Celle Ligure
Diamante incastonato fra ulivi e pini marittimi
Comune di Celle Ligure
(Provincia di Savona)
Altitudine
m. 4 – 458 s.l.m.
Abitanti
4923 (984 nel borgo)
patrono
San Michele Arcangelo, 29 settembre
info turismo
IAT (Ufficio Comunale del Turismo)
Via Stefano Boagno 11
Tel. 019990021
infoturismocelleligure@comune.celle.sv.it
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Il nome
Origine probabile, ma non certa, del nome Celle dal latino Cellae: vale a dire piccolo approdo e/o deposito merci e attrezzi marinari.
La storia
CELLE LIGURE, IL BORGO CON UN IMPIANTO URBANISTICO INTATTO DAL 1700
Confuse ed incerte sono le notizie sulle origine di Celle e nulla si sa della sua vita prima dell’anno 1000. Il più remoto accenno appare nell’anno 1014 in un documento dell’ Imperatore Enrico II “Il Santo”,“in loco et fundo Cellae”, con la descrizione latina delle terre che i Marchesi Aleramici possedevano in questo territorio.
La dinastia Aleramica, proseguita con i Marchesi di Ponzone, dura su Celle quasi due secoli; da essi passa ai Malocelli e poi ai Doria, famiglie consolari di Genova imparentate con i Ponzone.
Lo stemma del Comune di Celle Ligure riporta, nei tre campi in cui è suddiviso, gli stemmi gentilizi delle tre famiglie sopracitate. Nel mese di luglio dell’anno 1910 il Re Vittorio Emanuele conferisce al Comune di Celle Ligure (allora in provincia di Genova) “la facoltà di far uso di un particolare stemma civico miniato interzato in palo: il primo inquartato in decusse, d’oro e di rosso; al secondo di rosso a tre aquilotti di argento; al terzo troncato d’oro e di argento, all’aquila di nero, coronata d’oro. Di seguito lo scudo sarà sormontato dalla corona di Comune”.
Alle signorie dei Ponzone, dei Malocelli e dei Doria, segue il dominio di Genova.
Con la Convenzione del 1343 il Doge Simon Boccanegra concede al paese di Celle di unirsi in Podesteria a Varazze ed Albisola, sotto il governo di un Podestà nominato annualmente dal Comune di Genova e lascia che le tre Comunità amministrino i loro propri beni e che ciascuno dei tre Comuni abbia i suoi propri Statuti Municipali.
Celle ha il suo Stauto nel 1414: nel Comune si conserva ancora un libro in pergamena(detto Negrin), nel quale stanno scritti i capitoli e le modificazioni successive fatte sempre dal popolo. Il governo popolare dura fino alla caduta della Repubblica di Genova nel 1798.
Sempre nel 1414, il 21 di luglio, in una casa posta nella vallata di Pecorile, nacque Francesco Della Rovere, divenuto Papa col nome di Sisto IV.
Con decreto del 25 agosto 1529 la Repubblica Genovese stabilisce che Savona non debba avere più alcuna influenza nel Comune di Celle. Viene così completato il territorio di Celle, ancor oggi quasi tutto conforme all’antica giurisdizione stabilita dalla Repubblica Genovese.
Nel 1535 Pietro Buonacorsi detto Perin del Vaga, discepolo di Raffaello, da qualche anno dimorante a Genova presso il Principe Doria, su commissione dei Pescatori di Celle, dipinge il Polittico raffigurante San Michele presente nella Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.
Nel secolo XVI la recrudescenza della pirateria barbaresca, impone nuove misure difensive e con la consulenza genovese, Celle si dota di due fortificazioni sul mare: una alla marina, nel bel mezzo del piazzale del “Molo” (attuale Piazza del Popolo), l’altra sul poggio a levante e soprastante l’attuale Chiesa di N.S. della Consolazione, dove il colle avanzava sino al mare. Da un inventario datato 7 giugno 1598 si ricava che questa rocca veniva indicata come “forte di Levante” mentre l’altra “forte di Ponente”.
