Tagliacozzo
L’antica capitale della Marsica 

Comune di tagliacozzo
solo centro storico
(Provincia dell’Aquila)
Altitudine
m. 740 s.l.m.
Abitanti
6464 (1500 nel borgo)

Patrono
Sant’Antonio di Padova, fine agosto
Madonna dell’Oriente, 27/28 agosto
info turismo
Comune, tel. 0863 614203
Azienda di Promozione Turistica, piazza dell’Obelisco
tel. 0863 610318 – www.comune.tagliacozzo.aq.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il toponimo significa “taglio nella roccia” – dal latino talus (taglio) e cotium (roccia) – e starebbe ad indicare la fenditura che divide il monte e nella quale si è sviluppato l’insediamento urbano.

 

La storia

XI sec., è documentata l’esistenza di un abitato con base nel castello sul Monte Civita, appartenente alla Contea dei Marsi: il territorio fu, nell’antichità, prima degli Equi e poi del fiero popolo dei Marsi.
1173, il feudo passa ai De Pontibus, antica famiglia della zona. 1230 ca., dopo la morte di San Francesco, Tommaso da Celano e altri frati si stanziano presso la chiesetta di Santa Maria in Silvis, dando vita ad uno dei conventi più antichi e importanti d’Abruzzo. 1268, Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, sconfigge a Tagliacozzo Corradino di Svevia: la battaglia segna il destino d’Europa in favore degli angioini e la fine degli svevi; si consolida il potere dei De Pontibus grazie all’appoggio dato a Carlo d’Angiò; in seguito il feudo passa per via matrimoniale agli Orsini che lo tengono fino al 1497.
1400 ca., il papa Alessandro V stacca la Contea di Tagliacozzo dal Regno di Napoli e la aggrega allo Stato Pontificio, confermandone la titolarità a Giacomo Orsini.
1806, dopo la Rivoluzione Francese il territorio entra a far parte del Regno di Napoli; finita la feudalità, il paese perde il suo ruolo centrale nella Marsica e si avvia alla decadenza.
1861, Tagliacozzo è agitata da fermenti filo-borbonici e anti-piemontesi.

La storia di Tagliacozzo oscilla tra due stemmi: quello degli Orsini – lo scudo con la rosa – e quello dei Colonna – la sirena bicaudata (o la colonna lievemente inclinata). I due contendenti hanno lasciato sul posto gli emblemi del loro potere e, altre famiglie, i segni della loro distinzione. Così, nel borgo antico si passeggia tra viuzze dove ogni abitazione, ogni apertura, è sormontata da un frontone, magari malmesso, ma indice di passata gloria, o anche solo di un’attività artigiana. Pochi passi, ed ecco una scalinata che, avvolgendosi in gradini bassi e larghi, conduce alla chiesa sulla quale campeggia uno splendido rosone. Poi, varcato l’arco romano, ci si trova ad ammirare case abbarbicate alla roccia, fin sulla cima del paese. E c’è anche un fiume che precipita dall’alto e s’infila in un cunicolo sotterraneo, mentre sulla sua destra s’innalza una pineta che conduce alla vetta del monte. Questa è Tagliacozzo, maledetta dagli svevi, amata dal condottiero Roberto Orsini, ricca di storia, di chiese e di una piazza meravigliosa, tra le più armoniche e scenografiche dell’Italia centrale.

