Gardone Riviera
Città giardino

Comune di gardone riviera
(Provincia di Brescia)
Altitudine
m. 65 s.l.m.
Abitanti
2660 (350 nel Borgo)

Patrono
San Nicolò da Bari, 6 Dicembre
info turismo
Ufficio IAT Gardone Sotto
Corso della Repubblica, 1 Tel. 0365 20347

www.comune.gardoneriviera.bs.it

info@comune.gardoneriviera.bs.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il toponimo è di origine longobarda: deriva dal germanico warda (“luogo di guardia”), con lo stesso significato del tardo latino garda, da cui prende nome anche il lago di Garda. A Gardone Sopra restano tracce di un castello con cappella dedicata a San Michele, l’arcangelo caro ai Longobardi.

La Storia.

Nell’ antico castrum di Fasano sono rinvenute lapidi romane, a Gardone Sopra restano tracce d’un castello con una cappella dedicata a San Michele (l’arcangelo caro ai Longobardi). Il nome stesso è un programma, deriva dal basso latino garda o dal gotico warda (guardia lungo le strade).
Che i monaci di Leno vantino possedimenti in zona è confermato da un diploma del 958 di Berengario II e Adalberto. Poi il comune di Gardone risulta appartenere al vescovo di Brescia e feudatari diventano gli Ugoni, che governano la zona fino al ‘600, all’estinzione del loro casato. I cittadini ottengono allora il possesso e anche il carico del castello, di cui rafforzano il fossato e le mura. Il paese difende la propria autonomia da Salò, rafforzandosi e ampliando il proprio territorio.
Quando tutta la zona del lago viene occupata dagli eserciti in campo durante la guerra di successione spagnola, Gardone è invaso nel 1704 dagli imperiali e il 23 aprile 1706 tedeschi e franco-spagnoli si affrontano senza esclusione di colpi. La pace torna nel 1714 e dura quasi un secolo, ma la fedeltà di Gardone a Venezia è punita nel 1797 col saccheggio da parte delle truppe francesi di Napoleone.
La Riviera di Salò passa alle dipendenze di Desenzano e viene infine aggregata alla Repubblica Cisalpina.
La restaurazione, con il ritorno della dominazione austriaca nel 1815, stimola lo sviluppo turistico, che cresce dopo l’Unità d’Italia. Il merito è soprattutto di un austriaco, Luigi Wimmer, che abbellisce la cittadina edificando l’attuale Grand Hotel: una figura generosa, questa dell’austriaco Wimmer, che a 17 anni si arruola coi Piemontesi e in seguito combatte con Garibaldi. Nel 1875, per curarsi i polmoni, si ritira a Gardone, e se ne innamora facendola conoscere ai suoi compatrioti attraverso la diffusione di stampe periodiche. Il clima mite e la bellezza del lago fanno il resto e il piccolo paese di pescatori, contadini e carbonai cambia ben presto fisionomia.
Il Wimmer viene eletto sindaco nel 1881 e lo rimane fino alla morte, due anni più tardi. Sulla scia del successo dell’albergo Wimmer sorgono altri hotel, locande, pensioni: si sviluppa una consistente attività turistica che coinvolge tutta la riviera tra Maderno e Salò. Molti ricchi austriaci e tedeschi edificano sontuose dimore.

La prima guerra mondiale interrompe l’interesse straniero verso il centro climatico: a rivitalizzare Gardone pensa Gabriele D’Annunzio, che nel 1921, dopo l’impresa di Fiume, approda qui facendo costruire il Vittoriale.

Ben presto Gardone diventa il luogo preferito di vari artisti, tra i quali il pittore Gregorio Sciltian e lo scultore Francesco Messina. Nel dopoguerra vi soggiorna anche Winston Churchill. Tra le grandi attrattive di Gardone sono il Vittoriale i cui lavori, avviati nel 1923 dall’architetto Giancarlo Maroni, proseguono anche dopo la morte di D’Annunzio. Su un terreno recintato di nove ettari, che comprende anche l’antica villa Cargnacco (residenza del Wimmer e poi del critico d’arte tedesco Ernst Thode), il poeta raccoglie le sue memorie: la nave Puglia, il motoscafo antisommergibile Mas 96 usato per affondare la corazzata austriaca Viribus Unitis nella cosiddetta beffa di Buccari (10-11 febbraio 1918), l’aereo del leggendario volo su Vienna (9 agosto 1918), l’Isotta-Fraschini e la Fiat Torpedo usata per raggiungere Fiume nella spedizione del 1919, i massi delle montagne della Grande Guerra.

Il territorio di Gardone Riviera comprende una fascia collinare, sistemata in passato a gradoni su cui si coltivano la vite e l’ulivo, occupata oggi nella sua parte più bassa da alberghi, pensioni e ville con lussureggianti giardini.

Gardone è turisticamente la più nota e la prima, in ordine di tempo, fra le stazioni di villeggiatura gardesane. Viene lanciata nel 1879 dall’austriaco Luigi Wimmer con l’apertura di una pensione denominata “Pizzocolo” che via via si ingrandisce, anche dopo la sua morte, fino a diventare il Grand Hotel di Gardone, che come scrive Solitro si poteva chiamare un paese, tanto era grande, con le sue camere “tutte a mezzodì”. Ben trecento camere. “I teutonici ospiti giungevano in ferrovia a Mori, da li una corriera li portava a Riva, dove un battello li scaricava a Gardone. “I piroscafi ne sono pieni, ogni corsa ne scarica a cento a cento… si gettano le corde ed i ponti; una turba di camerieri gallonati, di facchini, di monelli, di curiosi assiste alla manovra… la piccola piazza è tutta ingombra di gente, di bagagli, di veicoli; nell’albergo, nella villa, tutto è movimento, s’impartiscono ordini, si assegnano le stanze… Sul finir del dicembre la colonia è completa, gli alberghi, le ville riboccano, ma gli arrivi non cessano, ogni giorno porta altra gente, avida di cielo azzurro e di sole”.

