Nocera Umbra
La nuova creazione

Comune di nocera umbra
(Provincia di Perugia)
Altitudine
m. 520 s.l.m.
Abitanti
6175 (259 nel borgo)

patrono

San Rinaldo, 9 febbraio

info turismo

Comune, piazza Caprera 5,
tel. 0742 834011

https://comune.noceraumbra.pg.it/

Lo spirito del luogo

Il nome

L’origine del nome Nocera deriva da Nuceria che è un toponimo tosco-umbro e significa “Nuova Creazione” e risale al VIII secolo a. C..

La storia
Con il suo aspetto arroccato, la città mostra segni evidenti del suo passato di struttura difensiva, a partire dalle possenti mura castellane di epoca medievale. Passata porta Vecchia si incontra la trecentesca Chiesa di San Francesco, sede della Pinacoteca e del Museo Civico, che conserva affreschi di Matteo da Gualdo, un Polittico dell’Alunno del 1483 ed opere di scuola umbra.
Tra gli edifici di maggior pregio artistico il Duomo, antico edificio romanico del XII secolo. Completamente ricostruito nel 1448, conserva il bel pavimento maiolicato della sagrestia e la cappella decorata con tele del 1600 dell’artista Giulio Cesare Angeli. Accanto si trova il Campanaccio (Torre Civica), imponente torrione dell’XI secolo, unico resto dell’antica rocca.
Nel centro storico meritano una visita la chiesa di San Filippo, di stile neogotico, realizzata dall’architetto Luigi Poletti tra il 1864 e il 1868, la chiesa di Santa Chiara (XIII secolo), completamente ristrutturata nel corso dell’Ottocento, che custodisce la Natività della Vergine, tela seicentesca di Carlo Maratta, e il Teatro Comunale, splendido esempio di architettura liberty.
Nei dintorni importanti centri culturali e artistici sono la Rocca di Postignano, Colle di Nocera, Col Pertana, Salmaregia, le edicole sacre e le chiesette di campagna di Acciano, Aggi, Casaluna, Bagnara e Colle. La misticità de luoghi è testimoniata dalla strada francescana: ogni anno, a settembre, durante la Cavalcata di Satriano, cavalieri in costume d’epoca ripercorrono l’ultimo viaggio di San Francesco del 1226 da Nocera Umbra ad Assisi.
Nocera Umbra ha un’antica tradizione di stazione termale: a Bagni di Nocera sgorgano le acque della sorgente Angelica. La fama curativa dell’acqua esplose nel ‘500, il primo ascriverne fu Magister Bernardinus da Spoleto; da allora molti autori hanno trattato delle qualità terapeutiche di queste acque e molti personaggi importanti hanno trascorso dei periodi di cura in queste zone, tra questi Francesco Redi, Vincenzo Monti e Luigi Pirandello.
Le valli attraversate da corsi d’acqua, le sorgenti montane di acque minerali e acque sotterranee, i parchi, le riserve, i campi coltivati strappati alle pendenze e i pascoli degli altopiani, hanno favorito da sempre, nel territorio, lo sviluppo umano legato alle attività dell’agricoltura e dell’artigianato, ma, soprattutto, hanno agevolato nei secoli l’espansione di un turismo termale e del benessere, grazie alla fama internazionale delle sue sorgenti e del suo clima.
Le lusinghe e gli stimoli dell’artigianato locale, i piaceri genuini della cucina tradizionale, i vari prodotti agricoli e le numerose feste popolari garantiscono, infine, l’originalità delle tradizioni locali e quell’equilibrio tra l’opera secolare dell’uomo e l’opera eterna della natura.

La città medioevale vanta monumenti storici, tra i quali:
• Campanaccio. Domina l’abitato la grande torre civica detta anche “torrione”, è del XI sec., unico resto della Rocca dei Castellani. Ha subìto numerosi danni nel corso dei secoli a causa sia degli assedi che dei terremoti. Nel 1421 fu teatro di un episodio di sangue: il Castellano in un agguato attirò e poi uccise Niccolò e Bartolomeo Trinci di Foligno; seguì la feroce rappresaglia di Corrado Trinci. Più volte ricostruito, perché distrutto dai terremoti del 1751 e 1997, il “Campanaccio” è pur sempre il segno visibile dell’acropoli nocerina.
• Chiesa di San Francesco (Pinacoteca). Risalente al 1368 e dal 1957 è adibita a Pinacoteca, dove hanno trovato degna sistemazione le più importanti opere pittoriche di Nocera Umbra e dintorni come il Polittico dell’Alunno.
• Concattedrale dell’Assunta. Chiesa principale del borgo che ha subìto nei secoli diverse ristrutturazioni.
• Museo Archeologico. All’interno del palazzo vescovile è possibile ammirare manufatti risalenti all’Età della Pietra, alla media Età del bronzo e al Tardo Medioevo.
• Chiesa di San Filippo. Costruita in stile neogotico con facciata decorata da un grande rosone.
• Biblioteca Piervissani. Si compone di circa 50000 testi ed è per lo più costituita da manoscritti, incunaboli, cinquecentine (tra cui numerose Aldine), seicentine, e settecentine di altissimo valore storico-culturale.

La cucina nocerina sfrutta al meglio le ricchezze del territorio boscoso, infatti vengono proposti piatti caratteristici basati sulla presenza di funghi selvatici e di tartufi bianchi e neri, entrambi abbondanti nella folta boscaglia che fa da cornice a Nocera. Le erbe di campo, unite con la ricotta o il formaggio grattugiato, vengono usate per la preparazione del “biscio”, una specie di strudel salato a forma di serpentello, da qui il nome biscio.
Cereali, legumi in particolare lenticchie e cicerchie sono utilizzati nella realizzazione di prelibate minestre generalmente condite con lo squisito olio d’oliva locale.
Gli arrosti misti al forno o alla brace di maiale, cinghiale o lepre non mancano mai nei menù. Affettati e insaccati come salame e prosciutto godono di meritata fama, accompagnati da bruschette con aglio e olio del territorio.
Tra i dolci tradizionali trionfano la rocciata, i rocci e le pizze pasquali (sia dolci che al formaggio).