Chiusa – Klausen
La cittadina degli artisti sull’Isarco
Comune di CHIUSA / KLAUSEN
(Provincia di Bolzano/Bozen)
Altitudine
m. 523 s.l.m.
Abitanti
5247 (567 nel borgo)
info turismo
Associazione Turistica, Piazza Mercato, 1
Tel. 0472 847424
info@chiusa.info
lun-ven 8.30-12.30 / 14.30-18 sab 9-12
www.chiusa.info
www.chiusa.eu
Il nome
Chiusa deve il suo nome allo stretto passaggio naturale che si forma tra la rupe di Sabiona, il fiume Isarco e il torrente Tinne.
La storia
547-77 d.C., prima testimonianza di un vescovo che risiede a Sabiona. 975, la sede vescovile di Sabiona viene spostata nella piana di Bressanone per motivi di spazio e di migliore accessibilità.
1027, in una pergamena di re Corrado II compare la prima menzione di Clausa come sub Sabione sita e stazione doganale. Grazie ai traffici commerciali tra mondo latino e germanico, la strada lungo la valle dell’Isarco acquista grande importanza. 1308, Chiusa è denominata per la prima volta Stadt, città. 1350-1550, la cittadina vive il suo periodo di massima fioritura grazie allo sfruttamento delle miniere nella valle del Tinne e ai traffici commerciali. A cavallo tra XV e XVI sec. gli edifici si arricchiscono di nuovi elementi decorativi e nuove soluzioni architettoniche (Erker). Artigiani e commercianti si organizzano in corporazioni: il loro prestigio è visibile nelle splendide insegne.
1686, il canonico Matthias Jenner, parroco di Chiusa, fonda il monastero di Sabiona.
1699, inizia la costruzione della chiesa dei Cappuccini e del convento. Chiusa vive una seconda fioritura grazie allo sfruttamento delle miniere di Fundres.
1867, con l’apertura della ferrovia del Brennero, inizia un nuovo periodo di prosperità.
Con il turismo arrivano gli artisti, attratti dalla notizia della scoperta del luogo natale del più grande poeta medievale tedesco, Walther von der Vogelweide.
1874-1914, in questo periodo più di 300 artisti soggiornano a Chiusa, da allora chiamata Künstlerstädtchen, cittadina degli artisti.
Facciate con mura merlate, ampi sporti (gli inconfondibili Erker), insegne di osterie in ferro battuto, targhe commemorative: il centro storico di Chiusa mantiene immutata la sua particolare struttura medievale e l’atmosfera che ne deriva, percorrendo la via principale e i pittoreschi vicoli, è quella del “bel tempo che fu”.
La stessa, in fondo, che entusiasmò i romantici pittori fin de siècle approdati a Chiusa sull’onda della “euforia per Walther”, convinti di poter rivivere qui il loro sogno medievale. Allora, com’è stato scritto, “si dipingeva, si disegnava, si beveva, ammirando entusiasti il gioco d’antichi angoli della città; si facevano lunghe passeggiate, si amoreggiava e la sera si cantava nei giardini e la musica si accompagnava al frinire delle cicale e al mormorio dell’Isarco”.
La lunga via che attraversa la città è la prima attrattiva di Chiusa. Percorrendo il nucleo antico da Città Alta verso Città Bassa, i primi edifici storici che s’incontrano sono la Casa Wegmacher e la chiesa degli Apostoli, in stile gotico a navata singola, costruita dal mastro-architetto Jörg nella seconda metà del Quattrocento.
Risalgono al tardo Medioevo il municipio, il complesso del vecchio Albergo Leone d’Oro (oggi Scuola Elementare) e la casa della Dogana Vescovile, sulla cui bella facciata figurano dieci dipinti araldici di vescovi di Bressanone. Il caratteristico frontone merlato dell’Albergo Walther von der Vogelweide si eleva sugli edifici circostanti: antica sede del dazio civico, dal 1867 é un posto di ristoro. Altro antico posto di ristoro è l’ex Albergo Agnello (Zum Lamm), menzionato per la prima volta nel 1460. Attraverso il bel loggiato con gli archi a volta si accede al primo piano e alla sala Walther che nella seconda metà dell’Ottocento fu il ritrovo preferito di artisti di fama internazionale. Notevoli sono gli edifici che ospitavano la Canonica, il Tribunale e il Vecchio Municipio, chiamato anche Casa al Cervo.
