stemma-gradellaGradella
Filari d’alberi e vecchie cascine

Comune di PaNDINO
(Provincia di Cremona)
Altitudine
m. 85 s.l.m.
Abitanti
8310 (270 nel borgo)

Patrono
Santissima Trinità e San Bassiano, 19 gennaio
info turismo
Ufficio IAT, Via Stefano da Pandino
Tel. 0373 920410
www.comune.pandino.cr.it

Lo spirito del luogo

stemma-gradellaIl nome
Originariamente il borgo si chiamava Gardella, dalla probabile unione del germanico gard (luogo fortificato) con ell (in germanico alod, possesso), quindi il significato del toponimo è – secondo questa interpretazione – “possesso della fortificazione”.

 

La storia
VIII-IX sec., probabile esistenza di un presidio longobardo, accanto al quale doveva sorgere anche un castello, la cui distruzione viene fatta risalire al XIII secolo.
1186, il borgo fa la sua prima apparizione nella storia: Federico Barbarossa concede a Milano vari possedimenti, tra i quali figurano Gradella e Pandino; nel 1198 con il trattato di pace tra Lodi e Milano, i milanesi consegnano ai lodigiani le giurisdizioni civili e criminali sulla circoscrizione ecclesiastica di Lodi, che comprendeva anche Gradella.
1442, la metà lodigiana del borgo entra a far parte, con Spino d’Adda e Nosadello, di un feudo concesso alla famiglia Landriani; l’altra metà, Gradella Superiore, rientra nel territorio del ducato milanese e fa parte del feudo di Pandino, che passa nelle mani delle famiglie Visconti, Sforza, Sanseverino, Duarte, per finire nel 1522 alla famiglia d’Adda (la quale, insignita col titolo di marchesi di Pandino, lo tiene sino al 1947).
1558, il nobile bresciano Onofrio Maggi comincia ad acquistare terreni e case nel borgo di Gradella; nel 1637 Il feudo di Spino, Gradella e Nosadello passa al gentiluomo milanese Francesco Capra.
1692, il marchese d’Adda e la famiglia Capra rimettono i loro possedimenti in Gradella Superiore e Inferiore alla Regia Camera Ducale: nasce così il nuovo feudo di Gradella, assegnato al conte Girolamo Maggi; in quell’epoca il borgo è abitato da 49 famiglie.
1868, Gradella, Nosadello e Pandino vengono uniti in un unico Comune.
1944, la villa dei conti Maggi è requisita dal comando germanico di Cremona e occupata da Graziani, comandante delle forze armate della Repubblica di Salò; nel 1982 la contessa Camilla, vedova dell’ultimo conte Aymo Maggi, vende a privati i suoi possedimenti in Gradella.

Attraversando lo splendido viale alberato che porta a Gradella, in un paesaggio di risorgive e di paludi bonificate, si entra in una dimensione quasi fiabesca, come se gli antichi boschi che qui sorgevano chiamassero a raccolta il verde, l’acqua, l’ombra, la frescura, il silenzio, i dolci rumori dei campi, ogni volta che si avvicina un visitatore. Il quale visitatore in questo mondo remoto non ha altro da cercare se non la campagna com’era un tempo, con i filari di alberi, i cascinali, i vecchi fienili, l’osteria di paese, le trame verdi di un borgo padano dove il pioppo, il merlo, il fiume convivono con la modernità. Il mostro del lago Gerundo, generato dai miasmi delle antiche paludi, aggredisce un abitato che un’altra leggenda chiamava Graziella, dal nome di una bella principessa. Gradella, nella sua semplicità, rimanga così piena di grazia: “Molto tempo prima / che ci gettassimo su petrolio, ferro e ammoniaca / c’era ogni anno / il tempo degli alberi che verdeggiano irresistibili e violenti” – scriveva Bertold Brecht.

L’abitato rurale di Gradella è considerato nel piano regolatore del Comune di Pandino un centro storico degno di particolare attenzione. Si presenta con le caratteristiche case dipinte in giallo, profilate di mattoni rossi e con le corti comunicanti.
Le fronti porticate, il motivo ornamentale delle lesene in mattoni a vista, il legno come materiale costruttivo che si accompagna al laterizio, fanno di questo borgo un lembo poetico di Pianura Padana, un “mondo piccolo” che resiste all’invasione dei capannoni, delle villette geometrili, degli ipermercati, degli outlet. Non è possibile l’espansione edilizia ma solo il recupero del patrimonio esistente, salvaguardando i criteri costruttivi tradizionali, i manti di copertura in coppi, i serramenti in legno, la gamma terrosa degli intonaci, i rivestimenti rustici.

Ai margini del borgo emerge villa Maggi, già esistente nel XVII secolo, che deve il suo aspetto attuale alle modifiche apportate nei secoli XIX e XX.

