Capranica Prenestina
La montagna incantata

Comune di Capranica Prenestina
(Provincia di Roma)
Altitudine
m. 915 s.l.m.
Abitanti
309

patrono
San Rocco, 16 Agosto

info turismo

Comune, piazza Aristide Frezza 6, tel. 069584031

www.comune.capranicaprenestina.rm.it

Lo spirito del luogo

La storia

L’origine del nome Capranica è incerta; agli inizi del XII° secolo le scorrerie delle soldataglie costringevano le genti delle pianure a rifugiarsi tra i monti, ove cercavano di riparare il magro bestiame e le povere masserizie. Anche il territorio di Capranica fu teatro di immigrazioni di genti provenienti dalle campagne sottostanti. Quella gente era quindi gente di campagna, che in latino era chiamata “Gens Campanica”. In un documento del 1300 ( Bolla di Papa Bonifacio VIII ) il luogo viene chiamato Campanica. Il termine subì poi delle corruzioni, anche, perché quella “Gens Campanica” era prevalentemente dedita all’allevamento delle pecore e delle capre. Fu così che “Campanica” venne, col tempo, modificato in “Capranica”. Al XV secolo risalgono i primi documenti storici in cui si fa menzione della famiglia  Capranica: alcune fonti indicano in Pantagati il cognome originario della famiglia, che poi assunse quello del paese. Il 24 maggio 1426 il Papa Martino V nominò cardinale “ il coltissimo” Domenico Capranica, figlio di Cola de Capranica e di Jacova ( Iacobella ). Il cardinale  Domenico  Capranica fu personaggio di spicco nella Roma della prima metà del Quattrocento ed ebbe grande influenza sulla vita ecclesiale del XV secolo. Intorno al 1450 in corrispondenza del Giubileo visse a Roma, dove intorno a quella data avviò i lavori per la sua nuova residenza presso il Pantheon, nell’attuale piazza Piazza Capranica . Due anni prima della morte intorno al 1456, fondò il Collegio dei poveri scolari della Sapienza Firmana, oggi Almo Collegio Capranica.

Non pare possibile che così vicino a Roma, e con un nome che ricorda una strada congestionata, poco sopra Palestrina già ti ritrovi nel silenzio della montagna.

Capranica Prenestina, quasi mille metri di altitudine, è tutta fatta di Appennino, duro, calcareo, bianco: i muri, gli archivolti, le crepidini e gli acciottolati d’inverno si confondono con la neve, e d’estate, quando a Roma si muore di caldo, al tramonto scintillano d’aria fresca. Qui la montagna racconta le sue storie davanti ai falò di spulla di castagno, quelli con cui si affumicano le mosciarelle, mentre nelle case si impastano le lane per i giorni di festa.

Sulla sommità del paese, la Chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena eretta in Capranica nel 1520. L’importanza assunta dalla famiglia Capranica in Roma ed i suoi rapporti con gli artisti che operano alla corte pontificia, certamente permettono di dotare il modesto paese montano, di una chiesa dal non trascurabile valore architettonico. L’elemento più bello e caratteristico, posto a coronamento e ad ornamento della Chiesa parrocchiale, è la cupola rivestita per circa due terzi della circonferenza di un ricco loggiato, costituito da sette arcate. Il motivo della corona di fori concentrici all’arco delle serliane richiama la figura di Donato Bramante  che soggiornò Roma come architetto di fiducia presso la Santa Sede nel cantiere di San Pietro. All’interno della Chiesa è conservato una acqua santiera a forma di leone reggistemma attribuito a Michelangelo Buonarroti.

