Sarnano
Sarnano piu’ di quanto immagini
Comune di Sarnano
(Provincia di Macerata)
Altitudine
m. 539 s.l.m.
Abitanti
3070 (391 nel borgo)
Patrono
Santa Maria Assunta, 15 agosto
info turismo
IAT Ufficio Informazioni e accoglienza Turistica
B.GO GARIBALDI,88
Tel.0733657144
iat.sarnano@regione.marche.it
Il nome
Sul perché Sarnano si chiami così sono state avanzate diverse ipotesi. L’ipotesi più probabile, è che derivi da Sarnus e che sia un toponomino prediale, cioè il nome di un terreno derivato dalla quello del suo proprietario. In tal caso, sarebbe da ricondurre, quindi, a un’assegnazione di terre ai veterani di Augusto.
La storia
Quando si percorre l’entroterra maceratese lungo la Strada Statale 78, al confine tra la provincia di Macerata e quella di Fermo, il vostro occhio viene d’un tratto catturato dall’inconfondibile profilo di Sarnano che si staglia sullo sfondo fiabesco dei Monti Sibillini. Queste terre, abitate già in tempi lontani da Umbri e Piceni, furono plasmate prima dalla centuriazione romana e poi dalle tradizioni feudali, finché un gruppo di uomini coraggiosi e determinati si batterono per fondare una libera comunanza, autonoma dal dominio dei Brunforte, signori del luogo: fu così che il 1° giugno 1265 nacque il Comune di Sarnano. Protetto dalle sue mura e dall’amore dei suoi abitanti che l’hanno preservato per oltre sette secoli, Sarnano è una meta dalle tante sfaccettature: un affascinante patrimonio storico, artistico e culturale, montagne da vivere in ogni stagione, acque termali per rigenerare il corpo e lo spirito e una tradizione gastronomica che delizia il palato. In un borgo medievale Costruito interamente in mattoni, il centro storico di Sarnano è un grande museo a cielo aperto che racconta l’evoluzione del paese dalla sua fondazione fino al XVIII secolo, quando fu costruita la quarta e ultima cerchia muraria. Esso, infatti, mantiene intatta la forma ellittica del castrum medievale: un borgo fortificato che si inerpica sul colle formando una fitta rete di vicoli e piazzette, dove il tempo sembra essersi fermato. Tutte le strade convergono verso la Piazza Alta dove sorgono la Chiesa di Santa Maria e il Palazzo del Popolo con il Teatro della Vittoria, mentre più in basso, troviamo il polo museale e la Chiesa di San Francesco con accanto l’ex convento francescano, oggi Municipio, e la Biblioteca che conserva antichi codici miniati. Passeggiando potete scorgere le antiche porte di accesso e osservare strutture architettoniche tipiche del Medioevo come le case a ponte, le case a sbalzo e un barbacane ancora ben riconoscibile. Soffermatevi sui particolari: guardate ad esempio, le misteriose incisioni sui portali o i piccoli accessi accanto ai portoni di alcune case. Questi ultimi sono noti come “Porte del Morto”, un tempo utilizzate esclusivamente per far uscire le salme dei defunti e poi prontamente richiuse come a voler tenere la Morte fuori dalle mura domestiche. All’interno del centro storico, due sono i principali scrigni d’arte del Comune di Sarnano: il polo museale in via Giacomo Leopardi e la Chiesa di Santa Maria di Piazza. Dedicata alla patrona, Santa Maria Assunta, questa chiesa è in stile romanico, a navata unica ed è sovrastata da una torre campanaria i cui rintocchi, ancora oggi, scandiscono le ore. Oltrepassato il suo sorprendente portale in pietra incisa, all’interno potete ammirare affreschi del XV e XVI secolo, tra cui l’Incoronazione della Vergine, Bambino ed angeli musicanti di Lorenzo D’Alessandro, Maestro del Rinascimento Marchigiano.
Sarnano è nota fin dagli anni Trenta per le sue Terme di San Giacomo dove vengono convogliate tre tipi di acque che sgorgano da vicine sorgenti: l’oligominerale “San Giacomo”, l’oligominerale bicarbonato-calcica “Tre Santi” e la minerale sulfurea-salsa “Terro”. Tutte dotate di molteplici proprietà benefiche queste tre acque vengono utilizzate per curare disturbi dell’apparato urinario, digerente e del ricambio, malattie reumatiche, respiratorie e circolatorie, patologie dermatologiche e ginecologiche. Grazie alla presenza di una qualificata equipe di medici e fisioterapisti potete effettuare anche visite specialistiche, esami diagnostici, kinesiterapia, riabilitazione, terapia fisica e strumentale.
