San Casciano dei Bagni
Le terme del Granduca
Comune di SAN CASCIANO DEI BAGNI
(Provincia di Siena)
Altitudine
m. 582 s.l.m.
Abitanti
1745 (327 nel borgo)
Patrono
San Cassiano, 13 agosto
info turismo
Ufficio Informazioni, Tel./fax 0578 58141
www.sancascianodeibagni.org
www.comune.sancascianodeibagni.si.it
Il nome
Fontis clusinii in epoca romana, Curtis de Bagno nell’Alto Medioveo, e quindi dall’XI secolo San Casciano dei Bagni, ad accomunare i vari toponimi è stato sempre il riferimento alle sorgenti termali. Si comprende così il ruolo preminente dei bagni rispetto al borgo, il quale è sorto appunto grazie alla presenza di questi.
La storia
V sec. a.C., secondo la tradizione furono gli etruschi, con il lucumone di Chiusi Porsenna, a fondare le terme intorno alle quali sarebbe sorto il borgo.
IV-V sec. d.C, fondazione della chiesa di Santa Maria ad Balnea (oggi della Colonna).
IX sec., inizia la dominazione feudale dei Visconti di Campiglia.
995, il primo documento scritto è la donazione della Curtis (de) Bagno all’abbazia di San Salvatore.
1081, il toponimo San Cassiano compare per la prima volta in una querela dell’abbazia di San Salvatore contro la famiglia degli Aldobrandeschi.
1215, i Visconti di Campiglia abbandonano la politica filo-imperiale e ghibellina per allearsi con i guelfi di Orvieto e Firenze contro Siena. 1327, San Casciano si trova coinvolto nella lunga guerra tra i quattro rami della famiglia Monaldeschi per la supremazia su Orvieto.
1412, Monaldo dei Visconti di Campiglia firma la Convenzione che lega San Casciano alla Repubblica di Siena.
1443, Giovanni dei Visconti di Campiglia rinuncia a favore della Repubblica di Siena a tutti i diritti che l’antica famiglia feudale aveva su San Casciano e il castello di Fighine.
1555, Siena è conquistata dalle truppe imperiali e medicee, ma San Casciano si schiera con gli esuli della Repubblica Senese. 1559, San Casciano entra a far parte del Granducato di Toscana e uno dei suoi cittadini, Aurelio Manni, diventa il fidato collaboratore di Cosimo I.
1607, il Granduca Ferdinando I fa erigere il porticato davanti al Bagno della Ficoncella, dando impulso alle cure termali per le quali il borgo diventa noto in Europa fino a tutto il Settecento.
1643, le armate pontificie attaccano per due volte San Casciano, sempre respinte dalle truppe medicee.
1769, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo visita le terme e il borgo; nel 1850 vi giunge Leopoldo II.
1860, San Casciano vota per l’unione al Regno d’Italia.
Siamo nei luoghi della Toscana più bella, dove – scrive Veronica Ferretti – posando “lo sguardo sconfinato sui dolci declivi si ha la sensazione di librarsi in volo sopra un mare verde e azzurro, in un luogo infinitamente sereno dove la natura col variare delle stagioni mostra sempre nuovi colori. E’ un mondo che parla all’intimo del cuore, un bisbigliare di suoni portati dal vento, un respiro dall’aria fresca, in una dimensione quasi irreale. Dai percorsi sinuosi la vista spazia su bianche case coloniche che sfavillano nel verde, antichi borghi, rovine di castelli, giardini secolari…”. Qui tutto è natura e benessere, e ancora scorrono le acque termali: agli etruschi, loro scopritori, piaceva ascoltarne il gorgogliare dalla profondità della roccia.
Le sorgenti termali hanno reso famoso nei secoli questo antico borgo sui colli senesi, quasi al confine con il Lazio (è al terzo posto in Europa per portata di acque termali). La sua conformazione urbanistica invita a un percorso circolare, che inizia e termina a Porta di Sopra, girando intorno alla collina su cui è posto il centro storico. L’immagine con cui si presenta San Casciano dei Bagni è quella del castello con le mura e l’elegante torre. In realtà il castello è un falso storico d’inizio Novecento, ma ben integrato nell’ambiente circostante.
Dal belvedere di piazza Matteotti, prima di entrare nel borgo, si ammira uno dei panorami più belli della campagna toscana. Voltate le spalle alla moderna fontana in bronzo e pietra realizzata da Bizhan Bassiri, iraniano di nascita e sancascianese d’adozione, ci si trova di fronte la porta di Sopra, il palazzo Lombardi e le due torri medievali a pianta pentagonale che sono i resti delle antiche fortificazioni.
Salendo per via San Cassiano si raggiunge la collegiata di San Leonardo, radicalmente trasformata alla fine del XVI e nella seconda metà del XVIII secolo, quando assunse l’attuale connotazione. Il portale in stile gotico, rinvenuto nel 1948, è stato rimontato sulla facciata principale. Sull’altare maggiore vi è una grande pala del senese Pietro di Francesco Orioli (1490) raffigurante l’Incoronazione della Madonna.
Adiacente alla collegiata si trova la chiesa di Sant’Antonio risalente al XVI secolo e modificata in stile barocco. Al suo interno sono conservate una statua lignea trecentesca della Madonna e opere del contemporaneo Bizhan Bassiri.
