stemma-valvasoneValvasone Arzene
Una Comunità Da Vivere, Un Borgo Da Amare

Comune
di VALVASONE ARZENE

(Provincia di Pordenone)
Altitudine
m. 59 s.l.m.
Abitanti
3960 (1500 nel borgo)

Patrono
Santissimi Pietro e Paolo, 29 giugno
info turismo
Ufficio Turistico, piazza Castello, 14 – Tel. 0434 898898 | WA 340 4821030
turismo@valvasonearzene.it
FB – IATValvasone
IG – uffturva

www.comune.valvasone.pn.it

Lo spirito del luogo

stemma-valvasoneIl nome
Deriva dal tedesco antico wal (altura) e waso (prato), quindi significa “prato con alture”.

 

La storia
1206: la prima testimonianza del castello lo vede abitato da una famiglia imparentata con gli Sbrojavacca, che amministra per conto dei patriarchi di Aquileia un vasto territorio posto sulle due rive del fiume Tagliamento.
1268: ai primi signori del luogo subentrano Walterpertoldo di Spilimbergo.
1292: su istigazione di Walterpertoldo di Spilimbergo, il patriarca Raimondo della torre, espresse il desiderio che fosse costruita una cinta di mura nei pressi del castro di Valvasone. Simone di Cuccagna si offrì di edificarlo e custodirlo. Da lui prende avvio il casato di Valvason-Cuccagna. Nel medesimo periodo intorno al castello si sviluppa il borgo, che presto viene circondato da un primo perimetro murario, al di fuori del quale sorge la chiesa di S. Maria e Giovanni.
1355: grazie al ruolo politico ormai assunto dai nobili locali, Valvasone diviene sede parrocchiale; ne consegue l’ampliamento del borgo e la costruzione di una nuova cinta muraria, dentro la quale trovano posto abitazioni e botteghe. Si conclude anche il restauro della chiesa parrocchiale di Santa Maria e Giovanni.
1420: Venezia conquista la regione e mantiene i privilegi alla famiglia dei Valvason, pur riducendone i poteri.
1440-1500 ca.: è edificata la terza e ultima cerchia di mura, che include il borgo più esterno, l’hospitale per il ricovero dei viandanti e la parrocchiale.
1484: consacrazione del Duomo.
1499 e 1532: il borgo è saccheggiato dai Turchi.
1511: il borgo subisce la grande rivolta “della Crudel Zoibia Grassa”.
1797: il 16 marzo nei pressi dell’antico guado avviene la battaglia del Tagliamento: Napoleone Bonaparte alla testa di 40 mila uomini sconfigge le truppe austriache e la leggenda vuole che abbia dormito nel castello di Valvasone.

Valvasone Arzene è un luogo che non si visita soltanto: si vive, si ascolta, si respira. È l’espressione di una comunità vivace e ospitale, che ha saputo custodire il proprio patrimonio con rispetto e lungimiranza. È un borgo dove la bellezza è quotidiana, dove il passato dialoga con il presente, dove ogni angolo è occasione di scoperta.

Che tu sia un amante dell’arte, un viaggiatore curioso, un pellegrino o semplicemente in cerca di tranquillità, Valvasone Arzene saprà accoglierti con grazia e autenticità.

Scopri Valvasone Arzene un borgo descritto con queste parole:

“Questa è bellezza, e come la vera bellezza, non è semplice, ma composta”

Pier Paolo Pasolini.

 

 

Storia, arte e bellezza senza tempo.

Nel cuore del Friuli Venezia Giulia, Valvasone Arzene è a pieno titolo tra i Borghi più belli d’Italia. Questo centro incanta con la sua architettura medievale e rinascimentale, le sue piazze quiete e allegre, le calli e i vicoli, gli scorci che custodiscono secoli di storia.

Ogni angolo di questo luogo è testimone di un passato nobile e ogni affresco racconta la storia della comunità locale. La visita al centro storico è un’esperienza immersiva, in cui il visitatore può seguire un itinerario fatto di arte, fede, ingegno e tradizione.

 

 

Le scoperte per il visitatore.

Il cuore pulsante del borgo è senza dubbio il Castello di Valvasone, esistente già nel 1100, che oggi

all’esterno appare come una residenza signorile del Cinquecento. Varcandone il portone, il visitatore si addentra in un mondo affascinante: affreschi trecenteschi, pavimenti in stile veneziano, delicate decorazioni ottocentesche, una cappella gentilizia e uno dei più piccoli teatrini settecenteschi d’Italia.

Proprio di fronte al castello si apre la piazza, dominata dal Palazzo del Conte Eugenio e affiancata da altre dimore storiche: Casa Valvasensis e Palazzo Gandini, edifici nobiliari che mantengono intatti i tratti tipici dell’architettura locale, con facciate affrescate, archi e balconi in pietra.

 

Altro luogo imperdibile è il Duomo del SS. Corpo di Cristo, consacrato nel 1484, che custodisce la Sacra Tovaglia, reliquia legata a un miracolo eucaristico del 1294. L’organo monumentale cinquecentesco, capolavoro attribuito a Vincenzo Colombi, è ancora oggi uno strumento musicale originale nelle sue parti foniche, arricchito da portelle dipinte da Pordenone e Amalteo.

 

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo e Antonio Abate, antico hospitale per pellegrini, custodisce affreschi cinquecenteschi di Pietro da Vicenza.

Altri luoghi suggestivi:

Il lavatoio e l’antica sede del consiglio della terra, la Domus Curiae, che conserva ancora il capitello con stemmi araldici scolpiti nella pietra.

L’edificio che ospita la ruota del Mulino, chiamata Irma è di recentemente restauro. L’affresco datato 1472 narra la lunga tradizione iconografica nel borgo. Grazie ai recenti restauri è emerso anche un leone

marciano.