La Gardone pre-dannunziana era una stazione climatica di fama internazionale, grazie alla clientela nordica e mitteleuropea, soprattutto austriaca, che veniva a trascorrere l’inverno sulle miti sponde del Garda.

Il Savoy Palace è la prima testimonianza della Gardone della Belle Epoque. Costruito nel 1906 in stile secessionista viennese, è uno dei tre Grand Hotel storici: gli altri due sono il Grand Hotel Gardone (1883), il primo albergo di fama mondiale del Lago di Garda, fondato da Luigi Wimmer, lo “scopritore” di Gardone; il secondo è il Grand Hotel Fasano.

Da vedere, sul lungolago, progettato nel 1909 come Kurpromenade della stazione climatica, Villa Acquarone, Villa Turati, Villa Turati Ruhland e la scenografica Villa Alba, con la sua monumentale scalinata. Di fronte, la torre-belvedere di San Marco, trasformata da Gabriele D’Annunzio nel 1925 in stile veneziano-militare.

In collina, il borgo più intatto è Gardone Sopra, dove si trovano il palazzo Comunale, la chiesa settecentesca di San Nicola con i due notevoli dipinti di Zenone Veronese e Carletto Caliari, e il Vittoriale.

Il Vittoriale degli Italiani – donato allo Stato italiano nel 1930 – è l’ultimo capolavoro di Gabriele D’Annunzio, la sua ultima dimora, dal 1921 al 1938. Il Vate trasformò Villa Cargnacco nel monumento di se stesso e della sua oepra. Ogni ambiente di questa monumentale casa-museo, alla cui costruzione collaborarono l’architetto Gian Carlo Maroni e rinomati artisti dell’epoca, assume un valore simbolico, rappresentato dai numerosissimi oggetti che affollano le stanze, in particolare quelle della Prioria, la sua casa. Decorate anche con motti, frasi enigmatiche, citazioni letterarie, le stanze sono frutto della creatività di D’Annunzio, “tappezziere incomparabile” che desiderava “inventare” i luoghi dove viveva. Da vedere anche le statue donate da Ugo Riva. Il Vittoriale è anche spettacolo: il suo Teatro all’aperto, in grado di ospitare 1.500 persone, è sede ogni estate di una prestigiosa rassegna di prosa, balletto, operetta, cabaret e musica.

Meravigliosi parchi con piante ed essenze mediterranee circondano le ville e gli alberghi in stile liberty, coppedè o déco di Gardone. Il Giardino Hruska, appartenuto al medico e botanico Arturo Hruska che vi raccolse oltre 2mila esemplari diversi di piante, dal 1989 è diventato il Giardino Botanico della Fondazione Andrè Heller. Ne è proprietario l’artista austriaco Andrè Heller che l’ha trasformato in un luogo in cui l’arte dialoga con l’ecologia. Oltre ai moltissimi esemplari di piante, vi si trovano installazioni e sculture di artisti noti, come Keith Haring, Roy Lichtenstein, Auguste Rodin, Joan Mirò.

La visita si conclude nei  borghetti di Fasano – dove, nella chiesa di San Nicola, è venerata l’immagine della Madonna di Fraole – e di Morgnaga – dove, tra le case tardo-quattrocentesche, soggiornò il pittore Gregorio Sciltian.

Piaceri e Sapori

Percorsi per amanti della mountain-bike, del trekking e del nordic walking. Campo di calcetto e tennis, parapendio e deltaplano. Servizio di Boat Service e spiagge attrezzate (Comune Bandiera Blu).Gardone Riviera fa parte dell’itinerario della Strada del Vino e dei Sapori del Garda può essere un punto di partenza per conoscere il territorio attraverso suggestive gite in battello o escursioni immerse nella natura.

Il Vittoriali degli Italiani dimora di Gabriele d’Annunzio dal 1921 al 1938 anno della sua morte.

Info www.vittoriale.it  Tel. 0365.296511

Il Giardino Botanico Fondazione André Heller si estende su una superficie di circa mq. 10.000 e comprende centinaia di piante e fiori provenienti da tutti i continenti.

Info www.hellergarden.com Tel. 336.410877

Il divino Infante museo dove si trova una collezione di statue di Gesù Bambino e di Maria Bambina.

Info www.il-bambino-gesu.com  Tel. 0365.293105

Mercatini Vintage – giugno, luglio, agosto e settembre sul lungolago Gabriele d’Annunzio

Tener-a-Mente – giugno, luglio e agosto Festival del Vittoriale con spettacoli e concerti info www.anfiteatrodelvittoriale.it

Suoni e Sapori del Garda – maggio concerto di Primavera, nel mese di giugno concerti nelle chiese e per chiudere l’anno a dicembre Concerto degli Auguri

Sagra di Frazione – fine luglio primi di agosto nella frazione di San Michele, musica e gastronomia tipica del territorio.

Notte Fondente – fine agosto percorso enogastronomico dove il protagonista è il cioccolato per le vie del Borgo di Gardone Sopra.

D’annunzio Bike – suggestiva gran fondo sulle rive del lago di Garda di circa 40 Km e un dislivello di circa 1854 metri.

I piatti locali da richiedere nei ristoranti, sono il pesce di lago e lo spiedo bresciano a base di coniglio, maiale, pollo e patate accompagnato con la polenta.

Miele e olio extravergine d’oliva. Nei boschi circostanti castagne e funghi.