stemma-gradellaGradella
Filari d’alberi e vecchie cascine

Comune di PaNDINO
(Provincia di Cremona)
Altitudine
m. 85 s.l.m.
Abitanti
8913 (270 nel borgo)

Patrono
Santissima Trinità e San Bassiano, 19 gennaio

info turismo
Ufficio Informazioni Turistiche
Via Castello 15
Tel. 0373 973350
Cell. 338 7291650
turismo@comune.pandino.cr.it
www.comune.pandino.it

Lo spirito del luogo

stemma-gradellaIl nome

Originariamente il borgo si chiamava Gardella, dalla probabile unione del germanico gard (luogo fortificato) con ell (in germanico alod, possesso). IL significato del toponimo è – scendo questa interpretazione – “possesso della fortificazione”.

 

La storia
VIII-IX sec., probabile esistenza di un presidio longobardo, accanto al quale doveva sorgere anche un castello, la cui distruzione viene fatta risalire al XIII secolo.
1186, il borgo fa la sua prima apparizione nella storia: Federico Barbarossa concede a Milano vari possedimenti, tra i quali figurano Gradella e Pandino; nel 1198 con il trattato di pace tra Lodi e Milano, i milanesi consegnano ai lodigiani le giurisdizioni civili e criminali sulla circoscrizione ecclesiastica di Lodi, che comprendeva anche Gradella.
1442, la metà lodigiana del borgo entra a far parte, con Spino d’Adda e Nosadello, di un feudo concesso alla famiglia Landriani; l’altra metà, Gradella Superiore, rientra nel territorio del ducato milanese e fa parte del feudo di Pandino, che passa nelle mani delle famiglie Visconti, Sforza, Sanseverino, Duarte, per finire nel 1522 alla famiglia d’Adda (la quale, insignita col titolo di marchesi di Pandino, lo tiene sino al 1947).
1558, il nobile bresciano Onofrio Maggi comincia ad acquistare terreni e case nel borgo di Gradella; nel 1637 Il feudo di Spino, Gradella e Nosadello passa al gentiluomo milanese Francesco Capra.
1692, il marchese d’Adda e la famiglia Capra rimettono i loro possedimenti in Gradella Superiore e Inferiore alla Regia Camera Ducale: nasce così il nuovo feudo di Gradella, assegnato al conte Girolamo Maggi; in quell’epoca il borgo è abitato da 49 famiglie.
1868, Gradella, Nosadello e Pandino vengono uniti in un unico Comune.
1944, la villa dei conti Maggi è requisita dal comando germanico di Cremona e occupata da Graziani, comandante delle forze armate della Repubblica di Salò; nel 1982 la contessa Camilla, vedova dell’ultimo conte Aymo Maggi, vende a privati i suoi possedimenti in Gradella.

Attraversando lo splendido viale alberato che porta a Gradella, in un paesaggio di risorgive e paludi bonificate, si entra in una dimensione quasi fiabesca, come se gli antichi boschi che qui sorgevano chiamassero a raccolta il verde, l’acqua, l’ombra, la frescura, il silenzio, i dolci rumori dei campi, ogni volta che si avvicina un visitatore. Il quale, in questo mondo remoto, non ha altro da cercare se non la campagna com’era un tempo, con i filari di alberi, i cascinali, i vecchi fienili, le trame verdi di un borgo padano dove il passato convive e si armonizza con la modernità.

L’abitato rurale di Gradella, frazione di Pandino, è considerato un centro storico degno di particolare attenzione. Si presenta infatti con le caratteristiche case dipinte di giallo, profilate di mattoni rossi, le fronti porticate e con le corti comunicanti. Questo piccolo borgo è un lembo poetico di Pianura Padana, un “mondo piccolo” che resiste all’invasione dei capannoni, delle villette e degli ipermercati. Qui non è possibile l’espansione edilizia ma solo il recupero del patrimonio esistente, salvaguardano i criteri costruttivi tradizionali.

Al centro di Gradella si erge la chiesa Parrocchiale costruita a partire dal 1895 e dedicata alla Santissima Trinità e San Bassiano, mentre innanzi al cimitero è collocata una piccola cappella sul luogo dove si trovava il lazzaretto sorto durante la peste del 1630.

La storia del borgo è strettamente legata alla nobile famiglia Maggi, dal 1558 Onofrio Maggio inizia ad acquistare terreni diventando in breve tempo il proprietario del borgo dove vi fa erigere la villa padronale: Villa Maggi. Negli anni ’30 del novecento la proprietà passa al conte Aymo Maggi (celebre per essere stato uno degli ideatori della storica corsa Mille Miglia) il quale dedicò molte attenzioni al borgo facendo costruire l’asilo, la scuola, i bagni pubblici e il campo sportivo.

