Castelrotto – Kastelruth
Sotto i pascoli del paradiso

Comune di CASTELrotto – KASTELRUTH
(Provincia di Bolzano)
Altitudine
m. 1090 s.l.m.
Abitanti
6935

info turismo
Associazione Turismo Castelrotto
Piazza Krausen 1
Tel. 0471 706333
info@castelrotto.com
www.castelrotto.com
www.comune.castelrotto.bz.it

Lo spirito del luogo

Il nome

Il toponimo compare per la prima volta nel X secolo come Castellum Ruptum, con il significato di “castello rotto, diroccato”.

 

La storia

Il

Il territorio di Castelrotto è in buona parte compreso nel Parco naturale dello Sciliar. Il linguaggio che governa Kastelruth – questo il nome tedesco – (Ciastel in ladino) è quello del “pittoresco”: nel senso che molte facciate sono state decorate da un pittore, Eduard Burgauner (1873-1913), il cui intento era quello di trasformare Castelrotto in un’opera d’arte. Ancora oggi l’immagine del borgo è quella di un interessante connubio di stile Liberty e tradizioni locali di gusto barocco, come si può vedere al margine del paese, dove gli affreschi di Villa Felseck – la casa della famiglia Burgauner – illustrano i mesi in modo ciclico, seguendo i riti e i lavori dei contadini. Questa è la facciata più appariscente ma ce ne sono altre.

Casa Thurn-Edenberg ha un nucleo interno medievale che corrisponde alla torre Edenberg. Le decorazioni sulla facciata sono opera di Eduard Burgauner e dello zio Johann Burgauner (1812-1891), nati proprio in questa dimora. Zio e nipote hanno collaborato anche per la decorazione della Bäckerhaus, la panetteria del padre di Eduard. Dipinte da Eduard Burgauner sono inoltre le facciate dell’ex albergo Zum Wolf, della casa e del fienile Rauch, di casa Mendel o Mendelhaus.

Ad accogliere i visitatori c’è subito la bella piazza Krausen, che ha formato il proprio carattere nei secoli. Nel 1607 è stato costruito l’odierno municipio, mentre l’alta torre campanaria è stata realizzata dopo l’incendio del 1753 che ha danneggiato la vecchia chiesa gotica, sostituita con l’attuale edificio neoclassico di metà Ottocento. Sulla facciata del municipio campeggia lo stemma dei Krausen, la nobile famiglia di origini ungheresi che qui aveva il suo Ansitz, la sua residenza. L’insegna ricorda l’architetto costruttore, Jacob Kraus von Sala (1560-1619). Da vedere all’interno la sala consiliare, rivestita in legno lavorato, e al primo piano un’altra sala, con rivestimento cinquecentesco in legno e soffitto a cassettoni. L’esterno si presenta con un portale barocco e un Erker poco pronunciato e, sul lato posteriore, con balconi finestrati tardogotici.

Nel borgo ci sono due alberghi storici: Goldenes Rössl (un tempo Locanda della Croce, Kreuzwirtshaus, esistente dal Seicento) e Zum Wolf, anch’esso attivo dal Seicento. Edifici antichi si trovano lungo i primi cento metri della via Buehl, lungo la via Oswald von Wolkenstein, lungo la via Colle e la via Platten.

Dalla piazza principale con una breve salita si arriva al Colle (Kofel) superando uno stretto passaggio. Qui la Locanda della Torre, Turmwirtshaus, citata già nel 1511, era la sede del tribunale. Il Colle è una collina tra i boschi dove sorgeva il castello che poi è stato distrutto (da cui il nome del borgo: Castel-rotto) e del quale restano le rovine. Qui visse Oswald von Wolkenstein (1377-1445), uno dei più importanti poeti medievali, autore della “Canzone di Castelvecchio”, Hauensteiner Lied. Qui si trovano le sette cappelle del Calvario erette alla fine del Seicento dalla famiglia Kraus. Dal Colle è molto bella la vista sui tetti di Castelrotto e sullo Sciliar. Nei dintorni, circondati dai prati, ci sono masi contadini che risalgono anche al XIII secolo.

Il comune di Castelrotto è costituito da un nucleo principale e da undici frazioni, ognuna con una chiesa e un nome proprio, tre delle quali di lingua ladina. La località più bassa è San Vigilio (720 metri s.l.m.), la più alta è Compatsch (1825 m.) all’ingresso dell’Alpe di Siusi.

L’Alpe di Siusi, Seiser Alm in tedesco, è una delle montagne più belle delle Dolomiti. Prati, campi e boschi si dividono in egual misura i 56 chilometri quadrati dell’area, che fanno dell’Alpe il più vasto altipiano d’Europa. La sua altitudine è compresa tra 1.630 e 2.350 metri. Una rete di sentieri lunga circa 350 chilometri attraversa questo paesaggio alpino dove, tra malghe e rifugi, da sempre i contadini di Fiè allo Sciliar e di Castelrotto portano a pascolare mucche e pecore.

Nel Museo del Costume in piazza Krausen sono esposti i tradizionali costumi tirolesi. Quello maschile comprende camicia, gilet, giacca in loden dai colori scuri e cappello ornato da un garofano. Le donne indossano una gonna nera e lunga e un bustino nero di velluto con sopra un grembiule blu o nero, e un foulard di seta con lunghe frange.

Gennaio è il mese del Matrimonio Contadino. Gli sposi con abiti vistosi – lei con un cappello verde e lui con un garofano rosso nel taschino della giacca – partono da San Valentino su una slitta trainata dai cavalli. Nel corteo le donne nubili hanno i capelli raccolti sulla testa, quelle sposate se li sistemano dietro la nuca; le più anziane portano il turmkappe, un cappello a cono; le bimbe indossano abiti bianchi, i bambini il loden nero e la camicia di ciniglia. Alla sfilata segue il banchetto con i piatti della tradizione.
Maggio invece è il mese della Cavalcata Oswald von Wolkenstein. Per conquistare lo Stendardo del Menestrello – consegnato in una festosa cerimonia di premiazione a Castel Presule – 36 squadre di cavalieri si sfidano in quattro tornei medievali. Altri scenari della Cavalcata sono il Colle a Castelrotto, Siusi allo Sciliar e il laghetto di Fiè.
Nei primi giorni di ottobre un corteo di pastori e di 250 vacche decorate da copricapi fioriti annuncia l’arrivo dell’autunno nell’Alpe di Siusi. Guida il corteo della Transumanza l’animale eletto come il più bello, agghindato in modo maestoso. Segue la banda musicale di Castelrotto. Nel paese si svolge il mercato contadino, dove krapfen e altri cibi gustosi attendono i visitatori.

Ospitalità

Hotel Zum Turm Alla Torre

Tradizionale locanda tirolese, con ampio giardino e cucina con specialità locali.

Viale Kofel, 8
+39 0471 706349
www.zumturm.com

Agriturismo Wegmacher

Nell’incantevole natura dell’altipiano dello Sciliar, uno storico Maso ristrutturato, a 5 minuti dal Borgo. Agriturismo con 5 Fiori.

  Via Marinzen, 33
+39 0471 706266
+ 39 338 6594036
info@wegmacherhof.com
www.wegmacherhof.com