Buonvicino
Rapporti di buon vicinato
Comune di BUONVICINO
(Provincia di Cosenza)
Altitudine
m. 400 s.l.m.
Abitanti
2229 (107 Nel borgo)
info turismo
Ufficio Comunale, Via Vittoria
Tel. 0985 85085
www.comune.buonvicino.cs.it
sindaco.buonvicino@asmepec.it
Il nome
Buonvicino è nato intorno alla seconda metà del Trecento dall’unione di tre casali, due di origine ellenica (Salvato e Tripidone) e uno di origine romana (Triggiano), riappacificati grazie all’opera dei monaci basiliani. Questo rapporto tra “buoni vicini” avrebbe, secondo la tradizione, dato nome al borgo. Più probabile, invece, che all’origine del toponimo vi sia il baco da seta – bombiyx in greco – che veniva coltivato in questa zona.
La storia
In parte montano e in parte dislocato nella valle del fiume Corvino, il territorio di Buonvicino arriva quasi a lambire il Tirreno nei pressi di Diamante. Il borgo antico sorge su uno sperone roccioso all’interno del Parco nazionale del Pollino. Il Comune comprende altre 19 contrade sparse per la vallata, nelle quali risiede la quasi totalità della popolazione. Se la parte più vicina a Diamante è la solita espansione edilizia fuori controllo, basta spostarsi di pochi km per apprezzare, in contrada Lago, il palazzo ducale costruito verso la fine del Seicento dalla famiglia Cavalcanti. Nel centro storico sorge il palazzo De Paola dei baroni di Malvito, che acquistarono il feudo di Buonvicino dai Sanseverino. La rivolta popolare contro i De Paola risparmiò solo Ippolita Laudomia, la quale, con la restaurazione del feudalesimo, andò in sposa a Lucio Cavalcanti, barone di Sartano. La dinastia dei Cavalcanti portò nuovo vigore al borgo, che conobbe un intenso sviluppo urbanistico. A quel periodo risalgono la chiesa madre – dedicata al santo locale, Ciriaco, che fu abate nel monastero di Santa Maria dei Padri – e il vicino palazzo ducale, ora palazzo Caglianone, abitato da privati. Degni di nota anche i tre palazzi nobiliari attribuiti alla famiglia Cauteruccio. Il primo si trova abbandonato nella piazzetta XVII Settembre; il secondo, acquisito dal Comune, è ora sede del Museo Arti e Gusto Buonvicino; il terzo, acquistato da privati, ha dato vita, insieme ad altri immobili, al Borgo dei Greci, il primo Albergo Diffuso del Parco del Pollino.
Istituito nel 1988 fra Calabria e Basilicata, il Parco nazionale del Pollino è la più vasta area protetta d’Italia, e anche quella che, in un Paese densamente popolato come il nostro, interpreta al meglio il concetto anglosassone di wilderness: un’area naturale dove la presenza dell’uomo è rarefatta e gli occhi si riempiono solo di verde, di spazio, di cielo, di roccia. Da Buonvicino partono numerosi sentieri naturalistici. Nella valle del Corvino s’incontra la grotta (con attigua chiesetta) in cui visse da anacoreta San Ciriaco Abate tra il X e l’XI secolo. Risalendo la montagna, a 800 m d’altitudine si trova il santuario della Madonna della Neve. A valle del villaggio di Serapodolo, nei cui pressi hanno il loro habitat cinquanta tipi di orchidea selvatica, si raggiunge il Sasso dei Greci, un antico insediamento greco.
Il borgo è un dedalo di viuzze, “sporti” e scalinate su cui si affacciano portali di buona fattura. Ha un’aria slabbrata e terragna, e un belvedere – dov’è posta la statua monumentale di San Ciriaco – da dove lo sguardo spazia sul parco marino della Riviera dei Cedri e sul golfo di Policastro.
Il Museo Arti e Gusto Buonvicino racchiude la storia del paese in cinque sezioni tematiche: archeologia (testimonianze degli insediamenti bizantino e longobardo venuti alla luce presso il Sasso dei Greci), arte popolare (documentazione dei mestieri del territorio), arte sacra, arte contemporanea e beni ambientali. Una sala è dedicata a Ippolito Cavalcanti, vissuto a cavallo tra XVIII e XIX secolo, duca di Buonvicino e gastronomo alla corte dei Borboni, autore del Trattato di cucina teorico-pratica contenente più di mille ricette.
Nel periodo pasquale la cultura gastronomica si intreccia con quella religiosa: è tradizione trascorrere la Pasquetta nel Parco del Pollino portando con sé pietanze come la pasta al forno, il capretto con patate al forno, la frittata di asparagi, ‘a pizzatua dolce o salata.
Il 4 e il 5 agosto si celebra la festa dedicata alla Madonna della Neve a 800 metri in quota tra tarantelle e piatti tipici. Segue, a metà settembre, la festa patronale: San Ciriaco è portato in processione nella valle del Corvino, dove lo si ricorda mangiando fusilli con sugo di carne di capra, baccalà e peperoni fritti, spezzatino e trippa di capra.
Rapsodia d’Autunno è la serata che i ristoranti dedicano alle ricette di Ippolito Cavalcanti, l’Artusi meridionale. Seguono le feste di Natale, dove protagonisti sono i dolci come le chinuule, i cannariculi e le crespelle.
Ristorazione
Ristorante La Collina
Accogliente ristorante dove si può gustare un menu ricco di prelibatezze della migliore cucina locale. Ottima la scelta dei vini. Cordialità e simpatia dei titolari.
Contrada Mezzana, 20
+39 340 0972093
franco1969@tiscali.it
Ospitalità
B&B Albergo Diffuso Borgo dei Greci
Immobili antichi ristrutturati dove sono state ricavate varie stanze matrimoniali e 2 monolocali con angolo cottura. Tutte le stanze sono dotate di tutti i comfort alcune con terrazzo solarium.
Via Principe Umberto, 12
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