Monteprandone
Monteprandone a colori
Comune di MONTEPRANDONE
(Provincia di Ascoli Piceno)
Altitudine
m. 280 s.l.m.
Abitanti
12953 (1600 nel borgo)
patrono
San Giacomo della Marca, 28 novembre
info turismo
Ufficio Turismo
Via Limbo, 1
Tel. 0735/710930 ; 0735/710938
turismo@comune.monteprandone.ap.it
urp@comune.monteprandone.ap.it
Ufficio Informazioni Turistiche (IAT)
Piazza dell’Aquila, 10
Tel. 0735/710820
iat@comune.monteprandone.ap.it
www.comune.monteprandone.ap.it
www.monteprandoneturismo.it
Il nome
L’origine del toponimo Monteprandone risale all’VIII sec. d. C. Si narra che un cavaliere franco-tedesco al seguito di Carlo Magno, di nome Brando o Prandone, giunse in questi luoghi e fondò il “castrum”, originariamente un accampamento militare.
La storia
Monteprandone sorge su un colle a circa 280 metri sul livello del mare. Il paese si trova a cinque minuti dalle dorate spiagge adriatiche di San Benedetto del Tronto e gode di un incantevole panorama che abbraccia il mare Adriatico, i monti Sibillini ed il Gran Sasso. È il paese nativo del francescano San Giacomo della Marca (1393 – 1476), del pittore Carlo
Allegretti (1555 – 1622) e del Vescovo Monsignor Eugenio Massi (1875 – 1944).
L’origine del toponimo Monteprandone risale all’VIII sec. d.C.: un’antica leggenda narra che, un cavaliere franco-tedesco al seguito di Carlo Magno, di nome Brando o Prandone, giunse in questi luoghi e fondò il “castrum”, originariamente un accampamento militare. L’occupazione del colle avvenne tra il IX ed il X sec. d.C., quando dalla pianura la popolazione si trasferì sulle alture in cerca di rifugio dalle incursioni dei Saraceni. Tra l’XI ed il XII sec. i monaci benedettini farfensi si insediarono nel Piceno, creando una “curte” consistente in case rurali e chiesetta, anche a Monteprandone. Ogni angolo del Centro storico, i vicoli, le piazze ed i monumenti custodiscono gelosamente il passato millenario di questo comune, conducendo il turista nella magica ed affascinante atmosfera rimasta intatta nel corso dei secoli. Le radici culturali di Monteprandone affondano nella figura centrale del suo Patrono, San Giacomo della Marca, espressione dei principi originali dell’ordine francescano e contraddistinta da innumerevoli opere di bene e dalla stima di coloro a cui ha offerto il suo aiuto, la sua vita è un faro che tutt’oggi illumina e guida il luogo natio.
San Giacomo della Marca nacque a Monteprandone nel settembre 1393 con il nome di Domenico Gangale. Si laureò in Giurisprudenza nel 1412 a Perugia, ma nel 1416 decise di abbandonare l’avvocatura per entrare nell’ordine dei Frati Minori. Fu consigliere di Papi e di Re, grande predicatore e pacificatore, nunzio apostolico nell’Europa dell’est. Costruì conventi, biblioteche, ospedali e orfanotrofi. Diede statuti civili a molte città e fondò i Monti della Pietà. Morì a Napoli il 28 novembre 1476. Fu canonizzato nel 1726 da papa Benedetto XIII.
Carlo Allegretti nacque nel 1555 da una famiglia agiata. Ad Ascoli iniziò lo studio del disegno e del colorito nella bottega del pittore Pietro Gaia e di Girolamo Buratti. Successivamente, girò l’Italia per studiare le migliori opere pittoriche. Si fermò a Venezia, dove seguì la scuola dei Bassano che influenzò la sua tecnica artistica. Tra le opere principali: Adorazione dei Magi, Martirio di San Bartolomeo (1608) e Natività della Vergine.
