Tremezzo
Quattro borghi tra lago e monte
Comune di TREMEZZINA
(Provincia di Como)
Altitudine
m. 225 s.l.m.
Abitanti
5072
patrono
B.V. del Soccorso, 8 settembre (comune di Tremezzina)
San Lorenzo, 10 agosto (municipio di Tremezzo)
info turismo
Ufficio turistico,
tel. 0344 40493.
Comune,
Via santo Stefano 7, loc. Lenno
tel. 0344 5583900
www.comune.tremezzina.co.it
www.mylakecomo.co
turismo@comune.tremezzina.co.it
Il nome
Tremezzo, terra di mezzo. Il nome deriva probabilmente dalla posizione geografica centrale rispetto alla costa del Lario, a metà strada tra la Pianura Padana e il valico del Canton Grigioni. Il piccolo Comune rivierasco è diviso in dieci frazioni: a lago Portezza, Bolvedro, e Tremezzo che dà il nome a tutto il territorio. A monte troviamo Balogno, Belvedere, Susino, Rogaro, Volesio, Intignano e Viano.
La storia
196 a.C. il console Marco Claudio Marcello sconfigge i Galli Insubri e i loro alleati nei pressi dell’antica Como, ricevendo la resa della città e dei centri fortificati del territorio. I Romani stringono con i Comensi un trattato federativo; nel 59 a.C. Cesare fonda la colonia di NovumComum: i romani aprono la via attraverso le Alpi costruendo una strada lungo il lago. 880, il luogo è citato per la prima volta in un documento come CurteTremecia; l’attuale nome compare soltanto intorno al Mille; nella Lombardia medievale fa parte del sistema difensivo dell’Isola Comacina, schierata con Milano; per questo nel 1169 è distrutta e incendiata dai Comaschi, appoggiati dal Barbarossa. Metà XVII sec., inizia il periodo di prosperità a cui si deve la maggior parte dei palazzi ancora esistenti; i documenti testimoniano un contatto costante tra le famiglie locali, arricchite con il commercio, e il resto d’Europa; i legami con la città di Amsterdam dove si compravano le merci della Compagnia delle Indie Orientali, ma anche con Francoforte, Strasburgo, Vienna, Budapest, Varsavia, Parigi, rendono la Tremezzina un punto di riferimento per la borghesia nord europea. XIX sec., la Rivoluzione Francese e le guerre napoleoniche portano alla decadenza molte famiglie e alla vendita dei loro palazzi a ricchi signori provenienti da Milano; alcune di queste ville, usate come residenze di campagna, tornano all’antico splendore; nuove ville sono costruite in riva al lago e dal 1850 sorgono i primi alberghi: per la sua suggestiva, serena, bellezza, il paese diventa una rinomata località turistica.
1915, la prima guerra mondiale interrompe l’attività turistica, ripresa con fatica alla cessazione delle ostilità; gli alberghi, usati come ospedali militari, sono restituiti ai loro proprietari con ritardo; tuttavia, questa presenza lascia tracce importanti nelle strade militari di montagna, nel tunnel e nelle trincee scavate in luoghi strategici.
1945, a Tremezzina vengono scritte le pagine finali della seconda guerra Mondiale per l’Italia. A pochi km da Tremezzina viene catturato Benito Mussolini che tentava di fuggire verso la Svizzera in abiti militari tedeschi. Portato a Bonzanigo di Mezzegra per passare la notte, il giorno dopo viene eseguita la condanna a morte su sentenza del CLN e viene fucilato a Giulino di Mezzegra.
Dimore settecentesche fra cui la celebre villa Carlotta, parchi e giardini rigogliosi: Tremezzo sul lago di Como è una compenetrazione fantastica di verde, acqua e pietra. Sono quattro i piccoli borghi interessanti disseminati sul territorio comunale, di cui uno sul lago (Bolvedro) e gli altri tre in collina (Rogaro, Volesio e Balogno), tutti abbastanza ben conservati con l’acciottolato originario e le facciate in ordine. I palazzi, le ville, le filande, certi scorci e tagli di luce, l’odore del lago: nell’aria c’è qualcosa che ti fa capire di essere approdato a un nord dolce, mediterraneo, dove il clima fa crescere l’ulivo, la vite e i limoni sui terrazzamenti. Nel Settecento, con l’arrivo dei ricchi personaggi della borghesia europea, si diffondono i parchi “all’italiana”, collezioni di piante esotiche fatte arrivare da ogni capo del mondo. Ai tradizionali ulivi e limoni, si affiancano palme e azalee, ortensie e camelie provenienti da terre lontane. La botanica si sposa con l’acqua, così che arrivando a Tremezzo dal lago in battello, si può assistere con emozione alle metamorfosi della natura nei parchi e nei giardini. Con le stagioni cambiano i toni, i colori, le luci, le tinte dell’acqua, dei monti e delle pietre. Visioni romantiche, simboliste, alla Böcklin, in sintonia con i nostri umori variabili.
