Castelli
Meraviglia d’argilla 

Comune di castelli
(Provincia di Teramo)
Altitudine
m. 498 s.l.m.
Abitanti
970

Patrono
Sant’Eusanio, 12 maggio, 9 luglio
info turismo

“Ufficio informazioni Comunale
Via Silvio Antoniano, 6. Tel. 0861979142
www.comune.castelli.te.it
Facebook e Instagram Visit Castelli

Lo spirito del luogo

Il piccolo borgo di Castelli sorge ad una altitudine di 500 m. s.l.m., arroccato su uno sperone eroso dal tempo e dalle acque dei torrenti che impetuosi scendono dalle montagne. L’impianto originale del borgo sorgeva già certamente in epoca romana e forse italica nelle colline circostanti; già Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia individua il territorio di Castelli all’interno dell’Ager Hatrianus. Al tempo delle invasioni barbariche, in tutta probabilità, gli abitanti del territorio si arroccarono nel sito già naturalmente difeso ove oggi sorge il centro storico ed è a questo fenomeno che probabilmente risale il toponimo “Li Castelli”.

Attorno all’800, su una propaggine collinare appena a monte dell’attuale abitato di Castelli, furono fondati l’Abbazia di San Salvatore ed il convento ad essa annesso che ospitava monaci benedettini di osservanza cassinese. Nel 1117 il convento avrebbe addirittura offerto asilo a Papa Pasquale II, che vi si rifugiò per sfuggire alla persecuzione dello scomunicato Enrico V. Per ricambiare l’ospitalità il Papa avrebbe concesso il Diocesis Nullius ed altri benefici e diritti vescovili alla Abbazia, subordinandole numerose chiese e prepositure del territorio. L’importanza storica dell’Abbazia è evidente nel fatto che ancora oggi il parroco di Castelli riveste la carica di Abate. Fra le figure più importanti legate alla storia della Badia di San Salvatore è San Berardo, vescovo di Teramo, che qui visse i suoi anni giovanili rivestendo la carica di Abate. San Berardo apparteneva alla famiglia dei Pagliara o Palearia, i conti che dominavano il territorio della Valle Siciliana, il cui castello è ancora visibile nelle colline circostanti il paese, sebbene ridotto a rudere. Alla famiglia dei Pagliara apparteneva anche Santa Colomba, una delle prime e rare figure dell’eremitismo femminile abruzzese.

Dalla prima metà del 1500, Castelli e la Valle Siciliana passarono sotto il dominio dei Marchesi Alarçon y Mendoza di Spagna. Il dominio dei Mendoza è storicamente connesso alla apertura della maiolica castellana alle più importanti casate nobiliari d’Italia e d’Europa.

L’essenza stessa di Castelli è la sua antichissima e gloriosa tradizione maiolicara, che ha reso questo piccolo borgo celebre in tutto il mondo. Non è un caso, infatti, che le maioliche di Castelli di tutte le epoche siano conservate in tutti i principali musei del mondo: dal British, al Louvre, al Metropolitan, all’Hermitage etc.

La gloriosa tradizione castellana vede i suoi primi capolavori già nel ‘500, epoca alla quale appartengono il primo soffitto di San Donato, il corredo Orsini colonna, le turchine, la Madonna di Orazio Pompei. Al primo seicento appartengono le preziose opere compendiarie ed il secondo soffitto della cona di San Donato. I più grandi capolavori castellani sono tuttavia probabilmente le opere istoriate delle botteghe Grue, Cappelletti, Gentile, attive tra Seicento e Settecento, che raccontano una maestria ed una ricchezza che difficilmente può trovare eguali. La corrente istoriata è l’applicazione eccellente dei dettami del Barocco in maiolica. Tra i personaggi di quest’epoca spicca Francesco Antonio Grue, cui sono intitolati il Museo delle Ceramiche e il locale Liceo Artistico; fu un pittore eccellente ed un personaggio dalla personalità eclettica: dottore in Teologia e Filosofia e ribelle per natura, capeggiò la cosiddetta Rivolta dei Baroni che gli artigiani di Castelli intentarono contro i signori del luogo che avevano imposto l’ennesimo balzello sulle ceramiche. Catturato, fu mandato a Napoli dando vita ad una profonda influenza reciproca tra Castelli e la capitale del Regno Borbonico.

