Montechiarugolo
La Contea dei Torelli

Comune di MONTECHIARUGOLO
(Provincia di Parma)
Altitudine
m. 128 s.l.m.
Abitanti
11175 (86 nel borgo)

patrono

San Quintino, 31 ottobre

info turismo

UIT – Ufficio Informazioni Turistiche  Presso Municipio
Piazza Rivasi 3 – tel. 0521 687766
e-mail manifestazioni@comune.montechiarugolo.pr.it
www.comune.montechiarugolo.pr.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il toponimo deriva probabilmente dal latino Mons Clariculus, ossia “Monte chiaro, spoglio di alberi”; nel tempo il nome mutò in Monticulus rivulus, Monticuli Reguli, Monte Clerevulo, Monteclariculo e Monteclaruguli.

Lo stemma  Inquartato: nel primo e nel quarto, su sfondo rosso, il toro rampante dorato (stemma dei Torelli); nel secondo e nel terzo, su sfondo argenteo, il biscione visconteo verde incoronato, ondeggiante in palo, ingollante a metà un putto ignudo di carnagione, posto in fascia e in maestà, crinito di nero, con le braccia aperte (stemma dei Visconti). Lo scudo è timbrato da una corona comitale d’oro gemmata, simbolo di contea.

La storia

Il borgo medievale di Montechiarugolo sorge verso il  X secolo, in seguito ai disboscamenti eseguiti dai monaci agostiniani dell’abbazia di Santa Felicola.

Nel 1121 viene edificato l’originario castello difensivo per volere dei Sanvitale e nei secoli successivi il castello perviene ai Visconti.

Nel 1406 il duca Giovanni Maria Visconti assegna al condottiero Guido Torelli il feudo di Montechiarugolo che nel 1428 viene elevato al rango di contea.

Nel 1612 il conte Pio Torelli, insieme a diversi esponenti della nobiltà parmigiana, viene accusato di aver preso parte alla congiura ai danni del duca Ranuccio I Farnese, condannato a morte e i suoi beni vengono confiscati. Ha inizio la lenta decadenza di Montechiarugolo, assorbita dalla Camera Ducale di Parma.

Il 4 ottobre del 1796 il castello fu al centro di uno scontro di modeste dimensioni ma grande risonanza, noto come Battaglia di Montechiarugolo, fra tra un gruppo di austriaci e una rappresentanza della Guardia Civica Reggiana affiancata da soldati francesi. Secondo un’importante ipotesi storica pare che il tricolore italiano, anche se ancora senza nessun significato politico, fosse lo stendardo sotto cui combatterono le milizie della Repubblica Reggiana proprio a Montechiarugolo (Giosuè Carducci nel 1897 menzionò Montechiarugolo in occasione del suo discorso a Reggio Emilia per il primo centenario della nascita del Tricolore.)

L’episodio d’armi fece da preludio al Risorgimento italiano e lo stesso Napoleone Bonaparte volle lodare l’impresa dei primi patrioti, commemorando i volontari periti in battaglia come “ i primi che avevano versato il loro sangue per la libertà”.

Nel 1806, dopo l’annessione del Ducato di Parma e Piacenza all’Impero francese, Montechiarugolo divenne sede del nuovo comune (o mairie), comprendente le frazioni di Monticelli, Basilicanova, Basilicagoiano, Tortiano, Piazza, Sant’Ermanno e Pariano.

Montechiarugolo è a tutt’oggi capoluogo e sede municipale dell’omonimo comune, a cui fanno capo le altre frazioni.

Il borgo storico di Montechiarugolo, del quale è ancora ben visibile la cinta muraria, mantiene pressoché inalterata la struttura medioevale e si organizza intorno al Castello, principale attrazione.

Lasciando la strada provinciale incontriamo Via Margherita che con i suoi palazzotti colorati, addossati gli uni agli altri, che recano ancora ben visibili le tracce delle antiche arcate in mattoni, conduce rapidamente all’ingresso del maniero medievale, magnificamente conservato.