Mons. Eugenio Massi nacque il 13 agosto 1875 da una famiglia di piccoli coltivatori di Monteprandone. All’età di dodici anni Eugenio decise di entrare in convento e il 20 febbraio 1898 venne ordinato sacerdote. Successivamente, fu missionario in Cina dove costruì un ricovero per anziani e inabili, una chiesa e un grande acquedotto. Aprì anche due orfanotrofi, un ospedale e un convitto maschile. Grazie al suo grande impegno umanitario, il governo italiano decise di insignirlo dell’onorificenza di “Gran Ufficiale”. Morì nel 1944 e il suo corpo si trova tutt’ora in Cina.
Don Giovanni Sari nacque a Monteprandone nel 1771. Inizialmente studiò disegno a Roma, poi decise di divenire sacerdote e donare tutte le sue ricchezze e il suo patrimonio alla comunità monteprandonese. Infatti, nel 1802 ristrutturò a sue spese la chiesa della Madonna della Speranza. Morì nel 1892 e fu sepolto nella sua chiesa.
– Piazza dell’Aquila. Piazza dell’Aquila è la piazza principale del centro storico di Monteprandone, in cui si affacciano due degli edifici storici: Palazzo Campanelli, Palazzo comunale e Palazzo Montani.
– Via Limbo. Situata a ridosso delle mura castellane, via Limbo è una delle vie più caratteristiche del paese. Infatti, conserva ancora oggi le peculiarità tipiche delle vie medioevali, come archi e volte a crociera.
– Porta da Monte. Porta da Monte è l’ingresso ad ovest del borgo di Monteprandone. Fino al 1292 il Comune di Monteprandone era sotto la giurisdizione e protezione del Comune di Ascoli Piceno, tanto che sopra la Porta vi è ancora oggi raffigurato lo stemma della Città, capoluogo di Provincia.
– Antico lavatoio comunale. Realizzato nel 1908, l’antico lavatoio comunale era utilizzato in particolar modo dalle donne del paese per il lavaggio della biancheria e per l’approvvigionamento di acqua per usi domestici, diventando così un punto di ritrovo.
– Fonte Vecchia. La Fonte Vecchia, detta “Conserva”, prima del XVII secolo, era la sorgente più usata tra quelle del territorio. La popolazione sceglieva spesso di rifornirsi qui per abbeverare il bestiame e lavare i panni. Nel 1831 il Comune decise di dotarla di un abbeveratoio e un lavatoio in pietra.
– Chiesa San Leonardo. Chiesa San Leonardo è tra le costruzioni più antiche di Monteprandone, un’ex chiesa benedettina farfense costruita tra l’XI e il XII sec. L’interno presenta un soffitto con volte a crociera. L’esterno conserva l’originaria struttura gotica.
– Chiesa Collegiata di San Nicolò di Bari. La Chiesa Collegiata di San Nicolò di Bari è una chiesa preesistente fin dai primi secoli d’insediamento nel borgo. Ricostruita completamente all’inizio del XIX secolo su progetto dell’architetto Maggi, il suo interno si presenta in stile neoclassico a navata unica. Sopra l’altare maggiore svetta la pala raffigurante la Madonna con Bambino che porge il pallio a San Nicolò. Tra i sei altari laterali, da segnalare quello della Madonna dell’Addolorata – la cui statua viene utilizzata durante la storica Processione del Cristo Morto, quello dedicato alla Madonna di Pompei e quello di San Cirino, Santo compatrono di Monteprandone protettore degli agricoltori.
– Oratorio di San Giacomo della Marca, Casa Natale del Santo. Oratorio di San Giacomo della Marca, Casa Natale del Santo sorge dal 1581 nei pressi dove, secondo la tradizione, la famiglia Gangale possedeva una casa in cui nacque il Santo. L’interno è affrescato con scene della sua vita. Nel 1993, VI° centenario della sua nascita, è stata realizzata dagli artigiani di Ortisei, una statua in legno del santo, posizionata al centro dell’oratorio.
– Belvedere Don Giuseppe Caselli. Per ammirare il panorama dell’appennino marchigiano e abruzzese non si può non fare sosta sul Belvedere Don Giuseppe Caselli, eminente personalità e protagonista della vita paesana.