L’ottocento castellano, infine, si caratterizza per la presenza, accanto ai cinque colori che contraddistinguono la locale maiolica sin dal ‘500, del rosso; l’avvento di questo nuovo colore, che comporta la creazione di uno stile del tutto nuovo e diverso, dimostra la capacità degli artigiani castellani di sapersi continuamente rinnovare secondo le spinte artistiche e le esigenze della mutata società, oltre che una straordinaria competenza tecnica della materia.

Il Museo delle Ceramiche

Provvisoriamente collocato all’interno del Palazzo Museale dell’Artigianato, il Museo delle Ceramiche conserva una delle più grandi raccolte di maioliche castellane di tutte le epoche. Il palazzo museale (in fase di restauro) è stato ricavato all’interno di un antico convento francescano il quale conserva un magnifico chiostro interamente affrescato da maestri urbinati nel 1712 con immagini sulla vita della Vergine e la elegante chiesa della Madonna di Costantinopoli (o Madonna degli Angeli), datata 1695. La presenza del convento dei Minori Osservanti e del Terzo Ordine Francescano ha fatto in modo che Castelli goda ancora oggi del Privilegio di Assisi, per via del quale la partecipazione ai sacramenti durante la festa della Madonna degli Angeli comporta l’ottenimento dell’indulgenza plenaria. Il convento ha ospitato la Scuola d’Arte fino alla realizzazione dell’attuale edificio e dal 1984 è sede del Museo.

 

Il Liceo Artistico per il Design F.A. Grue

Costituito come Regia Scuola d’Arte nel 1906, il Liceo Artistico è una delle scuole più antiche d’Abruzzo e una delle scuole d’arte più antiche d’Italia. Eccellenti artisti contemporanei hanno fatto la storia di questa scuola partecipandovi come studenti o come docenti. Dopo oltre 110 anni di storia, il Liceo si dimostra scuola d’avanguardia, in grado di dialogare con l’arte nazionale ed internazionale e di creare opere e progetti di grande valore.

Da visitare all’interno dei locali della scuola sono il Presepe Monumentale, un gruppo scultoreo composto da 54 statue di grandezza umana, realizzato tra il 1965 ed il 1975 ed ospitato a San Pietro per il Natale 2020 come presepe dell’intera cristianità, la “Raccolta internazionale d’arte ceramica contemporanea Vicenzo Di Giosaffatte” che raccoglie oltre 500 opere in ceramica provenienti da tutto il mondo, realizzate da artisti dei 5 continenti.

 

La chiesa di San Donato

La piccola cona di San Donato costituisce un unicum mondiale con il suo soffitto interamente ricoperto di mattoni in maiolica dipinta. Un primo soffitto, caratterizzato dalla prevalenza dei toni del blu, fu realizzato nel ‘500 ed è interamente musealizzato. Il secondo soffitto fu realizzato tra il 1615 ed il 1617 e si trova ancora in loco. Gli oltre ottocento mattoni che lo costituiscono raffigurano immagini sacre, animali reali e fantastici, stemmi, decori geometrici o floreali che affiancano i tanti volti dei personaggi castellani dell’epoca dei quali, in molti casi, è indicato anche il nome.

 

La chiesa di San Giovanni Battista

Edificata a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo, la parrocchiale di San Giovanni Battista è la chiesa principale del borgo. La chiesa fu in gran parte realizzata utilizzando i resti della diruta Abbazia di San Salvatore: da essa provengono le pietre della scalinata, le colonne esterne, la mattonella raffigurante il Grifone, l’Ambone con i Quattro Evangelisti che sarà presto ricollocato, il fonte battesimale e soprattutto la splendida Madonna Lignea. Quest’ultima è una statua in legno policromo risalente al XIII secolo raffigurante la Madonna in trono con Gesù in braccio, di rara bellezza ed eccellente conservazione.