Il castello è legato al nome di Pomponio Torelli, nipote di Pico della Mirandola, mecenate e umanista coltissimo, diplomatico e ambasciatore dei Farnese presso le corti italiane ed europee che trasformò il castello in una vera e propria corte.

Il nome del borgo è legato inoltre a quello di due artisti illustri: Antonio Marchi e Adriano Spatola.

Antonio Marchi, personalità della cinematografia italiana contemporanea, pur avendo lavorato come regista per un brevissimo periodo – dal 1946 al 1957 – si trovò a collaborare con personalità del calibro di  Luigi Malerba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini, lasciando una traccia indelebile del suo operato. «Se sono diventato regista di film è stato per imitare Antonio Marchi» dichiarò Bernardo Bertolucci.

Adriano Spatola, i cui resti mortali riposano nel piccolo cimitero di Montechiarugolo, fu  protagonista della poesia del Novecento, editore e critico letterario, il suo progetto poetico totale si inserì a pieno titolo nel quadro delle vicende dell’avanguardia internazionale.

Come ogni maniero che si rispetti, anche il castello di Montechiarugolo ha il suo fantasma, la Fata Bema. La leggenda narra che Bema fosse una bellissima ragazza di nobile origine che, rimasta orfana in tenera età e priva di mezzi, aveva preso a girovagare ed era diventata indovina.

Accusata di stregoneria perché leggeva la mano predicendo il futuro, venne  rinchiusa nel carcere della Rocchetta di Parma e dopo  diverse fughe e peregrinazioni trovò riparo a Montechiarugolo dove fu amata e benvoluta dalla gente del borgo. Ebbe però la triste sventura di prevedere la tragica sorte del figlio di Pomponio, l’amato Pio Torelli, coinvolto nella congiura contro i Farnese e decapitato.

Secondo la leggenda nei sotterranei del castello venne scoperta una mummia perfettamente conservata; una iscrizione graffita, ormai scomparsa, recitava “Della Bema questo è il corpo, chi felice viver vuole, non lo tolga dal suo letto”: si narra infatti che ogni volta che si è cercato di separare Bema dal suo amato castello sul paese si siano abbattuti terremoti, alluvioni o pestilenze!

La Bema aveva troppo amato Montechiarugolo per abbandonarlo dopo la morte: il suo spirito aleggia ancora tra le spesse mura del castello e ogni 19 maggio, a mezzanotte, il suo fantasma si mostra sugli spalti del castello per  ricordare la morte atroce di Pio, l’unico uomo da lei amato. Solo ai puri di cuore è riservato il privilegio di poterla vedere.

Il borgo si stende ai piedi del castello e conserva ancora importanti tracce dell’antica cinta muraria.

Degni di nota il Castello, il Palazzo Civico, la chiesa di San Quintino e, nelle immediate vicinanze, il Convento di Santa Maria delle Grazie e l’Oratorio del Romito, oltre a numerosi altri edifici posti nelle altre frazioni.

 

Il Castello – La struttura attuale risale agli inizi del sec. XV; tracce delle prime architetture difensive, costruite molto probabilmente due secoli prima, sono intercettabili nel nucleo a nord della Torre. Guido Torelli, divenuto feudatario di Montechiarugolo nel 1406, commissionò le opere di ristrutturazione ed ampliamento ad un architetto militare, di probabile formazione lombarda. Con la morte del figlio Pio, terminò l’illuminata signoria del Torelli e la fortezza fu confiscata dalla Camera Ducale. Fu poi venduto dallo stato nel 1864 ed è tuttora di proprietà privata.

L’interno del castello presenta sale riccamente ammobiliate e decorate: i preziosi mobili, gli affreschi, gli arazzi, le magnifiche decorazioni e le preziose iscrizioni sono testimoni dell’antico splendore del Castello e della potenza di chi lo abitò.

