L’INCANTO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA PER UN MAGICO NATALE. 

La nostra rubrica “Viaggio Italiano – Scopri l’Italia che non sapevi” ci porta questo mese alla scoperta del Natale nei Borghi più belli d’Italia, fra alberi da record, illuminazioni artistiche, presepi, mercatini ed eventi, un’esperienza unica che permette di immergersi nell’atmosfera magica delle festività natalizie in un contesto suggestivo, ricco di storia e tradizioni.

I Borghi sono luoghi unici che per loro natura si prestano perfettamente alla creazione dell’atmosfera natalizia. Le strade, i vicoli e le piazze addobbate con luminarie e decorazioni artigianali, le case illuminate da luci calde e accoglienti insieme ai castelli, i palazzi, le rocche e gli scenari naturali, diventano il palcoscenico ideale per le rappresentazioni storico-religiose tipiche del Natale. Le tradizioni secolari, unite alla proverbiale creatività delle comunità “borghigiane”, fanno sì che ogni borgo rappresenti un unicum nella rappresentazione delle tradizioni natalizie che sono profondamente vive e radicate nella cultura locale. In più, l’enogastronomia locale nel periodo natalizio trova la sua massima espressione. I piatti e soprattutto i dolci, incarnano la suggestione di tradizioni e aneddoti popolari: ne escono fuori dei capolavori culinari che non hanno rivali nel mondo.

Scopri l’Italia che non sapevi con queste idee e spunti per un #viaggioitaliano dall’accogliente atmosfera natalizia nei Borghi più belli d’Italia. Buona lettura!

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CASTIGLIONE DEL LAGO E DERUTA: Alberi di Natale da record!

Grazie ad una collaborazione già avviata lo scorso anno, i comuni di Castiglione del Lago e Deruta hanno inaugurato il Natale in simultanea l’8 dicembre, accendendo i rispettivi alberi da record e dando così il via al lungo calendario di eventi natalizi previsti nei due borghi. Il trait d’union è rappresentato da due maestose opere: l’Albero di Natale più grande del mondo costruito sull’acqua per Castiglione del Lago e l’Albero di Natale in ceramica più grande del mondo per Deruta.  

CASTIGLIONE DEL LAGO: l’Albero di Natale costruito sull’acqua più grande del mondo.

L’8 dicembre, più di 2.400 luci collocate su oltre 7.000 metri di cavo sorretti da 166 pali portanti hanno acceso la favola natalizia di Castiglione del Lago: l’Albero di Natale più grande del mondo costruito sull’acqua accenderà le festività dell’affascinante borgo del Trasimeno, un’opera mastodontica e affascinante lunga 1.080 metri e larga 50. Una favola che si rinnova ogni anno dal 2019, un albero sospeso tra acqua e cielo che è il fulcro intorno a cui ruotano tutti gli eventi di “Luci sul Trasimeno”, l’evento originale che la locale associazione “Eventi Castiglione del Lago”, in collaborazione con l’amministrazione comunale, il Gal Trasimeno-Orvietano e l’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, organizza con il coinvolgimento di oltre cento volontari e il gioioso consenso della popolazione. La quarta edizione è carica di effetti speciali, che trasformeranno il caratteristico borgo lacustre nel “Paese delle Feste” e che fino all’Epifania offrirà ai visitatori una moltitudine di attrazioni (programma e costi consultabili sul sito internet www.lucisultrasimeno.it). Accanto al grande albero sull’acqua, alimentato da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e con lo sguardo rivolto alla biodiversità grazie al progetto “Adotta una Luce” (con cui sarà possibile sostenere l’adozione di alveari e di intere colonie di api attraverso la campagna promossa in collaborazione con la community “3Bee”), sono in cartellone iniziative e attrazioni per tutti i gusti. Dal Villaggio di Babbo Natale all’inedita mostra “Presepi d’arte e di luci – la Natività nella storia dell’arte”; dal Mercatino Natalizio alla divertente mostra “Castiglione del Lego”, dedicata alle costruzioni con i celebri mattoncini colorati. Infine, spettacolo nello spettacolo, il rinnovato video-mapping proiettato sulle mura interne della medievale Rocca del Leone.