Quasi tutte le case di Città Alta hanno pianta molto stretta e si sviluppano in profondità per guadagnare spazio. La parte posteriore di queste case si affaccia sul fiume offrendo una romantica visione di giardini e balconi fioriti. Città Alta termina in piazza Parrocchia su cui si affaccia la chiesa di Sant’Andrea, costruzione tardogotica (1482-98) che sorge sui resti del precedente edificio romanico, considerata una delle più belle chiese del gotico sudtirolese. Di fronte alla Torre del Sagrestano si trova la Cappella della Cripta risalente al 1439.
Dalla piazza ci si incammina verso la Città Bassa, dove si ammirano le belle insegne che contrassegnavano gli alberghi. I pittoreschi vicoli hanno i nomi delle attività artigianali. Da vedere l’ex Albergo Orso Grigio, il posto di ristoro più antico della città (menzionato nel 1335); l’attuale sede della Cassa di Risparmio, risalente al tardo Medioevo con i suoi caratteristici Erker; il Caffè Nussbaumer (ex Albergo Croce Bianca), al cui interno era allestita, all’epoca della colonia artistica di Chiusa, una Künstlerstübele (Stube degli artisti) con una singolare galleria di opere d’arte. Oltre l’ex Albergo Rosa, Città Bassa finisce in piazza Tinne, incorniciata pittorescamente dai vecchi alberghi, alcuni dei quali ancora in attività. Superato il torrente Tinne, nel grande parco pubblico si trova l’ex convento dei Cappuccini, ora sede del Museo Civico e della Biblioteca Civica.
Poco più avanti, la chiesa dei Cappuccini e la Cappella di Loreto fanno anch’esse parte del complesso conventuale dei Cappuccini. Sulla sponda est dell’Isarco sono da vedere dall’esterno la Residenza Seebegg, un tempo sede dell’amministrazione mineraria, la Canonica e la Residenza Griesbruck.
Si ammira infine Castel Branzoll sulla sponda ovest del fiume, lungo il sentiero che conduce a Sabiona. Del complesso originale non rimane che la torre del Capitano, databile agli inizi del Duecento. La visita prosegue seguendo un antico percorso con le stazioni della via Crucis (mezz’oretta a piedi) verso il convento di Sabiona, che occupa con la sua mole la parte superiore dello sperone di roccia sovrastante il borgo. Il monastero, ultimato nel 1686, sorge con la chiesa del convento e la chiesa di Santa Croce sulle rovine di un precedente complesso distrutto da un incendio nel 1533.
Guarda tutti i video sulla pagina ufficiale Youtube de I Borghi più belli d’Italia.
Passeggiate, cicloturismo, mountain bike, escursioni, nuoto, tennis, equitazione, pesca, raccolta funghi.
Meritano una visita anche le frazioni del Comune di Chiusa. Appena sopra il centro storico si trova Gudon, un pittoresco paesino con vista panoramica sulle Odle che da sempre incanta gli artisti. Godono di un’ottima posizione anche gli abitati rurali di Lazfons e Verdignes, dai quali comodi sentieri conducono in incantevoli paesaggi alpini. Nell’arco di 20-30 km da Chiusa si trovano alcune delle località di maggiore interesse paesaggistico dell’Alto Adige come la Val Gardena, l’Alpe di Siusi, la Val di Funes, la Plose e l’Alpe di Villandro.
