san gemini stemmaSan Gemini
Elogio della vita lenta

Comune di san gemini
(Provincia di Terni)
Altitudine
m. 345 s.l.m.
Abitanti
4788 (1300 nel borgo)

patrono

San Gemine, 9 ottobre

info turismo

Assessorato al Turismo- Pro Loco San Gemini
Piazza San Francesco
Tel. 0744.334911

cultura.sangemini@gmail.com
prolocosangemini@gmail.com

www.turismosangemini.it

Fb: comunedisangemini  Fb:ProLocoSanGemini
Instagram: comunedisangemini

Lo spirito del luogo

san gemini stemmaIl nome
La prima menzione del nome “Sanctum Geminum” si trova nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Nicolò nel 1036. Il nome deriva dal santo Yemin proveniente dalla Siria, che arrivò nell’antica Casventum nella seconda metà del secolo VIII e qui condusse vita eremitica e penitente, suscitando la grande ammirazione del popolo che a lui accorreva.
Questa città venne poi distrutta da un attacco saraceno e, quando fu ricostruita, cambiò il nome in San Gemini, in onore del santo poi eletto a suo patrono.

La storia
L’origine di San Gemini è incerta, ma probabilmente connessa allo sviluppo del vicino municipium romano di Carsulae, oggi importante sito archeologico. Il borgo sorge nei pressi dell’Antica Via Flaminia. San Gemini potrebbe trarre origine dalla romana Casventum di cui parla Plinio il Vecchio. Certamente il sito, ove poi sorgerà il centro medioevale, non era privo di insediamenti più antichi, come dimostrano i resti di una domus romana decorata con pavimentazioni a mosaico in Via del Tribunale, le cisterne ipogee rinvenute nell’ex complesso monastico di S. Caterina e il monumento funerario situato in prossimità del bivio per Terni e Narni, chiamato oggi Grotta degli Zingari.
Nel 1119 San Gemini figura come gastaldato del Comune di Narni. Successivamente cerca di affrancarsi da Narni grazie al sostegno della Chiesa e diventa libero comune con le istituzioni proprie del tempo.
Nel 1530 San Gemini è ceduto in feudo agli Orsini da Papa Clemente VII; risalgono al 1568 gli antichi Statuti e al 1590 l’elevazione a ducato, da parte di Urbano VII, a favore degli Orsini.
Nel 1722 gli Orsini cedono San Gemini ai Santacroce, famiglia della nobiltà romana.
Nel 1781, Pio VI conferisce a San Gemini il titolo di città.
Dal 1889 è famosa in tutto il mondo per le sue preziose acque minerali, particolarmente indicate per i bambini e gli anziani.

San Gemini è il borgo delle acque, quelle naturali e quelle minerali per cui è noto. Fonti e ruscelli attraversano un territorio ricco di profumi e di colori, dove predomina il vivere lento, fatto di passeggiate tra antichi vicoli, di incontri senza fretta nei chiostri, nelle piazze e di sapori genuini. Giardini, nicchie e balconi fioriti ingentiliscono la pietra che evoca – in un labirinto di stradine, scalinate e archi – un Medioevo che perdura nell’atmosfera cittadina, nella Giostra dell’Arme, negli affreschi delle numerose chiese e nel panorama che si gode dalle mura cittadine aperto sulla vallata ternana e sui Monti Martani.