“Finalmente abbiamo scorto la deliziosa spiaggia di Tremezzina, le cui valli graziose godono del clima di Roma. I freddolosi di Milano, infatti, vengono a passarvi l’inverno; e i palazzi si moltiplicano sul verde delle colline, donde si riflettono sulle acque. È troppo chiamarli palazzi, ma è poco chiamarli case di campagna. È un modo di fabbricare elegante, pittoresco e voluttuoso, speciale ai tre laghi e ai colli di Brianza”. Così scrisse Stendhal nel resoconto dei suoi viaggi italiani, dopo aver visitato il lago di Como. Oggi come allora il soggiorno a Tremezzo è un incanto per i sensi, occasione per rilassarsi davanti alle meraviglie della natura e dell’ingegno umano. Noi dividiamo il nostro percorso in due parti: camminare tra i vicoli dei borghi in collina e visitare le ville storiche. Cominciamo da queste ultime. Richiede una visita approfondita la celebre villa Carlotta (XVIII secolo), oggi museo con splendido giardino botanico. La passeggiata sul lungo lago passa per alcune delle ville più belle del territorio. Si comincia con il parco di villa Mayer (oggi di proprietà comunale), risultato della ristrutturazione, a cura dell’architetto razionalista Pietro Lingeri, di una villa ottocentesca danneggiata da un incendio nel 1919. Bellissimo il parco a lago, in cui Lingeriripropose il giardino all’italiana di villa Colonna a Roma. Oggi il parco Teresio Olivelli è un’area attrezzata aperta al pubblico, dove è bello passeggiare, bere un bicchiere sulla terrazza della Darsena o prendere il sole vicino alla Tarocchiera. MaLingeri a Tremezzo è anche autore della particolarissima villa Amila, simile a una nave in mezzo agli alberi: posta all’imboccatura del torrente Bolvedro e affacciata sul lago, fu edificata nel 1931-32 per conto dell’Associazione Motonautica Italiana Lario. Proseguendo verso Bolvedro si incontra villa La Quiete. Oggi residenza privata e location per grandi eventi, fu fatta erigere all’inizio del XVIII secolo dai duchi Del Carretto, passò poi ai Serbelloni, che le diedero l’aspetto attuale, impreziosendola con il giardino all’italiana, la cancellata di ferro battuto, la scenografica scalinata a lago (1813). Esaurito il giro delle ville, possiamo andare alla scoperta dei borghi in collina. Il percorso più invitante della frazione di Tremezzo è quello che si sviluppa attorno ai Portici Sampietro. Sotto il porticato si trovano numerosi locali, bar, ristoranti e negozi di artigianato locale. Sulla riva di fronte all’imbarcadero si incontra la chiesa di San Bartolomeo. Dell’edificio originale, risalente al XII secolo, restano solo alcune parti della struttura in pietra. Il resto è il frutto di un restauro in epoca barocca. Da qui attraverso una serie di stradine in acciottolato si possono raggiungere i borghi collinari. Il primo è Rogaro, arroccato in un ambiente incontaminato con una magnifica vista sul lago. Il nucleo antico è costituito da case sei-settecentesce riunite attorno alla piazzetta barocca su cui si affaccia il santuario della Madonna degli eremiti. Unico in Italia a portare il titolo di Madonna di Einsiedeln, o “degli Eremiti”, il santuario ha una storia da raccontare. Con la riforma luterana un gruppo di cattolici svizzeri fuggì dalla confederazione elvetica sconvolta da aspre tensioni religiose e si rifugiò sul lago di Como, portando con sé l’effige della Madonna Nera venerata nell’abbazia di Einsiedeln. Ricavata da un tronco di tiglio nero, la scultura ha probabili origini orientali. La Festa del Santuario si tiene ogni anno, la terza domenica di ottobre. Poco prima di raggiungere Rogaro, una deviazione di 100 metri ci accompagna all’area della torre medievale, recentemente restaurata: un terrazzo affacciato sulle meraviglie del centro lago. Da Rogaro e da Brughée si diramano i sentieri montani che conducono ai Monti di Nava, al Monte Crocione e a San Martino sopra Griante.Volesio e Balogno sono due piccoli borghi collegati da un acciottolato. Al centro dell’abitato si trovano alcuni palazzi signorili di fine Seicento circondati da campi e case coloniche, percorsi da viottoli con arcate e cunicoli per l’accesso ai fondi oltre un torrente, vicoli interni con larghi scalini in selciato. Lungo la stradina che collega Balogno a Volesioè incastonata la chiesa dei santi Pietro e Paolo, a struttura romanica preceduta da un portico. Restaurata nel 1732 circa, è ancora in buono stato. La navata unica è in stile barocco con pavimentazione originale. Alle pareti sono posti due dipinti secenteschi, il presbiterio risale al Settecento. Meritano una visita anche tutti gli altri piccoli borghi, che danno al visitatore l’impressione di camminare all’indietro nel tempo, fra case contadine e scorci mozzafiato a picco sul lago.
Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.
Parco comunale con bar, area giochi per i più piccoli e area pic-nic. Lido balneabile estivo con campo da beach volley. Sport nautici (canoa, pesca) e servizio di boat service. Trekking: in tutta la zona sono numerosi gli itinerari a piedi, dalla semplice passeggiata adatta a tutti ai percorsi di montagna per escursionisti esperti. Tra i luoghi più suggestivi da visitare la cappella degli alpini in località Panoort, una passeggiata tranquilla di mezz’ora che accompagna il visitatore in uno dei luoghi più suggestivi e panoramici del centro lago. Per i più allenati si consiglia la salita al monte Crocione, dalla strada militare realizzata in occasione della prima guerra mondiale. Tra i punti più suggestivi da visitare, la torre medievale in loc. Rogaro. Da non perdere un aperitivo al parco Olivelli, nel borgo di Bolvedro affacciati sul magnifico golfo di san Lorenzo o nei caratteristici bar sotto ai portici di Tremezzo.
Villa Carlotta, via Regina 2,loc. Tremezzowww.villacarlotta.it
Villa del Balbianello, bene FAI più visitato d’Italia, via Guido Monzinoloc. Lennohttps://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianello
Museo del paesaggio, c/o villa Mainona, via regina 22, loc. Tremezzo
Antiquarium dell’isola Comacina, c/o il complesso di santa Maria Maddalena, loc. Ossucciohttps://isola-comacina.it
Sacro monte della B.V. del Soccorso, patrimonio UNESCO dell’umanità. Loc. Ossuccio.
Sagra degli Asparagi, frazione Rogaro, ogni terza domenica di maggio.
Sagra dell’Isola Comacina, la più antica sagra del lago di Como.
il week end più vicino al 24 giugno, con la rievocazione dell’incendio dell’isola da parte del Barbarossa.
StreetFood festival, sapori dalle regioni. seconda settimana di Agosto. Un grande appuntamento in cui il cibo la fa da padrone.
Festa dei Borghi, il terzo week end di settembre. Una manifestazione tradizionale che accompagna il visitatore fra la bellezza delle frazioni, tra il fascino della storia e del paesaggio e i sapori della gastronomia locale.
LacMus Festival, festival internazionale di musica classica ambientato nei luoghi più suggestivi di Tremezzina. Periodo: Fine giugno – inizio luglio. https://lacmusfestival.com/it/
Presepi nei borghi, ogni anno nel periodo natalizio.
Un suggestivo percorso fra le frazioni del comune per la visita di presepi allestiti appositamente dai gruppi spontanei di frazione, per vedere circa 50 presepi. Fra le chicche gli allestimenti della locale associazione Amici del Presepio al museo del Paesaggio, alla casa dei presepi e nella villa delBalbianello.
Dal 2018 Tremezzina è fra i promotori del LAKE COMO CHRISTMAS LIGHT un grande evento di luce che trasforma il bacino del lago nel più grande presepe del mondo, un prolungamento della storica città dei balocchi che ha trasformato il capoluogo Lariano nella capitale del Natale in Lombardia.
La gastronomia lariana è legata ai prodotti che offrivano la terra e il lago. Polenta con farine di mais e di grano saraceno, latticini, zuppe di verdure, pesce. Piatto forte della tradizione è il risotto al pesce persico. Si tratta di un risotto all’onda servito con filetti di pesce persico dorati nel burro e aromatizzati con salvia. Altro piatto da non perdere è la polenta uncia, la classica polenta di farina mista largamente condita con formaggio e burro fuso con aglio dorato. Nelle cucine della Tremezzina è molto diffuso in stagione l’asparago, prodotto tipico della frazione di Rogaro, storicamente coltivato fra i filari di viti e servito in succulenti risotti o semplicemente bolliti con uova in tegamino, burro fuso e parmigiano. Tra i dolci il paradell, frittella rotonda, grande, ripiena di mele, servita con zucchero spolverizzato, e la miascia, una prelibatezza con frutta autunnale, pane ammollato nel latte e frutta secca che danno origine a questa particolare torta decorata e profumata con ciuffi di rosmarino.
E’ il missoltino, detto anche misulten.
Si tratta dell’agone, pesce di lago essiccato al sole, salato e aromatizzato con alloro, che nella tradizione era conservato per i mesi invernali e servito con fette di polenta grigliate. E’ parte integrante della gastronomia locale e oggi viene servito normalmente come antipasto.