Sulle pendici settentrionali dei monti Simbruini, non lontano dal confine con il Lazio, sorge questo centro storico la cui cinta muraria del 1410 contava cinque porte e la cui difesa era affidata a un castello oggi in totale rovina. La parte che interessa è quella che s’incontra superando l’arco romano verso l’interno; fuori c’è l’ordinaria mediocrità. piazza Obelisco, una delle piazze più armoniche dell’Abruzzo, è il centro pulsante del borgo sin da quando si chiamava piazza da’ Piedi. È contornata di eleganti palazzi, alcuni ristrutturati e altri in degrado. Si notano graziose bifore, un loggiato con archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. Nel passato era circondata da portici, chiusi nel 1810 per ordine di Gioacchino Murat, re di Napoli, e al centro recava il pilozzo, un sedile di pietra per debitori insolventi esposti alla pubblica gogna, sostituito intorno al 1825 dalla fontana con obelisco. II teatro Talia, ex convento benedettino adibito a teatro nel 1686, dopo alterne vicende è stato rinnovato nel 2002. Ha una sobria ed elegante facciata e tre ordini di palchi all’interno, dove può ospitare oltre 200 persone. palazzo Ducale, la perla del patrimonio artistico di Tagliacozzo, risale alla prima metà del XIV secolo, mentre la seconda fase costruttiva si colloca nella seconda metà del secolo seguente sotto il conte condottiero Roberto Orsini, raffigurato con la moglie negli affreschi della stanza che sul fregio della porta reca la scritta RUBERTUS COMES ET CAPITANEUS. Altre modifiche furono apportate quando il palazzo passò dagli Orsini ai Colonna: di entrambe le casate restano i simboli, ma nel portale d’ingresso e nel cortile d’onore gli stemmi dei primi furono scalpellati dai secondi. Molti gli elementi che testimoniano la bellezza di questo edificio: le finestre istoriate, le bifore, le sale ornamentali, i dipinti, gli scaloni e particolarmente la cappellina in cui sono ancora visibili splendidi affreschi di gusto tardo-gotico raffiguranti la vita di Cristo: quelli della Natività hanno somiglianze con il Benozzo Gozzoli della pinacoteca Vaticana (stesso soggetto, stessa astratta eleganza). Altri affreschi e ornamenti sono conservati al Museo di Celano per consentire nel palazzo Ducale i lavori di restauro, dopo decenni d’incuria e interventi inappropriati.
Non c’è certezza del passaggio di San Francesco a Tagliacozzo, anche se nella chiesa e Convento di San Francesco è ospitata la tomba del primo biografo del poverello di Assisi, il Beato Tommaso da Celano (1190-1260). La chiesa francescana, citata in una bolla papale del 1252, è posteriore alla morte del Santo, mentre la primitiva costruzione con il nome di Santa Maria in Eloreto (cioè “in un bosco d’alloro”) è menzionata già nel 1115. Fu ristrutturata all’inizio del ‘600 contemporaneamente alla costruzione del chiostro, affrescato con vicende della vita di San Francesco. Resa barocca nel XVIII secolo con evidente stacco rispetto al passato, fu chiusa dagli editti napoleonici del 1809 e adibita a servizi comunali. Restaurata nel 1960, ha ripreso la sua vocazione di sede francescana e l’iniziale sobrietà. Bellissimi la facciata e l’antico portale; un capolavoro il rosone gotico con fregi orsiniani. All’interno, spazioso e austero, molti lavori bronzei e lignei.
La chiesa dei Santi Cosma e Damiano è la più antica e ricca di memorie, malgrado i furti e le spoliazioni di cui è stata oggetto nel tempo. Risale all’VIII secolo e presenta uno stile romanico. Apparteneva ai Benedettini di Montecassino e fu causa di lunghe contese tra il papato e il vescovo dei Marsi. Per un secolo e mezzo, dal 1230 al 1380, conservò il diritto di seppellirvi i defunti. Notevoli sono la facciata con il portale e il rosone, il campanile, l’altare centrale; interessanti i dipinti. L’annesso, austero monastero ospita monache di clausura e custodisce un quadro detto Volto Santo, riproduzione della Veronica del Cristo, icona molto venerata dai fedeli cui è dedicata una festa. Dell’antica chiesa di Santa Maria del Soccorso, già esistente nel 1115, restano solo i due locali posteriori. La chiesa della Misericordia, sede territoriale dei Cavalieri di Malta, è datata XVI secolo e presenta una facciata con portale e timpano interessanti. Risale alla prima metà del ’400 la chiesa di Sant’Antonio Abate, come si ricava dall’iscrizione sul portale, mentre quella dell’Annunziata, fondata nel 1475 da Roberto Orsini, ha subito varie ristrutturazioni. Da vedere, infine, nelle immediate vicinanze, il santuario di Maria Santissima dell’Oriente, risalente al XIV secolo o alla prima metà del XIII, l’epoca della sacra immagine che vi viene venerata, scampata alla furia iconoclasta di Leone III Isaurico. Ristrutturata in modo radicale nel 1868, la chiesa ha poi subito altri danni che hanno risparmiato, però, le pregevoli decorazioni absidali della navata e della cupola.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Equitazione, tennis, escursioni nei parchi naturali e nelle riserve protette della Marsica.

