Rassa
La Valle dei Tremendi
Comune di rassa
(Provincia di Vercelli)
Altitudine
m. 917 s.l.m.
Abitanti
69 (69 nel borgo)
patrono
San Giuseppe 3 maggio
info turismo
Ufficio Informazioni Turistiche
Comune di Rassa dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 15,00
Tel. 0163-77287 E-mail: rassa@ruparpiemonte.it
www.comune.rassa.vc.it
INSTAGRAM: Comune di Rassa
FACEBOOK: La Rassolina (Comune di Rassa)
Il Nome
Lo stemma del comune di Rassa è stato concesso, insieme al gonfalone municipale, con decreto del Presidente della Repubblica del 22 settembre 1963.
«D’azzurro, al lupo fermo sulla campagna, tenente nella bocca un neonato in fasce e addestrato da una roccia uscente dal fianco dello scudo da cui scaturisce un ruscello; sullo sfondo una catena di monti di tre cime, nevosa, uscente dal fianco destro; il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nello stemma è rievocata la leggendaria vicenda del lupo da cui ebbe origine il culto di San Maiolo. L’antica leggenda, riportata da vari autori, narra che nel 1333 il bimbo Pietro, futuro capo della Milizia Valsesiana e unico figlio di Emiliano Fassola che combatté contro gli eretici, venne rapito nel bosco da un lupo che successivamente lo abbandonò miracolosamente illeso in Val Sorba presso la fontana chiamata della Rotta.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
La storia
Le origini di Rassa risalgono al Medioevo, quando la zona fu abitata da popolazioni dedite principalmente alla pastorizia e all’agricoltura. Il nome del paese potrebbe derivare da “rasa,” che significa “radura” o “luogo aperto,” in riferimento alle zone di pascolo che caratterizzano il territorio.
Durante il periodo feudale, Rassa faceva parte dei possedimenti di diverse famiglie nobili. Tra queste, spiccano i Fassola, una potente famiglia locale che ebbe una significativa influenza in Valsesia. I Fassola erano conosciuti per il loro ruolo nella gestione dei territori montani e nella difesa delle comunità locali, lasciando un’impronta importante nella storia e nelle tradizioni di Rassa.
Un capitolo interessante della storia locale riguarda anche la figura di fra Dolcino, un eretico vissuto tra il XIII e il XIV secolo, il cui movimento religioso si opponeva al potere temporale della Chiesa. Fra Dolcino e i suoi seguaci, i dolciniani, trovarono rifugio nelle impervie valli della Valsesia, inclusa l’area intorno a Rassa. La sua presenza nella zona segnò un periodo turbolento, con scontri armati e la successiva repressione da parte delle autorità ecclesiastiche. Nonostante la sconfitta e la drammatica fine del movimento dolciniano, fra Dolcino è ricordato come una figura affascinante e controversa della storia medievale, il cui passaggio ha lasciato un’eco nella memoria storica della valle.
Grazie alla sua posizione remota, Rassa ha preservato un carattere tradizionale, rimanendo per secoli un luogo di rifugio e comunità, lontano dai grandi conflitti ma ricco di eventi storici locali che hanno forgiato la sua identità.
Incastonato nel cuore delle Alpi Vercellesi, si manifesta nella straordinaria fusione tra natura incontaminata, paesaggi mozzafiato e una tradizione culturale profondamente radicata. Questo piccolo borgo montano, circondato da imponenti vette alpine e attraversato dai torrenti cristallini Sorba e Gronda, accoglie i visitatori con un’atmosfera autentica e senza tempo, dove ogni dettaglio parla di un legame profondo con la terra e la montagna. Le antiche case in pietra, i tetti in piode e le strette vie del paese raccontano una storia di semplicità e resilienza, mentre i sentieri che si snodano tra boschi e pascoli evocano le memorie di pastori, e viandanti.
A Rassa, la natura regna sovrana: boschi rigogliosi, cime maestose e il costante suono dell’acqua creano un ambiente di straordinaria bellezza, ideale per chi cerca un rifugio di tranquillità e rigenerazione. Le tradizioni locali, celebrate attraverso feste, riti e la cucina tipica, mantengono viva l’identità culturale del borgo, trasmettendo alle nuove generazioni il senso di appartenenza e il valore delle radici. Rassa non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere: un incontro unico con la montagna, la storia e l’anima autentica di un territorio dove il passato e il presente convivono in perfetta armonia.
All’ingresso del paese troviamo il cartello «Paese dei Tremendi» che descrive, forse, il carattere degli abitanti e, certo, fa riferimento alla storia di Fra Dolcino.
