Pergola
Chiese, tartufi e bronzi dorati

Comune CITTA’ di PERGOLA
(Provincia di Pesaro e Urbino)
Altitudine
m. 265 s.l.m.
Abitanti
6200 (4000 nel borgo)

info turismo
Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola
Largo San Giacomo, 1
Tel. 0721 734090 – 0721 7373278
museo.bronzidorati@libero.it
turismo.pergola@gmail.com
www.bronzidorati.com
www.comune.pergola.pu.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il toponimo deriva tradizionalmente da un pergolato che ornava l’antico ingresso di una chiesa del borgo, Santa Maria della Pergola. Ma un’altra avvalorata tesi vuole Pergola come quel territorio, raggiunto attraverso una “gola”, abitato sin dalla preistoria da Celti, Galli e Romani.

La storia

La città di pergola vanta duemila anni di storia, dall’epoca dei bronzi dorati ai giorni d’oggi. E’ un borgo ricco di storia, cultura, arte, gusto ed accoglienza. In un territorio abitato fin dalla preistoria, con tracce delle popolazioni successive (Celti, Galli e Romani), la datazione della sua fondazione è oggetto di disputa tra storici: c’è chi ne fissa la nascita nel 1234, data certa della sua fortificazione, c’è chi invece, tesi prevalente, fa risalire l’origine a molti secoli prima. Pergola sorge al confluire del fiume Cinisco nel Cesano, che domina la valle fino al mare.
L’attuale torre civica, cui i Pergolesi sono legati per il suono del “campanone”, in origine era il campanile della Collegiata di Sant’Andrea, chiesa avellanita del 1200.
Il Palazzo Comunale è stato invece costruito in occasione del conferimento a Pergola del titolo di “Città” da parte di Papa Benedetto XIV. Pergola ha avuto i suoi momenti più floridi con la famiglia Della Rovere, che le assicurò libertà e sviluppo economico. Dopo un periodo di decadenza legato al passaggio allo Stato Pontifico (1631), è risorta a nuova vita prima sfruttando il rifiorire dell’industria tessile e conciaria, poi con l’istituzione della Zecca nel 1796 fino all’annessione al regno d’Italia: l’8 settembre 1860, dando per prima il segnale a tutte le Marche, Pergola insorse infatti contro il governo dei Papi e chiese l’annessione al Regno d’Italia

I Pergolesi possiedono un altro patriottico primato: il 14 febbraio 1831, Pergola fu la prima delle Città a innalzare sul Palazzo Municipale il tricolore. Ma un altro oro le dona, ai giorni nostri, fama e prestigio. I Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola, unico esemplare al mondo di gruppo bronzeo dorato d’epoca romana.

Il paesaggio si apre su uno scenario incantevole: colline e casolari, distese di vigneti e boschi, chiese e antichi borghi, in lontananza si staglia l’imponente profilo del monte Catria, ai cui piedi si fermò Dante. Il centro storico è ricco di testimonianze medievali con costruzioni in pietra, portali a sesto acuto e case-torri, a conferma dell’importanza che la città si conquistò nel tempo. Custodisce gelosamente, da secoli, il suo aspetto con vie strette e costruzioni patinate dal tempo antico che conservano le caratteristiche “porte del morto”. Porte rialzate rispetto al livello stradale, cui erano collegate con gradini retrattili in legno dai quali partiva una scala interna, ripidissima, fino all’ultimo piano. Porte, così anguste da permettere il passo a una sola persona, che avevano scopo prettamente difensivo,poiché, grazie alla loro conformazione, un solo uomo poteva difendere la propria abitazione dagli assalitori.

Le numerose chiese, ricche d’arte, hanno attribuito alla Città l’appellativo di “Pergoletta Santa” o “Città dalle cento chiese”, segno di religiosità e forti tradizioni.

Pergola è inoltre la città dei Bronzi Dorati, unico esemplare al mondo di gruppo bronzeo dorato d’epoca romana. Le sculture, per imponenza, bellezza e suggestione, non hanno eguali e sono conservate in un museo ricco di singolarità indimenticabili.

La lunga dipendenza di pergola dallo Stato della Chiesa ha fatto sì che i luoghi di culto fossero numerosi e di pregevole architettura tanto che pergola, ancora oggi, è soprannominata “la Città delle Cento Chiese”.

La Chiesa gotica di San Giacomo, risalente al XII sec., è una delle più antiche: a piante rettangolare, custodisce al suo interno un interessante crocifisso ligneo dei primi del ‘400. Non lontano, ecco la Chiesa di San Francesco, fondata dai francescani nel 1255 e trasformata nel secolo successivo, è caratterizzata da un bel portale trecentesco a sesto acuto in pietra arenaria.