– Chiesa santa Maria delle Grazie e Santuario di San Giacomo della Marca. Su richiesta dello stesso Santo, il 22 agosto 1449 Papa Nicolò V autorizzò la comunità dei frati francescani di Monteprandone a costruire il convento e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. All’interno, la cappella della chiesa ospita una preziosa e venerata immagine della Madonna in terracotta del XV sec., donata a San Giacomo dal cardinale Francesco della Rovere. La nuova cappella di San Giacomo custodisce il corpo incorrotto del Santo.
– Villa Nicolai. Villa Nicolai è una struttura di particolare pregio culturale e architettonico della frazione di Centobuchi. Il palazzo, originariamente utilizzato per il controllo del territorio dai nobili Odoardi, fu ereditato dalla famiglia Nicolai dal marchese Diotallevi, che agli inizi del XX secolo lo ristrutturò come è visibile oggi.
– Chiesa Sant’Anna. Un tempo conosciuta come Santa Maria Pontellera, risale al XV secolo, è appartenuta all’Abbazia di Farfa. La devozione verso la Santa crebbe tanto che nel 1700 la chiesa ne prese la denominazione. Pregevole è la lunetta sopra il portone d’ingresso, raffigurante S. Anna con il Bambino Gesù in braccio, opera dello scultore G. Sassetti (1904).
– Accademia italiana di arte presepiale: L’Accademia Italiana di Arte Presepiale di Monteprandone, fondata dal maestro presepista Giovanni Rosati, presidente dell’Associazione culturale “Segui la cometa”, in collaborazione con Adriano Giacinti, è nata più di dieci anni fa. Nel tempo ha raggiunto notevoli risultati sia nella preparazione degli allievi sia nella condivisione e nello scambio di opere d’arte con altre associazioni nazionali. Modellando blocchi di gesso e pannelli di polistirene, maestri e allievi scolpiscono e dipingono scenari curati in ogni minimo particolare, dalle mura di mattoni alle teste delle fontane storiche. Il frutto di questo meticoloso e costante lavoro lo si può ammirare durante l’annuale Mostra Nazionale di Arte Presepiale, patrocinata dall’Amministrazione comunale, organizzata e curata dall’associazione “Segui la Cometa”, in collaborazione con le associazioni Monsignor Eugenio Massi e Pro Loco Monteprandone.
Percorsi pedonali.
Monteprandone ed i suoi colli – Monteprandone, Monterone, Montetinello, Monticello e Montecretaccio – sono l’ideale per coloro che amano le lunghe passeggiate; il senso di libertà che si prova nel camminare fra le bellezze della natura impagabile. Oltre a questo, i percorsi pedonali danno modo di raggiungere punti di notevole interesse storico:
- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con il Santuario di San Giacomo della Marca
- la Fonte Vecchia e l’Antico Lavatoio Comunale
- Villa Nicolai, situata nella frazione di Centobuchi.
Allo stesso modo, per gli appassionati della buona tavola, ci si può fermare nelle aziende enogastronomiche locali che s’incontrano lungo il cammino, per assaggiare i loro prodotti tipici (formaggi, vini e oli).
Percorsi cicloturistici
Sono disponibili numerosi percorsi ciclistici.
Museo Civico – Libreria Codici di San Giacomo della Marca.
Il Museo Civico – Libreria Codici di San Giacomo della Marca custodisce 61 volumi, di cui quattro autografi, appartenuti alla libreria del Santo. La collezione libraria, inoltre, annovera: trascrizioni di sermoni ed omelie e una lettera che San Giacomo scrisse a San Giovanni da Capestrano, suo amico e confratello. All’interno del museo sono anche presenti due antiche mappe di Monteprandone del XVIII e XIX sec. e una moneta coniata nel 1652 da Carlo II Gonzaga-Nevers, duca di Mantova e del Monferrato, in onore di San Giacomo della Marche.
