stemma-VipitenoVipiteno – Sterzing
Le ore ferme sulla torre delle dodici

Comune
di VIPITENO / STERZING

(Provincia di Bolzano/Bozen)
Altitudine
m. 948 s.l.m.
Abitanti
7.033

Patrono
San Sebastiano, 20 gennaio
info turismo
Società cooperativa turistica Vipiteno-Val di Vizze-Campo di Trens,
Piazza Città 3, Tel. 0472 765325
www.vipiteno.com
info@vipiteno.com
Orari d’apertura ufficio turistico: LU-SA 8:30-12:30 / 13:30-18:00

Lo spirito del luogo

stemma-VipitenoIl nome
Il toponimo Sterzing rimane inafferrabile per gli storici. La presenza di un ospizio in tempi antichissimi potrebbe collegarsi al mitico Sterzl o Starz, un pellegrino storpio, mendicante e vagabondo (Landstörzer) che è stato eternato nello stemma della città. Secondo altri, nella romana Vipitenum ci doveva essere una zecca dove si coniavano i sesterzi, da cui, per assonanza, Sterzing.

 

La storia
15 a.C., con la conquista romana ad opera di Druso, viene aperta la strada che da Pons Drusi (Bolzano) porta attraverso il passo del Brennero ad Augusta Vindelicorum (Augsburg); su questa strada viene fondata la stazione romana di Vipitenum. Tutto il territorio è incorporato nella provincia Rezia.
VI secolo d.C., si stanziano nella Val d’Isarco i Baiuvari provenienti dalla Baviera; disboscano i terreni e costruiscono i loro masi anche in località di montagna.
1180, si ha la prima notizia scritta del nuovo insediamento chiamato Stercengum e divenuto poi Sterzing (l’attuale Città Vecchia).
1280, Mainardo II di Tirolo per contrastare il Vescovo di Bressanone e mantenere sotto il suo controllo la Val d’Isarco, fa costruire la cinta muraria intorno a Vipiteno, che viene ampliata (l’attuale Città Nuova) ed elevata al rango di città. Fiorisce l’attività alberghiera grazie al passaggio di pellegrini, commercianti, corrieri, clerici vagantes, soldati. Vipiteno ottiene il diritto di mescita e quello di riscuotere i pedaggi (1496). Altra attività importante è quella dei conciatori, concentrati in un quartiere fuori le mura.
XV-XVI sec., è questo il periodo della massima fioritura della città. Con lo sfruttamento delle miniere di argento e di piombo a Colle Isarco e in Val Ridanna, arrivano minatori, finanzieri e imprenditori di livello europeo come i Fugger di Augsburg. Questi ultimi insieme con altre ricche famiglie contribuiscono alla fioritura artistica che, dopo l’incendio della Città Nuova nel 1443, si esprime nella costruzione di eleganti dimore borghesi e di edifici pubblici come il nuovo Municipio, la Torre civica, l’ampliamento della chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Palude. Nel 1548 sono censiti in città ben 26 alberghi, comprese locande, trattorie per carrettieri, osterie, bettole e taverne. Verso la fine del XVI secolo l’impoverimento delle miniere porta la città alla decadenza.
1867, l’apertura della ferrovia del Brennero porta insieme con il turismo nuove fonti di reddito, segnando il destino della città fino ai nostri giorni.
1919, con l’annessione dell’Alto-Adige all’Italia, Sterzing recupera anche il nome latino di Vipiteno.

Come ebbe a scrivere oltre cent’anni fa il tedesco Heinrich Noe, celebre escursionista alpino, a caratterizzare Vipiteno è “la felice fusione degli edifici medievali con le comodità della moderna cultura alberghiera”. Dal pellegrino e vagabondo Starz, frequentatore di locande, a oggi, il luogo non ha mai smentito la sua accogliente natura. Ambiente ospitale come pochi, ha lasciato che i valori dell’umanesimo occidentale sopravvivessero nella stube dei contadini, dove si è sempre accolti con un bicchiere di vino e due fette di speck. Con i suoi Erker dalle finestre fiorite, i merli, le insegne e la pittoresca via principale, Vipiteno incanta per l’atmosfera di commiato e di ricordi.

Il nucleo abitato si è sviluppato lungo la strada del Brennero, la via di comunicazione più importante tra Italia e Germania. Nonostante la crescita di nuovi quartieri, l’impianto urbanistico è rimasto pressoché inalterato dalla fine del XIII secolo, quando Sterzing fu elevata al rango di città, anche se della cinta muraria permangono solo brevi tratti.

La cittadina è divisa dalla Torre Civica – detta anche “delle dodici” – in due nuclei, Città Vecchia e Città Nuova, allineati lungo la Reichstrasse, la via principale, con negozi e alberghi al posto delle antiche botteghe artigiane e delle locande. La Reichstrasse, con le case coronate di merli e gli eleganti bovindi (Erker) che vi si affacciano, sembra una lunga sala da festeggiamenti.

La Torre delle Dodici, eretta nel 1469 e terminata con l’orologio e la meridiana nel 1473, al tempo in cui vi era la cinta muraria fungeva da porta della città. E’ stata ricostruita nella sua forma attuale dopo l’incendio del 1868.

