Maruggio
Sulle orme dei Templari

Comune di MARUGGIO
(Provincia di Taranto)
Altitudine
m. 26 s.l.m.
Abitanti
5241

info turismo
Municipio
tel. 099 9701211

Lo spirito del luogo

Dal mare al borgo: fonti documentali testimoniano che Maruggio fu fondato tra l’870 e il 965. E così si spiega la posizione, entro un avvallamento naturale compreso fra l’entroterra e un meraviglioso litorale, una lunga striscia prevalentemente sabbiosa, con pochi tratti rocciosi nella parte orientale, che poggia su un mare detto “dei sette colori”. Le Dune di Campomarino, che possono raggiungere anche i 12 metri di altezza, sono state definite di interesse comunitario con l’istituzione della Riserva naturale Regionale.

I Templari ebbero un ruolo decisivo nello sviluppo di Maruggio: a loro si deve il prosciugamento dei terreni paludosi attorno al paese e l’avvio delle attività di estrazione del sale dagli stagni lungo la costa.

Il nome

Il nome “Maruggio” fa riferimento a due elementi naturali; esso potrebbe derivare infatti dal nome di un’erba medicamentosa, Marubium, oppure da “mare uggioso”, poiché il suo mare è caratterizzato dallo scirocco nei mesi invernali.

La storia

Maruggio sorse tra l’870 e il 963 dalla fusione dei casali di Castigno, Olivaro, Civitecchia e S. Nicolò. Intorno al 1100, fu annesso alla Terra d’Otranto sotto l’Ordine dei Templari. L’ordine fu soppresso nel 1312 e, poco dopo, Maruggio passò ai Cavalieri di Malta che contribuirono alla protezione del paese dai pirati turchi con la costruzione del castello e delle torri costiere, che si possono ammirare ancora oggi. L’epoca feudale si concluse nel 1806, quando la Commenda Magistrale di Maruggio fu soppressa, ma i Cavalieri di Malta restarono sul territorio fino al 1819.

Il fascino di Maruggio si allarga nello splendore del suo paesaggio, dominato da possenti ulivi secolari, e caratterizzato da Masserie, Cappelle Votive, maestosi Trulli e muretti a secco che costeggiano i rigogliosi filari dei vigneti, dove nasce il Primitivo, pregiato vino dall’armonia unica di colori, profumi e sapori.

Il centro storico del borgo, un tempo chiamato Terra Murata perché racchiuso nelle mura medievali, oggi è ribattezzato “Sciangài” in dialetto locale, per quel dedalo di vie strette e tortuose, su cui si affacciano antiche dimore, imbiancate a calce e arricchite da balconate rinascimentali di rara bellezza.

Le logge e le facciate dei palazzi storici, che recano importanti testimonianze della presenza a Maruggio dei Templari e dei Cavalieri di Malta, sorgono intorno alla splendida Chiesa Madre SS. Natività di Maria Vergine, edificata nel 1400 dai Cavalieri di Malta, usando integralmente il carparo, la pietra estratta direttamente dalle cave salentine, il cui colore giallo dipinge di oro tutto il borgo antico. L’edificio, costruito fra il XV e il XVI sec., si presenta con forme rinascimentali ed al suo interno è impreziosito da alcune tele dei fratelli Bianchi (pittori manduriani), un crociffisso ligneo del XVII sec., e la Cappella del Santissimo Sacramento.

Della stessa epoca è il Palazzo del Commendatore che fiancheggia la piazza principale del paese, in fondo alla quale c’era la cosiddetta Porta Grande. Più volte rimaneggiato, conserva al piano terra dei piccoli frantoi.

I Cavalieri di Malta realizzarono anche la Chiesa di San Giovanni fuori le mura, in onore del loro Patrono, con annesso un piccolo ospedale oggi completamente scomparso. Altro storico monumento di indiscussa importanza è il Convento dei Frati Minori Osservanti, oggi sede del comune. Al suo ingresso l’incantevole chiostro con il suo maestoso portico, articolato in venti arcate divise da pilastrini ottagonali e impreziosite da 28 lunette con affreschi seicenteschi.

Un’altra caratteristica del territorio di Maruggio sono le torri. Ne furono erette tre nel 1473 lungo la costa, per l’avvistamento dei predoni saraceni. La Torre dell’Ovo, alta 14 metri, è situata su una scogliera a picco sul mare.

