San Felice Circeo
Il Borgo dai mille volti

Comune di SAN FELICE CIRCEO
(Provincia di Latina)
Altitudine
m. 100 s.l.m. (il borgo antico)
Abitanti
10368 (—— nel borgo)

Patrono

San Felice Martire, 29 Luglio

info turismo

Ufficio informazioni turistiche

Ass. Pro Loco di San Felice Circeo

Piazza Lanzuisi n.1
  +39 0773 547770
  info@prolococirceo.it

  tour.prolocosanfelicecirceo@gmail.com

  www.comune.sanfelicecirceo.lt.it
  www.prolococirceo.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il nome “Circeo” (anticamente “Circei”) deriverebbe, secondo una delle etimologie accreditate, da “Circe”, Maga dell’Odissea omerica, ma soprattutto dea a cui anticamente a San Felice Circeo era tributato un culto. Il santo a cui si fa riferimento nella denominazione è probabilmente San Felice II antipapa, vissuto nel IV secolo d.C.

La storia

Il borgo dai mille volti
Il comune di San Felice Circeo, situato lungo la costa laziale, a Sud di Roma, si compone di un promontorio roccioso proteso sul brillante Mar Tirreno e di una distesa pianeggiante che lascia spazio a fertili campagne. Il promontorio sin da tempi antichissimi (il primo a parlarne è il poeta Esiodo nel VII secolo a.C.) è stato identificato con l’Isola Eea, luogo dove Omero, nel decimo canto del poema dell’”Odissea”, colloca la dimora della Maga Circe, ammaliatrice che ruba il cuore di Ulisse e tramuta in porci i suoi compagni. In realtà il legame di Circe con il promontorio non è di natura puramente leggendaria, ma fonti storiche narrano della presenza nell’antica Circei di un culto dedicato alla dea, alla quale probabilmente era intitolato il tempio collocato sulla vetta più alta del Monte Circeo. L’esistenza di San Felice Circeo tuttavia è attestata da tempi ancor più remoti, il promontorio infatti è stato testimone dell’evoluzione della specie umana, avendo ospitato Neanderthal e Sapiens, che hanno lasciato diverse tracce del loro passaggio, la più importante delle quali un cranio di Homo Neanderthalensis risalente a circa 50.000 anni fa, rinvenuto presso Grotta Guattari.
Il borgo antico di San Felice Circeo, situato a circa 100 m. s.l.m., reca nei suoi edifici i segni del suo glorioso passato di colonia latina, rocca templare e luogo di residenza di nobili casate. Circondato da colli, il centro storico è avvolto da una natura rigogliosa e incontaminata, che invita il visitatore a passeggiare nei suoi boschi, segnati da sentieri da trekking. San Felice Circeo infatti è parte dell’omonimo Parco Nazionale che dal 1934 preserva e valorizza il significativo patrimonio naturalistico della zona. Cinto dalle sue antiche mura, il borgo di San Felice è costruito su una pianta che mostra ancora i segni della centuriazione romana. Giungendovi dalla zona nuova del paese vi si potrà accedere attraverso una porta ad arco (presso la quale anticamente sorgeva un ponte levatoio con scopo difensivo), che immette direttamente nel cuore del centro storico, Piazza Vittorio Veneto. La piazza, di recente ristrutturazione, è dominata dalla Torre dei Templari, testimonianza della permanenza dal 1240 al 1259 dell’ordine cavalleresco sul promontorio, dove era giunto a difesa della rocca. La torre non è l’unico retaggio templare nel centro storico, ma in Piazza Lanzuisi (adiacente e comunicante con Piazza Vittorio Veneto) la sede della Pro Loco di San Felice Circeo, denominata “La Porta del parco”, racchiude la sala-cappella dei Templari, il cui portale d’accesso conserva le caratteristiche tipiche dell’architettura dell’ordine (l’arco a sesto acuto per esempio). Nella stessa piazza il palazzo baronale (da tempo sede dell’amministrazione comunale del paese) ha visto avvicendarsi la storia di nobili e potenti casate: dai Caetani, che avviarono la costruzione dell’edificio nel Medioevo e dominarono su San Felice Circeo, pur con qualche frapposizione, per oltre quattrocento anni, al principe polacco Stanisalo Poniatowski (nipote del principe di Polonia), che governò dal 1808 al 1822.