Il 24 luglio 1629 “li Magnifici Consiglieri congregati nella sala del Comune” diedero ordine di cominciare la fabbrica della Chiesa Parrocchiale di San Michele nel luogo stesso ove si trovava l’antica chiesa medioevale di cui si conserva il campanile.
Sempre nel 1629 il generale Parlamento di Celle dispone di fabbricare due mulini a vento, uno dei quali ancora esistente.
Nel XVII e XVIII secolo la popolazione trova condizioni economiche favorevoli dovute ai numerosi navigli che consentono una prospera attività nel commercio e nella navigazione di cabotaggio in Provenza, Linguadoca, Spagna e Portogallo.
Grazie all’attività operosissima dei suoi marinai e dei suoi trafficanti, Celle si eleva ad invidiabile centro tra i paesi più ricchi ed attivi della Riviera di Ponente.
I maggiori commercianti di Celle creano un commercio di carattere trans-locale, inserito all’interno di flussi più ampi che collegano la costa ligure ai maggiori approdi del Mediterraneo.
Fotografa molto bene la situazione una lettera del Magistrato delle Comunità, che ad un certo punto recita:
“ Questo Paese e le persone del quale è abitato sono la maggior parte impiegate nel suo commercio, (…) come nelli Regni di Portogallo, Spagna e Francia e in questa nostra Dominante di Genova, et inoltre la più parte de patroni e marinari si ritrovano anche fuori”.
Quindi Celle, a differenza di altre comunità del Dominio genovese, la cui economia è basata esclusivamente sulla pesca e sugli scambi con le comunità confinanti, conosce una sorprendente fioritura commerciale, che porta marinai e patroni di barca in giro per tutto il Mediterraneo.
Le forme di finanziamento dei traffici “internazionali” dei cellesi sono essenzialmente due: il cambio marittimo e la colonna.
Nel cambio marittimo il mercante presta al patrone dell’imbarcazione, ad un interesse fissato in partenza, una determinata somma “sopra le robbe” caricate sull’imbarcazione per utilizzarla nella compravendita di merci, oppure sul “corpo” dell’imbarcazione stessa per assicurarla e “per la provvisione della nave”
La colonna, invece, è una società fra diversi negozianti, i quali investono in percentuali variabili nel finanziamento di una spedizione commerciale.
“Questo contratto sostanzialmente non è altro che contratto di società particolare, quale si fa dal padrone di alcun ordinario vascello in mare e suoi marinai con uno o più mercadanti in terra, nel quale detto padrone pone il vascello e suoi accessori, i marinai espongono l’opera, la fatica ed industria loro, e i mercadanti vi pongono i denari o effetti del capitale apprezzati per trasportarsi dal detto padrone col suo vascello”.
Una volta tornato, il patrone della barca deve rendere “vero e legal conto” del ricavato, e spartire gli utili con i “colonnisti” in proporzione al capitale impegnato.
I finanziatori delle spedizioni sono i maggiori notabili della comunità, quelli che posseggono le maggiori proprietà immobiliari e che siedono sui banchi dell’assemblea locale, ma anche nobili genovesi con casa a Celle (fra gli altri: Bottini, Serravalle, Lomellini)
Fra le “robbe” più commerciate di altre vi è la ceramica, prodotto tipicamente locale, facilmente reperibile e quindi utilizzata spesso come merce di scambio sui mercati del Mediterraneo, dove ha un facile esito.
Esistevano a Celle due fornaci per la fabbricazione delle stoviglie, per cui era efficacemente utilizzata la terra argillacea esistente nel territorio del Comune.
Molto commercializzata è anche la canapa, una materia prima che serve soprattutto per fabbricare le reti per i pescatori: a Celle l’attività occupa soprattutto le donne, ed incrementa un traffico d’esportazione diretto non solo verso le altre comunità della Repubblica, ma anche verso le coste provenzali, di Linguadoca e spagnole.