Museo Civico di Chiusa, Tesoro di Loreto e Galleria Civica, via Fraghes 1, tel. 0472 846148, museum@klausen-bz.it. Ospitato nell’ex convento dei Cappuccini, il Museo – che nel 2012 ha festeggiato i vent’anni d´attivitá e le cento mostre temporanee – espone opere di alcuni tra i piú noti esponenti della Colonia Artistica di Chiusa (1874-1914); di A. Koester (1864 -1932) sono ben 27 i dipinti esposti, frutto della collaborazione con la Fondazione Koester di Dortmund. Il suo è un Impressionismo concentrato su un´immediata rappresentazione della natura. D’inestimabile valore è la collezione d’arte chiamata il Tesoro di Loreto, costituita dai doni che il chiusano Padre Gabriel Pontifeser (1653-1706), confessore della regina di Spagna Maria Anna, aveva ricevuto dai reali di Spagna e da personalità che frequentavano la corte: arredi sacri, tessuti, gioielli appartenuti alla regina, porcellane Ming e l’altare da campo della coppia reale spagnola, dipinti di scuole europee di Cinque e Seicento. La visita al museo può essere integrata con quella alla Chiesa dei Cappuccini raggiungibile attraverso il chiostro. Eretta tra il 1699 e il 1701, la chiesa presenta due splendide pale d’altare del pittore lombardo Paolo Pagani (1655-1716) donate dalla regina di Spagna Maria Anna e dalla sorella, la granduchessa Dorotea di Parma. Encomiabile, infine, l’attività della Galleria Civica rivolta all’arte contemporanea, in particolare alle tendenze più avanzate delle arti visive. Altre mostre temporanee sono allestite presso Künstlerstube Rose in Città Bassa.
Mostre d’arte contemporanea,
fine marzo – inizio novembre: artisti locali e di fama internazionale espongono presso la Galleria del Museo Civico.
Estate culturale, luglio – settembre: ricco programma di visite guidate del borgo, concerti di musica classica e manifestazioni folcloristiche.
Giovedì lungo, luglio – agosto: nei giovedì d’estate i negozi rimangono aperti fino alle ore 22 e il centro storico si anima con serate a tema, mostre d’arte, musica, giochi e spettacoli.
Törggelen: a metà settembre a Chiusa comincia la quinta stagione, cioè quella del Törggelen. Si celebra questa tradizionale usanza con la Festa del Törggelen dove la città degli artisti si trasforma in una specie di osteria all’aperto. Uno degli highlight è la incoronazione della nuovo regiona del Törggelen.
Si fa festa nelle vie e nelle cantine del centro storico con questa usanza il cui nome deriva dal latino torculum, “torchio“, e consiste in una passeggiata tra i colori dell’autunno, seguita da una sosta presso un maso, nella cui vecchia Stube vengono servite specialità tirolesi accompagnate da un’allegra musica dal vivo.
Il borgo natalizio di Chiusa: il mercatino artigianale, aperto dal venerdì alla domenica nel periodo dell’Avvento, rende magica l’atmosfera natalizia a Chiusa.
Oltre ai prodotti dell’artigianato e alle degustazioni, il programma prevede, nel centro storico illuminato dalle fiamme delle candele, la mostra dei presepi.
Il tipico menu tirolese potrebbe cominciare con un antipasto di speck e salumi locali, poi un primo piatto a base di ravioli della valle Isarco oppure i knödel (canederli), come secondo gulasch o carré di maiale con crauti e, infine, una bella fetta di strudel o una torta di grano saraceno con mirtilli rossi.
Eccellenti vini alla Cantina Valle Isarco. La birreria Gassl Bräu propone birra locale di produzione propria. Ottimi lo speck e i salumi tipici tirolesi.
Ospitalità
Hotel Silvanerhof – Ristorante – Pizzeria
Confortevole struttura situata in una posizione tranquilla 500m dall’uscita autostrada e a pochi passi da Chiusa. Ampia scelta di camere ed appartamenti dotati di tutti i comfort. Splendida vista panoramica sulla Valle Isarco. Il nostro ristorante-pizzeria con ampio terrazzo offre servizio pranzo e cena con specialità tipiche della cucina altoatesina.Grande parcheggio anche per bus.
Via Coste, 34
+39 0472 – 847557
info@sylvanerhof.com
Albergo Campeggio Gamp ***
Chiusa. Centro storico a soli 5 minuti a piedi e la stazione treno e bus dista 100 m. Ristorante con terrazza e vista sul Monastero di Sabiona. Piccolo zoo e parco gioco per i bambini.
Via Gries, 10 (1 km dall’uscita autostradale)
+39 0472 847425
info@camping-gamp.com
www.camping-gamp.com