DERUTA “Borgo del Natale”

L’8 dicembre, in contemporanea con Castiglione del Lago, a Deruta si è acceso l’Albero di Natale in ceramica più grande del mondo. Unico nel suo genere, l’albero è interamente realizzato in ceramica grazie alla sapiente e secolare arte dei maestri tornianti e degli artisti ceramisti, che hanno realizzato una vera propria opera d’arte, un pezzo della storia del meraviglioso borgo umbro famoso in tutto il mondo per la ceramica. La struttura ha un’altezza di 11 metri ed è composta da 2 basamenti: il primo è un cubo interamente rivestito in ceramica; l’altro, un ottagono sempre con pannelli in ceramica dipinti a mano ognuno dei quali rappresenta una scena diversa della natività. Da un cubo si erge il tronco composto da 19 cilindri sormontato da un puntale di circa 1 metro, tutto rigorosamente in ceramica. Completano l’albero 16 file di 4 rami ciascuna, anche questi realizzati in ceramica, ai quali sono appese 250 palle di Natale con decori e colori diversi. L’albero è stato realizzato dall’associazione “Pro Deruta”, in collaborazione con gli artigiani e artisti ceramisti di Deruta e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.

Quest’anno, inoltre, ad accendere il Natale di Deruta ci sarà anche la magia del cinema, con la straordinaria mostra “Ugo di Noi, 101 anni di Ugo Tognazzi”, anch’essa inaugurata l’8 dicembre alla presenza di Ricky e Gianmarco Tognazzi, figli di uno degli attori più eclettici di tutti i tempi: si tratta della prima grande monografica in onore di Ugo Tognazzi, simbolo positivo del cinema del nostro paese e della sua cultura. Attraverso fotografie, cimeli, testimonianze e contributi audiovisivi si racconta la vita, il cinema, il pensiero di questo grande personaggio, un percorso completo atto a mettere in risalto l’eclettismo artistico e la straordinaria personalità di un uomo assoluto protagonista del suo tempo, autore di alcune tra le pagine più belle del cinema e della grande Commedia all’italiana.

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LUCIGNANO e la Fiera del Ceppo.

Lucignano è un borgo medievale situato in provincia di Arezzo, in Toscana. Considerato la Perla della Valdichiana, è un luogo ricco di storia e tradizioni, un piccolo borgo che rappresenta uno degli esempi più straordinari di urbanistica medioevale per il suo impianto a forma ellittica ad anelli viari concentrici, pervenutoci intatto dai secoli. Attualmente il paese mantiene la sua immagine di un borgo dove la tradizione agricola e quella artigiana offrono al visitatore una interessante gamma di prodotti: dal pregiato olio extravergine di oliva al miele, dalla pregiatissima produzione di ceramica alla carne e ai salumi di chianina e cinta senese.

Ogni anno, il 17 dicembre, Lucignano organizza la Fiera del Ceppo, una manifestazione che risale al Medioevo e che si svolgeva originariamente per celebrare il solstizio d’inverno. In quei tempi il ceppo era un simbolo di rinascita e di speranza e veniva bruciato la sera della Vigilia di Natale per scacciare le tenebre e dare il benvenuto al nuovo anno. La Fiera del Ceppo, conosciuta anticamente anche come Fiera del Cappone, si svolge ogni anno la domenica antecedente il Natale. Anticamente la Fiera chiudeva un complesso ciclo dell’anno agrario ed era più che una festa: la gente si ritrovava volentieri davanti alle bancarelle sparse per le strette vie del paese a fare qualche acquisto o indugiava a parlare dell’ultimo raccolto stagionale, del vino novello, o dell’olio appena fatto nei tanti frantoi della zona. Per l’occasione il suggestivo borgo di Lucignano il 17 dicembre sarà scaldato dalla fiamma dei tanti bracieri che arderanno con il ceppo del Natale, simbolo delle antiche tradizioni familiari toscane. La sera della vigilia di Natale in ogni casa si bruciava infatti “il ceppo” che doveva essere il più grande per durare a lungo, scaldare la famiglia tutta raccolta attorno al focolare domestico e per creare quell’atmosfera unica che si respirava nella magica notte di Natale.

La fiera del ceppo è diventata un appuntamento consolidato nel calendario delle manifestazioni lucignanesi. I suoni, i colori, la moltitudine di persone che assiepano le vie del paese sono in buona sostanza una degna cornice di uno spettacolo vivo e concreto, di una festa sognata e voluta, quasi come nei primi del ‘900, con la tradizionale battitura del prezzo delle cappone, il momento clou della Fiera: l’asta si svolge in Piazza delle Logge, il cappone è un simbolo di prosperità e di buon augurio che viene venduto all’asta al prezzo più alto. Il ricavato dell’asta viene devoluto in beneficenza.

