Badalucco
Il paese del buon vivere

Comune di BADALUCCO
(Provincia di Imperia)
Altitudine
m. 179 s.l.m.
Abitanti
1080 (500 nel borgo)

patrono
San Giorgio, 23 Aprile – Santa Maria Assunta, 15 Agosto

info turismo

Ufficio Informazioni Turistiche

Via Marco Bianchi, 1
Tel. 0184 407007
info@comunedibadalucco.it

www.comune.badalucco.im.it

Lo spirito del luogo

Il Nome

Per apprezzare al meglio lo straordinario scenario in cui si presenta Badalucco occorre salire in cima alla Collina di San Nicolò. Dall’alto si possono osservare la natura lussureggiante che lo circonda, gli oliveti terrazzati e la struttura urbanistica tipica dell’entroterra ligure, che dalla rocca digrada fino alle fresche acque del torrente. Situato all’inizio della Valle Argentina a 179 m slm, il borgo dista una decina di chilometri dalla zona costiera e si propone come un’alternativa ideale per i visitatori che desiderano natura, pace, relax e buon cibo lontano dal caos e dalla folla estiva delle spiagge.

La storia

 

  • Le origini del toponimo, attestato nel XIII secolo nella forma arcaica di Baaluco sono connesse al verbo onomatopeico batare, da cui il corrispettivo italiano badare, nel senso far la guardia, sorvegliare, forse in riferimento all’antica funzione di caposaldo fortificato del borgo. Secondo altre fonti, il toponimo deriverebbe dal termine latino Bella Ducius, ossia popolo guerriero, ad indicare il carattere particolarmente indomito delle antiche genti liguri. Ulteriori ipotesi hanno infine proposto un’etimologia derivata da Baal-lucus, con riferimento alla presenza in tempi remoti di un bosco sacro dedicato al culto del dio fenicio Baal.
  • La zona di Badalucco fu abitata sin dai tempi remotissimi, come attestato da reperti funerari del periodo Eneolitico ritrovati presso la Tana Bertrand, caverna sepolcrale situata ai piedi del monte Faudo. Scavi effettuati all’interno della caverna nel 1906 dalla nobildonna inglese Grace Mary Crowfoot, hanno portato alla luce cimeli quali una collana in perline di calcite, strumenti litici, oggetti in osso e ornamenti vari, oggi conservati presso il Museo civico di Sanremo, il Museo Bicknell di Bordighera e l’Ashmolean di Oxford in Inghilterra.
  • Nell’età preromana l’area di Badalucco, ai tempi conosciuta come Costa Ronziglia, venne abitata da popolazioni di Liguri Montani. Nel corso dell’età di Ferro dette tribù fortificarono il Colle di San Giorgio o di Campo Marzio, punto strategico molto importante per l’intera zona. Il baluardo fu sede di sanguinose battaglie tra i Liguri e le legioni romane, sino a quando nel 181 a.C. la zona cadde completamente sotto l’egemonia di Roma.
  • Nel XIII secolo la zona divenne feudo dei Conti di Ventimiglia, i quali diedero ordine di edificare un castello sulla collina di San Nicolò ove si insediò il Conte Oberto. L’amministrazione di Oberto suscitò tuttavia un profondo malcontento tra i Badalucchesi che si ribellarono in più di un’occasione per l’eccessiva avidità del conte.
  • Con la fine del dominio del Conte Oberto a metà del Duecento, il borgo passò sotto  il dominio genovese e iniziò un lungo periodo di pace e prosperità.

Badalucco è conosciuto come il “PAESE DEL BUON VIVERE” per il suo stile di vita sostenibile e il  borgo incarna pienamente tale concetto: un’oasi di relax, distante dallo smog e dai rumori della città, dove il paesaggio è caratterizzato dal suono dell’acqua del torrente, dal canto degli uccelli e dalle voci dei bambini che giocano liberamente nei caruggi e nelle piazze, proprio come un tempo. Badalucco rappresenta una realtà in cui la convivialità trova quotidianamente spazio, in cui le tradizioni vengono preservate e la comunità si trasforma in una vera e propria famiglia. In questo luogo la popolazione locale è profondamente legata alla propria cultura e tradizioni nonché al torrente Argentina, spirito guida che con la sua ansa abbraccia amorevolmente il centro abitato da secoli.

Buona parte del tessuto urbano del paese, protetto da una cinta muraria con cinque porte, si formò nel XV secolo. Badalucco ha la tipica struttura dei borghi liguri di entroterra, con case in pietra a vista tra caruggi lastricati, passaggi coperti, scorci panoramici, scalette e piazzette colorate.
Il centro della vita del borgo è la Piazza Duomo, di fronte alla parrocchiale barocca di S.M.Assunta e San Giorgio, seicentesca ma con rifacimenti ottocenteschi.

