Campiglia Marittima
Un inno con tutte le sfumature sul pentagramma della natura
Comune di campiglia marittima
(Provincia di Livorno)
Altitudine
m. 15 – 600 s.l.m.
Abitanti
12625 (379 entro le mura del borgo)
patrono
San Fiorenzo, 15 maggio
info turismo
Palazzo Pretorio
Via Cavour
tel. 0565 839264 – 0565 226445 (0565 838470 periodo estivo)
www.comune.campigliamarittima.li.it
www.parchivaldicornia.it
https://www.parchivaldicornia.it/parchi-archeologici/parco-archeominerario-di-san-silvestro/
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facebook @comunedicampigliamarittima
Il nome
Il nome Campiglia, che è presente anche in altre zone della Toscana e dell’Italia del Nord, è nato nell’Alto Medioevo e compare per la prima volta in un documento dell’anno 1004, nella forma rilatinizzata “Campillia” (in altri documenti si trova spesso anche Campilia). Esso deriva da “La campiglia” (= i campi), composto da “campo” + il suffisso “-iglia” (con valore collettivo): il termina indica perciò un insieme di terre coltivabili di proprietà di una comunità o all’interno di una curtis feudale (cfr. Dizionario di toponomastica, UTET Torino 1990) (Fonte: Piero Cavicchi su Toscana Storica – http://www.storia-toscana.it/campiglia/)
La storia
Campiglia Marittima si può incontrare arrivando dal mare, oppure dall’entroterra. Nel primo caso vi si presenterà un borgo compatto a coprire la sommità di due dolci alture, quella leggermente più elevata sovrastata dalla Rocca; nel secondo caso avrete una veduta meno definita, che esce dal verde, e come vi arriverete, vi accoglierà un dedalo di vie e vicoli intervallati da caratteristiche piazze, con edifici sulle cui pareti si leggono le trasformazioni del tempo: dalle case torri in stile pisano agli edifici ottocenteschi. Il profumo diffuso di dolce è quello della Schiaccia campigliese prodotta dai forni locali secondo un’antica ricetta.
Una volta ammirato il borgo, uscendo dalla porta a Mare si apre davanti a noi il panorama della valle che si affaccia sulle isole dell’arcipelago toscano, la Corsica e l’Argentario. Lo sguardo, colto l’orizzonte, si appoggia poi sulla maestosa pieve romanica di San Giovanni che si erge sull’altura del cimitero monumentale, rilievo leggermente più basso del centro abitato e prospiciente ad esso.
Di grande interesse una passeggiata nell’abitato dove si incontrano in un tessuto urbano di per sé di pregio molti punti di interesse culturale, storico e architettonico: la Rocca circondata dal giardino e dalle mura di cinta, il Palazzo pretorio dalla facciata tempestata di stemmi, edificio che ospita il Museo Carlo Guarnieri, l’Archivio storico e la Biblioteca dei ragazzi; l’ottocentesco Teatro dei Concordi, la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo con la Cappella del Santissimo Sacramento ed il Museo d’Arte Sacra. Le piccole chiese di Sant’Antonio e di San Sebastiano ognuna delle quali ha una storia da raccontare legata alla vita della comunità.
Il borgo medievale di Campiglia Marittima è il capoluogo comunale di un territorio che è un inno a tutte le sfumature della natura: dalle antiche pietre alla trasparenza delle acque termali fino agli affreschi di giovani artisti e ai giardini e le strade bordate di essenze coltivate o spontanee.
Venturina Terme, la frazione maggiore del comune, ha un cuore liberty, un’anima contemporanea e radici romane: una cittadina adagiata nella verde campagna generosa di produzioni agricole di qualità e di sorgenti termali che vanno a formare gradevoli ambienti lacustri.
Poco distante la frazione di Cafaggio, un piccolo centro tranquillo dal sapore rurale ma ricco di servizi, attraversato dalla strada regionale SR398 bordata da meravigliosi pini marittimi.
Sulla vecchia Aurelia, direzione nord, ecco invece Lumiere, che prende il nome dalle miniere di allume del Granduca di Toscana Cosimo I, anche qui troverete di che soddisfare il palato e, in estate, il solo attraversare il borgo rurale vi farà avere la percezione di stare in un giardino botanico dedicato alle buganvillee.
Non è una cartolina ben costruita a rendere unico il borgo di Campiglia, sono piuttosto i segni della laboriosità e della fatica dei suoi abitanti che per secoli si sono guadagnati il pane scavando nelle profondità della terra, coltivando un suolo che sa dare ottimi frutti purché se ne sappia rispettarne il delicato equilibrio. Oggi si sviluppano anche nuove professioni legate al turismo, questa terra generosa non ama i fenomeni di massa, predilige farsi scoprire senza fretta a piccoli passi in una bellezza che dura tutto l’anno: camminare, correre, andare in bici, gustare i prodotti, la stagione del vino, dell’olio, del carciofo, del pomodoro, della lavanda e delle arachidi e del miele.
