Allerona
La porta del sole
Comune di allerona
(Provincia di Terni)
Altitudine
m. 472 s.l.m.
Abitanti
1.860 ( 250 nel borgo)
Patrono
Sant’Ansano, 1° dicembre
info turismo
Comune – Piazza A. Lupi 2 – tel. 0763 628312
turistico@comune.allerona.tr.it
www.comune.allerona.tr.it
Il nome
È l’albero di corbezzolo – lerone in dialetto umbro – a dare nome al borgo, situato in una zona ricca di boschi al confine con il Lazio e la Toscana.
La storia
L’insediamento, probabilmente etrusco, di Lerona era posto sul tracciato dell’antica strada Roma-Chiusi: la Cassia prima, la Traiana dopo. Della strada romana sono rimasti tratti di selciato e due colonne miliari.
Nel medioevo Allerona fu un castello alleato del Comune di Orvieto – da cui dista una ventina di km – contro Chiusi. Del castello feudale, costruito nel 1275 dalla famiglia Monaldeschi e passato poi ai Filippeschi. si conservano l’impianto urbano, alcuni tratti della cinta muraria e i due ingressi chiamati Porta del Sole e Porta della Luna. Distrutto da Carlo VII nel suo passaggio in Italia (1494-95), nemmeno un secolo dopo, nel 1585, il castello era già stato riorganizzato dalla comunità rurale di Allerona che si era data un proprio Statuto.
I Monaldeschi esercitavano il potere attraverso un visconte che risiedeva nel Palazzo Visconteo, ampliato in età rinascimentale e oggi di proprietà privata. Sulla destra si nota la chiesa a navata unica di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo ma ristrutturata alla fine dell’Ottocento, come rilevano anche le pitture eseguite dal senese Arturo Viligiardi nel 1896. L’interno è pregevole grazie alle decorazioni di terracotta, al pulpito e alle finestre in alabastro.
Da Via del Poggio si arriva per angoli nascosti in Via della Madonnina, dove sono ben visibili le mura castellane che fortificavano il borgo. Le numerose ristrutturazioni hanno cambiato la fisionomia della chiesa di San Michele Arcangelo, che in realtà è coeva a quella di Santa Maria Assunta (XII secolo). Nella piazzetta del Fiore, che si raggiunge da Via delle Fonti, all’angolo con Via Centrale, al numero civico 3 è posto l’edificio che dal 1373 al 1739 ospitò l’Ospedale dei Poveri, che concedeva rifugio e sollievo a pellegrini, viandanti e a persone prive di risorse.
Ma l’edificio forse più bello è la piccola chiesa rurale della Madonna dell’Acqua, appena fuori del borgo, costruita in pietra e cotto e con una curiosa forma ottagonale nei primi decenni del Settecento, accanto ad una fonte creduta miracolosa, dove già nel Quattrocento era stata eretta una cappella votiva.
Ha origini pagane, legate al culto di Cerere, dea della fertilità dei campi, la Festa di Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, che si celebra ogni terza domenica di maggio con la sfilata dei Pugnaloni, carri allegorici sormontati da un arbusto di pioppo. I personaggi, gli animali e gli attrezzi agricoli che riproducono scene di vita e di lavoro nei campi sono costruiti in legno e argilla dai contadini. Dall’arbusto di pioppo pendono, come ornamenti, i prodotti della campagna, quadretti, santini, nastri di stoffa e di carta colorata. Ai Pugnaloni è dedicata una mostra permanente presso l’ex Dopolavoro.
Nella zona nota come Selva di Meana, tra i crinali della valle del fiume Paglia, sorge Villa Cahen costruita nel 1880 in stile liberty dal finanziere Edouard Cahen che la dotò di un bellissimo bellissimo parco composto da quattro giardini: all’italiana, giapponese, all’inglese e esotico.Il parco è stato progettato dai paesaggisti francesi Henri e Achille Duchêne.
Nell’area archeologica di Sant’Ansano, che rivela tracce di edifici di età romana, sono visibili i resti di due monumenti funerari in pietra e laterizio del II secolo d.C.
Una tradizione del borgo è il Presepe vivente che si svolge il 26 dicembre nel centro storico.
Nel periodo estivo, tra le fine di Luglio e la metà di Agosto, si svolge il Festival Nazionale di Teatro Amatoriale “Stella d’Oro” con compagnie provenienti da tutta italia.
Sempre nel mese di Agosto si svolge “La notte delle storie” evento di lettura e narrazione dedicato ai bambini. Nelle vie del borgo, illuminate dalle torce, vengono allestiti angoli di lettura dove abili lettori raccontano storie a tema.
Si può trascorrere al Parco di Villalba una giornata a contatto diretto con la natura. All’interno del bosco, esteso per una ventina di ettari a oltre 600 metri d’altitudine, si trovano diverse aree attrezzate per un picnic e una baita con servizio ristorante.
Ristorazione
Hosteria di Villalba
Situata tra i boschi del Parco di Villalba, l’hosteria propone i piatti tipici della tradizione seguendo le stagioni e utilizzando prodotti locali e biologici.
Via Centrale,89
+39 392 1584805
baita.villalba@gmail.com
Ospitalità
Casale Montemoro
Tipico casale Umbro in pietra, circondato da un parco a uso esclusivo della struttura, con uliveto e querce secolari. Arredi scelti con cura dei dettagli.
Strada Provinciale, 49 – Km. 3
+39 339 2073064
info@montemoro.com
www.casalemontemoro.it