Fontainemore
Borgo Alpino

Comune di Fontainemore
(Provincia di Aosta)
Altitudine
m. 760 s.l.m.
Abitanti
419

patrono
Sant’Antonio Abate, 17 gennaio

info turismo
Comune di Fontainemore
loc. Capoluogo 83, tel 0125 832121
info@comune.fontainemore.ao.it;

Centro visitatori della riserva naturale del Mont Mars
loc. Capoluogo, info@montmars.it

www.comune.fontainemore.ao.it

www.montmars.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Secondo la tradizione, il monaco San Mauro giunse da Oropa in un paesino della Valle del Lys, dove si mise a pregare nella piccola piazza facendo sgorgare una sorgente. Egli esortò la popolazione a costruire una cappella in onore di Sant’Antonio Eremita, cosa che avvenne nel VII sec. Da allora fu dato al paese un nome che ricordasse il santo e la fonte, “Fontaine Maur”, da cui Fontainemore.

La storia

Nel XII secolo fecero la loro comparsa, nella Valle del Lys, i Signori di Vallaise i quali esercitarono il loro dominio e la loro giurisdizione sulla Valle fino al XVIII secolo, per un periodo di circa seicento anni. Molti documenti provano che Fontainemore fu un mandamento dei Baroni Vallaise per oltre 185 anni (dal 1592 al 1777). Le udienze si tenevano a Colombit, dove erano anche promulgate le sentenze: qui si possono ancora vedere i resti delle prigioni e l’antico tribunale.

Nel 1678 Jean Pierre Aguettaz, un muratore di Fontainemore, donò mille scudi affinché venisse fondata una scuola. Il piccolo borgo ebbe così la prima scuola elementare pubblica nata in Valle d’Aosta. Tra il ‘700 e l’800 ben 6 frazioni avevano un edificio scolastico e nel capoluogo, oltre alla scuola elementare, vi erano un asilo e la scuola superiore di Geometria.

Lungo i secoli il fenomeno dell’emigrazione è stato una condizione normale per la popolazione di Fontainemore. Una particolare importanza rivestiva l’emigrazione dei muratori che aveva luogo dalla primavera all’autunno avanzato. I “maçons” (muratori) si dirigevano soprattutto verso la Francia e la Svizzera, lasciando alle donne tutte le occupazioni agricole. Verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, l’emigrazione assunse un carattere definitivo e cambiò anche il mestiere: da “maçons” i fontainemorains divennero “chauffeurs de taxis”, autisti delle famose auto pubbliche parigine.

Legata all’emigrazione dei muratori di Fontainemore, esiste una particolare tradizione: nel 1380 le reliquie di San Grato furono rubate dalla cattedrale di Aosta; alcuni muratori di Fontainemore, che lavoravano in Savoia, le ritrovarono e riuscirono a riportarle in Valle attraversando il colle sul lago di Valgrisenche (lago di San Grato). In ricordo di questo fatto, ancora oggi, si riserva ai muratori di Fontainemore (vestiti col costume tradizionale) l’onore di portare le reliquie di San Grato durante la processione ad Aosta il giorno della festa (7 settembre).

Édouard Aubert, archeologo francese del XIX secolo, nella sua opera La Vallée d’Aoste pubblicata a Parigi nel 1860, passando a Fontainemore si fermò per creare un dipinto del paese descrivendolo come “uno dei più bei soggetti che potessi immaginare; il primo piano occupato dalle acque spumeggianti, dal sentiero roccioso e da qualche grande masso, si combina in maniera armoniosa; il ponte, la chiesa, le case compongono un secondo piano degno di nota per la varietà delle linee e la brillantezza del colore; lo sfondo è occupato dalle montagne dai contorni semplici e severi […]. Attorno a Fontainemore, gli occhi riposano sulla folta vegetazione: gli alberi di noce, i castagni crescono in gruppi numerosi e il loro fogliame luminoso contrasta con la tonalità più scura dei boschi di abeti.”

CHIESA PARROCCHIALE DI SANT’ANTONIO ABATE, costruita nel 1494 ad opera del capo-mastro Antonio Goyet, presenta diversi elementi interessanti dal punto di vista artistico, storico e architettonico, tra i quali il presbiterio con abside rotondo risalente al XV secolo, la volta a vela con nervature in pietra ricoperte da calce ed un rosone al centro recante lo stemma dei Vallaise, cinque altari in stile barocco e rococò, il secentesco portone principale in legno intagliato, costituito da quattro pannelli con le figure di San Grato, San Giocondo, Sant’Antonio e Sant’Orso e sei pannelli con foglie e fiori.