La comunità cellese stabilisce floridi commerci anche con l’entroterra più “immediato”, traffico del ferro con Sassello, con il Monferrato, il Piemonte e la Lombardia.
Nel Seicento ritroviamo gente di Celle all’isola d’Elba, una delle maggiori riserve di vena del ferro, trasportato alle ferriere del Sassello da carovane di muli.
I mulattieri di Celle traevano due volte profitto da questo traffico, perché, oltre alla vena dai magazzini agli edifici dell’entroterra, conducevano poi il prodotto finito nuovamente di là ai fondachi delle marine, dove veniva commerciato dai facoltosi mercanti delle Riviere.
Il mezzo privilegiato delle avventure dei cellesi per i mari è la “latina”. Con questo nome si indica un tipo particolare di imbarcazione che prende il nome dal suo albero armato a vela latina; di dimensioni abbastanza ridotte (circa 10 metri di lunghezza per 3-4 di larghezza), senza coperta e abbastanza basse di bordo, hanno alcuni elementi in comune con le gondole e i leudi (altre tipiche barche liguri, che troviamo infatti anche sulla spiaggia di Celle). Nei contratti di cambio marittimo stilati presso i notai locali nel corso del Settecento, gli armatori mettono spesso a disposizione le loro «latine» per compiere spedizioni commerciali a nome dei maggiori mercanti locali.
Insomma, quella di Celle è una comunità viva, di gente che si mette in gioco e che guarda ben al di là dei confini della propria piccola patria. I traffici danno lavoro a una grossa porzione della popolazione: non solo ai maggiori commercianti, ma anche a patroni, marinai, aiutanti, facchini, mulattieri, bottegai.
Ma in ogni caso lo sguardo resterà rivolto al mare, l’artefice dei loro destini.
Fra coloro che viaggiano con i loro piccoli legni da una parte all’altra del Mediterraneo, ve ne sono alcuni che fanno fortuna e che alla fine del 1700 si stabiliscono “nelle Spagne in qualità di negozianti e mercadanti”.
Generazioni di uomini che oltre ad avere interessi nelle terre dei re “Borboni” – traffici, case e botteghe a Gibilterra e Barcellona, a Maiorca, a Granada e a Cartagena “Cartagenova”, nel Regno di Napoli e in Sicilia – dispongono di una fitta rete di agenti sparsi per mezza Europa, commerciano le merci delle colonie francesi e inglesi, conoscono a menadito il mondo della finanza e sono pienamente informati delle vicende che si consumano presso le corti di tutto il continente.
La prosperità di Celle ha una forte decadenza in seguito al sistema doganale francese del 1815, per cui perde una parte dei navigli e del commercio.
La costruzione della Ferrovia, il cui primo convoglio transita a Celle il 19 maggio 1868, porta ad una ulteriore contrazione del traffico marittimo.
Nel 1939 Giuseppe Gepìn Olmo, che il 31 ottobre 1935 entra nella leggenda del ciclismo demolendo il record dell’ora su pista, fonda la Olmo Biciclette che in pochi anni diventa famosa: dalla fabbrica di Celle Ligure escono le bici da competizione più performanti e tecnicamente avanzate del periodo.
L’economia di Celle si indirizza verso una nuova stagione basata sulle risorse naturali del territorio: sole, mare, spiaggia ed il bel borgo con le sue case appoggiate l’una all’altra, bellissime nei colori ammansiti dal tempo e dal salino.
I vacanzieri estivi nel 1894 risultarono 38 e le presenze 1608 con una permanenza media di 42 giorni, dati che nell’anno seguente sono già triplicati.
Nel ventennio fra le due guerre Celle costruisce la sua immagine di località preferita per le vacanze dalle famiglie della solida borghesia, in maggior parte lombarde e piemontesi, che desiderano soggiornare in un sito tranquillo, ordinato e quieto.
