CASSINETTA_di_LUGAGNANO_StemmaCassinetta di Lugagnano
Tra il Naviglio e il Ticino

Comune di CASSINETTA DI LUGAGNANO
(Provincia di Milano)
Altitudine
m. 120 s.l.m.
Abitanti
1900 (1000 nel borgo)

Patrono
San Carlo Borromeo, 14 settembre
info turismo
Pro Loco, Piazza Gaetano Negri.
www.comune.cassinettadilugagnano.mi.it
www.prolococassinetta.eu

Lo spirito del luogo

CASSINETTA_di_LUGAGNANO_StemmaIl nome
Sarebbe più corretto chiamare questo borgo Cassinetta e Lugagnano, poiché anticamente i due abitati erano distinti. Di origine romana è Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, il cui nome deriva probabilmente da Lucanianus, aggettivo riferito al nome proprio Lucanius. Il toponimo Cassinetta ha origine dalla quattrocentesca Cassina Biraga fondata da Maffiolo Birago, maestro d’aula della Camera Ducale di Filippo Maria Visconti, signore di Milano.

 

La storia
Epoca romana, ci sono indizi di un insediamento costituito probabilmente da piccole comunità agricole.
1251, in un documento compare per la prima volta il nome di Lugagnano (Lucanianus); nel XIII secolo esiste un castello circondato da un fossato, appartenente ai Casterno e poi ai Pietrasanta; quest’ultima famiglia lo vende nel 1358 al vicinoterritorio di Robecco.
1435, Maffiolo Birago, maestro d’aula della Camera Ducale di Filippo Maria Visconti, fa costruire la chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate.
1451, il duca di Milano Francesco Sforza dà Lugagnano in feudo a Baldassare Barzi e ai suoi discendenti, con diritto di dazi di vino, pane, carne.
1568, prima visita a Cassinetta di San Carlo Borromeo, che ritorna nel 1570 e, gravemente ammalato, vi fa una breve sosta nel 1584 prima di andare a morire a Milano.
1656, dopo la condanna per fratricidio di Girolamo Barzi, il feudo è devoluto alla Camera Ducale e l’anno seguente è concesso al generale Giovanni Vasquez de Coronado, castellano di Milano, con facoltà di darlo ad altri; sempre nel 1657 Lugagnano è infeudata al conte Angelo Trivulzio, ma il capitano Girolamo Barzi, venuto a transazione con la regia Ducale Camera, nel 1672 riesce a ottenere per i suoi figli i feudi di Lugagnano e Robecco con relativi dazi.
1862: con l’unificazione dei due territori il Comune assume la nuova denominazione di Cassinetta di Lugagnano.

Come i patrizi veneziani villeggiavano sul Brenta, così le nobili famiglie milanesi trascorrevano le estati lungo il Naviglio, nelle ville settecentesche che costituiscono il grande patrimonio di Cassinetta di Lugagnano. Nel borgo c’è l’attracco del battello che porta i turisti a navigare lungo il Naviglio Grande, in un tratto ricco di scorci naturalistici e atmosfere romantiche. Nello scenario del Parco del Ticino, cintura verde intorno alla città di Milano, l’agricoltura e l’acqua sono gli elementi da tutelare, adottando come fa questo Comune – primo in Italia – un piano regolatore a crescita zero, che non prevede espansioni dell’insediamento urbano ma punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo. Non più cemento e nuove costruzioni: ora si può solo restaurare le ville patrizie e le vecchie cascine, e andare in bicicletta nel Parco dei Navigli.

I due nuclei urbani di Cassinetta e Lugagnano, situati sulle rive opposte del Naviglio Grande, sono collegati da un ponte a schiena d’asino. Il ponte sul Naviglio fu ricostruito nel 1862 per facilitare la navigazione sul canale. Accanto è posta la statua di San Carlo Borromeo, realizzata nel 1749 per ricordare la sua breve sosta nel 1584: ammalato, si fermò qui mentre navigava sul Naviglio diretto a Milano, dove sarebbe morto poco dopo.

