stemma-castiglione-di-siciliaCastiglione di Sicilia
Tra l’Alcantara e l’Etna 

Comune di castiglione di sicilia 
(Provincia di Catania)
Altitudine
m. 621 s.l.m.
Abitanti
3750

Patrono
Madonna della Catena, prima domenica di maggio
info turismo
Ufficio Informazioni Turistiche, via Regina Margherita 77 – tel. 0942 980260
Numero Verde 800010552
Ufficio promozione turistica, Tel. 0942980222
Municipio tel. 0942 980211

turismo@comune.castiglionedisicilia.ct.it

www.comune.castiglionedisicilia.gov.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Risale al 1092 la prima denominazione di Castrileonis, in un documento di Ruggero I. Il toponimo significa “castello grande”: il suffisso accrescitivo aggiunto al latino medievale castellum indica regalità, come appare anche nello stemma comunale, che comprende un castello e due leoni accovacciati. Dal 1151 al 1236 il luogo figura nei diplomi come Castellio.

La storia

403 a. C., secondo gli storici locali, sarebbero stati gli esuli di Naxos a fondare il luogo, risalendo il fiume Alcantara dopo la sconfitta subita per opera di Dionisio di Siracusa.
535, i greci bizantini occupano la Sicilia: tra le testimonianze del loro insediamento vi sono i tempietti rustici, detti cube, di cui a Castiglione c’è il più importante esempio dell’intera isola.
1233, re Federico II di Svevia concede a Castiglione di chiamarsi Civitas Animosa, rinnovandole il privilegio di battere moneta.
1301, Federico di Aragona, re di Sicilia, toglie il feudo a Ruggero di Lauria, ammiraglio al servizio dei sovrani aragonesi, che nella guerra dei Vespri, iniziata nel 1282, aveva contribuito a cacciare gli angioini dall’isola; Ruggero cade in disgrazia per l’appoggio dato a Giacomo di Aragona, erede al trono di Spagna, in conflitto con il legittimo erede del regno di Sicilia, Federico III, che occupa Castiglione dopo alcuni mesi d’assedio.
1373, Castiglione è concessa in baronia a Pirrone Gioeni.
1517, Castiglione diventa marchesato, sempre come dominio della famiglia Gioeni.
1602, Tommaso Gioeni è nominato dal re di Spagna Filippo III principe di Castiglione; il paese si riscatta in parte dal sistema feudale nel 1612, riacquistando alcune libertà civiche e il diritto di esercitare la giurisdizione civile e penale.
1636, è costituito il Peculio, vale a dire un patrimonio comunale che consente di acquistare ingenti quantità di frumento da rivendere ai cittadini a prezzo politico in caso di carestia.
1943, il 12 agosto si compie l’eccidio nazista: 16 le vittime.

Tra la neve dell’Etna mista a fiumi di lava e il gorgogliare delle acque dell’Alcantara nelle loro gole, si nasconde il cuore medievale di Castiglione. Il quartiere Sant’Antonio è un’immagine di struggente Sicilia d’antan, così come i vecchi coppi, i muri del centro storico su cui sembra sia caduto un velo di lava dell’Etna, le stradine ripide che portano alle fortificazioni bizantine o normanne e alle chiese che ancora regalano stupendi silenzi. La facciata barocca della Madonna della Catena grida la sua bellezza in cima alla scalinata, ma è soprattutto Bisanzio che traspare potente nelle pieghe del tempo: nella bellissima cuba persa in mezzo alla campagna, negli affreschi di San Nicola o nel sistema di fortificazione completato dai normanni e dagli svevi. Ripide pareti di nere rocce laviche imbrigliano le nostre vite nei canyon dell’Alcantara, in un territorio che è sintesi dei quattro elementi: la terra delle campagne, l’acqua dell’Alcantara, il fuoco del vulcano e l’aria di mezza montagna che ci fa respirare, mentre lo sguardo si perde nel verde dei noccioleti e dei boschi di castagno.

L’abitato di Castiglione è posto su una collina che domina la sponda sud del fiume Alcantara. Si presenta dunque come un tipico centro d’altura, con le case disposte lungo un ripido pendio. Nel punto più alto si confrontano le sedi del potere civile e religioso.

La visita al centro storico può iniziare dalla via Regina Margherita, che con il suo lastricato lavico conduce a piazza Lauria: qui, la semplice costruzione del Municipio, d’inizio Novecento, sorge sul luogo dell’antico Peculio, che consentiva la sopravvivenza dei cittadini negli anni delle carestie.

Si arriva in salita a un’altra piazzetta, intitolata a Sant’Antonio, in uno dei quartieri più antichi di Castiglione, quello dei Cameni. Qui si trova la chiesa di Sant’Antonio, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1601. Presenta una bella facciata barocca del 1796 e la cupola a bulbo. In quest’area sono sparsi alcuni dei più importanti edifici civili, come i palazzi Camardi, Imbesi, Sardo e Saglimbeni.

Dalla chiesa di Sant’Antonio, salendo per una ripida stradina si giunge dietro l’abside della chiesa di San Pietro, edificata nel 1105, secondo tradizione, per volontà del conte normanno Ruggero d’Altavilla, anche se la datazione potrebbe essere spostata in avanti fino al primo periodo svevo. La parte absidale e il torrione in conci di lava e arenaria sono ciò che resta dell’edificio originario. Accanto a San Pietro, sorge la chiesa settecentesca di San Benedetto con annesso monastero.

