ameglia-logoMontemarcello
Nel flusso dell’acqua infinita

Comune di AMEGLIA
(Provincia di La Spezia)
Altitudine
m. 236 s.l.m.
Abitanti
4500 (280 nel borgo)

info turismo

-IAT, Via Ratti Fiumaretta di Ameglia (SP)
-Comune di Ameglia, Via Cafaggio 15 19031 Ameglia (SP)
www.comune.ameglia.sp.it
Tel: 0187609221 – 0187609273
PEC: protocollo@pec.comune.ameglia.sp.it
Mail: protocollo@comune.ameglia.sp.it
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Lo spirito del luogo

ameglia-logoIl nome
Mons Marcelli, ossia il monte di Marcello, deve il proprio nome sia al fatto di trovarsi in posizione sopraelevata rispetto alla costa sia al nome del console romano Claudio Marcello, che nel 155 a.C. sconfisse i Liguri Apuani, secondo tradizione antica.

 

La storia
963 – Il Castrum de Amelia è citato per la prima volta in un diploma imperiale con cui l’imperatore Ottone assegna al Vescovo di Luni la giurisdizione sul castello, il quale quindi dovrebbe essere antecedente a tale data.
1121 – L’Imperatore Enrico VI prende sotto la sua protezione il castello, riconfermando legittimità e continuità al possesso vescovile.
1286 – Compare per la prima volta il nome Mons Marcelli in un documento in cui il Vescovo di Luni Enrico ordina di costruire opere di difesa sul promontorio, tra cui la torre circolare di Ameglia. 1320 – Il Vescovo di Luni affida il feudo a Castruccio Castracani, signore di Lucca; questi nel 1327 costituisce la Podesteria di Ameglia, comprendente anche il villaggio di Montemarcello, e la unisce alla Provincia di Luni; l’anno seguente gli homines di Montemarcello partecipano al primo Parlamento, che si svolge all’aperto in località Zanego.
1460 – L’occupazione di Francesco Sforza porta un po’ di tranquillità in queste terre contese da Vescovi, Malaspina e Sarzanesi ed immischiate nelle rivalità tra Lucca, Pisa, Genova e Firenze; nel 1474 iniziano i lavori per la costruzione della chiesa ed a questa data si può far risalire la nascita ufficiale del borgo. Nel 1485 il Senato di Genova concede a Montemarcello il permesso di costruire le mura; due anni dopo il borgo viene incendiato dai Fiorentini in guerra contro Genova.
1683 – È completata la nuova chiesa, iniziata nel 1643 sui resti della vecchia.
1799 – Il priore annota il versamento di “filippi 4” perché la popolazione sia risparmiata dalle truppe austriache.
1817 – Annata funesta: straripa il fiume Magra e si registrano morti per fame, a causa della siccità che ha compromesso i raccolti.
1944 – Aerei alleati colpiscono il centro storico causando ingenti danni e molte vittime tra la popolazione. 1985 – È istituito il Parco Naturale Regionale di Montemarcello – Magra – Vara nato per tutelare la biodiversità fluviale e marina, ma anche per preservare la memoria dei borghi, dei terrazzamenti e dei paesaggi rurali liguri.

Montemarcello sembra sospeso tra cielo e mare, come un balcone naturale che si protende sul Golfo dei Poeti. Chi vi giunge, salendo tra i pini d’Aleppo ed i lecci, avverte il profumo delle erbe selvatiche – timo, ruta, elicriso – che accompagnano il passo come un canto antico. È un luogo in cui il silenzio parla, dove il tempo si muove lento e rotondo come il volo dei gabbiani. Qui la Liguria si fa soglia, ponte tra l’acqua e la roccia, tra la fatica dei campi e la poesia del mare. Lo sguardo corre dalle onde ai monti e risulta semplice capire perché questo luogo sia stato amato dai poeti. Paolo Bertolani, poeta nato proprio in questa zona, scriveva:
«…come un terrazzo alto
sui paesi a ventaglio intorno
ma qui un micro-mondo
folto di muretti, di campi in disuso,
di case, e con il grande prato all’ingresso
del mistero dei vicoli, degli amori…»

