il coinvolgimento di Università straniere e italiane perché “adottino” ognuna un borgo per un progetto di rigenerazione sociale, ad es. favorendo l’albergo diffuso, l’insediamento di start-up, la creazione di opportunità di lavoro.
L’Associazione de I Borghi più belli d’Italia è oggi una realtà consolidata sia a livello nazionale che internazionale, che si è guadagnata negli anni una sua precisa identità per il lavoro puntuale e costante nella salvaguardia e nella promozione dei piccoli “gioielli” dell’Italia Nascosta. La nostra “missione”, perché di questo si tratta, è quella di aiutare i Borghi a uscire dall’anonimato e guadagnarsi quella popolarità e quel successo che meritano. Questo soprattutto per consentire alle comunità locali di sostenersi, attraverso l’indotto del turismo e della produzione enogastronomica, con l’obiettivo principale di contrastare l’abbandono di questi luoghi e il loro inevitabile degrado. Il nostro lavoro di valorizzazione e promozione dei Borghi ha quindi una doppia valenza, sociale ed economica: non è una semplice operazione di promozione turistico-culturale ma un impegno a far si che in questi territori vengano create le condizioni affinché la gente qui possa restare, per vivere e curarli, e non abbandonarli per cercare lavoro altrove.
In conclusione, mi piace riportare alcune frasi dell’architetto Renzo Piano:
“Il nostro è un Paese bellissimo ma fragile. La nostra bellezza è un valore profondo al quale troppi di noi si sono assuefatti e non la colgono più. In Italia la bellezza è così straordinariamente diffusa che è diventata assuefazione, la gente la vive con distrazione, senza accorgersene. Ma il mondo ci guarda come eredi scriteriati e ha ragione perché la fenomenale bellezza dell’Italia storica non appartiene solo a noi, è un patrimonio dell’umanità. Siamo eredi indegni perché non lo proteggiamo a dovere. Serve una svolta culturale, abbiamo il dovere di rendere meno fragile la Bellezza dell’Italia ingentilita e antropizzata dai nostri antenati. Un bene comune la cui responsabilità è collettiva”.
Cordiali saluti,
Fiorello Primi
Presidente
I Borghi Più belli d’Italia