Compiano
Il borgo dei girovaghi

Comune di COMPIANO
(Provincia di Parma)
Altitudine
m. 520 s.l.m.
Abitanti
1100 (50 nel borgo)

Patrono
Santo Crocifisso, 14 agosto
info turismo
Comune, Tel. 0525 825125
Book-shop, Piazza della Cisterna
www.comune.compiano.pr.it

Lo spirito del luogo

Il nome
Il toponimo deriva dal termine latino con cui si identificava la fortificazione, cioè il “castrum”. Data la presenza di una già iniziale rocca fortificata, il Paese era chiamato “Castrum cum campo plano”, poi “Castrum cum plano” rimasto “Cumplano” ed oggi “Compiano”.

 

La storia

Compiano sorge su uno sperone roccioso che si innalza sulla sponda sinistra del fiume Taro, in Emilia Romagna ma incuneato tra Liguria e Toscana. L’antico Borgo è dominato da un Castello le cui origini sono incerte: lavori di restauro effettuati nel 1994 hanno però portato alla luce costruzioni antecedenti VIII secolo D.C..Negli anni successivi all’ampliamento del maniero segue l’espansione del borgo, che ora si estende sulla costa in direzione nord-sud. I primi proprietari del Castello furono i Malaspina, ma la famiglia più rappresentativa di Compiano e della Valle del Taro fu quella successiva, i Landi, che dal 1257 al 1682 governarono lo Stato a cui diedero il proprio nome. Il territorio acquistò stabilità politica e ordine amministrativo crescente fino a divenire uno dei Principati più importanti del nord della penisola, proclamato tale nel 1552 da Carlo V, avendo giurisdizione autonoma, diritto di zecca e di nominare i notai. A questo punto il Principato Landi si estendeva tra Compiano, Bardi e Borgo Val di Taro. Artefice di questa incredibile fortuna fu Federico I Landi che nel 1595 vide un’opportunità nel matrimonio tra la sorella Maria ed Ercole Grimaldi, allora Signore di Monaco; da quel momento in poi i discendenti di quest’ultimo poterono fregiarsi del titolo di Principi.

Fu ancora un matrimonio a determinare un momento decisivo per la dinastia Landi, nel 1630 Federico II Landi, non avendo linea ereditaria maschile diretta, acconsentì al matrimonio tra la figlia Polissena e Gian Andrea Doria, portando alla fusione delle due dinastie. Dopo essersi già impossessati della zona di Borgo Val di Taro, di questa situazione approfittarono i Farnese che dall’inizio del XVII secolo rivendicavano i feudi di Bardi e Compiano, dove si insediarono nel 1682 trasformando il Castello in una prigione militare, che rimase tale sia durante la conquista napoleonica, sia durante i moti rivoluzionari del 1821. All’unità d’Italia nel 1861 l’ormai ex Stato Landi entrò a far parte della Provincia di Parma.

Il “passaporto della leggera” è il nome che i Girovaghi davano al misero bagaglio che portavano con sé durante i loro viaggi. Le loro attività erano diverse, c’erano venditori d’inchiostro, lumini o pomate “miracolose”, burattinai, musicanti, “fieranti con mercerie”. L’epicentro originario dei Girovaghi era la zona del monte Pelpi, nell’Appennino parmense tra Bedonia e Compiano; da queste zone partivano alla volta dell’Europa per vendere le proprie creazioni, suonare nelle fiere di paese ed esibirsi con orsi, scimmie e cammelli.

Maria Teresa Alpi, appassionata raccoglitrice, aveva fatto nascere a Compiano il Museo degli Orsanti (ora trasferito in altra località per volontà dei nuovi proprietari), e il  Festival dei Girovaghi, dedicato agli artisti di strada, a chi ha fatto della vita errabonda uno stile di vita, a chi gira il mondo a piedi o in bicicletta, a chi scala montagne o va a meditare nel deserto, a chi gira i paesi per vendere le cose più strane.