Promontorio della Crovara: punto nodale del territorio cellese sito in corrispondenza del lungomare e del Pennello/Molo (lato mare), della Passeggiata Romana (lato monte), della Chiesa della Consolazione/Santa Maria della Grotta (sede del primo parlamento della Communitas Cellarum)
CHIESA DI N.S. DELLA CONSOLAZIONE/S.MARIA DELLA GROTTA (IL CONVENTO): la struttura attuale è frutto della trasformazione, avvenuta nel XVII secolo, dell’antico insediamento conventuale della Chiesa di Santa Maria della Grotta.
PASSEGGIATA CROCETTA (ROMANA O DEGLI INNAMORATI): passeggiata panoramica, sovrastante la Via Aurelia, da cui si può godere un’ampia vista sul Borgo e sulle due insenature che costituiscono le due spiagge principali di Celle
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MICHELE ARCANGELO: eretta nel XVII sec. sulle vestigia di una chiesa del XII sec., di cui si conserva il campanile cuspidato; custodisce opere pittoriche di Piola e Fiasella; il Polittico di San Michele e i Santi(1535) di Perin del Vaga, allievo di Raffaello; sagrato in risseu di oltre mezzo milione di sassi bianchi e neri raccolti
ORATORIO DEI DISCIPLINATI di SAN MICHELE ARCANGELO: menzionato in atti del 1562, l’edificio attuale è del 1712 ed all’interno conserva cassa lignea policroma di San Michele Arcangelo del Maragliano (1694); Crocifisso Spirante di A.Brilla (1861); Crocifisso di P. Navone (1787)
CHIESETTE FRAZIONALI: ciascuna dedicata a due santi: uno festeggiato in estate e l’altro in inverno. Le Cappelle di COSTA FERRARI BRASI CASSISI edificate fra XVI e XVII sec., quella di PECORILE giunse a compimento nel 1850
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIORGIO e ORATORIO DI SAN TOMMASO SANDA eretti nel XVII secolo. Notevoli le due casse processionali di San Giorgio, una del Brusco e l’altra, più antica, di scuola napoletana
CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA ASSUNTA PIANI: (XX sec.), in facciata L’Assunta con San Michele e il Drago di Lucio Fontana, sagrato in risseu Le tre croci del Golgota di M. Rossello; all’interno Via Crucis di Rossi, unica in Italia, e opere ceramiche di Emanuele Luzzati
PALAZZO COMUNALE / Palazzo Ferri (sec. XVIII) già residenza di Giacomo Antonio Ferri, Segretario della Serenissima Repubblica di Genova
CASA NATALE DI SISTO IV (FRANCESCO DELLA ROVERE) in località Pecorile, dove il futuro papa (succeduto a Paolo II nel 1471) nacque nel 1414
MONUMENTO AI CADUTI DEL CAPOLUOGO di tutte le guerre, dei primi del Novecento, sormontato dal busto del Milite Ignoto coronato d’alloro
FUNICOLARE ELETTRICA per raggiungere la PINETA DEI BOTTINI da cui si gode un ampio panorama sul Borgo antico e le prospicienti spiagge
PINETA DEI BOTTINI Un BELVEDERE a strapiombo sul mare, su un promontorio a ponente del Borgo: un bosco naturale di maestosi esemplari di leccio, corbezzolo, pino d’Aleppo, pino marittimo e pino domestico.
GIARDINO DI MEZZALUNGA: conosciuto come IL GIARDINO DI LIBERESO perché progettato da Libereso Guglielmi, giardiniere di Italo Calvino. Il giardino ha ricevuto riconoscimenti per la cura del verde.
CASA FORTE DI ROGLIO (privata), CASA FORTE DI CASSISI(privata), CASA FORTE DI BOTTINI nascosta all’interno di un edificio ottocentesco
(privata): le tre case forti avevano funzione controllo e avvistamento a ponente del borgo a difesa del territorio
DUE ANTICHE TORRI MERLATE dette del CORNARO che dominano la valle sino al mare (una detta “dei bacci” e l’altra “la camilla”)
IL MULINO A VENTO (rudere) sulla collina dei “Boschi”
CASA FORTE FRONTE MARE: già abitazione dello scultore Pietro Costa, Casinò comunale nei primi del Novecento dismesso all’apertura di quello di Sanremo per cui era pagato un diritto al Comune di Celle Ligure.