 

Palazzo Civico – Restaurato di recente dall’Amministrazione Comunale, è sede del Consiglio Comunale, ospita il Comando della Polizia Locale, la sala Matrimoni e viene utilizzato per mostre temporanee. L’edificio risale alla fine del XVI secolo, probabilmente venne costruito sulle rovine di un precedente palazzo del XV secolo, come dimostrano gli archi e i pilastri del porticato stradale sul lato sud. Nel XVI secolo furono aggiunti la loggia sul cortile interno e i due saloni del piano nobile. Si ipotizza che il palazzo sia appartenuto ai Torelli e confiscato nel 1612 a seguito della “Congiura dei feudatari” ai danni del Duca di Parma Ranuccio Farnese.

 

Chiesa Parrocchiale di S. Quintino – L’attuale chiesa è stata ricostruita agli inizi del XX secolo su progetto dell’architetto Camillo Uccelli, sulla base della primitiva chiesa romanica di cui rimane soltanto la parte absidale esterna. Ospita alcune opere pregevoli: un “Ecce homo” in terracotta policroma attribuito a Giuseppe Sbravati (fine ‘700); alcune statue lignee del XVI e XVII; una bellissima pala d’altare con “Assunzione” attribuita a Clemente Ruta (sec. XVIII). Di recente sono riscoperti e restaurati una serie di affreschi della fine del ‘400: una “Annunciazione”, un “S. Quintino ed il povero” ed una “Madonna con S. Lucia”. Al centro della parete una “Madonna della Misericordia” che apre il mantello a protezione di quattro giovani nobili, con la scritta sottostante “Hoc opus fecit fieri Ursina” – A.D. MCDLXXXIII (1483)”; la scritta consente di identificare i quattro giovani come i figli di Marsilio Torelli (Francesco, Cristofero, Barbara e la stessa Orsina) feudatario di Montechiarugolo.

 

Il Convento di S. Maria delle Grazie e l’oratorio del Romito – Marsilio Torelli nel 1489 dispone la costruzione di un convento nei pressi di Montechiarugolo “ad edificazione e conforto spirituale della popolazione”. I lavori vengono ultimati nel 1523 grazie all’impegno di Damigella Trivulzio, che dona il convento ai Frati Minori. Al convento venne annesso l’Oratorio del Romito, costruito per i viandanti negli anni di maggior splendore dell’Abbazia di Santa Felicola, in corrispondenza di un guado sull’Enza. Rimasto in stato di abbandono per molti secoli, il Romito viene riedificato dai frati del Convento nel XVII sec. In epoca napoleonica il Convento e il Romito vengono soppressi e sconsacrati; il Convento resta di proprietà dello Stato che lo adibisce a caserma e quindi a fabbrica di polvere da sparo. Ceduto all’asta nel 1870 con altri beni demaniali, diviene proprietà per lascito ereditario della pia società di Don Bosco che lo destina ad uso scolastico.

L’oratorio subì altre vicende e dal 1867 è di proprietà privata ed inserito nelle pertinenze di Villa La Vignazza.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

La stazione termale di Monticelli Terme rinomata per le sue acque salsobromoiodiche

https://www.termedimonticelli.it/

facilmente raggiungibile anche a piedi attraverso il Cammino dell’Acqua

http://www.pianetamondotraversetolo.com/it/viaggi-nella-biodiversita/il-cammino-dellacqua/montechiarugolo/

Nelle immediate vicinanze si trovano anche l’Ippodromo del castello

http://www.ippodromodelcastello.it/

e l’Area di riequilibrio ecologico Il Castello, un’area di 6 ettari inserita nel progetto regionale di Tutela e Valorizzazione della Fascia Fluviale della Media Val d’Enza, nato con l’intento di creare una rete di aree di tutela naturalistica della fascia fluviale della Val d’Enza, con funzione di corridoio ecologico per preservare il territorio da usi non adeguati al corso d’acqua. L’A.R.E. “il Castello costituisce un nodo di questa rete ecologica lungo il Torrente Enza ed è caratterizzata da una ricca vegetazione di farnie, rovere, frassino, pioppi e salici; la fauna è rappresentata da specie legate alle zone umide fluviali e perifluviali e agli habitat palustri come Picchio verde, Scricciolo, Pettirosso, Rana Dalmatina, Capriolo.

https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette/are/arepr01

Palazzo Civico, posto nel cuore del Borgo, ospita mostre temporanee organizzate direttamente dall’Amministrazione Comunale.  Fotografi, pittori, scultori e artisti diversi espongono opere interessanti e molto apprezzate dal pubblico.

