Campo Ligure
L’arte lieve della filigrana
Comune di CAMPO LIGURE
(Provincia di Genova)
Altitudine
m. 342 s.l.m.
Abitanti
3.057 (642 nel borgo)
info turismo
IAT Campo Ligure, Via della Giustizia 5
Tel. 010 921055
prolococampo@yahoo.it
www.comune.campo-ligure.ge.it
info@comune.campo-ligure.ge.it
Il nome
Dal campus romano è derivato l’originario nome di Campofreddo (“freddo” da feudo o, secondo altre fonti, dal tedesco frei, “libero”). Nel 1884 Campofreddo assume la denominazione di Campo Ligure.
La storia
III secolo d.C., il toponimo Campo rimanda a un insediamento fortificato romano: un presidio posto dall’imperatore Aureliano sull’Appennino contro le prime invasioni germaniche; l’insediamento è poi ulteriormente fortificato dai Bizantini nel VI secolo contro i Longobardi.
X sec, la prima parrocchia di Campo, San Michele, risale probabilmente a questo periodo; l’intitolazione
a San Michele dimostra l’influsso longobardo.
1293, il genovese Lanfranco Spinola, del ramo di San Luca, acquista Campo; nel 1329 il figlio, Anfreone Spinola, è investito del feudo imperiale da Ludovico il Bavaro; da quel momento il piccolo feudo di Campo è parte integrante del Sacro Romano Impero, circondato da territori della Repubblica di Genova.
XV-XVI sec., l’indipendenza da Genova si consolida; Campo è fedele alla casa d’Austria e all’Impero; d’altra parte gli Spinola, impegnati a rafforzare il proprio potere nella città di Genova, poco si curano di Campo.
1600, nel luglio la Repubblica di Genova invia truppe mercenarie per riconquistare il paese che si era ribellato; il borgo è incendiato e saccheggiato.
1702 e 1705, Campo è colpito da violente alluvioni che distruggono l’abitato e il tessuto economico-manifatturiero costringendo all’emigrazione un migliaio di abitanti.
1721, a seguito delle lamentele della popolazione per l’atteggiamento prepotente degli Spinola, un rescritto imperiale di Carlo VI ripropone le antiche prerogative e i privilegi locali; il contenzioso tra Vienna, gli Spinola e la Repubblica di Genova attesta una grande vitalità della comunità di Campo, che mantiene nella capitale austriaca propri rappresentanti.
1740-1748, la guerra di successione austriaca vede Campo schierarsi con l’Impero e i Savoia, contro i Francesi e Genova; terminata la guerra, Campo subisce la violenta reazione dei genovesi.
1748, la pace di Aquisgrana favorisce la ripresa economica: ferriere e fucine, filature di seta, cartiere, concerie, fabbriche da tabacco, da polvere da sparo, cave, fornaci e mulini danno lavoro al pari dell’agricoltura e della coltivazione del bosco.
1805, Campofreddo entra a far parte dell’Impero Francese di Napoleone I fino al 1814, quando un gruppo di patrioti, capeggiato da Benedetto Piana, rialza la bandiera asburgica.
1815, il Congresso di Vienna assegna Campofreddo al Regno di Sardegna; il tessuto economico del paese si trasforma con l’insediamento dei cotonifici che, con oltre 600 telai, giungono a impegnare più di mille operai.
1884, il borgo prende il nome di Campo Ligure; nello stesso anno apre il primo laboratorio orafo di filigrana, attività che si svilupperà sino a far diventare il paese Centro Nazionale della Filigrana in oro e argento.
Per abbracciare con lo sguardo e, soprattutto, con il cuore il borgo di Campo Ligure, occorre salire sulla torre principale del castello. Da lassù, ogni cosa appare chiara e al suo posto, preziosa come un lavoro di oreficeria: il borgo compatto dai tetti spioventi in tegole rosse, la vita operosa nei carruggi, il verde intorno e tre torrenti, in basso, a incorniciare la piccola comunità di Campo. Come gli aironi sulle rive, non c’è fretta di muoversi, di inseguire gli eventi: il filigranista ferma il tempo, compone arabeschi con sottilissimi fili d’oro o d’argento, con la pazienza secolare di chi è rimasto l’ultimo erede di un’arte lieve e impalpabile.
Sul borgo antico di Campo Ligure spicca il castello, visibile anche dall’autostrada, restaurato e utilizzato per concerti e iniziative culturali. La sua struttura muraria esterna potrebbe risalire al XII-XIII secolo, mentre la torre è di epoca più recente. La famiglia Spinola ne fece la sentinella del borgo e della valle Stura. Nuovamente fortificato nel 1310, il castello fu abbandonato nel Settecento.
Entrando nel centro storico dalla via principale, a sinistra si incontra l’oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco, costruito nel 1647 in stile barocco. Tra le pitture conservate al suo interno, spicca il Martirio di San Sebastiano della scuola di Domenico Piola. Durante il periodo natalizio l’oratorio ospita un interessante presepe meccanizzato.