Da Bocca di Magra, piccolo borgo alla foce del fiume, già rifugio estivo di patrizi romani come ci tramanda Persio Aulo Flacco e testimoniato dai resti di una villa imperiale, si sale verso Montemarcello. Lungo la via si incontra il Monastero di Santa Croce del Corvo, fondato nel 1176 e tuttora sede di una piccola comunità monastica dell’ordine dei Carmelitani Scalzi, dedita all’accoglienza spirituale e culturale. Nella cappella si conserva un raro crocifisso ligneo romanico, scolpito nel XII secolo in legno di noce e policromato, una delle opere lignee più antiche della Liguria. Secondo una tradizione dibattuta, Dante Alighieri vi avrebbe sostato nel 1306, lasciando in custodia ad un frate il manoscritto dell’Inferno destinato ad Uguccione della Faggiola. Il monastero è protagonista di eventi significativi, come la riunione della Conferenza Episcopale della Liguria, che si è tenuta al suo interno nel maggio 2025. È possibile accedere al monastero, sia per una visita, sia per un periodo di ritiro o riposo, sia per svolgere attività in gruppi organizzati. Proseguendo verso Montemarcello si raggiunge Punta Bianca, le cui candide rocce si fondono con la spuma del mare: la “rupe che rifulge più candida di lontano allorché Febo la ferisce con i suoi raggi” (Petrarca, De Africa, VI). Si arriva, infine, al borgo, segnato dalla porta quattrocentesca e dalle mura costruite con il permesso del Senato di Genova nel 1485. La torre circolare, oggi privata, era parte dell’antico sistema difensivo. Nella quattrocentesca parrocchia di San Pietro, ampliata nel Seicento, si conservano opere d’arte di grande valore: un trittico marmoreo del 1529 attribuito a Domenico Gar, artista originario della Haute-Marne (Francia); un trittico ligneo del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, ed una preziosa croce processionale argentea del Cinquecento. Poco fuori dal borgo si trova la Batteria Chiodo, fortificazione costiera costruita all’inizio del Novecento ed oggi trasformata in struttura ricettiva con ristorante, ostello e sala eventi. Di fronte alla strada che conduce al paese, ci si avvia lungo la strada per Punta Corvo da cui si gode una vista magnifica sul golfo e sulle isole. Questa strada è una Strada Poetica dove ogni anno vengono inserite su leggii poesie a tema. Lungo la strada si trova la deviazione verso la scalinata di 800 gradini che conduce alla spiaggia sottostante. Gabriele D’Annunzio, nelle Laudi, scrisse: “Dal Capo Corvo ricco di viburni / i pini vedess’io della Palmaria / che col lutto dei marmi suoi notturni / sta solitaria” – versi nati dopo la sua visita nel 1902 con Eleonora Duse. Filippo Tommaso Marinetti, nel suo “Aeropoema del Golfo della Spezia” (1935), celebrò lo stesso paesaggio in chiave futurista, esaltando la potenza del mare e la modernità che sorgeva tra i monti e le onde.

Piaceri e Sapori

Tutti quelli legati al mare: vela, canoa, surf. Inoltre, passeggiate sul lungofiume e percorsi nel verde attraverso bellissimi sentieri che conducono a Tellaro ed a Lerici. Siamo all’interno del Parco Regionale Montemarcello – Magra – Vara, dove ogni sentiero svela l’azzurro del mare incorniciato dalle chiome argentee degli ulivi. A Montemarcello si trova anche un piccolo Orto Botanico del Parco, recentemente rinnovato, dove sono raccolte specie vegetali tipiche della macchia mediterranea. Sono regolarmente attivati percorsi didattici ed escursioni giornaliere: l’ubicazione dell’orto è nei pressi di un punto panoramico da cui si ammira la costa e le isole del Golfo.

Gli scavi archeologici nei dintorni di Ameglia hanno portato alla luce una vasta necropoli preromana datata tra IV e III secolo a.C. ed i resti di una villa romana a Bocca di Magra, abitata dal I secolo a.C. al IV d.C. I reperti sono oggi in parte conservati presso il Museo archeologico della Spezia. All’ingresso di Montemarcello, sulla porta che introduce al borgo, si trova l’opera d’arte realizzata dall’artista Alice Ronchi nel 2022 e consistente nella scritta “E’ AMORE” a rappresentare il legame che gli abitanti hanno con il loro borgo. L’intervento nasce nell’ambito di “Una Boccata d’Arte”, progetto della Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua, che porta ogni anno artisti contemporanei in 20 piccoli borghi d’Italia per creare un dialogo tra arte, territorio e comunità. Sede di eventi culturali è La Stanza del Vento, creata da Paola Ciana, in memoria del marito Enrico Negretti: da mostre di opere d’arte a presentazioni di libri e conversazioni con personaggi del mondo della cultura.

Nei borghi di Ameglia, Montemarcello, Bocca di Magra e Fiumaretta si svolge un ricco calendario di manifestazioni estive organizzate dal Comune e dalle Pro Loco locali, tra cui: Quattro risate lungo il fiume (rassegna di teatro comico), I luoghi della musica (festival provinciale), Mitili diVini (valorizzazione dei mitili e dei vini locali), Fiumi di parole (rassegna di incontri culturali), la “Notte Blu”, il “Cinema al castello”. A Montemarcello la stagione estiva ha inizio con la “Notte Romantica”, evento dei Borghi più belli d’Italia, ed uno spettacolo ispirato alle poesie della Strada Poetica. Prosegue poi con “I Racconti nel Borgo” in cui appassionati di scrittura, leggono testi scritti da loro inerenti la memoria del paese; una ricca rassegna libraria accompagna i mesi di luglio ed agosto in cui c’è anche una piccola rassegna cinematografica “Cinema in piazza”. Montemarcello è anche sede di un evento del progetto del Festival Paganiniano di Carro con il “Concerto in bianco e blu”.

Benché in collina, Montemarcello porta in tavola il mare. Il polpo, cucinato lesso con patate. Anche lo stoccafisso appartiene alla tradizione locale. Piatto di terra sono invece i tagiain a menestron, una minestra di verdure miste di stagione con pasta fatta in casa. Durante l’estate si insaporisce con basilico fresco, mentre d’inverno si arricchisce di legumi secchi e olio nuovo. Ad accompagnare, il Vermentino dei Colli di Luni, bianco e profumato, perfetto con i sapori del mare.

I fichi eccezionali, chiamati binèi, erano un tempo una fonte di reddito per il borgo, come l’olio d’oliva ed il formaggio pecorino conservato sott’olio. Oggi restano pochi alberi di fico, ma questo frutto rappresenta memoria viva di una tradizione contadina che ha dato identità al paese.