laigueglia-stemma-aquilaLaigueglia
Piazzette al mare

Comune di LAIGUEGLIA
(Provincia di Savona)
Altitudine
m. 2 s.l.m.
Abitanti
1694 (300 nel borgo)

Patrono
San Matteo, 21 settembre
info turismo
IAT, Piazza Cavour – (stagionale)

Lo spirito del luogo

laigueglia-stemma-aquilaIl nome
Deriva da Aquilia e denota l’origine romana del luogo, probabilmente sorto con l’arrivo dei soldati sotto le insegne dell’aquila, durante le guerre contro le tribù liguri.

 

La storia
1130, il luogo, di origini romane come attesta il nome, è citato per la prima volta in una carta in cui si fa menzione dei conti di Laigueglia, possessori di altri castelli nella zona; nel 1162 Federico Barbarossa trasferisce l’investitura ad Anselmo de Quadraginta, dal quale passa ai genovesi e quindi ad altri feudatari, restando sempre nell’orbita di Genova.
1330 ca., a rinforzare il primitivo insediamento giungono nuovi abitanti, quasi sicuramente catalani, forse pescatori di corallo, come si rileva da diversi toponimi e dai nomi di origine spagnola di alcune famiglie; a questi si aggiungono nel 1350 molte famiglie di Andora in fuga dalla peste e dalla malaria.
1490, Laigueglia ottiene dalla Repubblica di Genova il titolo di Università e una maggiore autonomia dal comune di Andora; nel frattempo il borgo è cresciuto (nel 1528 conta circa 900 abitanti) e per difendersi dai pirati saraceni si munisce, come Alassio e gli altri comuni rivieraschi, di fortificazioni: dei tre torrioni cinquecenteschi ne resta uno; nel 1543 Laigueglia è attaccata dal famoso predone Barbarossa e nel 1546 saccheggiata dal corsaro barbaresco Dragut, che cattura tutti gli abitanti e li carica sulle navi: provvede alla loro liberazione il capitano Giuliano Berno.
1672, Laigueglia e Alassio appoggiano la Repubblica di Genova nella guerra contro i Savoia.
1745, durante la guerra di successione austriaca, Laigueglia rimane fedele a Genova; nel 1794 riesce a diventare comune autonomo raggiungendo con circa tremila abitanti il massimo sviluppo.
1871, Laigueglia scende a poco più di mille abitanti a causa del declino delle attività marinare: molti scelgono la via dell’emigrazione verso il Sudamerica.
1910, è aperto il primo stabilimento balneare.

“… il viaggio finisce a questa spiaggia / che tentano gli assidui e lenti flussi …”, scriveva Eugenio Montale. Là dove c’erano le secche per le barche, oggi a Laigueglia ci sono le piazzette, dove il mare quasi accarezza le colorate case del borgo.
La prima percezione è quella della spiaggia che invade lo spazio urbano, come un monito a ricordare che questo era un borgo di pescatori, che sulla pesca, tradizionale o del corallo, ha fondato la sua fortuna, prima dell’avvento del turismo di massa. Oggi vediamo segnali da cogliere, tracce da convertire in buone pratiche per conservare uno degli angoli più belli della Liguria di ponente. C’è, ad esempio, quel piccolo santuario dei pescatori di corallo catalani, che da secoli scruta il mare dal promontorio di Capo Mele.
Ci sono gli ex voto di naviganti e pescatori, sparsi ovunque nelle piccole chiese e cappelle che stanno andando in rovina.
C’è il torrione che fu baluardo alle invasioni saracene, e ancora ricorda il terrore che correva sull’acqua. Salendo la collina tra i pini marittimi, in un posto conosciuto a pochi, riposa il navigatore norvegese del Kon-Tiki: anche lui a sorvegliare l’ampia baia con il suo piccolo borgo, culla di antiche marinerie.

Con i suoi carruggi, le piazzette a mare, i toni rosa-lilla delle case all’ombra protettrice della monumentale chiesa di San Matteo, Laigueglia conserva il fascino di vecchio borgo marinaro che la maggior parte dei comuni liguri rivieraschi ha perduto.
Dalla spiaggia che d’inverno si riempie di barche variopinte e di reti, e ancor più dal molo in via di riqualificazione, si nota la particolare forma quasi ad anfiteatro dell’abitato, che è l’unico a non aver alterato gran che la sagoma degli edifici, mantenendone i volumi e le altezze. Il cuore antico è rimasto, continua a pulsare nelle sue piazzette, nei suoi vicoli, nei suoi colori, nel torrione saraceno del 1564, così chiamato perché parte delle postazioni di difesa dalle invasioni piratesche (è l’unico rimasto dei tre originari). Laigueglia non è ricca di grandi opere d’arte, oltre la parrocchiale, ma invita a cercare le espressioni, anche minori, della creatività locale, tutta incentrata sul rapporto col mare. Da qualsiasi parte si indirizzi lo sguardo, non si può sfuggire ai due campanili, sormontati da cupole in maiolica colorata, della chiesa di San Matteo. Le due croci che svettano in cima ai campanili seguono le direzioni del maestrale e del libeccio.

La parrocchiale è il monumento barocco che più rispecchia la storia del paese: la posa della prima pietra della nuova chiesa si ebbe nel 1715, quando la pesca corallina era al culmine e la popolazione poteva permettersi di ampliare il vecchio oratorio dedicato a San Matteo, la cui fondazione risale, forse, al IV secolo. La chiesa nella sua forma attuale è frutto di successive trasformazioni avvenute tra il 1754 e il 1783, e di un ulteriore restauro dopo il terremoto del 1887. Presenta una pianta a croce latina e interessanti opere, tra cui l’Assunta del pittore secentesco Bernardo Strozzi, un’acquasantiera in marmo del 1561, la preziosa statuetta dell’Ecce homo, in legno policromo, del celebre scultore ligure Antonio Maragliano (1664-1739) e un’opera di Benedetto Musso, pittore locale che si distingue nell’arte ligure dell’Ottocento per il suo particolare lirismo. Illuminata, di notte, sembra far la guardia al borgo.