Poco oltre troviamo l’antica piazza del mercato con un pozzo in travertino locale e il palazzo Comunale, fino al XVIII secolo residenza dei Podestà, alcuni dei quali ne hanno adornato la facciata con i propri stemmi.
Proseguendo si incontrano tre degli edifici più belli del centro storico: palazzo Fabbrucci, un tempo residenza di una delle più importanti famiglie locali, il cui maggior rappresentante fu Pamfilo, capitano attivo nella guerra del 1553-59 tra Siena e Firenze; palazzo Bulgarini e il palazzo dell’Arcipretura, cinquecentesca sede dell’autorità religiosa che nei secoli ha ospitato prelati provenienti da tutta Europa per curarsi alle Terme dove, nel 1769, soggiornò anche il Granduca Pietro Leopoldo.
Addentrandosi negli stretti vicoli dai significativi nomi di via della Pace e via del Silenzio, si scende fino alla Porticciola, la porta in blocchi di travertino più difficile da espugnare perché in cima a una ripida salita. Spostandosi nell’altro versante del borgo si raggiunge la chiesa della Concezione, oratorio cinquecentesco che conserva un prezioso affresco del Pomarancio, risalente alla seconda metà del XVI secolo. Davanti la chiesa si scorge la suggestiva piazzetta del Pozzo così chiamata per la presenza di un antico pozzo in travertino.
Proseguendo lungo i resti delle antiche mura si incrocia un percorso salute all’interno del quale è possibile accedere liberamente alle acque raccolte nelle antiche vasche termali del Bagno Grande e del Bagno Bossolo.
Tornando nel centro storico si giunge a via Tullo Ostilio, con la sua suggestiva scalinata in travertino che dalla contrada del Gattineto conduce direttamente alla Porta di Sopra, riportando così il visitatore al punto di partenza.
Poco fuori dal centro storico si possono ammirare il Portico della Ficoncella, voluto dal Granduca Ferdinando I nel 1607 e oggi prezioso decoro del Centro Termale Fonteverde, e la chiesa di Santa Maria della Colonna, il monumento più antico di San Casciano (XI secolo), edificato su un tempietto dedicato alla dea della salute Igea, risalente al V secolo d.C. All’interno della chiesa sono presenti un altare di epoca rinascimentale e numerosi affreschi di scuola senese e orvietana.
Da visitare, infine, il castello turrito (XV secolo) nella frazione Fighine e, soprattutto, il piccolo borgo medievale di Celle sul Rigo, dov’è possibile trovare quiete sistemazioni in campagna (splendido il paesaggio a Ponte a Rigo) e mangiare una buona bistecca di chianina.
Cure termali (le acque sono solfate, calciche, fluorite, magnesiache: informazioni tel. 0578 57241, www.fonteverdespa.com), tennis, percorso salute, area attrezzata pic-nic, sentieristica per trekking, equitazione (Centro Ippico Il Poggio, tel. 0578 53748).
Intorno a San Casciano dei Bagni ci sono le emozioni della campagna toscana che, al confine con Umbria e Lazio, diventa un susseguirsi di colline ondulate, dove il verde dorato degli ulivi e i filari di viti disegnano un paesaggio unico al mondo. Qui è bello perdersi sulle strade secondarie, tra le crete aspre e selvagge e i campi di frumento e girasole, scrutando in fondo ai viali di cipressi i grandi poderi in pietra. Meritano una visita le frazioni di San Casciano: Celle sul Rigo col suo pozzo secentesco, la torre medievale e le grotte scavate nel tufo, Palazzone ricca di boschi e vigneti, Fighine col suo castello.
Palio di San Cassiano, la domenica antecedente il 13 agosto, festa del patrono. Preceduti dal corteo storico dove sfilano splendidi costumi rinascimentali, si svolgono i giochi tra le quattro contrade (Campanile, Gattineto, Porticciola e Pozzo), al termine dei quali si corre il Palio vero e proprio: la Corsa delle Ranocchie, dove i quattro rappresentanti delle contrade spingono una carriola con sopra una rana viva.
Sagra dei Pici, a Celle sul Rigo, ultima domenica di maggio: si gustano qui gli autentici pici, uno squisito primo piatto realizzato con farina e acqua nella doppia versione al ragù o all’aglione.
Sagra del Ciaffagnone, terza domenica di giugno: festa dedicata al piatto tipico di San Casciano.
Festa del Vino, a Palazzone, quarta domenica di giugno: esposizione e degustazione del Chianti Doc locale.
Premio per il Giornalismo Culturale, settembre.
Concerto di Capodanno, collegiata di San Leonardo.
I ciaffagnoni sono una sorta di grosse frittelle di acqua e farina che, dopo la cottura, vengono cosparse di pecorino oppure zucchero. Il buglione è un secondo piatto a base di carni miste di agnello e pollo in umido.
Il vino Docg Chianti Colli Senesi e l’olio extravergine di oliva Dop.
Ospitalità
Fonteverde Spa
Lussuoso Resort in un palazzo del ‘600, immerso nella Val D’Orcia. A disposizione degli ospiti, una magnifica Spa, completamente ristrutturata nel 2021 e sette piscine termali con sorgenti naturali. Il ristorante propone gustose ricette della migliore cucina tradizionale toscana e specialità mediterranee. Particolarmente accurata la scelta dei vini proposta dalla cantina.
Località Terme, 1
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