L’abitato di Rassa è in val Sorba ed è storicamente suddiviso in cantoni. Il primo che s’incontra è quello di Tangin, più avanti si trova Spinfoj, da sempre centro della comunità con la parrocchia antica di Santa Croce, distrutta da un incendio all’inizio del XIX e ricostruita nel 1810, e la sede municipale, un tempo castello dei conti di Sorba; proseguendo si giunge al cantone di Pavaraj con il suo bellissimo ponte che attraversa il Sorba e la segheria idraulica di Brasei, uno dei cardini dell’ecomuseo del bosco. Si arriva così alla confluenza dei torrenti Gronda e Sorba, dove si possono ammirare stupende testimonianze dell’opera umana alpina: le case in pietra e legno e il ponte in stile romanico. Il cantone di San Giuan, sulla sinistra idrografia del Gronda, si dirama in un affascinante intreccio di viuzze, stradine e scorciatoie che offrono numerosi accessi alle Crugge, alle antiche botteghe e alle stalle dove un tempo, durante inverni lunghi e rigidi, si custodivano gli animali in attesa dell’arrivo primavera. Infine, il cantone di Sant’Antoniu, situato proprio sulla confluenza delle due lunghe valli Sorba e Gronda che, oltre a dare il nome al ponte simbolo di Rassa e alla bellissima chiesetta, è da sempre il punto di partenza per le escursioni.
Le frazioni di Rassa:
Birch (986 m): da Rassa si raggiunge in circa 10 min a piedi. Si percorre una bella mulattiera che si inerpica gradualmente; sono ancora presenti le «Pose», punti di sosta per gli alpigiani che salivano con i loro carichi. La sua posizione, ai piedi della Parete Calva, la fece divenire luogo di transito di Fra Dolcino nelle sue scorribande. Nella Seconda guerra mondiale, il 12 marzo 1944, un gruppo di tedeschi, in risposta ad alcuni spari provenienti dalla frazione, colpì con un colpo di cannone la cappella, che ancora ne porta i segni, e in seguito diede fuoco all’intero abitato.
Ortigoso (1045 m): da Rassa si raggiunge in circa 20 min a piedi. Vi si trova la cappella della Madonna delle Grazie, festeggiata nel mese di agosto. Solo negli anni Cinquanta arrivò la corrente elettrica. Non vi è il forno e il pane veniva cotto nella vicina frazione di Oro.
Oro (1070 m): da Rassa si raggiunge in circa 25 min a piedi. Vi si trova l’oratorio di San Lorenzo, la cui festa viene celebrata il 10 agosto. È presente un vecchio forno, che fino agli anni Cinquanta-Sessanta veniva utilizzato per la cottura del pane.
Piana (1193 m): da Rassa si raggiunge in circa 45 min a piedi. Vi è la chiesetta di San Bernardo. È presente un vecchio forno ancora oggi funzionante che al mese di agosto sforna 500 pizze in occasione della festa frazionale.
Rassetta (1164 m): da Rassa si raggiunge in circa 45 min a piedi. In mezzo all’abitato è presente una fontana da cui sgorga una deliziosa acqua di sorgente. La scuola elementare di Rassetta, rimasta aperta fino alla fine degli anni Cinquanta, serviva le frazioni Fontana, Piana, Mezzanaccio.
Fontana (1213 m): da Rassa si raggiunge in circa 50 mina piedi. Vi è l’oratorio della Madonna della Neve. Nell’agosto del 1967, don Mario Orecchia fondò la Cà Gioiosa, che faceva stabilmente parte del complesso organizzativo «Campo Gioia», campeggio e scuola di montagna.
Mezzanaccio (1294 m): da Rassa si raggiunge in circa 1 h a piedi. Vi è l’oratorio di San Pietro. Resterà famosa nella storia della Valsesia e di quasi tutte le vallate alpine la grande nevicata del febbraio 1888: il 26 febbraio una grossa valanga piombò sulla frazioncina e seppellì una casa abitata da sette persone. Al cimitero vi è una lapide che ricorda i loro nomi.
- La chiesa parrocchiale di Santa Croce, esistente già nel 1596, ma in parte ricostruita nel corso dell’Ottocento a causa di un incendio.
- Ecomuseo del legno di Rassa all’interno di questo museo si possono ammirare le segherie idrauliche, i materiali derivati dalle rocce metamorfiche e l’uso del fuoco nelle carbonaie e attraverso i forni.