Nel borgo è situato Il Palazzo Barberini, edificato su una struttura più antica che conserva ancora intatta la struttura cinquecentesca, restaurato alla metà del 700. Attualmente ospita il Comune ed il Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini che con le sue sale espositive tecnologiche e le attività di educazione ambientale e ricerca scientifica, è da oltre 20 anni punto di riferimento per la tutela della biodiversità e per le attività culturali del Comune di Capranica Prenestina. I suoi allestimenti, costituiti da diorami digitali, raccontano gli habitat e la biodiversità dei Monti Prenestini

Nel territorio di Capranica Prenestina vicino al borgo di Guadagnolo, si trova il Santuario della Mentorella (XII° -XIII° secolo), il santuario mariano più antico d’Europa. La fondazione del Santuario, affonda nella leggenda. La tradizione esalta la storia del martire Sant’Eustachio,soldato dell’esercito di Traiano (98-118 d.C.) che proprio su questa rupe vide apparire il volto del Cristo fra le corna di un cervo. Il gesuita Athanasius Kircher nel Seicento stabilì la sua fondazione all’epoca di papa Silvestro e dell’imperatore Costantino. E’ costituito da un piccolo e suggestivo complesso, ubicato in una splendida posizione, sui Monti Caprini a picco sulla Valle del Giovenzano. Retto dal 1883 dalla Congregazione religiosa dei Padri Risurrezionisti polacchi, è stato visitato numerosissime volte da Papa Giovanni Paolo II durante il suo pontificato.

Piaceri e Sapori

Monumento Naturale “Castagneto Prenestino”  

Il Monumento Naturale “Castagneto Prenestino”, con i suoi 166 ettari di estensione, è tra le selve castanicole più estese d’Italia. Il Castagneto Prenestino è diventato Monumento Naturale nel 2019, in quanto ambiente ricchissimo di biodiversità. Oltre ai castagni ci vivono tante specie di alberi tra cui aceri, lecci, frassini, carpini, tigli e molte altre. Queste aree rinaturalizzate si alternano ad aree coltivate dai castanicoltori, spesso corredate dagli essiccatoi dove si ottiene la Castagna Mosciarella di Capranica Prenestina Presidio Slow Food

Zona Speciale di Conservazione di Monte Guadagnolo

La ZSC di Monte Guadagnolo si estende per un totale di 570 ettari intorno al Monte Guadagnolo, includendo la rupe, il Monte Cerella e la zona della Prata, con l’esclusione del centro abitato di Guadagnolo. L’habitat che di più caratterizza il Monte Guadagnolo è sicuramente la prateria arida. Questo habitat è davvero importante in quanto estremamente biodiverso, ovvero ci vivono moltissime specie. Le orchidee selvatiche sono la famiglia che caratterizza di più questo habitat e sui Monti Prenestini ne sono presenti più di 35 specie. La prateria arida è molto importante anche per gli insetti, tra cui tantissime farfalle e falene, ma anche cavallette, ragni ed api selvatiche .

 

La falesia di Monte Guadagnolo

La falesia di Guadagnolo è una delle storiche falesie del Lazio dove viene praticata l’arrampicata sportiva. Il posto è magnifico con il borgo di Guadagnolo, che con i suoi 1218m è il  paese più alto della provincia di Roma da cui si può ammirare un colpo d’occhio unico su tutto l’agro romano. E’ considerata a tutti gli effetti una falesia di montagna; e questo è dovuto all’altitudine e all’isolamento del monte, che la pongono senza barriere a tutti gli agenti atmosferici. Acqua, neve e vento hanno modellato e levigato i pilastri di calcare chiaro, creando lunghe spaccature verticali e tantissime fessure orizzontali leggermente inclinate verso l’esterno. E sono proprio queste prese sfuggenti e “al contrario” a contraddistinguere la falesia di Guadagnolo da tutte le altre falesie del Lazio.

 

La rete sentieristica

La montagna tra Capranica e Guadagnolo è attraversata da sentieri come il Cammino Naturale dei Parchi (IV tappa, Palestrina-Guadagnolo, 20 km), il “Sentiero Wojtyla” tra il paese di Pisoniano ed il Santuario della Mentorella, il “Sentiero delle Creste” che unisce i due borghi di Capranica e Guadagnolo lungo la dorsale dei Monti Prenestini, lo storico sentiero “Ciuccio” che conduce al Monumento Naturale Castagneto Prenestino.