Il tour del borgo inizia da Porta Romana, imponente porta sulla via principale. Alla sua destra si trova il Palazzo dei Principi di Santacroce, oggi importante struttura ricettiva e sull’omonima piazza sorge il
Duomo di San Gemine del XII secolo, risalente al tardo gotico, fu ricostruito nel XIX sec. dall’ingegnere Livoni, con la consulenza dello scultore Antonio Canova che qui soggiornò. La sobria facciata presenta un portale quattrocentesco. L’interno in stile neoclassico con accenti neo-barocchi conserva quattro tele: Martirio di San Sebastiano, Madonna con bambino e Santo Vescovo, San Matteo Evangelista ed Estasi di Santa Rita. Sotto l’altare maggiore è custodita l’urna con le reliquie attribuite a San Gemine.
Proseguendo il percorso si giunge in Piazza San Francesco, la piazza principale, in cui si trova il Palazzo Comunale, Palazzo Canova in alto e la maestosa Chiesa di San Francesco del XIII secolo, con annesso l’ex convento dei francescani; questa chiesa dedicata a San Francesco, che ivi soggiornò nel 1213 compiendo un miracolo, è in stile gotico a navata unica con arconi. Sono qui conservati preziosi affreschi: l’Adorazione dei Magi, Santa Lucia, San Giovanni Battista, San Rocco, la Crocifissione, San Girolamo, San Leonardo, L’incredulità di San Tommaso. Di pregio è il Crocifisso ligneo, il portale ogivale con fasci di colonnine e l’antica porta lignea del XV sec. Entrando attraverso Porta Burgi, si raggiunge la parte più antica della città, detta Rocca, accedendo attraverso Via Caventino, con una serie incantevole di vicoli con archi . Lungo il percorso si scorge imponente il Palazzo Vecchio o Pretorio del XII–XIII secolo, simbolo e antica sede del libero comune di San Gemini, il palazzo è in stile gotico. La facciata con un grande arcone a tutto sesto e la scalinata in pietra custodiscono gli stemmi di Eugenio IV e della famiglia Orsini. All’interno si trovano due sale affrescate; notevole è il ciclo pittorico dei lavori agresti. A sinistra si trova il settecentesco Palazzo Zanassi e a destra la trecentesca Torre Esperia, coronata da un campanile a vela con orologio a quadrante romano del 1700. Alla sua destra si trova la Chiesa di San Carlo, ex Santa Maria de Incertis del XIV-XV secolo, a navata unica, che era originariamente una loggia pubblica con un’edicola della Vergine, poi le arcate furono tamponate e fu decorata con affreschi nel XIV e XVI secolo. Presenta un ciborio trecentesco con il dipinto della Madonna in trono con Bambino tra Santi e Angeli e la Madonna in trono tra i Santi Stefano e Sebastiano. Sembra che qui abbia celebrato messa S. Carlo Borromeo. Raggiungendo Piazza Garibaldi, accedendo da una viuzza sulla destra si scorge la Chiesa di San Giovanni Battista dell’XI secolo, parte del convento degli agostiniani, ha una facciata in stile romanico risalente al 1199. L’elegante portale con cornice cosmatesca ha due stipidi che poggiano su leoni accovacciati. La sovrastante lunetta mostra due volti virili che rappresentano il potere papale e quello imperiale. L’interno è a pianta centrale con grandi pilastri ottagonali. E’ricca di dipinti: la Madonna del Rosario, la Madonna della Cintura e S. Rita. Pregevole è il Fonte battesimale del XVI secolo. Passando lungo le antiche mura si arriva all’ ex convento di Santa Maria Maddalena, oggi sede dell’Archivio storico e di un’aula multimediale. Salendo si giunge nei pressi di una Domus Romana di cui restano dei mosaici di grande pregio, proseguendo si arriva al Museo dell’Opera di Guido Calori con una ricca collezione di dipinti e sculture dell’artista e alla Chiesa di Santa Caterina nei cui sotterranei si trovano delle cisterne romane. Poco fuori dalle mura cittadine si erge l’Abbazia di San Nicolò. La sua facciata squadrata e asimmetrica, è collegata a una torre campanaria di epoca più antica. Il suo portale originale fu venduto nel 1936 al Metropolitan Museum di New York; quello attuale è una copia fedelissima. L’interno a tre navate è diviso da colonne con capitelli decorati. Conserva sul fondo dell’abside quadrata un affresco della Madonna del 1295. Nella navata destra sono conservati vari frammenti medioevali.