L’edificio è composto da quattro piani: la zona del sottotetto era usata come deposito, nel primo piano si depositavano le tavole segate, le attività principali si svolgevano al piano superiore mentre al piano inferiore si trovavano gli ingranaggi, che permettevano il funzionamento delle seghe. Nel panorama dell’Ecomuseo la Segheria di Brasei è un esempio di segheria idraulica, che mostra, come in età preindustriale, sfruttando la forza dell’acqua, si producevano le tavole di legno; visitare la segheria è il modo migliore per comprendere lo stile di vita delle genti di queste valli.
- La “bottega del Patel” piccolo laboratorio artigianale sul legno rimasto intatto.
- Oratorio dedicato a Sant’Antonio; la partenza dei sentieri dell’arte e della fede per scoprire cappellette votive e oratori tutti antichissimi come testimonianze della vita devozionale;
- Il centro di Rassa è un intreccio di viuzze, ponti e stradine su ci si affacciano le antiche case di legno e pietra, le botteghe, le stalle, la chiesa e le cappelle.
Rassa è un comune vivace che, nonostante le sue dimensioni ridotte, sa offrire ai visitatori e ai residenti un ricco calendario di eventi e manifestazioni che valorizzano la tradizione, la religiosità e la convivialità della comunità locale.
Sagra del Mirtillo (15 agosto): Una delle manifestazioni più attese dell’anno, questa sagra celebra uno dei frutti più rappresentativi della montagna: il mirtillo. Durante la giornata, è possibile degustare dolci e piatti a base di mirtilli, acquistare prodotti locali e partecipare a momenti di intrattenimento per grandi e piccoli, il tutto immersi in un’atmosfera festosa.
Tradizionale pellegrinaggio Rassa-Oropa (prima settimana di settembre): Questo evento religioso e culturale richiama fedeli e appassionati di trekking per un suggestivo cammino che collega Rassa al santuario di Oropa, una delle mete mariane più importanti d’Italia. Il pellegrinaggio è un momento di spiritualità e riflessione, ma anche di condivisione e contatto con la natura.
Feste patronali a Rassa e nelle frazioni (mese di agosto): Durante il mese di agosto, le frazioni del comune di Rassa si animano con feste patronali che combinano celebrazioni religiose, eventi culturali e convivialità. Ogni frazione propone la propria interpretazione di questa tradizione, con processioni, musica, balli e piatti tipici.
Serata dei Lumi (8 dicembre): Un evento unico e suggestivo che si tiene in occasione della festa dell’Immacolata. Le vie del paese vengono illuminate da candele e fiaccole, creando un’atmosfera magica e intima. La serata è accompagnata da canti natalizi, vin brulé e momenti di socialità che segnano l’inizio del periodo natalizio.
Un calendario per tutte le stagioni
Questi eventi non solo celebrano le tradizioni di Rassa, ma offrono ai visitatori un’occasione speciale per immergersi nella vita del borgo, conoscere i suoi abitanti e apprezzare il legame profondo con il territorio e la cultura locale. Partecipare a queste manifestazioni significa scoprire il cuore pulsante di Rassa, fatto di autenticità e calore umano.
Rassa è un piccolo gioiello della Valsesia, un luogo dove natura, sport e tradizioni si fondono per offrire un’esperienza autentica a chiunque lo visiti. Oltre alla bellezza dei paesaggi e al fascino della tranquillità montana, il comune offre una varietà di attività per chi cerca svago e avventura.
Trekking: I numerosi sentieri che si diramano dal concentrico verso le valli Sorba, Gronda e Sassolenda; permettono di esplorare i boschi e le montagne circostanti, con percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza. Tra i più apprezzati c’è il sentiero verso l’Alpe Sorbella e quello che conduce al Colle di Loo al confine con la Valle D’Aosta.
Passeggiate rilassanti: Il fondovalle e i percorsi lungo il torrente Sorba e Gronda offrono itinerari semplici e piacevoli, perfetti per famiglie e chi cerca una camminata immersa nella natura.
Percorsi ciclistici: Gli appassionati di mountain bike devono percorrere almeno una volta la pista ciclabile che con partenza da Rassa compie un giro ad anello con una vista suggestiva sul Monte Rosa, su pista immersa nei boschi di faggio, abete e larice con moderata pendenza, si attraversa la bellissima e suggestiva Alpe Sorbella per proseguire poi l’Alpe il Pizzo, all’altezza del suggestivo Lago del Pizzo, da qui si prosegue in quota sino a raggiungere prima l’Alpe Meggiana e con piccoli dislivelli si arriva al Colle d’Ovago, sotto il Monte Ometto tra magnifici arbusti di rododendri e mirtilli. Da qui il percorso tutto in discesa fino all’Alpe di Mera.