Museo di Arte Sacra
Il Museo di Arte Sacra è allestito nella navata dell’ex Collegiata, in cui sono ancora visibili alcuni affreschi murai datati tra il XIV e il XVI sec. Il museo attualmente ospita alcune tele, reliquie e opere d’arte appartenenti alla Parrocchia di San Nicolò di Bari. All’interno del museo, vi sono anche un Crocifisso ligneo risalente al XIII sec., la statua della Madonna di Loreto del XVI sec. e la sezione dedicata a San Giacomo della Marca.
Museo di San Giacomo della Marca
Il Museo di San Giacomo della Marca, inserito nel circuito dei Musei Sistini del Piceno, ha sede all’interno del Chiostro del Santuario e custodisce oggetti personali del Santo e opere d’arte datate tra il XVI e il XIX sec. Vi si trovano il corredo liturgico del Santo composto dalle Sue vesti e dal crocifisso, oltre al sigillo col nome di Gesù e a un busto ligneo del XVII sec.
Festa del Patrono
Si svolge ogni anno il 28 novembre, giorno della morte del Santo monteprandonese.
La ricorrenza è di particolare importanza non solo per il Comune di Monteprandone e per i comuni limitrofi della provincia di Ascoli Piceno ma anche per numerosi comuni italiani e esteri in cui è stata storicamente accertata la presenza del Santo durante la sua longeva esistenza terrena.
Da qualche anno per iniziativa del Comune di Monteprandone è stato realizzato il progetto culturale “La Rete delle Città di San Giacomo della Marca”. Oltre a celebrazioni religiose a lui dedicate, durante i festeggiamenti si organizzano fiere di prodotti tipici e artigianato e numerose attività culturali.
Piceno d’autore
Da ormai sei anni a Monteprandone si svolge il festival letterario Piceno d’autore, in cui affermati autori dibattono diverse tematiche culturali e sociali, offrendo anche al pubblico l’opportunità di interagire.
Alba di Ferragosto in concerto
In occasione della festività di Santa Maria Assunta si organizza un concerto all’alba del 15 agosto. L’iniziativa si svolge in un angolo di Piazza dell’Aquila, da cui è possibile ammirare lo stupendo panorama illuminato dal sole che sorge.
Sagre estive
Nei mesi di luglio e agosto sul tutto il territorio monteprandonese si svolgono diverse sagre e manifestazioni enogastronomiche che propongono specialità del territorio e non solo.
Il dolce di san giacomo e le fave dolci.
La cucina dello spirito- “La Cucina dello Spirito” ha come obiettivo promuovere il territorio di Monteprandone nel suo assetto culturale e paesistico e nel suo patrimonio enogastronomico. Portata avanti da Ermetina Mira, albergatrice e ristoratrice, individua nella figura di San Giacomo della Marca un emblema identificativo della realtà locale ed utilizza la forza evocativa delle ricette e dei segreti della mensa monastica come veicolo di valorizzazione del territorio. La manifestazione, nei suoi tre cicli annuali (quaresimale, estivo e natalizio) propone diverse attività nelle località che fanno parte del circuito: conferenze, convegni, tavole rotonde, visite guidate, percorsi tematici, concerti di musica sacra, presentazioni di libri, degustazioni guidate, laboratori di gusto e cucina, cene rievocative nei chiostri. Il turista che segue questa proposta vive un’esperienza culturale forte ed emozionante, percorrendo i luoghi dello spirito e del raccoglimento come i chiostri e le piazze di borgo, osservando, ascoltando la loro quiete e assaggiando profumi e sapori lontani nel tempo, a lungo persi ma ritrovati grazie ad un’appassionata ricerca a ritroso nei secoli.