Di origine quattrocentesca ma rimaneggiata nel Settecento è la chiesa di Santa Maria Nascente e Sant’Antonio Abate. Lungo il Naviglio subito dopo il ponte di Cassinetta si incontra l’oratorio di San Giuseppe, interessante esempio di rococò lombardo costruito nel 1742 come cappella legata alla villa Castiglioni Nai Bossi: da notare la ricca balaustra in ferro battuto dell’epoca.

Le residenze nobiliari sul Naviglio, appartenute alle più importanti famiglie milanesi – Trivulzio, Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini – sono “ville di delizia”. La definizione fu coniata nel XVIII secolo dall’incisore Marcantonio Dal Re, in occasione dell’illustrazione del suo libro sulle bellezze architettoniche del luogo. Queste “case da nobile” erano utilizzate dai proprietari per effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli, e come abitazioni per la villeggiatura.

Villa Negri è la prima dimora storica che si incontra sul Naviglio, sulla destra, appena arrivati a Cassinetta e superato il bivio per Albairate. Costruita nel 1761 dal generale austriaco Dembowski, nel 1875 fu acquistata, con la circostante Cascina Piatti, dall’allora sindaco di Milano Gaetano Negri. Posta sulla roggia Visconti, la villa è un po’ discosta dal paese ed è esaltata da un ingresso sontuoso che costituiva il punto di arrivo prospettico dell’ampia veduta che si apriva davanti alla villa Birago-Clari Monzini, situata all’estremo opposto del paese.

Accanto al ponte appare, colorata del giallo della Milano settecentesca, la neoclassica villa Visconti Castiglione Maineri. Il fronte principale si affaccia all’interno sul doppio giardino, all’italiana e all’inglese. Lungo il Naviglio si affaccia la lunga cortina muraria della facciata. I terreni erano già di proprietà dei Visconti nel 1392, anno in cui venne scavata la roggia.

Villa Cattaneo Krentzlin, protetta da un muro di cinta e nascosta dagli alberi, si allunga sulla riva del Naviglio subito dopo villa Visconti Maineri. La facciata, articolata su due piani, presenta una sequenza prospettica di finestre e si conclude agli estremi con due corpi più bassi e arretrati.

Casa Spirito, lungo il Naviglio, è visibile al di là di una cancellata posta parallelamente al canale e si caratterizza per l’aprirsi ad intervalli regolari di numerose finestre, che ne scandiscono la facciata.

Villa Castiglioni Nai Bossi, l’ultima villa che si incontra sul Naviglio Grande nell’abitato di Cassinetta, lungo la pista ciclabile che porta a Robecco, risale alla prima metà del Settecento ed è probabilmente opera dello stesso proprietario, l’architetto Carlo Federico Castiglioni. villa Morlin-Visconti, costruita nel 1825 in stile neoclassico, è ripiegata su se stessa attorno a una corte interna. villa Frotta Eusebio, del secondo quarto del Settecento, si affaccia lungo via Roma, che collegava Lugagnano a Cassinetta.

Villa Mantegazza Macinaghi guarda, con un semplice portone ad arco, sulla piazzetta Trivulzio, lungo il lato sud della via principale di Lugagnano. Il cortile, aperto sulla piazzetta tramite il portone, è circondato su tre lati da corpi di fabbrica con una pianta ad “U”.

Anche villa Trivulzio, dei primi decenni dell’Ottocento, si presenta nel caratteristico “giallo lombardo” dell’epoca all’imbocco della strada per Robecco.

Villa Birago Clari Monzini è la più antica e grande dimora patrizia sulla riva destra del Naviglio. Un tempo si collegava al canale tramite un viale alberato di 800 metri che da piazza del Teatro proseguiva oltre il corso d’acqua fino alla grande esedra di villa Gambotto Negri.