A 2 km dal centro storico è situato il lido di Campomarino di Maruggio, piccola località turistica balneare. Il centro è sorto nel ‘900 nell’area in cui erano già presenti la Torre de’ Molini, una torre di avvistamento antisaracena del XV° sec, l’ex Palazzo Seminarile e l’area portuale. Il porto turistico-peschereccio di Campomarino è la più grande struttura da diporto sulla costa Jonico-Salentina. La costa maruggese offre 9 km di spiagge, prevalentemente sabbiose, arricchite dal “mare dai sette colori” e dalle bellissime dune, la cui altezza arriva fino a 12 metri sul livello del mare.

Le Dune di Campomarino, individuate come Sito di Interesse Comunitario, si sono originate tra 7500 e 3500 anni fa, sono fra le meglio conservate in Italia e hanno sviluppato una rigogliosa macchia mediterranea, con una vegetazione arbustiva  di ginepro,sparto, lentisco, rosmarino e timo.

Piaceri e Sapori

Maruggio offre una varietà di festività religiose, tradizioni popolari ed eventi (specialmente nel periodo estivo) che lo rendono, anche dal punto di vista culturale, un’interessante meta di vacanza.

Dopo la festa dei Santi Patroni “San Giovanni e San Cristoforo” (13 – 14 Luglio), Maruggio e Campomarino ospitano una serie di manifestazioni, tra cui il “Raduno Nazionale delle piccole bande” con la presenza di numerose associazioni bandistiche provenienti da tutto il Sud d’Italia, la “Strada dei Saperi e dei Sapori” e il “Primitivo Jazz Festival”, appuntamenti imperdibili per chi ama il buon cibo (dal vino e dall’olio fino ai piatti tipici della saporita cucina maruggese) e la musica di qualità; il tutto si svolge tra arte, cultura e musica con varie esposizioni di oggetti della tradizione contadina e mostre fotografico/pittoriche allestite tra i vicoli e le corti del centro storico.

A Campomarino invece si tengono numerosi eventi musicali e sportivi e la rassegna di cinema e cucina “Q-Cine”; da luglio a settembre poi, la storica rassegna del “Teatro Mare” allieta i suoi spettatori con divertenti commedie dialettali. A Ferragosto invece si può apprezzare l’affascinante processione della “Madonna dell’Alto Mare” che parte dal porto di Campomarino fino alla sua cappella votiva, dove viene accolta da uno spettacolo di fuochi pirotecnici.

Da non perdere anche gli appuntamenti invernali con la “gara dei rioni” (Chiesa contro Convento) e la suggestiva accensione dei fuochi di “Crištu piccinnu” per la vigilia di Natale.

La tradizione gastronomica maruggese è strettamente legata alla locale produzione agricola e alla pesca.

Gli aromi tipici del territorio, come il rosmarino, il finocchietto e il timo delle nostre dune non possono mancare nei piatti della cucina tradizionale. Con gli ortaggi locali si preparano piatti tipicamente pugliesi, fra cui melanzane ripiene, pipaluri spritti, fiori di zucchina fritti e fai e foji. Due prodotti da forno esclusivi di Maruggio sono “li Puddichi” e “li Pezzuri”. Le Puddiche sono un tipico pane speziato preparato in tutte le case nel periodo pasquale con un impasto di acqua, farina e olio con chiodi di garofano, cannella e pepe. Li “Pezzuri” invece sono dei calzoni cotti al forno. Tipici sono poi le pettole e i purcidduzzi. Completano la carrellata gastronomica le  frise da gustare con olio d’oliva, sale, origano e pomodori e i pizzarieddi, tipica pasta fresca a base di farina e acqua, servita spesso con le orecchiette al pomodoro con cacio ricotta, o con ricotta forte.

Il pregiato olio maruggese è ottenuto dalle olive “Oliarola”, “Cellina” e “Frantoiana”; la molitura avviene ancora a freddo, con un metodo che esalta i profumi e gli aromi peculiari. Gli ulivi secolari hanno una struttura di grandi dimensioni che supera i 5 metri di altezza. Ogni piatto della cucina maruggese si accompagna ai pregiati vini locali, dei vitigni di “Malvasia nera”, probabilmente importata dai Cavalieri di Malta e di “Primitivo“ particolarmente rigogliosi grazie alla vicinanza del mare.