Contemporaneo alla costruzione della torre è il palazzo comunale, rifinito in seguito (1524) con l’erker poligonale d’angolo coronato di merli. Notevoli all’interno le inferriate, i rivestimenti in legno e la stube gotica con la singolare lumiera (1520) a forma di donna.

La chiesa gotica di Santo Spirito (1399) faceva corpo unico con l’antico Ospedale. La navata principale ha splendidi e terrificanti affreschi quattrocenteschi di Giovanni da Brunico.

La chiesa parrocchiale di Santa Maria della Palude (1417) è la più ampia del Tirolo: su coro e sagrestia gotici (1455) è stato addossato nel 1496 un vasto corpo a tre navate ultimato nel 1524. All’interno sono conservate cinque statue del prezioso altare a portelle di Hans Multscher, lo scultore ligneo più famoso in quel tempo in Germania. L’altare, che il maestro realizzò nel suo laboratorio di Ulm e che nel 1458 fu trasportato e collocato in questa chiesa di Vipiteno, rappresenta uno dei capolavori del realismo tardogotico tedesco, con evidenti riflessi sull’arte del Tirolo, basti pensare alle opere di Michael Pacher. Le tavole dell’altare si trovano invece al museo Multscher nella Commenda dell’Ordine teutonico: la Deutschhaus – il palazzo dell’antico ordine monastico, militare e ospedaliero dei cavalieri teutonici – risale al XIII secolo e ospita oggi, oltre al museo Multscher, la scuola di musica, la chiesa tardo barocca di Santa Elisabetta (1733), la Bürgerkapelle e il museo civico.

Nei boschi dei dintorni, su uno spuntone di roccia, sorge l’imponente Castel Tasso (Reifenstein), menzionato già nel XII secolo, che offre all’ammirazione dei visitatori la stube gotica e la cappella.

Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.

Piaceri e Sapori

Equitazione (corsi, gite in carrozza), maneggio a Prati e a Campo di Trens, escursioni sul monte Cavallo (cabinovia), mountain bike, golf (Castel Tasso), pesca, raccolta funghi, escursioni con guide alpine, corso roccia, arrampicate, traversate dei ghiacciai, rafting.

La cittadina sorge al margine di un’ampia conca circondata da verdi monti, prati e boschi, sui quali spicca il ghiacciaio di Malavalle in fondo alla Val Ridanna. Nei dintorni, Castel Tasso e Castel Pietra, il Monte Cavallo e altre vette scintillanti sono mete di escursioni e passeggiate nell’incomparabile paesaggio alpino. Interessanti anche il Museo Provinciale delle Miniere a Ridanna, con la cappella dei minatori (tel. 0472 656364, visite guidate) e il Museo Provinciale della Caccia e della Pesca, allestito nell’unico castello barocco dell’Alto Adige, Castel Wolfsthurn a Mareta.

Museo Civico e Museo Multscher, nella Commenda dell’Ordine Teutonico, tel. 0472 766464: oltre alle celebri portelle dell’altare di Hans Multscher – una meraviglia tardogotica del 1458 che originariamente raggiungeva i 12 m d’altezza – sono qui conservate altre parti dell’antico altare maggiore di Vipiteno, nonché la Grafenzimmer con il soffitto affrescato e oggetti appartenuti alle famiglie artigiane della città.

Sala Vigil Raber: mostre periodiche.

Castel Tasso: sulla rocca che si erge a sud-ovest di Vipiteno, si trova Schloss Reifenstein, uno dei castelli meglio conservati dell’Alto Adige, con le mura ancora intatte, posto dal XII secolo a sorvegliare la Val d’Isarco, in una zona un tempo paludosa. Vicino al castello – visitabile solo con percorso guidato – si trova la chiesetta di San Zeno (1330), presso la quale sono state ritrovate bare baiuvare ricavate da tronchi d’albero (IV-VIII secolo). Per informazioni sulle visite: Ufficio Turistico Vipiteno, tel. 0472 765325.

Processione delle Palme, la Domenica delle Palme: è documentata fin dal XV secolo; i ragazzi fanno a gara a chi porta il palmizio più adornato e più lungo.

Mercatino di Pasqua, Mercato contadino (ogni venerdì da maggio ad ottobre), i Blue Days (a maggio), l’Orfeo Music Festival (ad inizio luglio), Festa delle lanterne (mercoledì sera di luglio e agosto), la Sagra dei canederli

(2a domenica di settembre), Il Tappeto rosso (4 sabati tra settembre e ottobre), la Festa del raccolto (a fine ottobre) e il Mercatino di Natale (da fine novembre all’Epifania).

Per maggiori informazioni sulle manifestazioni: www.vipiteno.com

 

 

Canederli, Strudel, Speck, Krapfen.

Yogurt, latte, burro e prodotti caseari della celebre Latteria sociale di Vipiteno.

Ospitalità

Hotel Restaurant Lilie

Complesso storico del 1461 con hotel 4 stelle e Ristorante che offre specialità tipiche e ricercate con utilizzo di ingredienti di eccellente qualità.

 Via Città Nuova, 49
  +39 0472 760063
 info@hotellilie.it
 www.hotellilie.it