Giugno

Guadagnolo (Prima domenica del mese) Sagra della Ricotta

Una sagra, che rappresenta la storia del borgo di Guadagnolo, fin dall’antichità abitato prevalentemente da pastori. In occasione della Sagra è possibile gustare ed acquistare ricotta ed il siero da spalmare sul pane. E’ inoltre possibile assistere alle fasi della trasformazione del latteed alla preparazione della ricotta.

Agosto

Guadagnolo (Prima domenica del mese) Sagra dei Ciammaruchigli

Stand in piazza e degustazione di lumache (ciammaruchigli) cucinate con salsa di pomodoro piccante secondo l’antico procedimento

Settembre

Capranica Prenestina (ultima domenica del mese) Sagra delle more

Le more, che crescono spontaneamente nei boschi e nei terreni montani, sono un frutto che offre un’ulteriore eccellenza del territorio. Durante la Sagra viene presentata la marmellata artigianale con cui vengono realizzati  dolci e dessert a conclusione del pranzo che si tiene all’aperto nella piazza principale Pietro Baccelli di Capranica Prenestina.

Novembre 

Capranica Prenestina (ultima domenica del mese) Sagra della Mosciarella

La Sagra della Mosciarella giunta nel 2025 alla 44 edizione, è caratterizzata alla rievocazione storica dell’antico processo di lavorazione e trasformazione delle castagne e dal percorso enogastronomico che si sviluppa nei locali storici del centro storico con le sue piazzette ed i suoi vicoli, accompagnata da musica popolare (stornelli capranicensi) e balli storici (saltarelli)

 

Feste Religiose

Le feste patronali si svolgono all’insegna delle processioni storiche, con manisfestazioni in piazza, spettacoli musicali e fuochi d’artificio

Luglio

Capranica Prenestina 22 Luglio S.Maria Maddalena

Guadagnolo 25 Luglio San Giacomo Apostolo

Agosto

Capranica Prenestina 16 Agosto S.Rocco

Guadagnolo prima domenica  dopo ferragosto Festa dell’Inchinata;

Santuario della Mentorella Ultima domenica di Agosto Festa della Madonna della Mentorella

Settembre

Capranica Prenestina Prima domenica di Settembre S.Maria delle Grazie

La Mosciarella di Capranica Prenestina è una castagna essiccata, che è divenuta Presidio SlowFood con il nome di “Mosciarella delle Casette di Capranica Prenestina”. L’essiccatura avviene nelle “casette”, piccoli  manufatti in pietra che si trovano nel Monumento Naturale Castagneto Prenestino. Dopo la raccolta del frutto, che avviene a partire da ottobre fino a dicembre, le castagne sono distribuite sul pavimento a graticcio (sul piano superiore delle casette) fino a formare uno strato uniforme di circa 70 centimetri e, quindi, sono sottoposte all’affumicatura per circa un mese. Il calore e il fumo raggiungono le castagne, le disidratano, svolgendo anche una funzione antisettica, e donano ai frutti un delicato aroma di affumicato. Al termine le castagne sono spinte all’esterno attraverso un foro alla base dei graticci e sottoposte alla battitura, ossia la separazione del frutto dalla buccia secca. Nella tradizione locale si mangiano lessate in acqua o latte oppure nelle zuppe di legumi o di maiale alle quali conferiscono una delicata dolcezza e una lieve nota di affumicato. La mosciarella può anche essere macinata per ottenere la farina, ingrediente di dolci e vari tipi di pasta

Le lane Andremmappa di Capranica Prenestina sono una pasta fresca, un tipico piatto domenicale che ricorda la povertà contadina capranicense del passato. La ricetta tradizionale prevede pochi ingredienti, poveri e semplici, quali: farina di crusca e acqua. La pasta che se ne ottiene ha un colore scuro, quasi color senape, e la superficie è ruvida, di qui il nome “lane pelose”. La tradizione vuole che il piatto sia cucinato accompagnando le lane con un sugo di baccalà. Le Lane Andremmappa di Capranica Prenestina fanno parte dell’Arca del Gusto SlowFood.

Le Sagne de Cotetta di Guadagnolo è un tipo di pasta con acqua e farina 0, con un condimento a base di sugo al pomodoro ed un pesto di aglio