PONTE IN PIETRA che attraversa il torrente Lys e conduce alla Chiesa parrocchiale, costituito da un’unica arcata di 22 metri. È certo che il ponte risalga almeno al XVII secolo, in quanto appare nel suo assetto attuale in uno degli affreschi presenti nel palazzo Vallaise della costetta di Arnad.

CAPPELLE: dislocate su tutto il territorio, si trovano ben 11 cappelle, molte delle quali affrescate, costruite dai maçons (muratori) di ogni villaggio, le quali costituiscono il simbolo dell’autonomia di ogni frazione.

VILLAGGIO DI FARETTAZ, situato a circa 1.5 km dal Capoluogo, rappresenta un tipico insediamento permanente rurale valdostano di “moyenne montagne”, con le caratteristiche strutture necessarie al sostentamento e alla vita della comunità, quali il forno per la cottura del pane, la scuola, la cappella, il lavatoio e il mulino.

RISERVA NATURALE DEL MONT MARS, istituita nel 1993, si estende per 390 ettari sul versante orografico sinistro della bassa Valle del Lys e costituisce la più grande delle riserve naturali della Valle d’Aosta. Si sviluppa tra i 1670 m e 2600 m di altitudine, presentando una varietà di ambienti tipicamente alpini, quali boschi alternati a pascoli, praterie alpine, laghi, pietraie e pareti rocciose. A dominare tutta la zona è proprio il Monte Mars, che con i suoi 2.600 m, rappresenta la cima più alta.

ORRIDO DI GUILLEMORE: un’antica mulattiera conduce al “Gouffre de Guillemore”, una profonda gola scavata nella roccia dal torrente Lys, dove precipita con un suggestivo salto.

Piaceri e Sapori

Sono molte le occasioni di praticare sport all’aria aperta quali:

  • Il Parco Avventura, adatto a tutte le età, comprende quattro percorsi di diversa difficoltà con prove ad altezze crescenti (1.5, 3, 6, 9 metri), due teleferiche di attraversamento del torrente Lys e quattro nel bosco, liane, ponti tibetani, tronchi rotanti, rodeo, free climbing;
  • Escursionismo e trekking, con numerosi sentieri di diverso grado di difficoltà;
  • Mountain bike ed e-bike;
  • Sci di fondo lungo la pista in loc. Coumarial, costituita da tre anelli di diversa lunghezza;
  • Percorsi per le ciaspole;
  • Palestra di roccia “G.Beuchod”, con monotiri che spaziano dal 4° grado fino al settimo e qualche via lunga di medio impegno;
  • Sci alpinismo e sci escursionismo;

Torrentismo nei torrenti Bouro e Pacoulla.

L’Ecomuseo della Media Montagna consente di calarsi nella realtà rurale di Fontainemore e di comprendere lo stretto rapporto uomo-ambiente che ne ha caratterizzato la vita. Una parte del museo ospita una collezione di attrezzi da falegname e di altre professioni tradizionali. Particolare importanza assumono gli attrezzi del muratore, mestiere caratteristico di questo paese, per il quale gli abitanti erano famosi anche all’estero, dove venivano chiamati a prestare la loro opera nella bella stagione.

Presso il Centro visitatori del Mont Mars è possibile:

– visionare filmati e fotografie dedicati alla riserva e alle tradizioni del paese;
– ottenere dettagliate informazioni e materiali sulla Riserva del Mont Mars, sul paese di Fontainemore e sull’intera rete delle aree protette Regionali;
– utilizzare la sala polivalente ove vengono svolte attività didattiche, proiezioni, conferenze, concerti, feste e mostre temporanee.

PROCESSIONE D’OROPA: Antico pellegrinaggio le cui origini risalgono alla seconda metà del ’500 della comunità di Fontainemore verso Oropa. La processione, che si ripete ogni cinque anni, è una tradizione estremamente radicata negli abitanti del paese devoti alla Madonna Nera di Oropa. Il gruppo di pellegrini parte a mezzanotte dalla cappella in Località Pillaz e segue un sentiero che attraversa la Riserva Naturale del Mont Mars fino a raggiungere il colle della Barma: da qui i fedeli scendono al Pian della Ceva, dove aspettano l’alba in preghiera ai piedi delle Cinque Croci sul versante biellese, per poi proseguire fino a giungere al Santuario intorno a mezzogiorno. Il mattino successivo il gruppo riparte, ripercorrendo a ritroso lo stesso cammino, per concludere la Processione in serata, nella Chiesa parrocchiale di Fontainemore.

“Bane e beuro”, castagne e burro dal dialetto francoprovenzale (patois), è un tipico piatto autunnale per la cui preparazione le castagne raccolte in zona vengono cucinate e servite con piccole noci di burro.

L’aglio orsino è un’erba aromatica che cresce spontanea nel sottobosco del territorio e viene utilizzata per la preparazione di prodotti tipici, quali il pesto all’aglio orsino.