Piaceri e Sapori

Le verdi colline sangeminesi invitano i turisti agli sport all’aria aperta: passeggiate lungo il Cammino dei Protomartiri francescani, gite in mountain bike e percorsi a cavallo lungo i sentieri dei boschi circostanti, partite a Golf nel campo di Vallantica.
Da visitare nei dintorni, il sito archeologico della città romana di Carsulae, le Cascate delle Marmore e di prossima apertura il Parco dell’Acqua minerale Sangemini a 2,5 km dal borgo.

GeoLab-Museo di Scienze della Terra
via della Misericordia 1- Per info: cultura.sangemini@gmail.com
Il Geolab è uno spazio espositivo permanente dedicato alla divulgazione scolastica delle Scienze della Terra. Al Geolab e’ vietato non toccare: più che un museo, quasi un laboratorio,ospita una serie di macchine interattive che guidano i visitatori all’osservazione e alla sperimentazione scientifica. La visita si snoda attraverso cinque sale, dalla scoperta della struttura della terra, alla lettura del paesaggio e delle principali emergenze geologiche dell’Umbria.

Museo dell’Opera di Guido Calori
Via del Tribunale 54-Per informazioni: www.museocalori.it e-mail: info@museocalori.it
Propone una collezione di pitture e sculture dell’artista Guido Calori (1885-1960).

Rovine Romane di Carsulae
Per info: Telefono 0744 1804413 e-mail: attivita@cascatadellemarmore.info
Antica città romana del I sec. a.C. – I sec. d. C., un grande museo all’aperto, a 3 km dal borgo.

SAN GEMINI_Infiorata

Infiorata Sangeminese
giugno, giorno del Corpus Domini: le strade principali sono decorate con quadri e tappeti realizzati con piante, fiori e polveri naturali dal Gruppo Infioratori San Gemini, dagli alunni delle scuole e dai singoli cittadini, per poi concludersi con la processione ed una premiazione.
Per info: www.turismosangemini.it

Estate sangeminese
giugno, luglio, agosto: nelle fresche serate estive numerosi eventi musicali e culturali si svolgono nei chiostri e nelle piazze principali del borgo.
Per info: www.turismosangemini.it

La Giostra dell’ Arme
rievocazione storica che ha luogo dall’ultimo sabato di settembre alla domenica successiva al 9 ottobre, giorno del patrono San Gemine. Offerta dei ceri, investitura dei cavalieri, corteo storico e sbandieratori sono le tappe della festa che vede il borgo imbandierato con i colori dei due rioni, rossoblu per la Rocca e biancoverde per la Piazza. La manifestazione termina con la Giostra, gara equestre ed è allietata dalle taverne in cui si gustano i piatti tipici del territorio.
Per info: www.entegiostradellarme.it

Presepi nel borgo
Periodo natalizio: il borgo si trasforma in un presepe. Il Gruppo Presepi San Gemini, l’Associazione Amici di San Gemini ed i cittadini allestiscono nelle chiese, nei vicoli e nelle nicchie del centro storico presepi grandi e piccoli usando diversi materiali.
Per info: turismosangemini.it

PICCHIARELLI AL SUGO
Le “Picchiarellare” impastano acqua, farina ed un uovo e realizzano una pasta realizzata a mano della grandezza di una cordicella. I Picchiarelli sono accompagnati da un sugo di carne molto ricco e leggermente piccante.
Sono il piatto tipico che si gusta nelle taverne durante la Giostra dell’Arme e nei ristoranti locali.

Oggi come già in epoca romana, San Gemini è famosa per le sue acque minerali.
Prodotti di punta sono inoltre il vino, l’olio extra vergine di oliva, le carni che i norcini lavorano sapientemente con metodi tradizionali, il pane sciapo (senza sale), le pizze dolci e di formaggio, le focacce salate ed il dolce natalizio tipico della zona, il pampepato.

Ristorazione

Taverna del Torchio

Caratteristica taverna in pietra situata nel cuore del borgo, dispone di un elegante sala con camino. Una cucina attenta alla genuinità delle materie prime impiegate.

  Piazza Giuseppe Garibaldi, 2
  +39 0744 331136
  +39 0744 304087
  tavernadeltorchio@gmail.com
  www.tavernadeltorchio.it