Dal 2017 le Terme di San Giacomo, trasferite in un nuovo stabilimento, offrono una completa esperienza di benessere. Potete rigenerarvi nella SPA dotata di hydrolife con acqua termale, bagno turco, bagno romano e docce emozionali, rilassarvi tra massaggi e trattamenti estetici e, durante l’estate, fare un bagno rinvigorente nella piscina all’aperto con acqua bicarbonato-calcica.
La dolce suggestione che c’è nella parola “borgo” trova conferma a Sarnano, ammantato di un’aureola angelicale che non è solo quella del Serafino imprigionato nello stemma, ma anche il volto adorante della Madonna del Crivelli custodita nella pinacoteca e la tranquillità dei Monti Sibillini, con i loro pascoli sterminati e l’aria frizzante. Sorvolato da nuvole di cherubini e circondato dai monti azzurri, il cotto rosso dei tetti si stende come un manto protettivo sulle case e le strade disposte a spirale, per sfociare nella piazza delle meraviglie. Intorno, impervie cime, rossastre pareti di roccia, verdi vallate e boschi di querce e faggi secolari, riattualizzano le memorie e i sentimenti francescani.
La fioritura dei Piani di Ragnolo, l’altopiano che sovrasta Sarnano. Una fioritura completamente spontanea, un autentico regalo della natura: uno spettacolo da contemplare e fotografare.
Dalla fine di maggio alla metà di giugno, sbocciano 51 specie di orchidee selvatiche. La fioritura dei Sibillini però non è fatta solo di orchidee, ma anche di genziane, ranuncoli, papaveri, violette, narcisi e asfodeli.
Itinerario Via delle Cascate Perdute. Nei pressi del centro storico di Sarnano si trovano tre suggestive cascate, collegate da un itinerario che ha preso il nome di Via delle Cascate Perdute. Due di questi tre salti del torrente Tennacola, infatti, sono rimasti a lungo nascosti dalla vegetazione e sono tornati alla luce solo nel 2020.
Si tratta di un itinerario facile, lungo poco meno di 6 km, con pochissimo dislivello (80 metri di media) e un solo breve tratto in forte pendenza prima della Cascata dell’Antico Molino. Riposatevi, rinfrescatevi, fate il bagno, se volete, ma soprattutto godetevi lo spettacolo di questo luogo incantato, dove l’acqua modella le rocce e copre ogni suono della natura.
Dalle Cascatelle potete tornare indietro verso il centro di Sarnano o proseguire sul percorso escursionistico che conduce alle Pozze dell’Acquasanta e alla Cascata del Pellegrino.
Eremo di Soffiano. Abbiamo notizia dell’Eremo di Soffiano fin dall’anno 1101, quando i figli del Conte Ismidione donarono la terra in cui sorge l’eremo al Prete Alberto e a i suoi compagni, che ne fece un luogo di meditazione e di preghiera, erigendovi una cappella. In seguito, l’eremo fu abitato dai Francescani e non è improbabile che lo stesso San Francesco abbia fatto sosta qui lungo il cammino. l’Eremo o Grotta di Soffiano è ancora uno dei luoghi più frequentati tra i boschi sarnanesi. Situato a pochi chilometri dal Santuario di San Liberato (San Ginesio), l’Eremo si raggiunge con una breve passeggiata adatta a tutti e fattibile in ogni stagione, tanto che il 24 dicembre è ancora tradizione celebrare lì la Santa Messa della Vigilia.
A pochi chilometri dal centro storico, le piste da sci di Sassotetto e Santa Maria Maddalena si affacciano sulle colline marchigiane, verso la costa adriatica, tanto che nelle giornate limpide potete sciare guardando il mare all’orizzonte. Per gli amanti delle passeggiate, intorno al borgo di Sarnano si snodano numerosi itinerari percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo che conducono alla scoperta di angoli incantevoli, celati nei meandri di una natura silenziosa e in perfetta armonia con i suoi abitanti. Tra le mete naturalistiche più amate ricordiamo la cima di Pizzo Meta con la sua vista sul Mare Adriatico,la Valle dei Tre Santi, un suggestivo percorso tra boschi, corsi d’acqua, gole rocciose e cascate, e le Cascatelle di Sarnano, piccola oasi di pace a due passi dal centro.
Le creste delle nostre montagne sono ideali anche per cimentarsi in discipline adrenaliniche come il Bike Enduro, praticabile su tre diversi percorsi. Sarnano, infine, è il luogo perfetto per il battesimo del cielo: caratterizzato da correnti d’aria favorevoli tutto l’anno, è uno dei siti di volo in deltaplano e parapendio più rinomati d’Italia.