La cucina tipica della tradizione contadina– Colline coltivate a vite, uliveti secolari, frutteti e aie per animali da cortile rappresentano le produzioni monteprandonesi più radicate. Il mare è a due passi e nella cucina popolare non manca mai pesce fresco, spesso di piccola taglia, abbinato a ortaggi. Il clima mitigato dalla vicinanza al mare e rinfrescato dalla sua brezza crea condizioni ideali per la stagionatura dei salumi. La norcineria è un’arte ben nota tra i contadini locali, per cui vi capiterà di assaggiare salami, lonze e prosciutti ben invecchiati, ideali da accompagnare a un calice di Pecorino o Rosso Piceno. Tra i prodotti migliori si annovera sicuramente l’olio, ottenuto da cultivar autoctone come l’Ascolana Tenera che lo rendono profumato e ricco di polifenoli. A Monteprandone si possono assaggiare anche le olive fritte all’ascolana e i maccheroncini di Campofilone, pasta all’uovo tagliata finemente a mano, con ragù alla marchigiana. Durante il periodo natalizio il dolce tipico è il frustingo, impasto composto da frutta secca, cioccolato, liquore, canditi, olio e caffè mentre la Pasqua si festeggia con pizze di cacio e piconi come vuole la grande tradizione di cucina monastica qui fortemente radicata.
Il vino. La viticoltura in questi territori è favorita dalle migliori condizioni ambientali possibili. Il terreno delle colline monteprandonesi presenta una buona percentuale di argilla e ciò si presta in particolar modo alla coltivazione della vite. Le aziende vinicole locali sono da anni garanzia di qualità; la loro offerta di vini è vasta e di grande livello, da segnalare il Cavaceppo e Navicchio DOCG, il Pecorino e Rosso Offida DOC e lo Zipolo Rosso Marche IGP.
L’olio. L’ olio rappresenta uno dei punti di forza della produzione agricola monteprandonese. Gli oleifici locali, monitorando attentamente tutte le fasi di lavorazione delle olive, coltivazione, raccolta selezione ed estrazione, portano sulle tavole dei consumatori un prodotto dalle qualità eccellenti.
Olive all’ascolana. L’oliva all’ascolana rappresenta una specialità gastronomica del territorio ascolano ed uno dei piatti più rappresentativi del Piceno. A Monteprandone ogni anno la Pro Loco organizza la sagra dell’oliva all’ascolana, dove oltre alle olive i visitatori hanno la possibilità di degustare altre specialità, tra cui i vini tipici delle cantine prandonesi.
La farina. A Monteprandone la collaborazione tra gli agricoltori e le aziende agricole dà vita a farine adatte per ogni prodotto alimentare, in particolar modo ai diversi processi di panificazione.
La pasta. Materie prime, esperienza e attenzione al dettaglio sono gli ingredienti principali dei prodotti del Pastificio Iannini. La pasta, ruvida e porosa, è frutto della scelta delle migliori semole di grano duro, unicamente di provenienza italiana, e dell’acqua pura dell’acquedotto dei Monti Sibillini.
Il formaggio. La produzione casearia rappresenta un’unicità nel panorama produttivo agricolo di Monteprandone. I produttori locali offrono ottimi formaggi e ricotte lavorati artigianalmente. L’agnello IGP del Centro Italia viene allevato con foraggi di produzione propria e seguendo l’antica pratica della transumanza dai Monti della Laga ai Colli prandonesi.
Il miele. Il miele prodotto nel territorio è tra le eccellenze produttive del mondo rurale e che annovera diverse tipologie: miele millefiori, tiglio, acacia e castagno. E’ possibile fare una visita guidata su prenotazione presso i vari produttori.
Lo zafferano. La coltivazione locale dello zafferano ha per protagoniste alcune aziende a conduzione familiare. Nel pieno rispetto della terra, attraverso l’uso esclusivo di concimi organici provenienti da allevamenti biologici, tenendo a bada gli infestanti a mano o con l’aiuto di piccoli mezzi agricoli, si effettua giornalmente la raccolta e l’essiccamento dello zafferano, avendo cura di preservare al meglio le qualità organolettiche dello stesso, garantendo alta qualità a prodotto finito.
L’ortofrutta. Le aziende ortofrutticole locali lavorano nel segno della sostenibilità agricola, mantenendo i propri poderi nelle migliori condizioni attraverso l’attenzione e la preservazione. Si scelgono le varietà ortofrutticole direttamente sul campo, con l’ausilio di esperti agronomi; primizie fresche, gustose e genuine provenienti dalle campagne marchigiane. Dalla raccolta sino alla vendita, i prodotti vengono preparati per la commercializzazione senza lasciare nulla al caso.