La Torre dei Templari, nella piazza principale del borgo antico (Piazza Vittorio Veneto), conserva sulla sua facciata ancora funzionante un orologio a sei ore (l’antico sistema orario detto “all’italiana”), che vi fu fatto apporre dal Principe Stanisalo Poniatowski nel XIX secolo.
La Torre dei Templari ospita la Mostra permanente Homo Sapiens ed Habitat, nelle cui sale sono illustrati gli eventi naturali, biologici e culturali più significativi dell’Era del Quaternario, con particolare riguardo al patrimonio del Circeo e alla regione pontina.
Gioielli dell’arte del Novecento impreziosiscono le stanze della Torre dei Templari, dove è esposta la collezione di dipinti, sculture, libri e oggetti vari, appartenuta alla diva dei telefoni bianchi Elsa De Giorgi, animatrice di uno dei salotti culturali più vivaci della Roma degli anni Sessanta.
Il Giardino panoramico di Vigna La Corte offre un’incomparabile vista sul mare e sulla costa di San Felice Circeo e della Riviera d’Ulisse e da esso è possibile ammirare dall’alto il sito archeologico romano della Villa dei Quattro Venti (II-I sec.a.C.).
La Porta del Parco, da anni sede dell’Ufficio informazioni turistiche, è composta, oltre all’area accoglienza al turista, da un secondo ambiente, che secondo alcune interpretazioni era adibito a cappella dei Cavalieri Templari. Sul suo muro di fondo inoltre è visibile una preesistenza romana, di cui rimane traccia nel paramento murario in opera incerta.
La Porta del Parco conserva al suo interno reperti appartenenti a diverse epoche, da quella romana (tra cui iscrizioni, capitelli ecc) al XVIII secolo (di cui sono presenti armi), ma la presenza più importante è costituita dalla testa marmorea attribuita a Circe (forse di età imperiale), rinvenuta nei pressi del tempio che a lei sarebbe dedicato sulla vetta del Monte Circeo.
La Chiesa della Beata Vergine della Pietà (detta della “Madonnella”), subito fuori le mura del centro storico, presenta affreschi absidali di grande interesse, risultato di stratificazioni di epoche diverse, dal Medioevo al XVI secolo.
La fioritura dei ciclamini nel periodo primaverile (il Cyclmen repandum) e nel periodo autunnale (il Cyclamen hederifolium), con il suo caratteristico manto dalle diverse gradazioni di viola, è tra gli spettacoli che la natura del promontorio può regalare a coloro che ne percorrono i sentieri.
Nelle immediate vicinanze del centro storico, è possibile raggiungere il Quarto Caldo (il versante Sud del promontorio, esposto al sole) del promontorio, dal quale si accede alla zona delle grotte (molte delle quali di importanza preistorica) e del suggestivo Faro di Capo Circeo.
Fuori le mura del centro storico si imbocca la strada che porta ad una delle vette del Monte Circeo, Punta delle Crocette, dove sono ancora visibili i resti dell’Acropoli Circeii, datata tra VI e IV secolo a.C.

L’anno si apre con la Sagra del Canascione, che, a ridosso dell’Epifania, celebra nei vicoli del centro storico, un antico piatto di recupero della tradizione contadina, il “canascione”, dalle caratteristiche di una gustosa pizza ripiena.

Il giorno della vigilia dell’Epifania si accompagna il tradizionale falò della Befana con la consegna di calze ripiene di dolciumi ai bambini e con la distribuzione a grandi e piccini di polenta (importata dai coloni dell’alta Italia che vennero a popolare il borgo rurale di San Felice Circeo) con salsiccia tradizionale sanfeliciana.

All’inizio dell’estate si tiene un evento organizzato dall’Accademia della cucina mediterranea, che prende il nome di “Mangiare per stare bene”, che mette in risalto i grandi benefici che i prodotti dell’Agro Pontino possono apportare alla salute del suo consumatore.

Nel mese di giugno si celebra uno dei prodotti tipici della zona del Parco Nazionale del Circeo: la bufala, il cui allevamento si pratica soprattutto a ridosso dei laghi costieri del Parco. Protagonisti della Sagra della bufala sono i numerosi prodotti caseari e le pregiate carni che i fiorenti allevamenti ci regalano.

Durante l’estate si tiene ogni anno un’importante mostra ortoflorofrutticola che esalta la fiorente agricoltura della zona e i rigogliosi prodotti che la terra offre, tra i quali la zucchina e l’anguria costituiscono vere eccellenze esportate in tutta Europa.

Un altro punto di forza del territorio è l’apicoltura, dalla quale si ottiene miele pregiato. Particolarmente diffusa è la produzione di miele di eucalipto, dovuta alla presenza degli eucalipti, coltivati negli anni Trenta, durante il periodo della Bonifica della palude pontina.

Dal 2009 lo zafferano viene coltivato sul territorio di San Felice Circeo, trovando nelle condizioni climatiche favorevoli della zona un valido alleato.

Uno dei momenti più attesi dell’anno (settembre) è la Sagra del Pesce Azzurro dedicata alle bontà del pescato locale, che vengono affiancate da dolci tipici sanfeliciani, come le frittelle dolci.