L’interno della chiesa è a tre navate e conserva innanzitutto una pala d’altare in ceramica dipinta da Francesco Grue nel 1647 raffigurante la Madonna di Loreto, diverse tele settecentesche, un meraviglioso crocifisso in legno e maiolica, probabilmente cinquecentesca realizzazione della bottega Pompei.

 

La portella

All’estremità settentrionale del paese, al termine di via Carmine Gentile, si trovava una delle tre porte d’accesso al borgo; ancora oggi questo quartiere porta il nome di “La portella”, sebbene l’accesso sia stato da tempo murato. Proprio accanto alla porta sorgeva la casa di Orazio Pompei, uno dei capostipiti e maggiori rappresentanti della maiolica castellana. Ancora è leggibile sulla piccola finestra ad inferiate di quella che è oggi una galleria d’arte la scritta “Haec est domus Oratii figuli” (questa è la casa di Orazio il ceramista).

 

Il belvedere

L’imponente e caratteristico muraglione che cinge il versante del borgo, a picco sul torrente Leomogna che ha eroso lo sperone su cui sorge Castelli, fu realizzato a seguito del terremoto che colpì Avezzano nel 1915 e che portò via l’ultima fila di case che sorgeva dove oggi si trova quello che i castellani chiamano “lo steccato”. Sul punto più alto della via sorgeva la chiesa di San Pietro, la precedente parrocchiale, anch’essa definitivamente perduta dopo il sisma ma già da tempo dismessa.

Arricchito da istallazioni ceramiche opera del Liceo Grue, lo steccato ospita ogni anno il 15 agosto il tradizionale “lancio dei piatti”, una competizione durante la quale castellani e turisti si sfidano a lanciare piatti in coccio cercando di farli andare il più lontano possibile oltre il fiume.

 

Il quartiere “Li Sand’Andunji”

Nella parte più bassa del borgo sorgevano un tempo le principali botteghe. Tradizionalmente ogni bottega aveva una statua di Sant’Antonio Abate, protettore del fuoco, oltre che degli animali, accanto al forno (in realtà per devozione e tradizione ciò si fa ancora oggi, benché i forni siano elettrici). Ovviamente il processo di cottura della ceramica era lungo, complesso e delicato, e sembrava opportuno agli artigiani affidarsi con la preghiera a questo Santo prima dell’accensione. Per questa ragione e per l’abbondanza di botteghe e, di conseguenza, di statue di Sant’Antonio, questo quartiere è noto alla popolazione locale con il nome di Li Sand’Andunji. Le immagini di meno di un secolo fa ancora ci mostrano questo splendido quartiere con i cumuli di legna accanto alle porte e i muri anneriti dal fumo delle botteghe.

 

La chiesa di San Rocco

La chiesa di San Rocco o Chiesa della Cona presenta uno splendido portale con la data 1530 ed il bassorilievo di due volti, probabilmente i committenti. A sormontare l’ingresso è una piccola statua in ceramica raffigurante San Rocco. La chiesa conserva al suo interno diverse pale d’altare in ceramica e sulla facciata un tondo in maiolica degli anni ’50. Sede della Confraternita di Gesù defunto, al suo interno è conservata la bellissima statua settecentesca raffigurante la Madonna Addolorata, opera di Francesco Citarelli. L’opera più pregevole conservata nella chiesa è tuttavia un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna con Bambino di Andrea De Litio (attualmente fuori sede per restauro). La chiesa è legata ad un episodio miracoloso avvenuto nel XVII secolo che vide l’affresco in questione lacrimare; la chiesa è perciò conosciuta anche come chiesa della Madonna delle Lacrime.