Al centro di Gradella si erge la chiesa Parrocchiale costruita a partire dal 1895 e dedicata alla Santissima Trinità e a San Bassiano, mentre innanzi al cimitero è collocata una piccola cappella sul luogo dove si trovava il lazzaretto, sorto durante la peste del 1630.

Da vedere nel territorio del Comune di Pandino il castello Visconteo, di particolare importanza perché è il meglio conservato tra i castelli costruiti dai Visconti nel XIV secolo. Edificato da Bernabò Visconti e Regina della Scala nel 1355 come luogo di ricevimenti, battute di caccia e incontri conviviali, ha forma quadrata, eleganti porticati ed ampia corte; delle quattro torri originarie ne rimangono due, mentre ogni stanza conserva le pitture volute dai signori di Milano, soprattutto motivi geometrici alternati agli stemmi di famiglia. Gli affreschi sotto il porticato dell’ala sud sono attribuiti a Stefano da Pandino.
A Pandino troviamo anche la chiesa di Santa Marta, eretta probabilmente nella seconda metà del XV secolo, con interessanti affreschi votivi databili tra ’400 e ’500, e la Parrocchiale di Santa Margherita, riedificata in forme neoclassiche nel corso degli ultimi anni del ’700, dopo che la chiesa originaria era andata distrutta.

Nei dintorni di Pandino, merita una visita il sito di palazzo Pignano, con la pieve protoromanica di San Martino costruita sopra i resti di una basilica paleocristiana del V secolo d. C.; nella zona dietro la chiesa sono visibili i resti di una villa romana.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Cicloturismo e moto-turismo.

La necessità della tutela ambientale si sposa con la vocazione agricola del territorio, messo a dura prova dalla meccanizzazione e dallo sviluppo intensivo. Di recente è stato istituito il Parco del Tormo, allo scopo di preservare l’ambiente naturale lungo le rive di questo fiume. Un altro intervento apprezzabile è la conservazione dei fontanili, formati dalle acque sotterranee che riaffiorano in superficie.
Nei dintorni bisogna fare tappa a Dovera, dove si ammira la chiesa detta “dei Santoni” perché reca sulla facciata i Santi Cristoforo e Antonio Abate, dipinti nel corso del XIV secolo.
Sempre in territorio di Dovera, proseguendo verso il fiume Tormo, ci si imbatte nella piccola chiesa di San Rocco, decorata con le pitture cinquecentesche di Callisto piazza. Di notevole interesse è inoltre la basilica romanica (secoli XI-XII) di Santa Maria e San Sigismondo a Rivolta d’Adda, dove è da vedere anche il palazzo Stampa del secolo XVIII.

Castello Visconteo di Pandino: le sale interne sono visitabili dalle 13.30 alle 18.30 dei giorni feriali tranne il martedì, aperte dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.30; sabato 8.30-12.30 e festivi 14-18.
Per prenotare la visita guidata: tel. 0373 973313.

Sagra di Primavera, terza domenica di marzo a Pandino.

Palio di Pandino, nel mese di giugno.

Festa di Santa Marta, 29 luglio a Pandino.

Sagra di Nosadello, prima domenica di settembre.

Sagra di Gradella, seconda domenica di ottobre con tradizionale cuccagna.

Sagra d’Autunno, terza domenica d’ottobre a Pandino. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.comune.pandino.cr.it

Vi sono alcuni ristoranti nella zona, ospitati in antichi cascinali, in cui si può fare una bella esperienza culinaria grazie ai prelibati tortelli cremaschi, preparati con amaretti, spezie ed erbe aromatiche, al foiolo cucinato con le verdure e all’irrinunciabile panarone.

prodotti pandinoI prodotti caseari, dai formaggi al burro, in questo angolo di Lombardia sono di grande qualità: in particolare, è da ricordare il panarone, un tradizionale formaggio padano dal caratteristico gusto amarognolo, nato proprio a Pandino. Altra specialità del territorio è il salame nostrano.

Ristorazione

Osteria degli Amici

Locali accoglienti sia per grandi tavolate che per un’atmosfera più intima.

  Via Maggiore, 18
  +39 0373 90163
 info@osteriadegliamid.com
 www.osteriadegliamici.com

Ristorante Ad Convivium

Splendida location. Vasta scelta di menù curati da una famiglia di ristoratori arrivati alla terza generazione. Specialità piatti tipici locali interpretandone gusti e sapori con innovazione.

  Via A. De Gasperi,3 – Pandino
  +39 0373 90266
 info@adconvivium.it
 www.adconvivium.it

Acquisti

Caseificio Conte Ajmo

Una trentennale esperienza ha fatto del caseificio un marchio di qualità apprezzato della migliore gastronomia del territorio.

  Via Giuseppe Bianchi, 30
  +39 0373 91763
  info@caseificioconteajmo.com
  www.caseificioconteajmo.com