SENTIERO DELLE 7 CHIESE: percorso escursionistico di 15 km, realizzato dal Comune di Celle Ligure nel 2022, si snoda fra creuze e borghi frazionali e tocca la casa natale di Papa Sisto IV. Percorso adatto a tutti e che può esser suddiviso in itinerari più corti.
AREE VERDI GIOCO per bambini da 0 A 5 anni in Via Genova ai Piani di Celle) inaugurata nel maggio 2021 e in Via Poggi con baby pit stop.
AREA VERDE ATTREZZATA CALISTENICA, Piani di Celle inaugurata nel giugno 2021
AREE VERDI GIOCO ATTREZZATE nelle frazioni
I GIARDI, giardino delle scuole pubbliche con giochi per bambini e campetto da pallacanestro
VELA, SURF, SUP (Stand Up Paddle)
CINEMA SUL Pennello Crocetta IN ESTATE
CAMPI DA TENNIS, CAMPI DA PADEL
TOUR GUIDATI IN BICICLETTA
IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI: Stadio Comunale Olmo con pista di atletica; campi da calcio da 11 e da 7; Palazzetto dello sport e palestre; campo da bocce
IPPICA
NOTTE BIANCA A LUGLIO e AGOSTO: Borgo e lungomare si animano per tutta la notte di musica e spettacoli. Ristoranti e stabilimenti balneari propongono i lori piatti migliori
MUSEO DIFFUSO DELLA CERAMICA in Piazzetta Arecco, Passeggiata Carlo Russo e Galleria Pertini a tema matematico
EDIFICIO comunale dedicato a Raffaele Arecco: comprende l’ARCHIVIO STORICO comunale, con esposizione permanente della collezione del pittore ARECCO e di un quadro del XVII sec., ed uno SPAZIO POLIFUNZIONALE per incontri e manifestazioni
NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE PIETRO COSTA SULLA PASSEGGIATA A MARE CARLO RUSSO con sala espositiva, sala smart working, terrazze per eventi (anche matrimoni civili)
PROCESSIONE DELL’APPARIZIONE DI SAN MICHELE A MAGGIO con la cassa policroma di San Michele Arcangelo di A.M.Maragliano del 1694 ed i Cristi, imponenti crocefissi lignei.
PROCESSIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO CON MADONNA DEL ROSARIO: la PRIMA DOMENICA DI OTTOBRE si festeggia il Santo Patrono con la Madonna del Rosario con le seicentesche casse policrome della Madonna del Rosario e di S.Michele, entrambe di A.M.Maragliano, portate lungo le vie del borgo con gli artistici crocefissi lignei delle Confraternite.
FESTA DI SAN SEBASTIANO a GENNAIO nel Borgo in località San Sebastiano il Comune festeggia il Patrono della Polizia Locale con il concorso dell’associazione celenautica.
FIORI FRUTTA QUALITA’ QUARTO FINE SETTIMANA DI SETTEMBRE: evento ortoflorovivaistico e di biotecnologie a servizio dell’ambiente del Comune di Celle Ligure con il patrocinio del FAI. Il Borgo si trasforma in un giardino, ricco di colori e profumi.
NAVICELLE: Celle Ligure, Città dei Bambini, dedica il mese di GIUGNO ad una rassegna speciale per l’infanzia che prevede laboratori, spettacoli, teatro, mostre e giochi. Il manifesto di Navicelle è dell’artista Lele Luzzati.
SOGNI D’ORTO IN PRIMAVERA nel giardino comunale di Mezzaluna, disegnato da Libereso Guglielmi, il giardiniere di Calvino, due giorni dedicati all’orto, dalle sementi alle verdure e al frutteto.
