stemma-AnghiariAnghiari
Tra il Tevere e l’Arno

Comune di ANGHIARI
(Provincia di Arezzo)
Altitudine
m. 429 s.l.m.
Abitanti
5867 (1500 nel borgo)

info turismo
Ufficio turistico
Associazione Pro Anghiari, Tel. 0575 749279
Sistema Museale di Anghiari, piazza Mameli 1/2
Tel. 0575 787023 / Fax 0575 787356
www.comune.anghiari.ar.it

Lo spirito del luogo

stemma-AnghiariIl nome
La forma angolare del castello antico (castrum angulare) è probabilmente all’origine del nome del borgo, che un’altra interpretazione fa invece derivare dall’ammasso di “ghiaia”, accumulata dal Tevere nei millenni, su cui è costruito il centro storico.

 

La storia
1048, in una pergamena conservata a Città di Castello è riportato per la prima volta il nome di Anghiari.
1181, inizia, con l’edificazione di una seconda cerchia di mura, la ricostruzione del borgo devastato dagli aretini sei anni prima.
1224, San Francesco, di ritorno dalla Verna, è ospitato dai signori di Anghiari, cui lascia in ricordo la tunica, oggi esposta presso il Santuario della Verna.
1259, il corso del Tevere, che prima scorreva vicino al borgo, è deviato verso Sansepolcro nella zona più bassa della valle.
1385, Anghiari entra a far parte della Repubblica fiorentina.
1440, il 29 giugno le truppe fiorentine e papali sconfiggono nella piana sotto le mura l’esercito milanese di Filippo Maria Visconti che cercava di espandersi oltre l’Arno. La Battaglia di Anghiari è l’evento che tramanda questo borgo ai posteri, grazie al mito creatosi intorno al celebre affresco di Leonardo da Vinci, dipinto in palazzo Vecchio a Firenze e andato perduto. Il capolavoro è stato poi “ricostruito” e reinterpretato da grandi artisti, primo fra tutti Rubens.
1860, Anghiari aderisce alla monarchia dei Savoia e quindi allo Stato italiano.

Gli anghiaresi conservano uno spirito battagliero che deriva loro dalla visione quotidiana della pianura ai piedi del borgo medievale, intorno a cui si agitano ancora gli spiriti dei guerrieri che presero parte alla Battaglia d’Anghiari e che, probabilmente, furono nella mente di Piero della Francesca quando in Arezzo affrescò le battaglie di Costantino e di Eraclio.

Bastione inviolabile grazie alle potenti mura duecentesche, ebbe una grande importanza nel Medioevo per la sua posizione strategica. Fiera della sua toscanità, Anghiari fu consacrata alleata e testimone della civiltà fiorentina dopo la battaglia del 29 giugno 1440 celebrata da Leonardo con un capolavoro scomparso, ancora oggi oggetto di ricerche. L’aura di mistero, che la magia del tempo rende ineffabile, penetra negli scorci medievali che rimandano a passioni splendenti, a ore febbrili, a rumori di spade.

Anghiari è uno splendido borgo medievale che domina la verde valle dell’alto Tevere.
Questo angolo di Toscana ha visto il passaggio nel 1164 di Thomas Becket: l’Arcivescovo di Canterbury ottenne dagli allora signori di Anghiari le carbonaie del Castello dove gli Spedalieri di Sant’Antonio, suoi accompagnatori, costruirono un oratorio. Su di esso fu poi edificata (sec. XIII-XIV) la chiesa di Sant’Agostino, ampliata nel 1464 in seguito al crollo del campanile.

Di origine ancora più antica, forse rupestre, è la chiesa della Badia, il primo luogo di culto nel borgo (sec. XI). La delicata immagine tardotrecentesca del Crocifisso in legno dell’altare maggiore attira l’attenzione per due particolari: il perizoma del Cristo con la bella decorazione dipinta sullo sfondo e i capelli, veri, un tempo abbondanti e oggi tagliati per devozione.

Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita tra 1628 e 1740 e restaurata più volte esternamente, si trova dietro l’altare la Madonna delle Grazie, terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia.

L’imponente rocca costituiva il nucleo fortificato attorno a cui si sviluppò Anghiari.
Il Cassero fu luogo di difesa e monastero camaldolese, chiamato per questo Conventone. Insieme all’antico Cassero, la torre dell’orologio, detta il Campano, è un elemento emergente del paesaggio urbano di Anghiari. Terminata nel 1323, fu distrutta nel 1502 e ricostruita un secolo dopo, quando, per l’occasione, vi fu sistemato l’orologio. L’ultimo restauro è della prima metà dell’Ottocento.

Al centro del nucleo antico del paese, il palazzo Pretorio mostra nella facciata i segni della struttura originaria, con finestre ad arco a tutto sesto, un grande affresco situato sotto una loggia e stemmi in terracotta e pietra. Il palazzo era parte della Rocca e fu residenza dei podestà e dei vicari della Repubblica Fiorentina fin dal 1386.