Sulla piazza affaccia il cinquecentesco Palazzo Boeri mentre tra i caruggi è il palazzo gotico della Confraria, di fine XIV secolo, con le sue storie di beneficenza nascosta.

Importante anche la settecentesca chiesa di Nostra Signora della Misericordia con la sua piazzetta colorata.

A valle e a monte del borgo sono caratteristici i tardomedievali ponti della Madonna degli Angeli e di Santa Lucia “tagliato” da una delle porte di accesso all’abitato.

In cima alla collina la chiesetta di San Nicolò poggia sui pochi resti del castello dei conti di Ventimiglia.

Le vie del borgo sono abbellite dal “Museo all’aperto” un’installazione di ceramiche artistiche di artisti nazionali e internazionali realizzate negli anni Novanta del secolo scorso.

il percorso geologico di Badalucco evidenzia le peculiaritá geologiche del nostro territorio: un originale percorso di geologia urbana, denominato “Oceano Badalucco ” che si sviluppa sul lungofiume del centro abitato; un’eccezionale sezione naturale dei terreni del Cretaceo Superiore (70-80 milioni di anni fa) consente di osservare gli strati e le pieghe dei sedimenti prima depositati sul fondo di un antichissimo oceano e poi coinvolti nella formazione delle Alpi.

Piaceri e Sapori

Il turista avrà l’opportunità di addentrarsi nel cuore del borgo e scoprire il labirinto di viuzze lastricate e passaggi coperti; l’amante della fotografia potrà cogliere angoli caratteristici di architettura medievale e ammirare il “Museo all’aperto”.

A Badalucco risiedono abili artigiani che propongono opere uniche di oreficeria, cestineria, liuteria, ceramica. Su prenotazione è possibile effettuare laboratori di ceramica e intreccio creativo presso l’Art Gallery del paese.

Le passeggiate sui monti e colline che circondano il paese sono ben segnalate e offrono bellissimi scorci panoramici sulla natura lussureggiante e gli oliveti circostanti, mentre le fresche acque del torrente Argentina sono ideali per la balneazione in estate.

Il calendario del borgo è ricco di eventi culturali, artistici e  musicali nonché di visite guidate gratuite durante il periodo estivo.

La Badalucco Art Gallery ospita mostre d’arte temporanee di ceramica, pittura, scultura e fotografia durante tutto l’anno.

L’antico Museo Frantoio Roi è visitabile su prenotazione.

Lo “Scotezzo”: la domenica di Pasqua dopo la messa, gli abitanti del paese si sfidano ad un duello con le uova di gallina, facendole cozzare l’una contro l’altra. Questo antico gioco coinvolge grandi e piccini in un’atmosfera di gioiosa convivialità.

Il 5 Agosto ricorre la festa della Madonna della Neve, l’effige di Maria viene celebrata con riti solenni e una processione nei pressi del Santuario situato sul Monte Carmo.

La terza domenica di settembre è occasione del celeberrimo “Festival dello Stoccafisso a Baücôgna”. L’evento che ha raggiunto oltre cinquanta edizioni ed è uno dei più attesi dell’intero ponente ligure, prevede animazioni per le vie del borgo e la degustazione dello storico piatto.

Badalucco è regno dell’Oliva Taggiasca e sede di due frantoi produttori di ottimo olio extra vergine d’oliva.

I rinomati ristoranti locali propongono menù gustosissimi a base di cucina tradizionale o moderna, preparati con cura e con l’utilizzo di prodotti locali.

Lo “Stoccafissu a Baücôgna” (Stoccafisso alla Badalucchese) è un piatto a base di merluzzo essiccato, cucinato secondo un’antica ricetta locale. Lo Stoccafisso di alta qualità utilizzato in questa preparazione proviene dalle isole Lofoten in Norvegia.

Il fagiolo di Badalucco (Presidio Slow Food) chiamato “Rundin” per via della sua forma ovoidale, è piccolo, carnoso, latteo e sa irretire il palato con la morbidezza e delicatezza della pasta. Seminato a giugno, si raccoglie a ottobre e si consuma lesso, condito con olio extra vergine, aglio, alloro, salvia e qualche grano di pepe, oppure in pastella nei “frisciöi”(frittelle). Ma il piatto di cui è senz’altro il condimento tipico è lo “zemin”, un’ottima zuppa di fagioli con verdure e carne.