UN PRESEPE LUNGO 2 KM E MEZZO DICEMBRE primi giorni di GENNAIO figure a grandezza naturale, stilizzate con fili luminosi su telai realizzati con canne di bambù intrecciate illuminano le vie dal Borgo sino alla Natività in via Ferrari.
CERIMONIA DI CONSEGNA BANDIERA BLU nel mese di LUGLIO sul Molo Crocetta si tiene la Cerimonia di Consegna della Bandiera Blu da parte di FEE (Foundation for Environmental Education) al Comune di Celle Ligure.
Nel 2023 si festeggia la trentesima Bandiera Blu.
BIENNALE DELLA CERAMICA appuntamento a cadenza biennale dedicato alla valorizzazione del Borgo e all’arte della ceramica contemporanea con mostre e laboratori.
BUONGIORNO CERAMICA a MAGGIO: il Comune di Celle Ligure partecipa alla festa diffusa della Ceramica Italiana promossa da AICC in contemporanea con le altre Città della Ceramica.
UN MARE DI LAVORO: evento del Comune di Celle Ligure con Cala Cravieu in collaborazione con MIUR-Ufficio Scolastico Regionale dedicato ai ragazzi per scoprire i mestieri legati al mare.
SAGRE ESTIVE del PESCE AZZURRO sul Pennello Crocetta nel mese di AGOSTO e di PECORILE SOTTO LE STELLE con le tradizionali focaccette.
MEETING ARCOBALENO ATLETICAEUROPA a LUGLIO si svolge la manifestazione internazionale di atletica leggera, inserita sia nel calendario FIDAL con qualifica di Manifestazione Internazionale che in quello del Circuito Internazionale “Europe Athletisme Promotion”.
Ristoranti, gastronomie e sagre offrono piatti tipici della cucina ligure di mare e della tradizione contadina: fritture di pesci e di verdure; buridda e pasqualina; ravioli,pansoti e pasta al pesto; frittate, melanzane ripiene e focaccette di patate.
BASILICO DOP di Celle Ligure, seminato in terra, coltivato e raccolto a due passi dal mare, è l’ingrediente principe del pesto del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio che si tiene ogni due anni nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova.
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA FRANTOIO di Celle Ligure Società Cooperativa.
ACCIUGHE SOTTOSALE DEL MAR LIGURE sono l’unico prodotto ittico a potersi fregiare del marchio IGP. E’ possibile acquistare le tipiche arbanelle di vetro con le acciughe sotto sale presso le pescherie del borgo.
PREBUGGIUN CELLASCO.
Il prebuggiun è un insieme di erbe selvatiche che, previa breve cottura, vengono utilizzate minestre, frittate, torta Pasqualina, ravioli e pansoti.
Il prebuggiun tradizionale cellasco, certificato dal Comune per distinguerlo dalle altre realtà territoriali, si caratterizza perché composto da sette erbe spontanee dal profumo e dal sapore intenso derivato dal fertile terreno argilloso: borragine (Borago officinalis), malva (Malva sylvestris), ravanello selvatico (Raphanus raphanistrum), grattalingua comune (Reichardia picroides), pimpinella (Sanguisorba minor), Silene rigonfia (Silene vulgaris) e grespino comune (Sonchus oleraceus).
Miele
Marmellate
Manufatti Ceramici
Ospitalità
Hotel San Michele
Un Hotel dove buon gusto e passione per l’arte caratterizzano gli ambienti molto accoglienti. Da quattro generazioni, i clienti sono seguiti con cura e simpatia, per far vivere loro una vacanza rilassante in un’atmosfera informale. Fiore all’occhiello la cucina a km 0, fatta di sapori genuini e gustose ricette regionali. Tutto a due passi da paesaggi marini di invidiabile bellezza.
Via Monte Tabor, 26
+39 019 990017
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www.hotel-sanmichele.it