Lugnano in Teverina
Vista sul Tevere

Comune di Lugnano in Teverina
(Provincia di Terni)
Altitudine
m. 441 s.l.m.
Abitanti
1605 (350 nel borgo)

info turismo
Pro Loco, piazza Santa Maria
tel. 0744 900072
Comune, via Umberto I, 36
tel. 0744 902321
www.comunedilugnano.it

Lo spirito del luogo

Il nome
Il primo nome documentato nel 1290 è Lugnanum Tyburinae. L’ipotesi è che il borgo sia sorto ad opera degli abitanti della sottostante valle del Tevere (Teverina) saliti in alto per sfuggire la malaria, intorno al VI sec. d. C. Il toponimo Lugnano potrebbe derivare da Lucus Jani, bosco di Giano, il cui corrispondente femminile è Luna: come quella che c’è nello stemma.

 

La storia
VI sec. d.C., l’origine di Lugnano si fa risalire a questo periodo anche se non vi sono documenti che lo provano; è certo invece che il territorio è abitato da gente di origine romana e da Longobardi.
741, il territorio entra a far parte dei domini della chiesa – e lo resterà sempre, fino all’Unità d’Italia – da quando Liutprando, re dei Longobardi, restituisce a papa Zaccaria I le città di Orte, Amelia, Bomarzo, che erano state occupate dal duca di Spoleto.
1000 ca., Lugnano diventa comune non infeudato e dipendente direttamente dalla chiesa: da qui il nome di “Terra di Lugnano”; i primi “defensores” (difensori) ai quali i Papi affidano la difesa dei loro possedimenti sono i duchi di Montemarte, cui seguono i conti Bovaciani di Todi (1147), gli Orsini (inizi XIV sec.), Tommaso di Alviano (1370); Lugnano, come parte diretta del Patrimonio di San Pietro, è avamposto guelfo contro la ghibellina Todi che aveva autorità su Amelia e sui possedimenti degli Alviano nella Teverina.
1449, su ordine di Pio II vengono restaurate le mura, con spese a carico della comunità; Lugnano viene tuttavia depredata dagli Alviano nel 1497 e nel 1502; sotto la spinta rinnovatrice di Papa Giulio II riesce nel 1508 a dotarsi degli Statuti.
1650, viene costruito palazzo Pennone, dimora del governatore della Sede Apostolica fino al XVIII secolo e ora sede del Comune.

Dal colle a forma di luna su cui sorge Lugnano, le stelle sono vicine, come nello stemma comunale. La stella della spiritualità illumina il visitatore nella penombra mistica delle navate della collegiata. Dal colle si guarda anche giù, e si vede l’ansa del Tevere. Il fiume scorre nella bellissima campagna che, dal convento di San Francesco, evoca antiche dolcezze.
La bianca colomba in pietra che sulla torre Palombara ricorda che questo era il borgo dei piccioni viaggiatori, ci riporta alle simbologie romaniche della collegiata, alle figure zoomorfe della facciata, all’aquila che tiene sotto gli artigli l’agnello. La difficoltà di leggere queste immagini ci fa capire quanto tempo è trascorso. Ma poi, passeggiando per Lugnano tra stradine tortuose, archi, androni, scale, stretti passaggi, ci diciamo che no, qualcosa del passato è rimasto.

Entriamo nel borgo da viale Regina Margherita, che ci conduce in piazza Santa Maria dove incontriamo subito il monumento più importante, la chiesa collegiata di Santa Maria, gioiello d’arte romanica che da solo vale il viaggio a Lugnano.
La tradizione vuole che sia stata costruita sopra una precedente chiesa eretta da Desiderio, re dei longobardi. La reale data di costruzione è incerta, probabilmente a cavallo tra XI e XII secolo. La facciata presenta un pronao a cinque colonne; nella parte in alto si nota il rosone con disegno a doppia ruota sormontato da un rosone più piccolo, circondato da sette tazze in porcellana e, sopra il tetto, un’aquila. L’interno a tre navate
è ricco di colonne e capitelli variamente decorati. Il pavimento è in mosaico alessandrino-cosmatesco. La cripta, preceduta da una bellissima schola cantorum, è ricca di simbolismi, con le sue trabeazioni a viticci e le lastre figurate. La chiesa conserva, inoltre, un trittico di Nicolò Alunno, pittore umbro quattrocentesco, posto nell’abside, e nella cappella una Decollazione del Battista di Livio Agresti. Avvolta nel mistero di immagini scultoree (dal significato non sempre chiarito) e preziosità stilistiche, la collegiata si presenta come una Bibbia dei poveri che, al pari delle altre cattedrali romaniche, consentiva ai fedeli di leggere i messaggi della fede attraverso simbologie conosciute.
Sulla stessa piazza Santa Maria si nota il palazzo Pennone, costruito intorno al 1650. L’edificio ha pianta rettangolare e si articola su tre piani.
Gli angoli del palazzo, le balaustre e il bugnato dei portali sono realizzati in travertino. Il nome Pennone, che in realtà è quello del primo proprietario, sembra far riferimento all’immagine suggestiva del pennone di una nave: infatti, come punto più alto di Lugnano svetta imponente sul borgo. Recentemente ristrutturato, è oggi sede del Comune.
Nel borgo sono da vedere anche le due vicine chiese di Sant’Andrea e Santa Chiara e, appena fuori, in un boschetto di cerri poco distante dalla Porta medievale, il convento di Sant’Antonio da Padova edificato dai Cappuccini nel 1579.
Del 1229 è invece il convento di San Francesco, edificato nello stesso luogo in cui nel 1212 il santo aveva compiuto un miracolo, raccontato nell’affresco trecentesco in cui si vede lo stesso Francesco far liberare da un’anatra un bambino azzannato da un lupo.
Torniamo verso il centro passando dalla porta medievale, costruita verso la metà del IX secolo contemporaneamente alla cinta muraria, e restaurata nella seconda metà del XV secolo per volontà di Papa Pio II, della cui famiglia reca lo stemma. Facciamo un altro giro del borgo per goderci i vicoli, gli archi, le scalinate, l’ellittica via Duca degli Abruzzi e il quartiere Logge, palazzo Pannicelli in piazza della Rocca, l’Ex Fabbrica di fine Ottocento trasformata dal Comune in sportello turistico multimediale, la piazzetta di Campo dei Fiori, e ritorniamo fuori: lungo la strada per Attigliano, incontriamo la chiesetta di Santa Maria del Ramo, o di Ramici. Isolata su un poggio circondato da cipressi, è un altro luogo mistico costruito agli inizi del Quattrocento
sul luogo del ritrovamento di un’immagine della Madonna da parte di una pastorella.
Chi è interessato all’archeologia può visitare i resti della villa rustica romana di Poggio Gramignano, edificata nel I sec. a.C. su un poggio che guarda il Tevere.