MAGGIO

Apparizione della Fata Bema

Ogni anno il 19 maggio, in occasione dell’anniversario della morte del Conte Pio Torelli nel 1612, la Fata Bema torna a far visita al Castello di Montechiarugolo in nome dell’amato.
In tale occasione al Castello viene organizzata una suggestiva visita notturna a lume di candela per cercare le tracce della presenza della Fata Bema.

 

GIUGNO

Tortellata di San Giovanni

Numerose le Associazioni Locali che organizzano la tradizionale cena a base di tortelli d’erbetta, rigorosamente all’aperto, per poter attendere insieme e godere della benefica “rozäda äd san Zvan”, la rugiada di San Giovanni, che arriva proprio nella notte del solstizio d’estate, una serata particolare, che fonde tradizioni di origini cristiane e pagane che si perdono nella notte dei tempi ma che a Parma e Provincia vengono ancora celebrate con tantissima partecipazione.

 

LUGLIO

Dall’Alabastro allo Zenzero con Anteprima Barezzi Festival

Mostra mercato dedicata ai prodotti naturali e biologici, mercatino dell’ingegno, spettacoli musicali e gastronomia. Di recente la manifestazione ospita l’Anteprima del Barezzi Festival di Parma, importante evento musicale dal respiro internazionale che si prefigge di promuovere e diffondere musica di qualità.

 

Concerti de la Filarmonica Arturo Toscanini

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini, di cui il Comune di Montechiarugolo è socio attraverso l’Unione Pedemontana Parmense, diversi sono gli appuntamenti estivi con i concerti di musica classica eseguiti dalla Filarmonica Arturo Toscanini ospitati nelle cornici più prestigiose del Territorio, quali il cortile interno del Castello e le antiche e pregiate Ville private presenti nelle frazioni limitrofe. La Direzione Principale della Filarmonica è affidata al maestro Enrico Onofri.

 

 

AGOSTO

 

ErmoColle

l palio poetico musicale teatrale ErmoColle è una vera e propria sfida tra compagnie teatrali, esordienti e non, provenienti da tutta Italia. Unica a livello nazionale, la competizione si svolge ogni anno nel corso delle prime due settimane di Agosto e svela luoghi sempre diversi e suggestivi della provincia di Parma. Montechiarugolo da anni appoggia e ospita il progetto, proponendolo ogni volta in una diversa location esclusiva tra le numerose presenti sull’intero Territorio.

 

Parmigiano-Reggiano in Festa

Negli ultimi giorni di Agosto la frazione di Monticelli Terme ospita una kermesse interamente dedicata al “Re” dei Formaggi, di cui il nostro Comune è uno dei principali produttori a livello provinciale. Tavola rotonda, degustazioni, gare di taglio, premio del miglior formaggio prodotto, cottura della forma come una volta, iniziative culinarie, “Porte Aperte” nei caseifici e tanto altro ancora, con coinvolgimento del pubblico, delle attività commerciali e di ristorazione oltre a tutti gli attori del mondo agricolo e caseario.

 

SETTEMBRE

Tutti Matti…in Emilia

Tappa della rassegna di circo contemporaneo internazionale a cura dell’Associazione Culturale “Tutti Matti per Colorno”, organizzatrice dell’omonimo Festival che offre la scena ad artisti e performer da ogni angolo del mondo.

 

OTTOBRE

La Battaglia di Montechiarugolo

Rievocazione storica per ricordare lo scontro avvenuto a Montechiarugolo il 4 ottobre 1796 tra un gruppo di austriaci e una rappresentanza della Guardia Civica Reggiana affiancata da soldati francesi. Napoleone scrisse di questa battaglia in una sua lettera.