All’interno della Pinacoteca Civica, oltre alla magnifica Madonna Adorante il Bambino con angeli musicanti di Vittore Crivelli, osservate le opere di Simone De Magistris, Vincenzo Pagani, Stefano Folchetti, Marchisiano di Giorgio da Tolentino, ma anche quelle di Pietro Alamanno, Giovanni Angelo d’Antonio e Niccolò di Liberatore L’Alunno, queste ultime provenienti dalla Chiesa di Santa Maria. Lo stesso edificio ospita, inoltre, il Museo dell’Arte Sacra, il Museo delle Armi Antiche e Moderne, il Museo dell’Avifauna dei Sibillini e il Museo dei Martelli, mentre nel palazzo municipale potete scoprire le opere del pittore Gavasci.
Sarnano fa da cornice a numerosi eventi in ambito storico, culturale, gastronomico e non solo, che animano il paese in diversi periodi dell’anno.
La seconda domenica di agosto si svolge il Palio del Serafino, rievocazione storica tra le più antiche delle Marche, durante la quale le quattro contrade sarnanesi, dopo il corteo per le vie del centro, si contendono la vittoria nei giochi del tiro alla fune, salita del palo, corsa con la brocca e taglio del tronco.
Una volta l’anno, i tortuosi tornanti della strada da Sarnano a Sassotetto si trasformano in una pista automobilistica d’eccezione con il Trofeo Scarfiotti, gara in salita di rilievo internazionale che vede sfrecciare prototipi da corsa e auto storiche tra i costoni della montagna.
Poi Castrum Sarnani, un tuffo nelle suggestive atmosfere medievali, La notte dei folli, con musica live e artisti di strada; spettacoli teatrali all’aperto, serate dedicate alla musica e alla poesia, Sarnano Comix, festival del fumetto e della cultura pop, Sarnano in botte, fiera del vino novello e del vino nuovo, Festa del Ciauscolo e del salame spalmabile un weekend all’insegna delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio, Sarnano On Ice pista di pattinaggio sul ghiaccio e senza dimenticare l’appuntamento del 15 agosto, festa della patrona Santa Maria Assunta, che vede ogni anno l’esibizione di un personaggio di punta del mondo dello spettacolo.
La tradizione gastronomica sarnanese è legata alle usanze dei montanari e delle famiglie contadine. Su ogni tavola troverete molteplici rivisitazioni delle tipicità locali: piatti semplici e genuini, che regalano un’esperienza sensoriale intensa, fatta di profumi e sapori dimenticati.
Iniziate con una fetta di pane fresco, rigorosamente senza sale, spalmateci sopra una fetta di ciauscolo, il salume morbido, re delle tipicità sarnanesi e accompagnatela con il gustoso formaggio pecorino o la delicata ricotta. Non perdetevi la coratella d’agnello, condita nei modi più vari, poi assaggiate i vincisgrassi, le lasagne del maceratese, o magari il polentone, cotto in forno con pecorino, grasso e magro o sugo di pomodoro. Oppure, fate girare la forchetta in un bel piatto di tagliatelle o pappardelle condite con funghi e tartufi, oppure con sughi di cinghiale, lepre o papera. Gustate il coniglio alla cacciatora con le erbe dell’orto o scoprite il sapore intenso dei fagioli con le cotiche e ripulite il palato con le erbe strascinate. Chiudete con una fetta di crostata al torrone, vera unicità sarnanese, preparata con canditi e frutta secca mescolati ad altri ingredienti segretissimi, e magari accompagnatela con un bicchierino di vino cotto lungamente invecchiato. A Pasqua assaggiate le ciambelle senza glassa, accompagnandole ai salumi; a Natale perdetevi tra i mille sapori della pizza di noci; in autunno inebriatevi con il profumo della ciambella di mosto da inzuppare nel vino nuovo e, a Carnevale, concedetevi un peccato di gola tra scroccafusi e cicerchiata.
I fagioli con le cotiche, un tempo piatto povero, oggi sono proposti negli agriturismi della zona con fagioli e cotiche di produzione propria, accompagnato da fette di pane casereccio abbrustolito. Presente in gran numero sui Monti Sibillini, il cinghiale finisce in salmì sulle tavole locali, aromatizzato con bacche di ginepro e erbe di montagna.
Anche questa è terra del ciauscolo, il “salame che si spalma” tipico dell’entroterra marchigiano. Il borgo contribuisce al mantenimento delle tradizioni gastronomiche con il più semplice dei prodotti, il pane, che qui si esalta nelle numerose produzioni artigianali che lo vogliono rigorosamente cotto nel forno a legna, così da assumere i profumi unici delle “fascine” dei Monti Sibillini.
Ristorazione
Osteria scherzi a parte…
Caratteristico ristorante di montagna contornato da bellissimo panorama, dove è possibile degustare piatti della tradizione marchigiana.
Frazione Margani, 1
+39 0733 651244
osteria@tiscali.it
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