Il Palazzo Pretorio è uno degli edifici più significativi, quest’antica dimora del Capitano di Giustizia d’origine duecentesca, è stata varie volte modificata durante i secoli, ma il segno più interessante lasciato su questa struttura, sono gli stemmi dei Capitani di Giustizia i rettori che Firenze inviò tra i secoli XV e XVII presso questo capitanato, sulla facciata principale.
Attualmente, l’edificio ospita l’Archivio Storico, la Biblioteca dei Ragazzi “Il palazzo dei Racconti”, il Museo Carlo Guarnieri con numerose opere del pittore – xilografo: grandi tele, disegni, xilografie e matrici che furono incise dall’artista di fama internazionale (Campiglia 1892 – Grosseto 1988).
Da non perdere la Rocca di Campiglia complesso monumentale che occupa un’area semicircolare sulla collina più alta del borgo a quota 281 m s.l.m., comprende l’edificio del cassero o dongione, l’antica cisterna, l’imponente parete merlata con bifora dell’edificio gentilizio (sec. XI – XV) e l’acquedotto degli anni ’30 del XX secolo. Gli edifici ospitano il museo dei reperti della rocca rinvenuti nel corso dello scavo archeologico che precedette il restauro completato nel 2008. Tra gli oggetti spiccano una corazzina quasi integra, un elmo e una piccola collezione di armi, ma interessanti sono anche le suppellettili quotidiane quali vasellame, piccoli accessori, monili.
La Pieve di S. Giovanni fu costruita intorno al 1173 su un colle prospiciente Campiglia. Posta all’esterno delle mura, rispose probabilmente alle esigenze dettate dall’incremento demografico sostituendo nelle funzioni una precedente chiesa battesimale. Un’iscrizione sul paramento della facciata, oltre all’anno di fondazione fornisce il riferimento del maestro responsabile dell’impresa di costruzione: Matteo. L’architettura rimanda a modelli di ascendenza classica propri dell’architettura pisana della fine dell’XI e del XII secolo, come testimoniano i due piccoli portali della facciata e del fianco nord. Quest’ultimo è caratterizzato dall’architrave in un unico blocco marmoreo bianco con scene di caccia al cinghiale simboleggianti la sconfitta del male da parte del Cristo (XII secolo). All’esterno del transetto settentrionale l’iscrizione che riporta la celebre frase di natura palindroma “Sator arepo tenet opera rotas” comune a molti altri edifici medievali.
Il Parco Archeominerario di San Silvestro dista dal borgo circa 3 km, si estende su 450 ettari alle spalle di Campiglia Marittima: vi si trovano musei, gallerie minerarie, un borgo medievale (Rocca San Silvestro) di minatori e fonditori, eretto mille anni fa, ma anche sentieri di interesse storico, archeologico, geologico e naturalistico. Il Parco fa parte del sistema dei Parchi della Val di Cornia ed è un parco vivo, che oltre a proporre spunti sempre nuovi di visita, laboratori, stimoli culturali per grandi e piccini, è un punto di riferimento nella ricerca scientifica e cresce ogni anno con l’aggiunta di nuove aree. Riveste un interesse regionale e nazionale per le sue caratteristiche che dagli etruschi ai giorni nostri offre nella ricca rete di testimonianze archeologico minerarie dal sottosuolo alla superficie.
Sagra della Schiaccia campigliese. Nel borgo. La regina del borgo dal punto di vista gastronomico è senza dubbio la Schiaccia campigliese, dolce tipico preparato senza lievito, con farina, strutto di maiale, uova, zucchero e pinoli. Friabile e croccante caratterizza il fine pasto di ogni tavola almeno dal XIX secolo.
Calici di Stelle nel mese di agosto Campiglia è uno dei comuni italiani della rete delle Città del Vino che propongono eventi di valorizzazione delle produzioni vinicole locali nel periodo dell’anno in cui il cielo d’estate è ricco di stelle cadenti. Campiglia caratterizza il suo evento con un percorso enogastronomico per le antiche vie del borgo intervallato da musica, conferenze e osservazione delle stelle al telescopio.
Carciofo Pride. Alla fine di aprile, nel centro di Venturina Terme, questo evento rende onore ad un’eccellenza agricola locale, il carciofo violetto della Val di Cornia, tipico dei campi venturinesi, e delle cultivar derivate. Buono in innumerevoli declinazioni in un arco che va dalla julienne a crudo fino alla impalpabile crema racchiusa nella pralina di cioccolato bianco.