Pesca sportiva: Il torrente Sorba e Gronda con i suoi laghetti Alpini, è rinomato per le sue acque limpide e pescose, ideali per la pesca della trota e al salmerino.
Sport invernali: Nei mesi più freddi, le valli intorno a Rassa offrono opportunità per le ciaspolate e lo sci alpinismo inoltre siamo vicini hai comprensori sciistici di Alagna Valsesia e Mera.
Esperienze uniche
Osservazione della fauna selvatica: Nei boschi intorno al comune è possibile avvistare cervi, caprioli, aquile e altri animali tipici della zona alpina.
Visita agli alpeggi: Un’opportunità per scoprire la vita tradizionale di montagna, degustare formaggi freschi e osservare da vicino la lavorazione dei prodotti locali il Comune di Rassa è proprietaria di una stalla Comunale.
Escursioni guidate: Guide locali organizzano passeggiate tematiche che raccontano la storia, la geologia e la biodiversità del territorio.
Divertimenti per famiglie e bambini
Aree picnic: Rassa offre aree attrezzate per fare picnic in riva al torrente, perfette per una giornata all’aperto con i bambini.
Giochi d’acqua: In estate, il torrente Sorba e Gronda è il luogo ideale per rinfrescarsi e giocare nell’acqua, in totale sicurezza.
Rassa non è solo una destinazione per gli amanti della natura e degli sport outdoor, ma anche un luogo dove la tradizione culinaria conquista i visitatori con sapori autentici e genuini, espressione della cultura montana della Valsesia. Tra i piatti tipici che si possono gustare a Rassa spiccano:
Piatti tipici di Rassa
Le Miacce: Una specialità tradizionale della Valsesia, le miacce sono sottili sfoglie di pastella cotte su piastre roventi. Possono essere farcite in diversi modi, sia dolci che salati: con formaggi, salumi, miele o marmellate. Sono perfette per uno spuntino veloce o come antipasto.
I Capuneit: Gustosi involtini preparati con foglie di verza o cavolo, ripieni di carne macinata, pane, formaggio e aromi. Vengono poi cotti lentamente in un sugo saporito, risultando morbidi e sapidi.
Agnello al forno (nel periodo pasquale): Durante la Pasqua, l’agnello al forno è uno dei piatti principali della tradizione locale. Preparato con erbe aromatiche e cotto lentamente, offre un sapore ricco e una carne tenera, che lo rendono una portata speciale per celebrare questa festività.
Prodotti locali
Accanto ai piatti tipici, Rassa vanta una ricca produzione di formaggi d’alpeggio, salumi artigianali, e miele di montagna, ideali per chi desidera portare a casa un ricordo della tradizione gastronomica locale.
Assaporare questi piatti, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino piemontese, è parte integrante dell’esperienza a Rassa, dove la cucina racconta le storie e le tradizioni di una comunità legata alla sua terra.
Rassa, oltre ad offrire una cucina tradizionale e gustosa, si distingue per alcuni prodotti tipici che rappresentano l’eccellenza del territorio e la sapienza delle sue comunità locali.
Prodotti tipici di Rassa
- Grappe aromatiche della Pro Loco: Le grappe prodotte a Rassa sono un vero fiore all’occhiello della tradizione locale. Aromatizzate con erbe e piante tipiche della Val Sorba e Gronda, come mirtillo, genepy, erba bianca, genziana e altre essenze alpine, offrono un’esperienza unica di gusto, legata indissolubilmente al territorio. Queste grappe, realizzate con cura dalla Pro Loco, sono perfette come digestivo e rappresentano un prodotto artigianale di grande pregio.
- Toma e burro d’alpeggio (Denominazione DECO): La produzione casearia di Rassa è rinomata per la qualità della sua toma e del burro, realizzati negli alpeggi circostanti con latte fresco e metodi tradizionali. La Denominazione DECO (Denominazione Comunale di Origine) garantisce l’autenticità e il legame di questi prodotti al territorio. La toma, con il suo sapore ricco e leggermente piccante, e il burro, cremoso e dal gusto intenso, sono perfetti per arricchire qualsiasi pasto o per essere degustati da soli.
Un’esperienza di gusto autentica
Questi prodotti tipici, insieme ai piatti tradizionali come le miacce, i capuneit e l’agnello al forno, raccontano la storia di Rassa, fatta di tradizioni agricole, artigianali e gastronomiche che si tramandano di generazione in generazione. Degustarli significa entrare in contatto con l’essenza di questo piccolo borgo montano e scoprire la passione di una comunità che valorizza il proprio patrimonio culturale e culinario.