I Borghi più belli d’Italia certificano 6 nuovi Borghi
Il Consiglio Direttivo de I Borghi più belli d’Italia, su proposta del Comitato Scientifico, ha deliberato fra fine luglio e agosto, l’ammissione di 6 nuovi Borghi all’interno dell’Associazione:
CALDES (TN)
FONTAINEMORE (AO)
BAROLO (CN)
CLUSONE (BG)
NEMI (RM)
MARATEA (PZ)
Con questi nuovi ingressi, l’Associazione rafforza la propria presenza sul territorio nazionale raggiungendo i 354 Borghi associati, tutti valutati positivamente dopo il procedimento di certificazione, che conta 72 parametri ed è a sua volta certificato ISO9001. Sono più di 900 i comuni che hanno chiesto di essere valutati per essere ammessi nell’associazione. La lista di attesa è ancora è abbastanza lunga, a dimostrazione dell’interesse che i comuni (sotto i 15.000 abitanti nell’intero territorio comunale e non più di 2.000 nel borgo) nei confronti dell’Associazione.
Per i Comuni che ottengono il riconoscimento si tratta di una grande occasione di sviluppo sia economico che sociale ma anche di assumere una responsabilità importante nei confronti degli altri componenti la rete e, più, in generale nei confronti dell’Italia dei Borghi. La serietà e la rigidità della selezione è una garanzia nei confronti dei potenziali visitatori italiani e stranieri e un incentivo, anche per coloro che non vengono ammessi, a migliorare il livello qualitativo della vita per i residenti e il sistema di accoglienza e di ospitalità per turisti e visitatori.
“Accogliamo con un caloroso benvenuto i borghi nuovi arrivati – dichiara Fiorello Primi – congratulandoci con loro per aver superato l’iter di valutazione per l’ammissione nella nostra Associazione che, sempre di più e sempre meglio, vuole rappresentare una punta avanzata del sistema dei Borghi in Italia. Un sistema e una rete che, anche a seguito degli effetti della pandemia, ha assunto una primaria importanza per uno sviluppo del nostro Paese più sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Ci sono Borghi già affermati che portano ulteriore notorietà all’Associazione e altri che, pur essendo ugualmente affascinanti e ricchi di tesori artistici e culturali, sono meno conosciuti e hanno bisogno del traino dell’Associazione per farsi conoscere e apprezzare. E’ questo il vantaggio che offre la nostra rete ed è per questo che chiediamo ancor una volta al governo nazionale e a quelli regionali una particolare attenzione e una lungimirante strategia affinché in queste fondamentali realtà territoriali, vera spina dorsale dell’Italia, le comunità possano continuare a vivere e a tutelare il patrimonio materiale e immateriale di cui sono depositarie”.
Caldes (TN)
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Fontainemore (AO)
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Barolo (CN)
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Clusone (BG)
Ph Antonio Cadei
Nemi (RM)
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Maratea (PZ)
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