Magnifico il Duomo, edificato dai monaci agostiniani a partire dal 1258, che riesce a far convivere lo stile romanico-gotico originario della torre campanaria con l’interno tardo barocco e con la facciata neoclassica. La Concattedrale con le sue tre navate e il Reliquario contenente il capo di San Secondo, raro esempio di oreficeria tardogotica.

Barocchi anche gli interni di altre tre Chiese: quella dei dei Re Magi a Santa Maria dell’Assunta, quella di Santa Maria delle Tinte e quella di San Biagio. Non tralasciando la Chiesa di Santa Maria di Piazza, una delle più antiche della città, con affreschi del XV secolo o l’Oratorio dell’Ascensione al Palazzolo, che custodisce affreschi che rappresentano uno dei momenti più alti della pittura a fresco del Quattrocento marchigiano.

In questo percorso religioso è d’obbligo rivolgere il proprio sguardo verso le antiche “porte del morto”. Presenti in molte città medievali dell’Italia centrale, hanno origini antiche, probabilmente risalenti agli etruschi. Porte rialzate rispetto al livello stradale, cui erano collegate con gradini retrattili in legno dai quali partiva una scala interna, ripidissima, fino all’ultimo piano. Porte, così anguste da permettere il passo a una sola persona, che avevano scopo prettamente difensivo,poiché, grazie alla loro conformazione, un solo uomo poteva difendere la propria abitazione dagli assalitori. Successivamente, venuta meno la loro funzione difensiva, venivano utilizzte per far uscire, con i piedi davanti, il defunto dalla propria abitazione, e poi prontamente murate di nuovo.

Vale poi la pena dedicare del tempo alla visita del palazzo Comunale, costruito su progetto del riminese G. Buonamici dopo il 1750.

Il Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola conserva beni preziosi e unici. Il percorso organizzato come una suggestiva passeggiata tra le vie della Città,attraverso le opere esposte che provengono dai suoi palazzi e dalle sue chiese più belle, termina con la visione dei “quattro Bronzi più belli del mondo”: I Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola, l’unico gruppo di bronzo dorato di epoca romana esistente al mondo. Nove quintali di bronzo e oro magistralmente forgiati duemila anni fa ed esposti in questo museo.

Eccellenza architettonica della Città è il Teatro Angel Dal Foco, incastonato all’interno degli antichi magazzini del Monte di Pietà. Particolare la pianta realizzata a ferro di mulo per adattarsi alla struttura che lo ospita, con tre ordini di palchi, platea e loggione. La ricostruzione del ‘700 risale a quando Pergola fu elevata al rango di Città. Per tale privilegio occorreva infatti che la comunità fosse dotata di un Palazzo Comunale e di un Teatro nel quale, peraltro, si svolge una prestigiosa stagione teatrale.

Infine, i Giardini storici della Città rappresentano una piacevole ed elegante passeggiata in un polmone verde del centro. Nella passeggiata si incontra uno dei più importanti monumenti marchigiani ai Caduti della Grande Guerra, arricchito da un cannone austriaco preda bellica dell’Esercito Italiano, fino a raggiungere una seduta panoramica costituita dagli elementi di una antica fontana cittadina ottocentesca. Nel cuore della passeggiata si può anche ammirare una candida fontana in stile razionalista, circondata da un magnifico esemplare di taxus baccata del 1800 e da una olea europea di oltre cinque secoli di età.

Accanto all’oro della storia, Pergola vanta altri ori nell’enogastronomia. La città è capitale del tartufo, dal nero al bianco pregiato, che cresce tutto l’anno, e organizza una partecipatissima e ricca Fiera Nazionale del tartufo nel mese di ottobre.

Pergola è anche terra di ottimi vini, come il Pergola DOC, e del visciolato, prodotto dalla visciola (ciliegia selvatica) fatta fermentare col vino rosso.

Tra gli eventi più importanti, da non perdere: nel mese di agosto la Rievocazione Storica che, tra mito e leggenda, ricorda l’arrivo delle spoglie dei Santi protettori trainate da giganteschi buoi che si inginocchiarono di fronte alla Cattedrale;  la Ciocco Visciola di Natale nel week end dell’Immacolata.

Ospitalità

Agriturismo Ca’ Sorci

Un angolo di pace immerso nella natura lussureggiante.

  Località Varrea, 11
  +39 333 6783300
  www.agriturismocasorci.it