Alcuni storici affermano che il tricolore italiano, anche se ancora senza alcun significato politico, fosse lo stendardo sotto cui combatterono le milizie della Repubblica Reggiana nell’episodio di Montechiarugolo.

Giosuè Carducci nella sua orazione per il 1° centenario del tricolore a Reggio Emilia citò Montechiarugolo, parlando della nascita del Tricolore “…sicché impaziente ormai d’opere la gioventù affrettò in Montechiarugolo le prove d’una vendetta di Gavinana. Per ciò tutto, Reggio fu degna che da queste mura si elevasse e prima sventolasse in questa piazza, segnacolo dell’unico stato e dell’innovata libertà, la bella la pura la santa bandiera dei tre colori.

 

Internazionali di Tennis Emilia Romagna

Il President Tennis Club di Basilicanova organizza da anni eventi internazionali: prima i tornei Futures ed ora i Challenger.

Si svolgono qui gli Internazionali di Tennis dell’Emilia Romagna Challenger 125, secondo torneo italiano più importante dopo gli Internazionali d’Italia, disputati al Foro Italico di Roma.

In questa occasione Montechiarugolo ha visto i professionisti fra i più importanti del mondo Top 100 Ranking International ATP, come lo spagnolo Tommy Robrero, lo statunitense Frances Thiafoe (vincitore dell’APT Challenger 125 2020) e la stella nascente del tennis italiano Lorenzo Musetti.

 

DICEMBRE

Concerti di Natale

Rassegna natalizia di concerti eseguiti nelle chiese di tutto il Territorio da gruppi corali, oltre ad esibizioni in altre location di gruppi musicali o solisti e special guest.

Tortelli d’erbetta: uno scrigno di pasta fresca all’uovo che racchiude un ripieno a base di ricotta vaccina, Parmigiano Reggiano, uova e un pizzico di noce moscata. Lessati in acqua calda, scolati al dente, la tradizione li vuole “affogati nel burro e asciugati nel Parmigiano Reggiano”!

Innaffiati da un buon Lambrusco, accompagnati dal salume locale come Prosciutto di Parma o Salame di Felino e dalla immancabile “torta fritta”, costituiscono un vero pranzo da re.

La “Torta fritta”, contrariamente a quanto si può credere, non è un dolce ma una versione golosa del pane. Si tratta infatti di un impasto “povero” a base di farina, acqua, olio, sale e lievito;  tirata sottile, tagliata a losanghe, fritta nello strutto bollente e servita caldissima, la “Torta fritta” è una vera golosità!!

Il Parmigiano Reggiano è considerato il “Re” dei formaggi ed è prodotto, ancora come mille anni fa, esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po.

A Montechiarugolo, situato nel cuore della zona di produzione, la media Val d’Enza, sono presenti tutti i passaggi della filiera: dall’allevamento delle bovine da latte ai caseifici, passando per le coltivazioni – destinate all’alimentazione delle bovine – dei cereali e dei secolari Prati Stabili Polifiti, vero patrimonio di biodiversità con oltre 100 erbe ed essenze per ettaro, che regalano al Parmigiano Reggiano il suo sapore unico ed inconfondibile.

I numeri di Montechiarugolo sono altissimi: 10 i caseifici attivi per la produzione, stagionatura e commercializzazione di più di 110.000 forme all’anno di Parmigiano Reggiano, oltre ai 47 allevatori con un totale di 9.300 e più capi.

Ristorazione

Ristorante Mulino di Casa Sforza

Un luogo storico, a due passi dal borgo, sulle prime colline parmensi, dove sarete immersi nella natura e avvolti dal profumo del fieno che nutre i nostri animali per produrre il buon Parmigiano Reggiano. Vi aspettiamo per farvi gustare i nostri piatti genuini e vivere un’esperienza di benessere e relax, in un posto dall’atmosfera magica, a due passi da Parma.

  Via Maestà, 63 – Basilicanova
  +39 0521 683158
  +39 347 6542135
  mulinodicasasforza@libero.it
  www.ristorantemulinodicasasforza.com