Il palazzo del Municipio, risalente al Settecento, si caratterizza per una colonna angolare con capitello che presenta il simbolo araldico dei Valvasone: il lupo.

Merita una visita anche il Convento dei Serviti quattrocentesco, con il suo chiostro ad archi in pietra bianca, oggi perfettamente conservato.

Architettura delle facciate: Palazzo Martinuzzi e Palazzo Dullio conservano ancora tracce medievali, decori ottocenteschi e affreschi che spuntano sotto intonaci secolari.

 

Ma il borgo non offre solo monumenti: la sua anima si respira nei vicoli, nei cortili e nelle calli, dove la vita quotidiana si fonde armoniosamente con il patrimonio architettonico. Fermarsi per un aperitivo in una delle osterie locali significa immergersi nel ritmo lento e autentico della comunità locale, gustando crostini e vini tipici del territorio.

Palazzo Pinni è un ristorantino/enoteca che conserva gli ambienti storici e si affaccia su una piazza viva e accogliente.

Palazzo Fortuni oggi ospita un’Osteria con volte in Pietra e mattoni. Un edificio con intonaci e decorazioni originali del ‘700.

 

 

Oltre al centro storico, il territorio di Valvasone Arzene vanta luoghi di grande valore religioso, artistico e ambientale.

L’antica parrocchiale di San Lorenzo Martire, con le sue radici nel VI secolo, è testimone della devozione popolare e della lunga storia religiosa della zona. Al suo interno, gli affreschi votivi e l’enigmatica figura del “diavolo incatenato”, dalle sembianze femminili, affascinano studiosi e visitatori.

 

La Chiesetta di Santa Margherita, costruita attorno all’anno 1000, ospita dipinti di Pomponio Amalteo e affreschi seicenteschi attribuiti a Gasparo Narvesa.

 

La Villa Della Donna – Stoinoff, iscritta all’Associazione Dimore Storiche Italiane, offre un raro esempio di giardino all’italiana con varietà arboree antiche, arredi originali dei primi del ‘900 e ambienti rurali restaurati con cura.

 

Luoghi dell’identità: la memoria di Harry Bertoia. Valvasone Arzene è anche il luogo d’origine del celebre artista Harry Bertoia, scultore e designer riconosciuto a livello mondiale.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Il Zîr dai arborâs (giro dei fuochi epifanici) si celebra il 5 gennaio: è un’antica tradizione della comunità che prevede l’accensione dei tradizionali falò in molte località del comune.

Concerti d’Organo, settembre: la rassegna organistica nel Duomo permette di ascoltare i meravigliosi timbri dell’unico esemplare di organo veneziano esistente in Friuli.

Medioevo a Valvasone, primo fine settimana di settembre: il borgo è palcoscenico naturale per un Medioevo di armigeri, nobildonne, popolani, per una rievocazione storica in costume contornata da cene fiabesche, degustazioni nelle taverne e creazioni degli artigiani.

PERCORSI CICLOPEDONALI

Il Borgo di Valvasone è percorso da diverse strade ciclopedonali che lo attraversano giungendo da nord e sono diretti verso sud. Si tratta di tracciati molto estesi, che agli amanti del turismo lento, a piedi o in bicicletta, offrono un’ampia possibilità di svago e scoperta del territorio della destra Tagliamento con il suo meraviglioso paesaggio naturalistico. Eccone akcuni descritti qui di seguito.

_ROMEA STRATA

La Romea Strata era una rotta europea importante, percorsa dai pellegrini che partendo dall’Europa centro orientale affrontavano il cammino verso Roma: dal Mar Baltico attraversavano Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria fino a valicare le Alpi ed entravano nel Nord Est d’Italia attraverso il Tarvisio. La Romea Strata è stata un cammino di fede e cultura che ha portato i pellegrini attraverso l’Europa, ma soprattutto attraverso sé stessi.

Il Cammino dopo aver attraversato 6 paesi eurpei partendo dall’Estonia, giunge in Friuli Venezia Giulia e arrivato a Spilimbergo, attraversa San Martino al Tagliamento, Valvasone Arzene e procede verso sud in direzione Portogruaro e ha come ultima tappa Roma.

*link mappa https://www.romeastrata.org/direttrice/tarvisio-a-fucecchio/

 

_PERCORSI PAIS DI RUSTIC AMOUR

Cinque itinerari turistici tematici che si sviluppano su 196 km di strade bianche collegate alle reti ciclabili regionali e internazionali. I percorsi forniscono un’inedita ma affascinante chiave per leggere ed esplorare il territorio, per scoprire le risorse storiche, architettoniche ma anche quelle ambientali e paesaggistiche.

Il turista potrà immergersi nello splendido paesaggio friulano che si snoda tra la campagna e le grave, in cui sono presenti diverse aziende agricole per una sosta o per acquistare prodotti a km 0 oppure bed and breakfast in cui trascorrere qualche notte. Qui gli itinerari che attraversano Valvasone: https://www.paesistradetagliamentofvg.eu/it

Perfetto da accompagnare con la brovada, ovvero le rape fatte macerare per diversi giorni nelle vinacce, è il muset, cioè il cotechino di maiale bollito; si accompagna anche alla polenta o si gusta col brovadin, vale a dire la minestra di orzo, fagioli e brovada.

Altro piatto tipico è la sopa, che comprende pane, brodo, trippe e vino rosso. Ed infine, l’immancabile radicchio con le cicciole, ovvero con la pancetta affumicata di maiale.

Il pane “Medioevo”, con lievito madre e una caratteristica ricetta ricostruita con gli ingredienti dell’epoca viene prodotto soltanto per la rievocaione storica di settembre e venduto sia durante la festa che negli esercizi commerciali del paese.