Villa Clari, della seconda metà del Cinquecento, è costituita da quattro corpi che si aprono su un cortile centrale. villa Beolco Negri, oggi palazzo del Comune, conserva poco dell’antica casa da nobile, come villa Bodio Parravicini, di cui rimane solo la facciata visibile dal parco di alberi secolari uscendo da Cassinetta lungo la strada per Corbetta.

I primi documenti relativi alla Cassina Biraga risalgono al 1428, anno in cui Maffiolo Birago costruì la roggia, facendola derivare dal Naviglio, per il funzionamento del mulino della Pazza Biraga ancora esistente e funzionante.

Piaceri e Sapori

Il territorio si presta per passeggiate in campagna, percorsi in bicicletta nel Parco cicloturistico e navigazione sui Navigli. Per informazioni: Navigli Lombardi, tel. 02 6679131 – info@naviglilombardi.it.
Nel Punto Informazioni turistiche del Comune (aperto il sabato pomeriggio e la domenica), gestito dai volontari della Pro loco, si possono prenotare visite guidate gratuite alla scoperta delle ville lungo il Naviglio e del borgo. Per informazioni: tel. 348 9211856 – incontriamoilmondo@gmail.com.

Strade asfaltate e poco trafficate, tratti sterrati e piste ciclabili compongono l’anello di 200 km lungo il quale si snoda l’area del Parco cicloturistico dei Navigli. Basta spostarsi di qualche chilometro da Milano, e il rumore dell’acqua che scorre tra i campi coltivati del Parco agricolo Sud e del Parco Ticino accompagna il ritmo della bicicletta, mentre le trattorie lungo la strada invitano a una sosta golosa. Oltre alla bici, la barca: il Naviglio Grande è un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi di Lonate Pozzolo e finisce dopo 50 km nella darsena di Porta Ticinese a Milano. Nato come canale sia irriguo sia navigabile, come gli altri quattro Navigli lombardi (Bereguardo, Martesana, Paderno e Pavese) anche il Naviglio Grande ha accumulato nei secoli un grande tesoro rappresentato da nobili residenze estive, mulini, paesaggi rurali e naturali. Nel tratto navigabile compreso tra Cassinetta di Lugagnano e Castelletto di Cuggiono, completamente immerso nel verde, risalendo il canale si incrociano Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, con le loro ville patrizie, Ponte Vecchio di Magenta, Ponte Nuovo di Magenta, il centro storico di Boffalora Sopra Ticino, Bernate Ticino con la splendida Canonica Agostiniana fino ad arrivare a Castelletto di Cuggiono con la maestosa scalinata di villa Clerici.

Sagra della Frittella, in onore diSant’Antonio Abate, festeggiato il 17 gennaio.

Maratona dei Navigli, aprile: corsa non competitiva d i 6, 12 e 21 km lungo il Naviglio e il Parco del Ticino.

Festival internazionale del Teatro urbano, maggio e giugno: tappa a Cassinetta del Festival Le Strade del Teatro.

Sagra della Rana, giugno.

Sagra del Riso, del gorgonzola e del Salame, giugno.

Notte Bianca, giugno.

Festa patronale di San Carlo Borromeo, seconda settimana di settembre.

Stracassinetta, settembre: corsa non competitiva di 3 e 6 km che percorre il borgo e permette di scoprire angoli nascosti del territorio.

Sagra dell’Oca e del Brasato d’asino, settembre.

Sagra del Cinghiale, settembre.

Sagra della Polenta taragna, settembre.

Sagra della Caldarrosta, novembre. TutTe le sagre sono organizzate dalla Pro Loco.

Il risotto con il gorgonzola.

Il riso Carnaroli e il gorgonzola Docg.

Ristorazione

Antica Osteria del Ponte

Location fantastica, servizio impeccabile, menu curato ed ottima lista dei vini. Chiusura: lunedì.

  Piazza Negri 9
  +39 02 9420034
  anticaosteriadelponte.info@gmail.com
  www.anticaosteriadelponte.it