Da piazza Lauria si scende lungo la via Federico II per visitare la chiesa di San Marco di origine normanna (XII secolo) e quindi si sale una ripida scalinata che conduce ai ruderi di una fortificazione coeva o – più probabilmente – bizantina, chiamata Castelluccio (Castidduzzu), la quale era collegata al castello di Lauria e a un altro avamposto identificabile con la chiesa di San Pietro, attraverso passaggi sotterranei. Sempre da piazza Lauria una panoramica strada conduce verso la basilica della Madonna della Catena, la chiesa più importante del paese. Iniziata nel 1655, è preceduta da una bellissima scalinata e presenta una monumentale facciata barocca realizzata da Baldassarre Greco, cui si deve anche la statua di San Filippo (1744). Notevole, all’interno, è la statua della Madonna della Catena in marmo bianco di Carrara, attribuita alla scuola dei Gagini. La particolare grazia dell’opera fa pensare a Giacomo Gagini, che per alcuni anni fu allievo di Michelangelo.

Più avanti, posto su una rupe d’arenaria, il castello di Ruggero di Lauria è di quasi certa origine normanno-sveva (secolo XII). La sua importanza nelle epoche passate è tale da aver dato il nome al paese.

Uscendo dal borgo e prendendo la via San Vincenzo, si trova un’altra fortificazione: un torrione cilindrico noto come Cannizzu risalente al XII secolo e simbolo della città di Castiglione. Vicino troviamo la chiesetta di San Vincenzo Ferreri, originariamente appartenente a un’abbazia di monaci benedettini cassinensi.

Proseguendo lungo la strada per Francavilla di Sicilia, appena superato il ponte sull’Alcantara incontriamo la chiesa di San Nicola, edificata anch’essa in epoca normanna tra il XII e il XIII secolo. Nell’abside sono stati scoperti affreschi di stile bizantino.

Poco più a ovest, in direzione di Randazzo e in aperta campagna, si trova una delle più interessanti testimonianze dell’architettura bizantina siciliana, la cuba di Santa Domenica. Le cube sono le cappelle erette da monaci basiliani tra il VII e il IX secolo. Questa di Castiglione, del VII secolo, è a croce greca con pianta quadrata e, come San Nicola, ha l’abside rivolta a oriente e la porta centrale a occidente.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Trekking fluviale, escursioni alle gole dell’Alcantara e sull’Etna.
Per informazioni: Parco Botanico e Geologico Gole Alcantara, via Nazionale 5, Motta Camastra, tel. 0942 985174, www.terralcantara.it.

Per il Parco dell’Etna (www.parcoetna.it), un treno della Ferrovia Circumetnea (www.circumetnea.it) lambisce l’anello inferiore del parco toccando tutti i Comuni, tra cui Castiglione, dai quali è possibile accedere all’area protetta tramite mulattiere, sentieri o strade asfaltate.

Il borgo si trova a oltre 600 metri d’altitudine, ma il territorio comunale comprende altezze molto diverse, che vanno dai 60 metri del punto più basso, a pochi km da Giardini-Naxos, ai 3348 del punto più alto, coincidente con la vetta del cratere nord-est dell’Etna. Di conseguenza, c’è una varietà di paesaggi che comprende l’imponente mole del vulcano con il suo clima alpino presso le cime; i boschi intorno alle sue basse falde; gli aranceti, i vigneti e i noccioleti a valle; le brulle lave e le gole dell’Alcantara. Nel comune di Castiglione ricade la maggior parte del Parco regionale fluviale dell’Alcantara, uno dei più importanti fiumi siciliani, che deriva il suo nome dall’arabo al-Quantarah, “il ponte”, a indicare il ponte romano in pietra lavica nei pressi di Calatabiano, ammirato dai conquistatori arabi. Il letto del fiume è costituito da un sostrato roccioso di natura lavica, frutto di eventi sismici o di eruzioni vulcaniche che incanalarono magma fluido, da cui derivano gli attuali colonnati basaltici. Le profonde voragini note come le “gole dell’Alcantara” sono dunque blocchi di basalto scavati dall’acqua, somiglianti a un canyon. Le colate laviche uscite dalla bocca dei vulcani un milione d’anni fa, le creste dentellate che formano le pareti rocciose a forte pendenza e le acque freddissime del fiume, hanno contribuito alla fama di queste gole alte fino a 50 metri.

Biblioteca Villadicanense, via San Pietro 11, tel. 0942 984058: fondata nel 1842, custodisce circa 13mila volumi, tra i quali alcuni molto antichi e preziosi, databili tra la seconda metà del Quattrocento e i primi del Cinquecento.

Festa della Madonna della Catena, prima domenica di maggio.

Castiglione e i suoi Sapori, agosto: sagra gastronomica.

Natale a Castiglione,periodo natalizio: mercatini di Natale e presepi artistici.

Maccheroni con ragù di maiale e ricotta al forno. Tipico piatto della zona sono anche le fave a maccu. La carne si cuoce rigorosamente alla brace, sia essa di maiale, capretto o agnello. Tra i favolosi dolci del luogo sono da ricordare almeno le frittelle di ricotta fresca chiamate sciauni.

Nero, robusto e caldo: il vino figlio del vulcano non può essere che così. A Castiglione, Città del Vino, sono presenti diverse case vinicole che producono l’Etna Doc.

Acquisti

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Dal 1865, la Famiglia Tornatore produce vini di alta qualità ed un eccellente olio extravergine. L’azienda organizza visite e degustazioni oltre ad essere una location pittoresca inserita in un paesaggio tipico dell’entroterra siciliano

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Il Wine Resort, ai piedi del vulcano Etna, è circondato da vigneti ed ulivi ed è composto da 3 ville dotate di ogni comfort, con piscina e giardini, ed un antico Palmento del ‘700. Un luogo pacifico ed intimo immerso nella natura, all’interno di una tenuta di 20 ettari, di cui 7 vitati.

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