Sulla piazza dedicata ai Martiri della Benedicta, posta tra la piazza principale e il castello, si nota l’oratorio di Nostra Signora Assunta, citato per la prima volta in un documento del 1585. L’incendio appiccato al borgo dalle truppe genovesi e corse il 22 giugno 1600 danneggiò seriamente l’edificio come ricorda l’abate Luciano Rossi nel suo “L’incendio di Campo”. L’impianto seicentesco fu completamente ricostruito verso la metà del Settecento. Si provvide in particolare all’allestimento dell’altare maggiore e degli altari di San Gaetano e del Santissimo Crocefisso. Il primo conserva un gruppo ligneo policromo che rappresenta San Gaetano che riceve il Bimbo dalla Vergine e la secentesca statua lignea dell’Assunta di Ursino de Mari; il secondo un Crocefisso di scuola napoletana.
Sulla piazza principale del centro storico si affacciano la chiesa della Natività di Maria Vergine e palazzo Spinola. La parrocchiale espone un dipinto di Bernardo Strozzi, pittore che potrebbe essere nato proprio a Campo Ligure. Edificato nella prima metà del XIV secolo dai marchesi Spinola e ampliato nel 1693, palazzo Spinola si presenta con un’elegante facciata affrescata.
Il ponte medievale che scavalca il torrente Stura fu realizzato nel IX secolo e articolato in quattro campate. Le frequenti alluvioni provocarono crolli e distruzioni, con successivi rifacimenti. L’ultima ricostruzione del ponte risale al 1841; la struttura attuale mantiene un’arcata originaria che presenta uno stile molto simile a quello originale. Proseguendo oltre il ponte e il Municipio, nella zona del cimitero, si trova l’ex chiesa di San Michele Arcangelo, citata una prima volta in un documento del 1241. Il destino della chiesa, sorta sulle rive dello Stura, è legato agli umori del torrente: numerose alluvioni costrinsero a continui rifacimenti fino al XX secolo. Una prima testimonianza in tal senso cita un’inondazione del Trecento, a seguito della quale i restauri non furono ultimati prima del 1450. L’ultima ricostruzione è del 1939-41, a seguito del disastro causato dall’alluvione del 1935.
Trekking, passeggiate, escursionismo nel Geoparco del Beigua.
Campo Ligure vive circondata da una natura rigogliosa e pressoché intatta, come risulta dall’inserimento del territorio comunale nel Geoparco europeo del Beigua, una delle aree più protette della Liguria. Gli escursionisti possono scegliere uno dei numerosi sentieri del parco, oppure visitare il Giardino Botanico montano di Pratorondanino, che si trova nel cuore dell’Appennino genovese al confine con il Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo, a 750 m. di altitudine. Il Giardino è caratterizzato da una collezione di piante provenienti da svariati ambienti, da quelli glaciali a quelli desertici.
Museo della Filigrana: espone circa duecento pezzi ricercati e raccolti attraverso i Paesi di quattro continenti; ogni pezzo racchiude in sé le tradizioni, i costumi, la religione, l’economia del luogo di provenienza.
Concerto itinerante, sabato di metà luglio: appuntamento serale musicale a lume di candela negli angoli più affascinanti del borgo.
Campofestival, primo fine settimana d’agosto: nella corte del castello Spinola si svolge una rassegna musicale internazionale di musica celtica.
Camingiando, ultima domenica di agosto: percorso gastronomico che parte dal centro del paese e si snoda lungo alcuni km nel verde. Informazioni: Pro Loco, tel. 010 921055.
Mostra annuale della Filigrana, settembre.
Cominciamo con la revzöra, la classica focaccia ligure, impastata però, con la farina di mais. La bazzurra è invece una zuppa preparata con latte e castagne, due ingredienti basilari nella cucina povera di un tempo. La pute è una polenta cotta nel brodo vegetale: una volta veniva tagliata a fette e inzuppata nel latte, oggi è servita anche accompagnata da verdure.
Campo Ligure è uno dei principali centri europei per la produzione della filigrana. Quest’arte orafa consiste nel lavorare finissimi fili di metallo prezioso per produrre oggetti dal disegno lieve e ricercato. Le migliori realizzazioni provenienti da ogni parte del mondo sono esposte nel Museo. Inoltre, una mostra annuale celebra in settembre la tradizione e la produzione artigianale della filigrana.
Ristorazione
Ristorante Caccia Ca’ Bugge
“Cucina ligure..e non solo!”
Accogliente trattoria familiare nel centro del borgo. Da sempre amante della tradizione, Andrea e Fabio scelgono con massima cura piatti e prodotti tipici del territorio, per farvi assaporare il meglio dell’enogastronomia e della cucina regionale…e anche molto altro ancora! Molto curata la carta dei vini.
Via Trieste, 32
+39
+39 371 3840351
aessebusiness@gmail.com
Instagram : @cacciacabugge