Gravina in Puglia
La città dell’acqua e della pietra
Borgo Ospite
GRAVINA IN PUGLIA
(Provincia di Bari)
Altitudine
m. 370 s.l.m.
Abitanti
42286
patrono
San Michele Arcangelo, 29 settembre
info turismo
Ufficio Informazioni Turistiche
Via Matteotti 17, Tel. 080 3504516
infopointtouristgravina@gmail.com
www.comune.gravina.ba.it
Il nome
Il toponimo “Gravina” proviene dalle gravine, spaccature carsiche della crosta terrestre simili a canyon. Sul motto riportato sul gonfalone cittadino è riportata una curiosa paretimologia: vi è scritto “Grana dat et vina” attribuito a Federico II di Svevia.
La storia
Grazie alla posizione strategica dei vari abitati, Gravina può vantare una storia antichissima. Il suo territorio risulta essere stato abitato già dal Paleolitico antico, data l’alta presenza di acque nel torrente della Gravina, mentre i resti più consistenti risalgono al Neolitico (Casa S. Paolo e Ciccotto). Gli insediamenti più antichi sono stati individuati nelle contrade di Botromagno, S. Paolo, Vagnari, S. Stefano e S. Staso (paleocristiano). I toponimi Sidis, Sìlbion, Sidìon, Silvium, Petramagna o Botromagno (nome della collina dove si è sviluppato l’antico abitato) e i nomi degli antichi indigeni, quali Sidini, Silvini, attestano che la città subì la colonizzazione peuceta, prima, e l’influsso greco, poi. All’epoca di Alessandro il Molosso, divenne polis con diritto di coniare monete (Sidinon) e dopo la terza guerra sannitica (305 a.C.) divenne municipium romano, toccato dal tracciato della via Appia. Conobbe il Cristianesimo nel I secolo d.C. e fu evangelizzata nei secoli da Bizantini, Benedettini, Francescani, Domenicani. In epoca medievale fu contea con Accardo, padre di Umfrido. Questi nel 1091 ricostituì la diocesi e consentì la costruzione della cattedrale presso il castello, sul ciglio della “Gravina” tra i rioni, Piaggio e Fondovico.
Le famiglie degli Aleramici e dei De Say la elevarono a marchesato; Federico II di Svevia, con Gilberto d’Aigle, vi istituì le curiae generales, cui facevano capo i giustizierati di Basilicata, Capitanata e Puglia (quest’ultimo poi suddiviso in Terra di Bari e Terra d’Otranto), mentre la sua contea comprendeva gli attuali territori dei comuni di Altamura, Ruvo, Bitetto e Grumo Appula. Dal 1267 al 1380 fu feudo degli Angioini ora di Napoli, ora d’Ungheria. In questo stesso periodo, Gravina divenne città demaniale e feudale. Nel XIII secolo giunsero i monaci degli ordini cavallereschi: Templari e Cavalieri Gerosolomitani, che furono possessori di case e territori di grandi estensione. Nel XV secolo divennero feudatari gli Orsini di Roma. Francesco Orsini, prefetto di Roma, elevò il feudo di Gravina in Puglia a ducato. Gli Orsini furono signori dal 1420 circa al 1816. La città è molto nota in quanto nel 1650 vi nacque Pietro Francesco Orsini, poi Papa Benedetto XIII. Gravina contò molti rivoluzionari e patrioti dal 1799 sino all’Unità d’Italia, con una “vendita” carbonara. Protagonista delle vicende storiche di fine Ottocento ed inizio Novecento, contribuì moltissimo all’Unità d’Italia con patrioti e martiri delle guerre d’indipendenza e della prima guerra mondiale.
Il borgo antico si affaccia sull’habitat rupestre, che costituisce una fusione unica di natura e cultura: i due rioni medievali di Piaggio e Fondovito sono scavati nella roccia tufacea, lungo il canyon carsico della gravina. La città medievale è connessa a quella antica, sull’altro versante della gravina, tramite il Ponte Acquedotto Orsiniano del ‘700, simbolo della città, che conduce fino al Parco Archeologico di Botromagno e la necropoli del Padre Eterno, sito ricco di testimonianze storiche.