Da Tagliacozzo si raggiungono facilmente i parchi e le riserve naturali della Marsica: il Parco Nazionaled’Abruzzo, Lazio e Molise, con visite guidate lungo gli oltre 150 sentieri (splendida la Val Fondillo) e la presenza dell’orso bruno marsicano; il Parco naturale Regionale del Sirente-Velino, ricco di fauna, testimonianze storiche e ambienti naturali interessanti; la Riserva Regionale Zompo Lo Schioppo, che prende nome da una cascata di 80 metri da ammirare in primavera; la Riserva naturale Monte Velino, un territorio bellissimo sorvolato dall’aquila e altri rapaci; la Riserva naturale Monte Salviano, con le sue gialle distese dorate di fiori spazzati dal vento e migliaia di insetti svolazzanti.

Museo Orientale:
presso il Convento del santuario della Madonna dell’Oriente. Collezione di antichità egiziane, etiopiche, orientali, ma anche di ex voto, monete, preziose cinquecentine e libri rari, messa insieme da due padri francescani.Tra gli ex voto, un dipinto del 1856 ordinato dall’intera popolazione di Tagliacozzo in ringraziamento per la fine dell’epidemia di colera.

Chiostro di San Francesco:
mostre d’arte (anche in piazza dell’Obelisco).

Biblioteca Comunale:
presso il Convento di San Francesco, aperta tutti i giorni (esclusi sabato e domenica) ore 9-13.

Festa del Volto Santo,
domenica in Albis (quella successiva alla Pasqua). I cavallucci e le palombelle delle monache benedettine sono i dolci tradizionali della festa.

Festa di Ascanio,
seconda settimana di luglio, dedicata ad Ascanio Mari, artista rinascimentale: per tre giorni saltimbanchi, giocolieri, attori di strada fanno rivivere le atmosfere rinascimentali, anche attraverso i cibi offerti da locande improvvisate lungo i suggestivi percorsi del borgo. Informazioni: tel. 0863 610318

Rassegna Internazionale
del Folclore, ultima settimana di luglio.

Tagliacozzo Film Festival,
agosto: rassegna cinematografica che si svolge in contemporanea al Festival Internazionale di Mezza Estate, uno dei più importanti eventi culturali d’Abruzzo che richiama gli appassionati di danza, musica e teatro; alcuni spettacoli si svolgono nella scenografica P.zza dell’Obelisco. Info: tel. 0863 610318.

Sagra degli gnocchetti con i ceci, inizio agosto. Informazioni: tel. 0863 614202 – 610318.

Festa della Madonna dell’Oriente, metà settembre. Informazioni: tel. 0863 614202 – 610318.

Teatro Talia, programmazione annuale di spettacoli musicali e teatrali.

Gnocchetti con ceci, celebrati con una sagra ad inizio agosto; la polenta con salsicce e spuntature servita in piatti di legno (le scifellette), cui pure è dedicata una sagra ai primi di dicembre; infine, l’agnello a cacio e uova per la prelibatezza della carne.

La gastronomia del luogo trae alimento dalle coltivazioni agricole dei Campi Palentini e della piana del Fucino, nonché dagli allevamenti e dai pascoli dei monti circostanti. È quindi sostanzialmente montanara con influssi partenopei e romani.La pasta all’uovo fatta in casa, la polenta di farina di mais, le carni d’agnello e di vitello, la secolare tradizione della lavorazione della carne di maiale con salsicce, prosciutti, lonze, coppa, fegatelli e ancora salami, guanciali e pancetta, sono gli alimenti più rappresentativi. La produzione dei dolci segue le ricorrenze: a Natale la pizza con le noci e le nivole ripiene; a Carnevale le frittelle e le zeppole con castagnole al miele e nocchietelle; a Pasqua la pizza e soprattutto i biscotti (cavallucci e palombelle) confezionati dalle monache di clausura del monastero benedettino per la Festa del Volto Santo nella domenica in Albis. E ancora biscotti con semi d’anice, mostaccioli al cioccolato, barachiglie ripiene di marmellata, amaretti alle mandorle, ciambelle al vino o con la glassa di zucchero.

Ospitalità

Albergo Ristorante La Lucciola

Conduzione familiare, cucina tipica con alimenti autoctoni. Tutte le camere sono dotate di balcone.

  Via Variante Tiburtina Valeria, 63
  +39 0863 6501
graziellalattaro@gmail.com