Il nome Bondone deriva dal dialetto trentino (Bondù). Il significato che vi si attribuisce è: luogo dove ci si rifugia di notte o dal pericolo, paese fortificato.
La storia
Bondone è un piccolo paese arroccato sulla montagna, ultimo paese del trentino sul confine con il bresciano. Si trova in un territorio che è sempre stato di confine e si erge in una posizione di controllo, con la sua visuale che spazia dalle acque del lago d’Idro a Sud, a tutta la Valle del Chiese fino alle Dolomiti di Brenta a Nord.
Anche se questa comunità ha radici ben più profonde, il nome di Bondone compare per la prima nei documenti nel 1301, in occasione della contesa con il vicino paese di Storo per la montagna dell’Alpo. Proprio in questo periodo si affermarono i confini e l’identità del paese: con tenacia, i cittadini difesero i propri territori, attraverso numerosi scontri con i paesi limitrofi. In occasione di questi contrasti i conti Lodron si ersero spesso a giudici.
Con il passare del tempo la comunità si ampliò e prese un po’ alla volta le sembianze del paese che oggi conosciamo, un posto dove sembra che il tempo si sia fermato.
Bondone fu per secoli un paese abitato esclusivamente da carbonai. Le famiglie di carbonai trascorrevano otto mesi all’anno lontano da casa: otto mesi di fatica, duro lavoro, in cui si viveva all’interno di capanne tirate su in poche ore. Così, con l’arrivo della primavera, tutte le famiglie si incamminavano lungo l’impervio sentiero che li collegava al fondovalle, salutando un paese che veniva lasciato deserto, per poi spargersi per le montagne trentine o bresciane a produrre il carbone.
Nell’agosto del 1855 la peste colpì Bondone, salvando solamente 8 famiglie. I pochi sopravvissuti fecero voto alla Madonna, dedicandole una giornata di festa e preghiera in cambio della sua protezione: le furono così dedicate la giornata dell’8 settembre la chiesa del Paese.
Un paese sospeso nel tempo, dove le tracce della modernità si insinuano lentamente, in modo intelligente. Quello che realmente occorre c’è, ma a colpire il visitatore è soprattutto la sensazione di scivolare nel passato: percorrere le stradine piccole, caratterizzate da archi, ripide scalinate e anguste scorciatoie, insinuarsi fra le case addossate l’una all’altra in modo irregolare, quasi a tenersi compagnia, significa tornare indietro di qualche secolo, quando qui vivevano solo i carbonai e le loro famiglie per quattro mesi, e il resto dell’anno Bondone restava silente e abbandonato, in attesa del loro ritorno.
I bondonesi erano un popolo devoto, come ci raccontano gli affreschi, espressione di arte popolare, che si possono ammirare sulle facciate delle case.
Visitare questo paese è come entrare in un labirinto di strade selciate, che fa perdere i propri visitatori in un viaggio nel tempo.
I muri e le case raccontano la storia di questo paese, conducendo poi magicamente il visitatore fino alla Chiesa, dedicata anch’essa alla Natività di Maria, sul quale sagrato si può godere di una splendida vista sulla vallata che ci riporta al presente. La Chiesa ha tre navate, ognuna delle quali custodisce un’altare. Frutto di molte trasformazioni nell’arco dei secoli, è testimone e porta la memoria della trasformazione del borgo e dei suoi abitanti nella storia.
Appena arrivati in Paese non si può non notare, sulla facciata della casa di Via Giusti 24, l’affresco risalente al Cinquecento che raffigura la Madonna in Trono che allatta Gesù Bambino.
Non mancano le immagini satiriche, come quella datata 1672 che si trova in via Baroni 13. Il dipinto rappresenta, in gloria, l’incoronazione della Vergine; un Re che offre alla Morte del denaro in cambio della vita.
Castel San Giovanni fu edificato presumibilmente su una preesistente struttura romana e fu sempre in possesso dai conti di Lodron, famiglia le cui origini risalgono all’anno mille. E’ proprio da Castel San Giovanni, edificio dalle sembianze più di fortezza militare che di residenza nobiliare, che i Londron esercitarono il loro potere dal XIII al XVIII secolo. Il castello fu poi abbandonato due secoli fa. Vi si accedeva attraverso un ponte levatoio e gode di una magnifica posizione che domina l’intera vallata. I restauri curati dal Comune hanno riportato il Castello all’antico splendore, valorizzato dalla straordinari posizione di cui gode, arroccato su uno sperone roccioso.
BONDONE IN STRADA è un evento che si svolge nel secondo fine settimana di agosto, una due giorni che porta artisti di strada internazionali in giro per i portici e le piazze del paese. Giochi di fuoco, fachiri, giocolieri e molti altri artisti di strada avvolgeranno la magica atmosfera del paese in un’aura di mistero.
Durante l’evento è possibile anche degustare i piatti tipici della zona, come la farina gialla di Storo, con la quale si cucina la rinomata polenta, il salmerino alpino, il radicchio dell’orso e i formaggi di malga.