Nemi
La Perla dei Castelli Romani

Comune di nemi
(Provincia di Roma)
Altitudine
m. 521 s.l.m.
Abitanti
2000 (1000 nel borgo)

patrono
SS. Filippo e Giacomo, 3 maggio

info turismo

Ufficio informazioni turistiche, Piazza del Municipio 9
Tel. 069365011
segreteria@comunedinemi.rm.it
https://comunedinemi.rm.it/

Lo spirito del luogo

Il Nome

Il toponimo di Nemi è legato al sostantivo della lingua latina “nemus” (“bosco”): con questa semplice denominazione, spesso accompagnata da aggettivi o complementi di specificazione (“nemusDianae”, “nemusAricinum”, “nemusArtemisium”, “Cynthiaefanum”), era conosciuto il tempio di Diana che sorgeva sulle sponde del lago di Nemi.

La storia

Il territorio nemese apparteneva in età antica alla città latina di Aricia, per cui la tradizione antica ha fatto risalire la fondazione al figlio del mitico fondatore di Atene Teseo, Ippolito detto Virbio, o al comandante siculo Archiloco. Nel territorio di questa città si trovava il tempio di Diana Aricina o Nemorense, consacrato alla dea Diana, divinità tutelare principalmente dei boschi e della fertilità: l’ubicazione di questo importante santuario è stata comunemente identificata fin dal Seicento presso le sponde settentrionali del lago di Nemi. Il tempio nemorense divenne il centro religioso della Lega Latina dopo la distruzione di Alba Longa alla metà del VI secolo a.C., e fu frequentato fino all’inizio del V secolo, con un periodo di grande ampliamento tra il II secolo a.C. ed il I secolo.

Nel 1924-1928 furono portati avanti degli scavi archeologici sulle sponde del lago per individuare il sito del tempio di Diana; nel corso degli scavi, vennero scoperti anche altri edifici circostanti in località Giardino. Tra il 1927 ed il 1932 furono portate a termine le operazioni di recupero delle due celebri navi romane affondate nel Lago di Nemi, ospitate nel museo delle Navi Romane appositamente costruito. La Seconda guerra mondiale non colpì Nemi se non di striscio, ferendo il paese con l’incendio al museo delle Navi Romane avvenuto nella notte tra 31 maggio e 1º giugno 1944, che distrusse completamente i resti delle due navi: la responsabilità fu ufficialmente data all’esercito tedesco in ritirata.

Come il suo stesso nome suggerisce, Nemi nasce da un bosco.

In epoca precristiana la sua divinità era Diana, ma anche in seguito alla cristianizzazione, la perla dei Castelli Romani non ha perso il suo fascino misterioso.

Un borgo a strapiombo sul lago, circondato dal lago, più antico di Roma stessa. E lo comunica, Nemi, questo senso di eternità. Lo si capisce attraversando i suoi vicoli, affacciandosi dalle sue terrazze e vistando i suoi luoghi di storia.

Dalle opere più antiche, come il Santuario di Diana, a quelle più moderne, come il Museo delle Navi Romane e la Fontana della Medusa, Nemi trasmette un senso di comunione tra la storia e il futuro come pochi altri posti al mondo sanno fare.

Fontana della Medusa

Opera dell’artista Mastrolorenzi, eseguita nel 2008. Prende ispirazione dalla decorazione bronzea della parte terminale delle travi delle due navi realizzate dall’imperatore Caligola, rinvenute sui fondali del lago nemorense trai 1928 ed il 1932.

 

La Pullarella

Qui si conserva ciò che resta dell’originario borgo medioevale, accessibile un tempo soltanto dall’ingresso del castello.

Tale denominazione deriva, secondo alcuni, dal fatto che il Palazzo simboleggiava la chioccia e le case retrostanti i pulcini.

Secondo altri la presenza di galline e quindi di una “pulla” ne sarebbe invece all’origine.

 

La Statua della Grande Madre Terra

Ultima opera realizzata dal Maestro Luciano Mastrolorenzi per la cittadina e donata alla comunità nel 2012, la Statua della Grande Madre Terra crea un legame diretto con il passato e con i culti ancestrali che caratterizzavano la religiosità dei popoli locali.

In un legame ideale con Diana Nemorense e con la Madonna di Versacarro, questa statua è un omaggio alle divinità femminili così come al culto della Vergine, accomunate nei secoli dalla devozione popolare.

 

Il Belvedere Ceyrat

Il Belvedere Ceyrat si trova nel punto più alto del paese.

Il suo nome deriva dalla località francese dell’Auvergne, con la quale Nemi è gemellata dal 1989.

La vista si allarga dai tetti di Nemi, al lago vulcanico ed al mare e in estate si può ammirare da qui il fenomeno detto delle “tre lune”: la luna si rispecchia dal cielo nel mare e nel lago.

Piaceri e Sapori

Il Museo delle Navi Romane

Situato sulla riva settentrionale del lago di Nemi, costruito negli anni ’30 per ospitare gli scafi delle due imbarcazioni romane recuperate dal fondo del bacino lacustre, il Museo delle Navi Romane costituisce il primo esempio di struttura concepita appositamente in funzione del contenuto e condizionata da quest’ultimo nelle soluzioni architettoniche adottate.

La Sagra delle Fragole

Ogni anno, fin dal 1922, la prima domenica di giugno va in scena nel borgo la Sagra delle Fragole (e delle fragoline di bosco).

Il paesello si riempie di fiori e i turisti possono assaggiare gratuitamente i frutti coltivati lungo le rive del lago di Nemi, tra rievocazioni storiche e balli folcloristici. Cuore dell’evento, la sfilata delle “Fragolare”, le ragazze del borgo, che per l’occasione indossano l’antico costume della tradizione (gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa).

La cucina romana tradizionale la fa da padrone, accompagnata da tutte le interessanti rivisitazioni operati dai cuochi di prima classe che lavorano nel borgo. Primi piatti sfiziosi, secondi di cacciagione e dolci arricchiti dalle famose fragoline di Nemi garantiscono una soddisfazione culinaria dopo l’altra.

Passeggiate dal panorama mozzafiato, ristoranti dai piatti gustosi e botteghe piene di ogni primizia.

Nemi non è un borgo da attraversare, ma da vivere a ogni singolo passo.

Dal belvedere più alto alle sponde del lago, la perla dei Castelli Romani vibra di storia e curiosità in grado di attirare turisti da tutto il mondo.

Secondo la leggenda, le fragoline di bosco nemesi nacquero dalle lacrime versate da Venere per la morte di Adone, poi trasformate in cuori rossi. Pare che queste fragole avessero dei poteri, come quello di allontanare i serpenti presenti nei boschi.

Quelle di Nemi sono fragole dal colore vivace e dal sapore intenso e vengono utilizzate per diversi tipi di prodotti locali tipici come dolci, tortine, confetture, il liquore fragolino e persino per la birra. Vengono raccolte tra maggio e ottobre e proprio all’inizio di questo periodo viene svolta la Sagra delle Fragole.