 

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SAN BENEDETTO PO e la Carovana di Natale.

È un paesaggio, quello di San Benedetto Po – borgo medievale in provincia di Mantova – in cui i rumori della vita produttiva si perdono nei silenzi della campagna, costellata di oratori, ville abbaziali, pievi matildiche, caseifici e corti agricole, dove la preziosa opera di bonifica dei monaci è ancora visibile nelle idrovore monumentali e storiche. L’immensa piazza del borgo spalanca le braccia al visitatore, una piazza maestosa, rimasta intatta nelle dimensioni che aveva nel medioevo. La sovrasta l’altrettanto maestoso monastero di Polirone, che conserva i cardini dell’antico portale: la basilica abbaziale accoglie il visitatore con la sua imponenza e la meravigliosa architettura che disegnò il genio di Giulio Romano, tra il 1540 e il 1545, riedificando – senza demolirle – le vecchie strutture romaniche e gotiche, e adottando soluzioni originali per far convivere i diversi stili architettonici in un insieme raffinato e omogeneo.

Usciti dal monastero, sentiamo subito la vicinanza del grande fiume, che scorre lento e possente, e che è ancora navigabile. In queste campagne nel corso dei secoli si è creata l’agricoltura più importante d’Italia, grazie all’opera laboriosa dei monaci che hanno bonificato e coltivato il territorio consentendo produzioni d’eccellenza. Qui abbiamo la sorpresa di trovare paesaggi che ci stringono il cuore: il parco delle golene, le idrovore, gli argini del Po, le file di pioppi, le chiesette in mattoni acquattate dietro l’argine. Ed è proprio in questa stupenda ambientazione che il 16 dicembre sfilerà una carovana di Natale d’eccezione, formata da Babbi Natale in trattore, con carri addobbati e guidati dai Babbi, che attraverseranno tutte le frazioni di San Benedetto Po, portando con loro la gioia e l’allegria tipiche delle festività natalizie e a testimonianza dell’attaccamento della comunità locale alle radici rurali del borgo. Al termine dell’evento un singolare concorso chiamato “Tira il trattore” coinvolgerà grandi e piccini in una gara di abilità con premiazione finale del vincitore. L’evento è organizzato con l’Avis locale ed abbraccia quindi anche un tema sociale.

Durante il periodo natalizio, il borgo si veste a festa e offre una lunga serie di iniziative per celebrare la festività. Le vie e le piazze di San Benedetto Po si illuminano di luci natalizie, creando un’atmosfera magica. Pupazzi di neve, palline, stelle e altri addobbi decorano le case, i negozi e le chiese. Oltre alla sfilata dei trattori con i Babbi Natale, il borgo organizza mercatini, giochi a premi e lotterie. Il tutto allietato da intrattenimento musicale.

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LA SICILIA E LA GRANDE TRADIZIONE DEI PRESEPI VIVENTI.

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni, tra cui quella dei presepi viventi. Questa tradizione risale al XVI secolo e si è diffusa in tutta l’isola. I presepi viventi siciliani sono rappresentazioni della Natività che vengono allestite in luoghi unici, come grotte naturali, piazze stupende o nei vicoli più suggestivi. Gli abitanti del luogo partecipano attivamente alla rappresentazione, interpretando i diversi personaggi della storia. I presepi viventi siciliani sono un’occasione unica per riscoprire le tradizioni popolari dell’isola. I partecipanti indossano costumi tradizionali e si dedicano a mestieri antichi, come la tessitura, la lavorazione del ferro o la cottura del pane. La rappresentazione è accompagnata da musiche e canti natalizi che creano un’atmosfera magica.

In particolare vi presentiamo i Presepi Viventi di due borghi più belli d’Italia in Sicilia: Monterosso Almo e Gangi.

MONTEROSSO ALMO e il presepe vivente nella grotta.