 

Palazzo Antoniano

Lungo la via che conduce al centro storico, sorge l’antico Palazzo Antoniano, del quale resta evidente il monumentale portale riconoscibile dall’iscrizione “Hostium non ostium” (porta non dei nemici). Al di là della rilevanza storica dell’edificio, il palazzo ricorda la figura di Silvio Antoniano, cardinale e pupillo di San Carlo Borromeo. Originario di Castelli ma vissuto prevalentemente tra Roma e Milano, Silvio Antoniano fu un eccellente rappresentante del tardo umanesimo ma è celebre soprattutto per il suo lavoro di rigida censura della Gerusalemme Liberata di Tasso. Il suo nome è poi legato ed onorato per secoli per il trattato De l’educazione cristiana e politica dei figliuoli, una pietra miliare nella pedagogia cattolica.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Il territorio di Castelli offre moltissime opportunità di divertimento e svago, oltre che la possibilità di respirare l’aria vivace di un paese culturalmente attivo e dalla grande tradizione storica ed artistica. Oltre alla visita agli importanti monumenti, dal Museo alle belle chiese, dalla cona di San Donato alle botteghe storiche, i visitatori si deliziano con le amene passeggiate per i pittoreschi vicoletti, riempite dai rumori e dai profumi di un borgo nel quale il tempo sembra essersi fermato. Per gli amanti della natura e delle escursioni, tanti sono i sentieri che partono appena fuori dal centro storico e permettono di esplorare a piedi, a cavallo, in bicicletta o in ebike il magnifico territorio del Parco Gran Sasso – Laga, tra boschi, fiumi, cascate, pareti rocciose, alberi secolari e vedute mozzafiato. Per chi volesse cimentarsi con la produzione ceramica, è possibile prendere parte ad attività e laboratori artistici, scoprendo tutti i segreti di una tradizione antica e gloriosa.

MUSEO DELLE CERAMICHE

Provvisoriamente collocato all’interno del Palazzo Museale dell’Artigianato al centro del borgo, il Museo delle Ceramiche di Castelli conserva una delle più grandi raccolte di maioliche castellane di tutte le epoche. Il palazzo museale (in fase di restauro) è stato ricavato all’interno di un antico convento francescano il quale conserva un magnifico chiostro interamente affrescato da maestri urbinati nel 1712 con immagini sulla vita della Vergine e la elegante chiesa della Madonna di Costantinopoli (o Madonna degli Angeli), datata 1695. La presenza del convento dei Minori Osservanti e del Terzo Ordine Francescano ha fatto in modo che Castelli goda ancora oggi del Privilegio di Assisi, per via del quale la partecipazione ai sacramenti durante la festa della Madonna degli Angeli comporta l’ottenimento dell’indulgenza plenaria. Il convento ha ospitato la Scuola d’Arte fino alla realizzazione dell’attuale edificio e dal 1984 è sede del Museo.

RACCOLTA INTERNAZIONALE D’ARTE CERAMICA CONTEMPORANEA

Iniziata per volontà dell’allora preside contemporanea Vicenzo Di Giosaffatte ed in continuo arricchimento, la raccolta annovera oltre 500 opere in ceramica provenienti da tutto il mondo, realizzate da artisti dei 5 continenti. La ricchezza della raccolta è incommensurabile ed essa può essere considerata un vero e proprio inno in ceramica al XXI secolo. La ricchezza della raccolta sta, oltre che nei numeri, nella straordinaria varietà di tecniche ceramiche messe in mostra, che spiegano la varietà e la duttilità della materia.

IL PRESEPE MONUMENTALE

Si tratta di un gruppo scultoreo composto da 54 statue di grandezza umana, realizzato da studenti, docenti e personale scolastico tra il 1965 ed il 1975. Ospitato a San Pietro per il Natale 2020 come presepe dell’intera cristianità, il Presepe monumentale si caratterizza per uno stile ultracontemporaneo e per la presenza, accanto ai tradizionali personaggi della natività, di immagini inconsuete che si fanno vettori di messaggi storici, etici e politici importanti: il boia, l’astronauta, gli oranti, i guerrieri.

IL PALAZZO MUSEALE DELL’ARTIGIANATO

Ricavato all’interno dei locali di una antica bottega della quale conserva ancora gran parte degli ambienti originari, il palazzo ospita oggi la raccolta museale. Passeggiando tra i bellissimi locali è possibile ripercorrere la storia della maiolica di Castelli, dai più antichi ritrovamenti fino alle più recenti porcellane novecentesche. La bellezza del percorso museale si snoda anche attorno alla ricostruzione del processo di lavorazione della ceramica, con le vasche di decantazione, la ricostruzione dell’antico forno a respiro, dei tavoli da decorazione ed un interessante percorso fotografico.