Piaceri e Sapori

Lugnano 020Equitazione, trekking, passeggiate.

Nei pressi del Tevere sgorgano le acque sulfuree del Castello di Ramici. Il luogo è raggiungibile in macchina percorrendo la strada per Attigliano oppure attraverso una strada di campagna. Passando dalla fontana delle Morre si raggiungono le rovine del castello. Il sentiero che segue l’antico percorso che collegava Lugnano alla valle del Tevere consente una bella vista sulla campagna circostante. Intorno alla vasca che raccoglie le acque odorose di zolfo che escono a 15 gradi da una fontana, una serie di passerelle in legno delimitano un percorso naturalistico basato sulla vegetazione locale in una delle più belle valli del Tevere, tra le sponde del fiume e con alle spalle i calanchi argillosi.

Lugnano repertiAntiquarium Comunale: raccoglie i materiali archeologici rinvenuti negli scavi della villa rustica romana (I sec. a.C.) di Poggio Gramignano: mosaici policromi, frammenti di intonaci, tegole bollate, vetri, utensili di bronzo, ceramiche e anfore, alcune delle quali usate come sepoltura di bambini. La villa fu infatti riutilizzata nel V secolo come necropoli per bambini.

Festa di Sant’Antonio,
gennaio, tradizionale benedizione degli animali e manifestazioni gastronomiche e musicali, con Sagra del biscotto di Sant’Antonio.

Via Crucis,
Venerdì Santo, rievocazione della Passione per le vie del centro storico.

Festa di Santa Maria del Ramo,
seconda domenica di maggio: tradizionale processione al santuario di Ramici con manifestazioni gastronomiche e musicali.

Estate Lugnanese,
luglio-agosto: manifestazioni culturali e gastronomiche.

Festa di Santa Maria Assunta,
12-16 agosto.

Festa di San Francesco,
10-12 ottobre: è anche la sagra del “bocconcello” di San Francesco, una sorta di ciambella al formaggio.

Andar per Frantoi e Mercatini,
ogni fine settimana di ottobre: degustazione e vendita di olio nei frantoi locali.

Festa dell’Immacolata,
dicembre: presso la chiesa di San Francesco, benedizione dei prodotti della terra, olio, vino, pane e miele.

Presepe Vivente nelle vie del borgo, 24-26 dicembre.

Tipico è il pane col mosto nel periodo della vendemmia.Come pure la ciambella al formaggio che va sotto il nome di “bocconcello di San Francesco”, cui è dedicata una sagra.

E’ l’olio extravergine d’oliva: Lugnano appartiene alla rete delle Città dell’Olio. Ottima anche la carne perché segue una filiera facilmente rintracciabile, con animali allevati in loco.

Ospitalità

Agriturismo Le Ghiande 

Antico casale immerso nella natura, ampio parco con area barbecue, piscina con solarium, piccoli animali in libertà, equitazione per grandi e piccini. In inverno, piscina coperta e riscaldata. Ideale per bambini.

Agriturismo Poggio del Bolognino

Nel cuore dell’Umbria, questo antico casale di campagna ristrutturato con amore e cura, vi attende a breve distanza dal borgo. L’accogliente e calda atmosfera degli alloggi e la squisitezza delle ricette umbre proposte dal ristorante (solo prodotti a km.0), rendono questo luogo un paradiso, anche per i piccoli che possono giocare tranquilli a contatto con la natura.

  Vocabolo Bolognino, 103
  +39 346 278 9217
  info@poggiodelbolognino.it
 www.poggiodelbolognino.it