Arrivando a Monterosso Almo ci si dispiega davanti agli occhi una visione di vecchia Sicilia, come in un film di Giuseppe Tornatore, che qui ha girato molte scene de “L’uomo delle stelle”. Un girotondo di stradine e vicoletti porta, come in una casba araba, alla vasta spianata della piazza centrale, dominata dalla facciata barocca della chiesa di San Giovanni, e poi al suo monumento più insigne, la chiesa Madre, che assomiglia stranamente a una cattedrale umbra, anche se la scalinata e la visione prospettica sono quelle delle chiese del ragusano. Quando scende la sera, il borgo si richiude nei monti Iblei come una chiocciola nel suo guscio, e da lontano, nelle luci fioche, dà l’idea di un presepe. Ed è proprio in questa atmosfera rurale e bucolica che ogni dicembre, da ormai 37 anni, si organizza un Presepe Vivente molto affascinante, che nel corso degli anni è diventato una magica esperienza culturale e religiosa. Il “Presepe nel Presepe” viene allestito fra le stradine e i vicoli stretti e tortuosi dell’antico quartiere Matrice, dove vengono ricostruiti gli antichi mestieri, attraverso la meticolosa ricerca degli arredi, degli attrezzi di lavoro e delle tecniche di lavorazione che documentano la vita e la cultura della società dei nostri nonni. I mestieri di un tempo sono svolti da anziani, autentici testimoni di quella cultura. Negli angoli, nei vicoli, nelle piazzette, i costumi, gli usi, i canti e le storie di uomini, donne e bambini ci fanno rivivere suggestioni, odori, rumori e sapori che fanno eco ai ricordi della memoria. Il percorso conduce a una magnifica grotta naturale dove è rappresentata la Natività. Intorno al Presepe Vivente si costruiscono vari eventi che completano la magia del Natale: mercatini in piazza con i prodotti locali (olio evo, origano, miele, mandorle, formaggi, marmellate) sono la delizia per il palato dei tanti visitatori. La Ninnarò diffonde le nenie natalizie in ogni angolo del paese, Babbo Natale distribuisce dolci e caramelle a grandi e piccini. Il 6 Gennaio accompagnati dall’arrivo dei Magi i bambini portano in processione Gesù Bambino per manifestare al mondo la sua nascita. L’appuntamento col Presepe Vivente di Monterosso Almo è per il 26 dicembre, 1-5-6-7 gennaio.

GANGI: un presepe vivente nelle Madonie.

L’aria fine e il profumo delle Madonie ci portano a Gangi che, più che un borgo, è una cittadina dalle origini mitiche. Il borgo medievale, che tramuta la roccia in arte e sembra sorgere direttamente dalla pietra, bisogna cercarlo proprio in cima, superando le pendici del monte su cui è arroccato. Imboccata una stradina acciottolata, si apre davanti agli occhi una scenografia fantastica: un grosso gregge di case addossate le une alle altre, facciate dorate addobbate di fiori, balconcini di ferro battuto, ricchi portali. Diciotto chiese e vari palazzi signorili sono disseminati in queste stradine, che s’inerpicano e s’intrecciano in un grandioso scenario naturale. In questa ambientazione così suggestiva l’Associazione Da Nazareth a Betlemme organizza ogni dicembre “il Presepe Vivente – da Nazareth a Betlemme” (il silenzio…una voce…un viaggio…la vita), il viaggio da cui ebbe origine la cristianità, tra i vicoli e le piazze del medievale centro storico del borgo. L’ambientazione delle scene della Natività e la meticolosa ricostruzione degli ambienti calati nel cuore vivo del medievale borgo madonita fanno del Presepe Vivente di Gangi un evento fra i più popolari in Sicilia: tra l’antico quartiere di Santa Lucia, Piazza del Popolo e la Chiesa Madre, un magico pugno di case perfettamente conservate nella loro antica architettura, si rivive, annualmente, un passato millenario popolato da Pellegrini, Pastori con le loro greggi e mercanti.
Una rappresentazione della Natività singolare, un vero e proprio set sotto le stelle con oltre 150 figuranti in costumi palestinesi che, per 4 giorni dal 26 al 29 dicembre, ripropongono le principali scene della natività, spaccati della vita sociale del tempo, legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e scene esclusivamente di carattere religioso. Tra quelle più suggestive l’apparizione dell’Angelo e la fuga dal censimento di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme. Una colonna sonora e una voce fuori campo (ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori) descrivono le scene e le atmosfere del tipico paesaggio urbano dell’epoca, la grotta, dove è nato Gesù, viene ricostruita e ambientata sotto l’arcata dell’antica Torre Normanna dei Ventimiglia adiacente piazza del Popolo.

Se vuoi saperne di più sui Borghi del nostro Paese:

https://visiter.it/viaggio-belli-bpost