Il Borgo ha vicoli lastricati in salita sui quali si affacciano palazzi nobiliari e case torri; dal 1500 è protetto dalle mura di cinta, che offrono anche una bellissima passeggiata sulla Valle. Seguendo la via lastricata si arriva alla Piazza, una suggestiva terrazza sul Taro, vicino la quale si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, databile probabilmente al periodo longobardo, sulla quale sono stati eseguiti restauri importanti nel 1700 e all’interno della quale si trovano elementi artistici e scultorei di notevole valore, come il Santo Crocifisso Miracoloso, scultura lignea risalente al XV sec. Degno di nota è anche l’antico Municipio e tribunale di Compiano sulla cui facciata si trova un grazioso terrazzino seicentesco e che al suo interno conserva le antiche prigioni , anticamente utilizzate per reati amministrativi. All’apice del Borgo si staglia il Castello, la sua costruzione è probabilmente cominciata da una antica torre carolingia intorno alla quale, nello scorrere dei secoli, si è sviluppato l’intero maniero che oggi si presenta come possente struttura quattrocentesca con ampliamenti sei-settecenteschi. Con il declino dello Stato Landi e sotto il Ducato di Maria Luigia divenne prigione di Stato dove furono rinchiusi anche i carbonari dei moti del 1821. Nel 1900 venne adibito a collegio femminile, per poi tornare abitazione privata per la Contessa Gambarotta. Attualmente è proprietà comunale in gestione a privato.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Compiano_cavalli

Sul territorio di Compiano è possibile fare escursioni a cavallo, passeggiate a piedi e in mountain bike o ebike lungo i numerosi sentieri tra boschi, torrenti e coste, oppure raccogliere funghi o visitare i Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli, di cui Comune e Castello di Compiano fanno orgogliosamente parte (tel.0521824042, www.castellidelducato.it).

Per la sua particolare conformazione strutturale e poichè compreso in una cinta muraria ben conservata e con il sovrastante castello, il borgo è chiamato la “San Marino della provincia di Parma”. È stato definito anche “cittadella della cultura” in ragione dell’insediamento del Premio letterario PEN Club, la cui organizzazione è terminata nel 2012.

Compiano castello interno

All’interno del Castello di Compiano è possibile visitare la Collezione Gambarotta, costituita da arredi e dipinti sei-settecenteschi lasciati in eredità al Comune dall’ultima proprietaria del maniero, la contessa Lina Raimondi Gambarotta, e il Museo della Massoneria, che raccoglie oggetti e documenti della massoneria anglosassone donati dal Dott. Flaminio Musa, il quale ha organizzato l’esposizione insieme alla Loggia Massonica Grande Oriente d’Italia di palazzo Giustiniani e il Comune di Compiano.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0525 825541, info@castellodicompiano.it . Le visite sono solo guidate.

Il Festival dei Girovaghi viene organizzato  ad agosto. E’ nato nel 2003 da una idea di Maria Teresa Alpi, fondatrice del Museo degli Orsanti, che voleva radunare a Compiano i cultori della vita errabonda, in omaggio ai Girovaghi del passato. Come gli Orsanti che dall’Appennino parmense raggiungevano le piazze d’Europa, della Russia o di Istanbul, anche oggi molte persone infatti hanno fatto del motto “we are moving” – «siamo in movimento» il proprio stile di vita. Dopo la morte dell’ideatrice il Festival fu sospeso per qualche anno, un gruppo di volontari ricominciò l’organizzazione di un nuovo “Festival degli Orsanti”, che dal 2021per iniziativa dell’Amministrazione Comunale(in collaborazione con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo) diventerà il “Festival degli artisti di strada”.

Il 14 Agosto ogni anno si festeggia il Patrono di Compiano, il Santo Crocifisso Miracoloso, con un calendario di eventi religiosi e spettacoli canori  nelle piazze del borgo.

Il 1° settembre, nella frazione di Isola si tiene la Millenaria Fiera di San Terenziano,  con mostra e mercato di prodotti biologici locali e macchine agricole.

Compiano_Castagne

Tra i primi piatti si distinguono gli gnocchi di castagna con la ricotta e i tradizionali tagliolini ai funghi porcini IGP. Nei secondi piatti sono invece annoverati il vitello alla Valtarese (vitello arrosto con contorno di funghi porcini IGP) e la faraona alla castellana (in umido con sapori dell’orto), ma per la tradizione non si deve dimenticare la selvaggine locale, come il classico spezzatino di cinghiale.  Per concludere, il dolce tipico è il latte in piedi, una sorta di crema di latte cotta a bagnomaria e cosparsa di caramello.

Compiano_funghi e castagne

Il fungo porcino IGP e le castagne costituiscono le materie prime dei boschi dell’alta valle del Taro, presenti in tante ricette della tradizione gastronomica locale, insieme alla selvaggina tipica, come cinghiale e capriolo declinati in diversi piatti, dai primi sotto forma di sugo di carne per pasta fresca oppure come secondi in umido o arrosto.