  • Mostra mercato dell’artigianato ceramico, un evento sessantennale con il quale gli artigiani mettono in mostra le proprie creazioni negli spazi espositivi predisposti in centro storico;
  • Agosto a Castelli, ricco calendario di manifestazioni che vanno dall’ultimo week end di luglio al primo week end di settembre; ogni sera uno spettacolo diverso tra musica, teatro, spettacoli circensi, cinema, arte e molto altro
  • Lancio dei piatti (15 agosto), divertente manifestazione che vede turisti e cittadini competere in una suggestiva gara per cui si lanciano piatti in biscotto dal belvedere del borgo.
  • Buongiorno ceramica (maggio): un week end interamente dedicato alla ceramica e alla sua lavorazione con laboratori, esposizioni, eventi ed attività
  • Natale a Castelli, ricco calendario di eventi durante il periodo natalizio.

Tutte le infomazioni sugli eventi a Castelli sono disponibili sulle pagine social del Comune: Visit Castelli (fb e Instagram)

Nulla rinfranca l’anima più di una piacevole passeggiata tra le vie e le botteghe del borgo. In ogni vicolo antichi locali ospitano negozietti ove gli artigiani realizzano i propri capolavori secondo i dettami della tradizione. Il visitatore è coinvolto in una sorta di ininterrotto spettacolo dal vivo, nel quale assistere al sapiente lavoro di decoratori e tornianti.

La gastronomia locale è ricca e variegata. Oltre al gran numero di salumi e formaggi prodotti secondo le usanze del borgo, da mangiare accompagnati dalla tradizionale scarapiccia (una sorta di pizza) o una fragrante ‘mmazzafame (una frittella), spiccano i primi piatti, unici ed eccezionali. Si ricordano in particolare il timballo della tradizione o la chitarra con le pallottine (polpettine di carne), così come le celebri scrippelle mbusse (crepes in brodo), piatti che, benchè in una versione propria del borgo sono comuni alla più generale cucina teramana. Solo a Castelli si possono invece gustare gli ottimi Maltagliati con le voliche (orapi, una verdura che cresce solo in alta montagna) o i ravioli dolci.

I secondi piatti sono costituiti da agnello o carni miste alla brace, gli abruzzesi arrosticini, o le eccezionali salsicce locali.

Famosissimi della tradizione castellana, sono i dolci. Oltre alla pizza dolce e ai delicatissimi fritti di latte, l’intero territorio circostante invidia a Castelli i cosiddetti dolci degli sposi, un vassoio misto di pasticceria secca composto da mustaccioli (a base di cioccolato, mandorle e miele), finocchietti (principalmente fatti di mandorle), i bocconotti (ripieni di marmellata mista), i torroncini (di mandorle e di frolla), gli amaretti e le sfogliatelle.

Ovviamente Castelli è celebre per le sue maioliche che vengono prodotte secondo tradizione da oltre cinque secoli, con una maestria che viene tramandata di padre in figlio. Le maioliche di Castelli sono tra le più pregiate, celebri ed apprezzate in tutto il mondo. Esse sono esposte in tutti i principali museo del mondo, dal Louvre all’Ermitage, dal British Museum al Metropolitan, per citare solo i nomi più altisonanti.

Tuttavia, non si può lasciare il borgo senza aver provato la eccezionale gastronomia, pregiata, ricca e variegata.

Ospitalità

Il Giardino di Maria

Pizzeria, piadineria, stuzzicheria. B&B, museo, centro giovanile, scuola di danza. Posto incantevole dove trascorrere piacevoli momenti.

Colledoro di Castelli
  +39 0861 970686
info@ilgiardinodimaria.it
www.ilgiardinodimaria.it

Acquisti

Ceramiche Simonetti

Antica bottega artigiana, fin dagli anni ‘60 coniughiamo tradizione e innovazione. Creazione di opere modellate e dipinte a mano.

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