Castelnuovo di Porto
La terra dal canto infinito
Comune di Castelnuovo di porto
(Provincia di Roma)
Altitudine
m. 250 s.l.m.
Abitanti
8773 (525 nel borgo)
patrono
Sant’Antonino di Apamea, 2 settembre
info turismo
URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico
piazza Vittorio Veneto, 12,
tel. 06 901740209
urp@comune.castelnuovodiporto.rm.it
Info Point Rocca Colonna
cell.366 3402758.
roccacolonna@comune.castelnuovodiporto.it
www.comune.castelnuovodiporto.it
www.visitcastelnuovodiporto.it
Il nome
Il nome di Castel Nuovo suggerisce l’edificazione di un Castello nuovo sul luogo di uno precedente ricostruito probabilmente dai monaci Benedettini di San Paolo. La definizione “di Porto” viene aggiunta in seguito all’inclusione del territorio nella diocesi di Porto e Santa Rufina.
La storia
Castelnuovo di Porto si adagia su un crinale, uno sperone di tufo stretto tra le valli del fosso di Chiarano e della Mola, a breve distanza dalla via Flaminia. La mole della Rocca Colonna, nel punto più alto del borgo, domina il paesaggio. Incerte sono le origini del nucleo più antico: il nome di Castelnuovo di Porto suggerisce la ricostruzione di un “castello nuovo” sul luogo di uno antecedente. Il primo incastellamento, avvenuto prima dell’anno Mille, fu voluto dal principe e senatore romano Alberico, figlio di Marozia. Il borgo nei secoli si è sviluppato intorno al castello in cerchi concentrici e mantiene ancora oggi l’impianto medievale con la caratteristica conformazione delle case che degradano rispetto al castello arroccato sulla sommità del colle. Un tempo circondato da ville agricole e cave di tufo, Castelnuovo aveva con buona probabilità l’aspetto del paese raffigurato nell’affresco quattrocentesco del catino absidale della piccola chiesa di San Sebastiano. Sempre nel XV secolo i Colonna, che succedettero ai benedettini nel possesso del borgo, fortificarono il perimetro dell’abitato con massicce mura intervallate da torrette circolari. E ancora ai Colonna, Alessandro e Sciarra, si deve la trasformazione della rocca fortificata in palazzo rinascimentale. Dentro la cinta urbana, a nord ovest della rocca, si trova la collegiata di Santa Maria Assunta, più volte trasformata nel corso del tempo e affiancata dalla torre campanaria del XIII secolo. Le antiche case di piazza Piave e via del Garofalo rimandano all’impianto medievale.
Il centro storico di Castelnuovo di Porto è compreso nel Parco regionale di Veio, istituito nel 1997 per proteggere ciò che resta della biodiversità in aree profondamente trasformate dall’uomo, come questa alle porte di Roma. Il paesaggio è agricolo e ricco di boschi, gli alberi più diffusi sono il cerro, la roverella, l’acero campestre e il pioppo nero, e tra gli animali presenti si notano il nibbio, il gheppio, il picchio e l’istrice. All’interno del parco è possibile visitare i ruderi di Belmonte, un villaggio rupestre altomedievale fortificato con la torre svettante, abbandonato dai suoi abitanti assediati dalla peste e dai barbari, che ripararono nel più protetto Castellum Novum”. E da questo lo sguardo spazia fino alla valle del Tevere, dove sono ancora presenti le cave romane di tufo, prezioso materiale trasportato via fiume fino a Roma per edificare la città Caput Mundi
“…Tutto era immobile, le calme serate, il ritorno al paese al tramonto, accompagnato da gruppi di contadini che portavano il loro grano o da una numerosa comitiva di ragazze, ognuna con la conca piena d’acqua, raccolta alla fresca sorgente ai piedi della roccia. E di notte, alla luce della luna piena, il vecchio castello gettava lunghe ombre sul paese addormentato”.
(Edward Lear viaggiatore, scrittore e illustratore inglese, 1812-1888)
Un territorio capace di coniugare natura e storia, conservazione e innovazione. Un borgo a misura d’uomo che custodisce lo spirito dei tempi e offre una qualità della vita genuina, realtà scomparsa da moltissime aree metropolitane.