Il sottosuolo su cui sorgono i due rioni di Piaggio e Fondovito è in pietra calcarea locale molto granulare, che veniva prelevata e utilizzata per costruire nuove abitazioni sopra le stesse aree scavate, secondo un’edilizia “per sottrazione e aggiunta di materia già sottratta”; si venivano a creare grandi ambienti sotterranei che il popolo sfruttava come cantine, cunicoli, chiese rupestri e sepolcri, creando percorsi ipogei da scoprire. Piaggio e Fondovito durante il periodo medievale si popolarono di case ed edifici, che man mano allargarono il centro abitato. Osservati dall’altra parte del burrone, una volta attraversato il Ponte Acquedotto settecentesco, mostrano uno scenario unico: i due rioni, sovrastati dalla Cattedrale, sembrano quasi un’estensione della gravina. Una volta all’interno del borgo, si attraversano i vicoli e gli archi suggestivi, percorrendo le ripide scalinate che serpeggiano tra le case, fermandosi nelle piazzette e ammirando come la gravina fa da sfondo alle antiche case in tufo. Alla fine del rione Fondovito si raggiunge la chiesa rupestre di S. Michele delle Grotte, da visitare insieme alla Cattedrale di S. Maria Assunta, alla Biblioteca Finia, alla chiesa di S. Maria del Suffragio (Purgatorio), alle Quattro Fontane, alla chiesa di Santa Sofia, al Cavato S. Marco e alla chiesa rupestre di Santa Maria delle Tombe.
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MUSEO FONDAZIONE POMARICI SANTOMASI
Il Palazzo Pomarici Santomasi è un edificio del XVII secolo. Ospita, nei due piani, il Museo, la Pinacoteca, la Biblioteca, l’Archivio Storico, gli affreschi di S. Vito Vecchio.
CASA MUSEO DELLA COLA COLA
Casa natale della famiglia Loglisci, custodisce il laboratorio di artigianato della cola-cola, tradizionale fischietto di terracotta simbolo di fertilità e della cultura agropastorale.
FIERA DI SAN GIORGIO
La fiera agricola di San Giorgio, a fine aprile, rappresenta uno degli avvenimenti più importanti: oltre 730 anni di storia che legano economia, cultura e tradizione del territorio.
PASSIO CHRISTI
Rievocazione pasquale della Passione nella parte antica della città. In un centro storico impregnato di mistero e sacralità, centinaia di figuranti mettono in scena le ultime ora di vita di Gesù.
RADUNO MULTIEPOCA HISTORIA
Evento rievocativo a metà settembre di portata internazionale, a cura dell’associazione “Nundinae”, propone un excursus temporale che parte dall’Impero Romano e giunge fino all’età contemporanea.
GRAVINAE NATIVITAS-ANTICHI MESTIERI IN PRESEPE
Presepe vivente che a Natale trasforma il centro storico di Gravina, in particolare il Rione Fondovito fino ad arrivare alla chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, nell’antica Betlemme.
E’ possibile effettuare diversi tour del borgo, visitando le chiese rupestri, la parte sotterranea della città, la zona archeologica e visitare la gravina, il Parco dell’Alta Murgia e il vicino Bosco Difesa Grande attraverso percorsi di trekking.
PANCOTTO
e’ un primo piatto della tradizione contadina, CHE si mangiava per tradizione solo con le mani. E’ preparato con pane raffermo e verdure: cime di rapa bietole e finocchi.
CALARIELLO
Era preparato dai pastori. Il piatto è composto da un agnello cotto con verdure campestri dell’Alta Murgia (cicorie, rape, finocchietto, cipolla) e un pizzico di peperoncino.
PALLONE DI GRAVINA
Il Pallone di Gravina è un formaggio semiduro a pasta cruda filata, prodotto con latte bovino, simile al caciocavallo. Nella fase di formatura si dona alla pasta la caratteristica forma a palla.
SASANELLO
E’ un dolcetto ottenuto da farina impastata con vincotto, ovvero sciroppo di fichi secchi, buccia di arancia grattugiata, cannella, chiodi di garofano.
VERDECA DOC
E’ uno dei pochi vini pugliesi ottenuti da uve di antica presenza sul territorio. Splendido ed elegante vino adatto per accompagnare pietanze di pesce ma anche latticini freschi.