Accanto alla parrocchiale è da visitare l’oratorio di Santa Maria Maddalena (1616-34), che apparteneva alla congregazione dei Disciplinanti. Conserva ancora gli originali panconi secenteschi, l’altare di marmo di Dionisio Corte (1673) e la grande pala d’altare di Domenico Piola dedicata alla Maddalena penitente (1676). Vi sono custoditi anche un prezioso crocifisso con finimenti d’argento, sempre secentesco, e due ex voto: uno raffigurante il naufragio delle barche coralline (1682) e l’altro un attacco dei pirati (1715).

Da una scaletta che sale dalla via Aurelia si raggiunge la solitaria cappella della Madonna delle Penne, costruita dai pescatori di corallo catalani nel XVII secolo.
È così chiamata per l’iscrizione che stava alla base della statuetta: Nostra Señora de la peña (nostra Signora della roccia). Sorge, infatti, sulle rocce del promontorio di Capo Mele, luogo mistico come pochi altri, a picco sul mare.

Ex voto di marinai e pescatori si trovano anche nella Chiesa dell’Immacolata (1661), recentemente recuperata.

Nel borgo, l’edificio che meglio conserva l’aspetto esterno e la distribuzione interna originaria è Palazzo Musso-Piantelli (1698). Interessanti anche i caratteri architettonici secenteschi della casa in via Dante in cui nacque nel 1798 Gio Batta Libero Badarò, medico, liberale e filantropo, morto in Brasile a fianco degli indigeni contro il governo imperiale. A lui sono dedicate le scuole elementari e il lungomare di ponente.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Scuola di vela e attività balneari, trekking e cicloturismo sui sentieri verdi.

Laigueglia è un comune piccolo, ma è ugualmente possibile apprezzare, oltre al mare, l’entroterra. Alle spalle del borgo, della via Aurelia e della ferrovia, incombe la collina con i suoi ulivi e la vegetazione marittima. A chi ama la natura, si consiglia di salire, a piedi o in mountain bike, al piccolo borgo di Colla Micheri, nel comune di Andora, in direzione della Val Merula. Oppure di farsi portare in barca all’isola Gallinara, uno scoglio nel mare azzurro. Per avere una visione completa dell’ampia rada marina considerata tra le più belle della Liguria, anche per la spiaggia di sabbia fine, conviene percorrere a piedi il ciottolato che collega Capo Mele ad Alassio,
passando per Laigueglia.Tra le vicine località costiere da non perdere: Alassio, antico borgo marinaro che fu mitica meta delle vacanze negli anni Sessanta; Albenga, che ha forse il più bel centro storico del Ponente ligure; e sempre in direzione di Savona, i borghi certificati di Finalborgo e Noli. Da cartolina anche la spiaggia di Varigotti con le sue case direttamente sul mare, come a Laigueglia.

Trofeo Laigueglia, febbraio: corsa ciclistica internazionale nata nel 1963, con un albo d’oro importante che annovera, tra i vincitori, Eddy Merckx e Felice Gimondi. Considerata una “classica” del genere, si snoda per circa 180 km con arrivo spettacolare a Laigueglia.

Festival Jazz, ultima settimana di giugno: un palco montato in piazza Marconi, con il mare alle spalle, e si sprigiona tutta la magia del jazz; durante le sei serate si svolge anche il PercFest, festival internazionale per percussionisti diventato uno degli appuntamenti più frequentati dagli appassionati; il festival comprende concerti, seminari, jam session, incontri con musicisti.

Sbarco dei Saraceni, luglio-agosto: rievocazione in costume del vero sbarco avvenuto nel 1546, con i partecipanti che si dividono tra residenti e pirati turchi per ingaggiare una finta battaglia nella notte, illuminata dai fuochi d’artificio e percossa dal suono dei tamburi.

Fiera di San Matteo, dal venerdì alla domenica più vicina al 21 settembre: tradizionale appuntamento con il mercato dei prodotti artigianali e gastronomici, che coincide con la processione per le vie del borgo della statua del patrono scolpita dal Torretta nel XVIII secolo.

“Queste Piazze Davanti al Mare” – rassegna dedicata alla canzone d’autore e alla letteratura correlata. L’evento di svolge ogni anno nel mese di luglio.

Le sarde ripiene.

I “baci di Laigueglia” sono un dolce di mandorle, nocciole e crema di cioccolato; e i “gobeletti”, un altro dolce, ma di pasta frolla e marmellata.

Ospitalità

Hotel Garden

La struttura offre eleganti camere recentemente ristrutturate: Servizi a disposizione dei clienti: reception 24 ore, Wi_Fi gratuito, internet point, bar e ristorante.
Parcheggio privato.

  Via Torino, 7
  +39 0182 690021
  info@hotelgarden.sv.it
 www.hotelgarden.sv.it

Hotel Mediterraneo

Elegante struttura con accogliente benvenuto nella splendida hall di ingresso che consente l’accesso al ristorante, zona soggiorno e bar. Ai piani superiori sono a disposizione 32 camere dotate di tutti i confort.

 Via A. Doria, 18
  +39 0182 690240
  mediterraneo@hotelmedit.it
  www.hotelmedit.it