Rocca Colonna è la dimora della famiglia Colonna, cui il borgo appartenne per due secoli, fino al 1581. Al suo interno si trovano la cappella dell’antica chiesa di San Silvestro in Castello, con affreschi del XIV secolo, e la Loggia Pinta del 1568, attribuita alla mano di Federico Zuccari.
La collegiata medievale di Santa Maria Assunta fu ricostruita in forme barocche nel 1753-56 e conserva il Trittico del Salvatore del 1501, attribuito alla scuola di Antoniazzo Romano.
Alla Madonna delle Virtù è dedicata la chiesetta consacrata nel 1674 a croce greca, sulla strada che collega il borgo alla via Flaminia.
La chiesa di Sant’Antonio Abate sulla via Flaminia conserva l’affresco cinquecentesco della Vergine con Bambino e rappresentava un unico corpo edilizio con l’ospedale. Sempre sulla Flaminia, l’Osteria della Posta sorge sul luogo di una caserma di epoca romana.
Alla stessa epoca appartengono la strada basolata che collegava la consolare Flaminia con la via Tiberina e la valle del Tevere, e le cave di Grotta Colonna sulla via Tiberina.
Per gli appassionati di trekking consigliamo i numerosi percorsi all’interno del Parco Naturale Regionale di Veio al cui interno si trova una efficace segnaletica per escursioni di durata e difficoltà variabili. L’accesso al Parco a Castelnuovo di Porto avviene attraverso il sentiero 210, dalla stazione di Castelnuovo di Porto (sentiero 210C) e dal Laghetto di Grotta Pagana (210C e 210D). Attraverso questi sentieri è possibile raggiungere Monte Calvio (sentiero 210C e 210 D), il comune di Sacrofano (sentiero 210D) e il comune di Morlupo (sentiero 210D).
Si può inoltre partecipare alle numerose escursioni di archeo-trekking alla scoperta del territorio, organizzate da associazioni culturali, guide ed accompagnatori del settore che operano nel territorio di Castelnuovo di Porto.
Nel mese di settembre, in occasione della festa del santo patrono Sant’Antonino, si svolge la Rievocazione Storica che coinvolge tutto il borgo e lo cala in magiche atmosfere medioevali.
Nel mese di ottobre, per gli amanti della fotografia, il palazzo ducale Rocca Colonna e il borgo ospitano il festival internazionale “Castelnuovo Fotografia”. Da non perdere la sagra degli gnocchi che generalmente si svolge in ottobre e la Sagra della Polenta in programma nel mese di novembre. Di grande suggestione sono anche le due feste che si svolgono nel mese di gennaio organizzate rispettivamente dalla Confraternita di Sant’Antonio Abate, con la processione a cavallo e la benedizione degli animali e la Confraternita di San Sebastiano con la processione in costume che rievoca il martirio del santo. Il castello Rocca Colonna offre inoltre una programmazione di concerti varia e articolata su tutte le stagioni dell’anno, curata dall’Associazione culturale “Artipelgo”, prestigiosa scuola di musica.
La Crostata con le ‘nocchie” è un dolce a base di pasta frolla e nocciole, dette in dialetto “nocchie” che si trova nelle pasticcerie e nei forni insieme ai tozzetti e alle cimbelle al vino.
Una ricetta tradizionale della tradizione contadina e della cucina “povera” a Pizza con i fiori di zucca, realizzata cuocendo in forno i fiori precedentementi immersi nella pastella di acqua, farina e birra, adagati su una teglia coperta di pan grattato e le Stroppe, fettuccine spesse realizzate con acqua e farina, poi condite con salsa di pomodoro.
“Per gli amanti dei prodotti bio e delle lavorazioni artigianali Castelnuovo è il paradiso! Nella sua terra immersa nel verde, a pochi km da Roma, ancora oggi si produce ottima carne proveniente da allevamenti locali, formaggio, miele,olio, vino e pasta di grano duro coltivato nei campi della valle del Tevere e lavorata in loco.
Per quanto riguarda l’artigianato, Castelnuovo può vantare tessuti realizzati con telai a mano nei laboratori sociali che si svolgono delle sale del castello Rocca Colonna e con i quali vengono confezionati scialli, copricuscini, tovaglie e sciarpe variopinte.”