Da non perdere, nel territorio del Comune, il Castello Visconteo di Pandino, di particolare importanza perché il meglio conservato tra i castelli costruiti dalla famiglia Visconti nel XIV secolo. Edificato per volere di Bernabò Visconti e di sua moglie Regina della Scala come luogo di ricevimenti e battute di caccia. ha forma quadrata, eleganti porticati ed un’ampia corte; delle quattro torri originarie ne rimangono due. In ogni stanza e su tutte le pareti esterne si possono ammirare, ottimamente conservate, le pitture volute dai signori di Milano: soprattutto motivi geometrici alternati agli stemmi di famiglia.

  • ai margini del borgo emerge villa Maggi, già esistente nel XVII secolo, che deve il suo aspetto attuale alle modifiche apportate le XIX e XX sec.;
  • la Chiesa Parrocchiale edificata nel 1895 conserva un ciclo di affreschi dedicato a San Bassiano del pittore Luigi Morgari (1919);
  • il cuore del Comune di Pandino è il suo Castello, edificato dal 1355 da Bernabò Visconti conserva le pitture originarie, la visita è un tuffo nella storia;
  • A Pandino si trovano anche la chiesa di Santa Marta, di fronte al castello con affreschi quattrocenteschi e la Parrocchiale di Santa Margherita, riedificata negli ultimi anni del XVIII sec. in forme neoclassiche;
  • Poco distante da Gradella e Pandino merita una visita il sito di Palazzo Pignano, con la pieve protoromanica di San Martino costruita sopra i resti di una basilica palocristiana del V sec. d.C.;
  • Nei dintorni, di notevole interesse è la basilica romanica di Santa Maria e San Sigismondo a Rivolta d’Adda dove è da vedere anche il Palazzo Stampa del secolo XVIII.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Cicloturismo e moto-turismo.

La necessità della tutela ambientale si sposa con la vocazione agricola del territorio, messo a dura prova dalla meccanizzazione e dallo sviluppo intensivo. Di recente è stato istituito il Parco del Tormo, allo scopo di preservare l’ambiente naturale lungo le rive di questo fiume. Un altro intervento apprezzabile è la conservazione dei fontanili, formati dalle acque sotterranee che riaffiorano in superficie.
Nei dintorni bisogna fare tappa a Dovera, dove si ammira la chiesa detta “dei Santoni” perché reca sulla facciata i Santi Cristoforo e Antonio Abate, dipinti nel corso del XIV secolo.
Sempre in territorio di Dovera, proseguendo verso il fiume Tormo, ci si imbatte nella piccola chiesa di San Rocco, decorata con le pitture cinquecentesche di Callisto piazza. Di notevole interesse è inoltre la basilica romanica (secoli XI-XII) di Santa Maria e San Sigismondo a Rivolta d’Adda, dove è da vedere anche il palazzo Stampa del secolo XVIII.

Nel Comune di Pandino di trova il Castello Visconteo voluto da Bernabò Visconti e incredibilmente conservato nell’apparato pittorico, vengono proposti interessanti percorsi di visita

  • La notte Romantica, evento promosso dall’associazione Borghi più Belli d’Italia a giugno, è diventato un evento imperdibile per il Borgo di Gradella che ogni anno ospita spettacoli teatrali, proiezioni di film e menu a tema;
  • Nella seconda domenica di ottobre Gradella ospita la Sagra d’Autunno con la tradizionale scalata all’albero della cuccagna;
  • Lo scorrere delle stagioni colora Gradella di sfumature magiche che meritano di essere apprezzate con una passeggiata o un giro in bicicletta.

 

  • Il Parco Sovracomunale del Fiume Tormo è stato istituito allo scopo di preservare l’ambiente naturale lungo le rive di questo fiume. Il territorio è ricco di FONTANILI, risorgive naturali in cui l’acqua sgorga a temperatura costante che creano ambienti unici per biodiversità. Da non perdere.
  • Vi sono diversi ristoranti nella zona, ospitati in antichi cascinali, in cui si può fare una bella esperienza culinaria assaggiando anche i particolarissimi Tortelli Cremaschi preparati con amaretti e spezie.
  • In inverno si può gustare la tipica cassoeula, un piatto a base di maiale accompagnato dalle verze e dall’immancabile polenta

prodotti pandino

  • I prodotti caseari, dai formaggi al burro, in questo angolo di Lombardia, sono di qualità altissima. Nel borgo di Gradella è presente lo spaccio del Caseificio Conte Ajmo (0373 91763 – via G. Bianchi 30) dove è possibile acquistare ottimi formaggi.

L’altra specialità del territorio è il Salame nostrano.