Palazzo Taglieschi è subito riconoscibile per l’articolata facciata: infatti, pur essendo una costruzione rinascimentale, nasce dall’unione armonica di case-torri preesistenti. Di fronte vi è il palazzo del Marzocco, edificio del XV secolo che apparteneva alla nobile famiglia degli Angelieri e oggi, dopo il restauro, è sede del Museo delle Memorie e del Paesaggio.

L’antica via di ronda era il tracciato viario situato nella parte settentrionale delle mura. Dal 1444 questo tratto di cinta muraria ha subito numerosi interventi di ricostruzione al fine di rendere il borgo inespugnabile in caso d’attacco con artiglierie. Con l’innalzamento delle mura (contemporaneo alla costruzione delle porte di Sant’Angelo e di Santa Martino, tra il 1181 e il 1204) furono inglobate le merlature medievali ancora visibili in alcuni tratti.

Gli interventi d’ampliamento della chiesa di Sant’Agostino culminarono nel 1463 con la singolare costruzione del torrione a pianta semicircolare.

Piaceri e Sapori

Tennis, sentieri attrezzati per passeggiate, trekking e mountain bike.

In piazza Baldaccio, già detta del Mercatale, è dal 1388 che ogni mercoledì si svolge il mercato, mentre il teatro dei Ricomposti, costruito nel 1790 con una facciata in stile rinascimentale, riconsegna il borgo alla sua forte vocazione culturale.

Pregevoli scorci paesaggistici, reperti storici, pievi e castelli caratterizzano il territorio di Anghiari, che può facilmente coniugare arte, artigianato, natura e buona cucina.
Nel Comune sono presenti due aree naturali protette, la Riserva naturale dei Monti Rognosi e quella della Golena del Tevere: quest’ultima sta per essere recuperata a fini naturalistico-ricreativi.

Palazzo della Battaglia: ospita il Museo delle Memorie e del Paesaggio nella Terra di Anghiari. Particolare importanza è dedicata alla Battaglia di Anghiari quale avvenimento storico, politico ed artistico. Inoltre, strumenti preistorici, manufatti romani, frammenti scultorei altomedievali, manoscritti antichi, ceramiche invetriate e armi da fuoco, raccontano la storia della Valtiberina dall’antichità a oggi.

Museo Statale di palazzo Taglieschi: le venti sale offrono al visitatore una notevole raccolta di dipinti e sculture di scuola toscana e umbra, arredi sacri e utensili, nella cornice di un palazzo del Quattrocento.

Museo della Misericordia: è ospitato nella ex cappella del Corpus Domini.

Mostra mercato dell’artigianato della Valtiberina toscana, 24 aprile-2 maggio: uno degli appuntamenti più attesi della vallata che conferma la vocazione artigianale e antiquaria di Anghiari.

Palio della Vittoria, 29 giugno: suggestioni e tradizioni della Toscana di confine a ricordo della famosa Battaglia del 1440 celebrata dal genio di Leonardo. Al tramonto scocca l’ora del Palio, epica sfida fra i corridori rappresentanti dei Comuni limitrofi: il vincitore andrà in premio il Palio.

Musica, spettacoli e teatro fra le antiche mura, luglio-agosto: concerti e spettacoli nelle piazze del borgo.

Tovaglia a Quadri, 11-19 agosto: cena toscana con storia teatrale in quattro portate. La gente del luogo si racconta nella piazzetta del Poggiolino fra memorie autentiche e miti locali.

I Centogusti dell’Appennino, primo fine-settimana di novembre: mostra-mercato dei prodotti enogastronomici del territorio.

anghiari_piatto borgoSono i “bringoli” il classico piatto anghiarese: spaghettoni di sola acqua e farina fatti a mano dalle massaie del paese e conditi con sugo di funghi porcini raccolti nei boschi della Val Tiberina oppure con sugo di carne “chianina”.

Il prodotto di Anghiari, se così si può dire, è il “tempo”, ovvero la patina che si deposita sulle cose, le venature del legno, le ore che trascorrono impolverate sui nostri oggetti.
Il borgo è un nido di consumati antiquari che battono le zone vicine alla ricerca di preziose testimonianze del passato.
La passione si è trasformata in attività commerciale grazie alla presenza, in paese, di abili restauratori, artigiani capaci di restituire qualsiasi oggetto al suo primitivo splendore.

Ospitalità

La Locanda del Pellegrino B&B

Di antiche origini, sorge su una struttura storica dove si sono avvicendati migliaia di pellegrini nel corso dei secoli. In posizione strategica fra Toscana e Umbria, con affaccio su una bella vallata. Posto ideale per gli amanti del turismo slow, tra silenzio, natura e bellissime escursioni. Home restaurant biologico.

  Loc.à Ponte alla Piera, 14
+39 0575 1787036
  +39 366 9014050
  info@anticadimoradelpellegrino.com
 www.anticadimoradelpellegrino.com